È l’attacco con più vittime che colpisce il quartiere pro governativo di Homs da mesi. Un doppio attentato kamikaze nella città della Siria centrale ha ucciso almeno 41 bambini. La denuncia dell’attacco è stata fatta dall’Osservatorio siriano dei diritti umani, che aggiunge che i feriti sarebbero 76. Secondo l’agenzia Sana, i due kamikaze hanno aspettato che i bambini uscissero da scuola, e poi si sono fatti esplodere.
Un canale filogovernativo siriano ha trasmetto un breve filmato mostrando diversi genitori arrivare sulla scena dell’esplosione cercando i loro figli. Cartelle scolastiche per terra e sangue sul terreno. Una fonte della provincia di Homs, citata sempre da Sana, aggiunge alcuni dettagli sulla dinamica. “I terroristi hanno fatto esplodere una prima autobomba” parcheggiata davanti alla scuola Akrameh al-Makhzumi e “alcuni minuti dopo un secondo kamikaze si è fatto saltare in aria poco lontano”, racconta l’agenzia Sana. Sembra infatti, secondo Associated Press, che il secondo veicolo sia esploso mentre i genitori portavano via i figli o cercavano i corpi dei bambini.
La zona colpita è il sobborgo di Akrameh, un’area controllata dal governo e dominata dalla minoranza alawita, corrente dell’islam derivata dagli sciiti alla quale appartiene anche il presidente siriano Bashar al-Assad. “È un terribile atto terroristico – ha commentato il governatore della città di Homs Talal Barazzi – Un tentativo disperato che aveva come obiettivo proprio i bambini della scuola”. Non c’è ancora stata alcuna rivendicazione della doppia esplosione. L’emittente Al Jazeera English evidenzia come ci siano stati attentati orribili da entrambe le parti durante la guerra civile siriana, giunta ormai al suo quarto anno, ma raramente i bambini sono stati i bersagli diretti di questi attacchi.