C’è la sconfitta dopo la corrida del Calderon e anche l’imprevista vittoria del Malmoe contro l’Olympiacos a disturbare i piani e il sonno della Juventus, attesa domenica dal big-match con la Roma. Perché dopo due giornate il girone A non esprime padroni nonostante sulla carta non sia né equilibrato né infernale. Rischia di diventarlo, forse lo è già. E l’1-0 subito dall’Atletico Madrid di certo non aiuta il progetto dei bianconeri, quadrati ma impalpabili in fase offensiva davanti ai colchoneros campioni di Spagna.

La squadra di Simeone è quella apprezzata in tante occasioni nella scorsa Champions League. Compatta e aggressiva distrugge e cerca spunti in velocità ma davanti a Buffon, a dir la verità, si faccia di rado. La Juventus, alla prima sconfitta stagionale tra coppa e campionato, disturba ancora meno la serata di Moyà: troppo difficile costruire qualcosa in un campo di calcio simile più a un ring. I nervi sono tesi già nel primo tempo. Il più impegnato è Brych, chiamato a fischiare spesso e a calmare gli animi. Gioco frammentato, partita scorbutica e muscolare.

I centrali dell’Atletico fanno buona guardia su Llorente e il lavoro dei mediani annulla l’ormai consueto tentativo di Tevez d’andar a rifinire alle spalle del centravanti basco. Ma anche il centrocampo è spesso intasato. Tra un calcione e un corpo a corpo, le occasioni buone scarseggiano. Chi ci prova, per vie centrali, è soprattutto Mandzukic. Il croato – accostato in estate proprio ai bianconeri – spaventa la difesa con un colpo di tacco, poi su una palla persa di Vidal impegna Buffon con una botta da fuori. Pogba compresso rallenta la manovra offensiva della Juventus, che dalle parti di Moyà si vede una volta, proprio grazie al francese. Ma il suo destro si spegne sul fondo.

Il marchio di fabbrica dei vice-campioni d’Europa stritola gli uomini di Allegri anche nei secondi quarantacinque minuti. Non c’è tempo di ragionare, ci sono tanti palloni recuperati e il Calderon aiuta a spingere i colchoneros. Che si propongono in avanti con grande intensità man mano che passano dei minuti. E su un cross di Arda Turan quasi la spuntano grazie a una deviazione di braccio, involontaria, di Caceres che spinge la palla verso la porta. Tutto questo nonostante la palla sia spesso tra i piedi bianconeri, che riescono a far valere il possesso quando cala il ritmo dell’Atletico. Ma in quel momento, sul più bello, arriva la beffa.

Cose turche, nel senso più stretto del termine. Perché è ancora Turan a sbucare alle spalle di Mandzukic, cercato da Juanfran, battendo Buffon con un colpo sporco. Taglio perfetto, Lichtsteiner sorpreso, e spagnoli riportati in quota dopo il passo falso dell’esordio contro l’Olympiacos. Sentito il calore dell’inferno, gli uomini di Simeone si riprendono il centrocampo e l’unico rischio è un tocco sbilenco della difesa che fa barba e baffi al palo di Moyà, nonostante Allegri inserisca prima Morata e poi Giovinco chiudendo con quattro punte. Assalto inutile, il risultato dell’esame da grande in Europa è “rimandata”. E la strada verso gli ottavi si fa tortuosa: dopo due turni tutte le squadre sono a 3 punti. Imprevedibile ma avvincente.

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