Da omicidio volontario a omicidio colposo plurimo. Il gip ha deciso per la derubricazione dell’accusa nei confronti di Gianni Paciello, il 22enne di Sassano, in provincia di Salerno, che domenica pomeriggio era finito con la sua Bmw 520 contro la vetrata di un bar del suo paese, uccidendo 4 persone sedute ai tavolini all’esterno del locale, tra cui il fratello 15enne. Una decisione che smentisce l’accusa iniziale formulata dalla Procura di Lagonegro, che propendeva per l’omicidio volontario, dato che il giovane, in stato d’ebrezza, stava sfrecciando a oltre 100 chilometri orari in una strada di paese. Il giudice ha comunque convalidato l’arresto del ragazzo che, quindi, rimarrà in custodia delle autorità.
Paciello, che è ancora ricoverato all’ospedale di Polla, dove è piantonato, per un trauma vascolare toracico, è stato trovato con un livello di alcol nel sangue tre volte superiore al massimo consentito. Domenica pomeriggio, il ragazzo si è lanciato a oltre 100 chilometri orari con la sua auto di grossa cilindrata sul rettilineo su cui si affaccia il New Club 2000, un bar di Sassano. Il giovane ha però perso il controllo del mezzo, andandosi a schiantare contro l’entrata del locale e travolgendo le persone che erano sedute fuori. Nell’incidente sono morti il fratello 15enne del guidatore, Luigi Paciello, i due figli del gestore del bar, Nicola e Giovanni Femminella, di 23 e 17 anni, e Daniele Paciello, di 14. Tre delle vittime sono morte sul colpo, mentre una ha smesso di respirare durante la corsa verso l’ospedale.
In pochi minuti, intorno al luogo dell’accaduto si è riunita una folla tra cui c’erano anche alcuni conoscenti di Paciello. Questi hanno raccontato quanto il ragazzo fosse amante della velocità e che quella non era la prima volta che sfrecciava per le strade del paese in provincia di Salerno: “Prima o poi doveva succedere una disgrazia – hanno detto alcuni di loro -. Gianni andava troppo veloce con quell’auto”. Il 22enne era già stato coinvolto in un altro incidente stradale in cui perse la vita una persona. In quel caso, però, lui non si trovava alla guida, ma era seduto sul lato del passeggero.