Dal primo ottobre il modello F24 cartaceo, per intenderci quello che si paga alla Posta o agli sportelli bancari, non potrà più essere utilizzato dagli italiani che effettuano pagamenti superiori a 1.000 euro, per quelli a saldo zero o con crediti in compensazione con saldo finale maggiore di zero. Cambiano, infatti, le modalità di versamento di imposte e contributi o dell’uso degli stessi crediti da parte di tutti i contribuenti privati. I titolari di partita Iva, invece, sono già obbligati.
L’uso dei canali telematici rappresenta decisamente un’importante novità. La mini riforma della riscossione, pensata di fatto per far ottenere all’Erario una riduzione dei costi, si rileverà però l’ennesimo labirinto fiscale in cui la politica sta conducendo gli italiani per poi abbandonarli nella disperata ricerca dell’uscita. Per molti, infatti, sarà difficilissimo trovare il filo d’Arianna, dal momento che la rivoluzione cade in coincidenza con il caos del pagamento della Tasi, ovvero la tassa sulla casa delle polemiche e delle complicazioni in scadenza giovedì 16 ottobre. Così, dopo aver fatto lo slalom tra 16mila delibere e 10mila regolamenti comunali per il calcolo, i milioni di proprietari e affittuari si troveranno anche ad affrontare una nuova modalità di versamento nel caso in cui l’acconto da pagare superi i mille euro. Importo facile da raggiungere, visto che la Tasi chiama al pagamento tutti gli immobili, anche quelli che non avevano mai pagato né Ici, né Imu grazie alle vecchie detrazioni fisse.
Inoltre la faccende si complica per una platea di contribuenti alle prese con i bollettini composta perlopiù da persone inesperte (e anziane) nell’uso del computer. Strumento, invece, fondamentale per l’invio telematico del modello F24, proprio perché bisogna utilizzare Internet per connettersi ai servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate (Entratel o Fisconline) o per accedere al proprio home banking. Meglio ricordare che per accedere ai canali ufficiale del Fisco ci si deve iscrivere e richiedere all’Agenzia un codice pin.
Rivoluzione che ha già spinto le Entrate a diffondere una circolare (n. 27/E) in cui spiega come presentare online la delega di pagamento e illustra i casi in cui è ancora possibile utilizzare il modello F24 cartaceo.
Che cosa cambia dal primo ottobre
Con un importo superiore a 1.000 euro è obbligatoria la modalità di pagamento telematica (Entratel, home banking, etc.) per il versamento di imposte, contributi, premi ed entrate spettanti alle casse previdenziali. Mentre i modelli F24 a saldo zero potranno essere presentati esclusivamente attraverso i servizi online dell’Amministrazione finanziaria (F24web, F24online o tramite un intermediario abilitato come il professionista o il Caf). È il diffusissimo caso in cui il modello ha un saldo a zero e non presente niente da pagare, perché sono stati compensati crediti e debiti in esso dichiarati. Ad esempio, sfruttando un credito Irpef di 500 euro, si potrebbe compensare interamente l’importo di 280 euro della Tasi. Ma dal primo ottobre non sarà più possibile: non solo non si potrà più consegnare l’F24 alla Posta o in banca, ma in questo caso non ci si può neanche far aiutare dal figlio dal vicino di casa per avvalersi dell’home banking, dovendo invece utilizzare esclusivamente i canali delle Entrate.
Quando è ancora possibile utilizzare l’F24 cartaceo
I contribuenti (a eccezione dei titolari di partita Iva) potranno continuare a utilizzare il modello cartaceo anche dopo il primo ottobre per il versamento di somme pari o inferiori a mille euro, a patto che non ci siano crediti in compensazione (in questo caso, come scritto, si possono utilizzare solo i servizi Entratel o Fisconline).
La stessa possibilità è offerta nel caso di modelli precompilati dell’ente impositore (ad esempio Comuni o ordini professionali), anche se i versamenti sono superiori a 1.000 euro (a condizione che non siano indicati crediti in compensazione). Semaforo verde per l’F24 di carta fino al 31 dicembre anche per i versamenti rateali in corso di tributi, contributi e altre entrate, anche in caso di somme superiori a 1000 euro, di crediti in compensazione o di saldo del modello pari a zero. Ok valido anche per i soggetti che hanno diritto ad agevolazioni fiscali, nella forma di crediti di imposta, utilizzabili in compensazione esclusivamente presso gli agenti della riscossione.
Infine, i protestati o i cattivi pagatori che non hanno un conto corrente, nel caso di un pagamento superiore a mille euro (oppure se ci sono compensazioni ma il saldo è positivo), potranno affidarsi o a un intermediario abilitato a Entratel, disponibile all’addebito sul proprio conto, o a un intermediario della riscossione che consente di pagare, ad esempio, con una carta prepagata o in ultima istanza, se questi canali non sono disponibili, potranno utilizzare l’F24 cartaceo.