Sarà anche molto arrabbiato l’ex presidente del Consiglio Massimo D’Alema con il premier in carica Matteo Renzi. E deluso per la mancata designazione a commissario europeo. Ma certamente ha di che gioire guardando la cifra del suo vitalizio parlamentare: 5.674 euro al mese dopo sette legislature trascorse a Montecitorio.
Neanche Walter Veltroni, ex segretario del Partito Democratico ed ex vicepresidente del Consiglio, ha di che lamentarsi. Abbandonata (almeno per il momento) la politica e reduce dai fasti cinematografici con il film su Enrico Berlinguer, l’ex sindaco di Roma riscuote pure lui una pensione di tutto riguardo: ben 5.668 euro mese, naturalmente al netto.
Davvero niente male. E non solo a sinistra. Ricchi trattamenti pensionistici riscuotono anche ex parlamentari del centrodestra, a cominciare da Gianfranco Fini. L’ex leader di An, cofondatore del Pdl ed ex presidente della Camera, non rieletto alle ultime elezioni del febbraio 2013 per il flop di Futuro e libertà, incassa infatti 6.029 euro, oltre mille in più di due personaggi di spicco del berlusconismo che hanno conosciuto e conoscono l’onta delle patrie galere: l’ex ministro Claudio Scajola, attestato a 4.927 euro, e Marcello Dell’Utri, ex fondatore di Publitalia e braccio destro di Silvio Berlusconi, titolare di un vitalizio di 4.985 euro.
Ecco i vitalizi pagati dalla Camera dei deputati con gli importi del mese di agosto. Nel primo elenco sono riportati gli assegni liquidati con il vecchio sistema di calcolo. Il secondo elenco comprende invece i vitalizi maturati dai parlamentari in carica anche dopo il gennaio del 2012 e calcolati per il periodo successivo con il nuovo sistema introdotto con la riforma voluta dai vertici di Montecitorio
Ecco i vitalizi pagati dal Senato con gli importi del mese di agosto. Sono indicati gli anni di contribuzione, i titolari degli assegni calcolati anche con il nuovo metodo introdotto dalla riforma del gennaio 2012 (“SI”) voluta dai vertici di Palazzo Madama e l’importo netto del vitalizio
Sono alcune delle novità che emergono scorrendo gli elenchi dei vitalizi elargiti da Camera e Senato agli ex parlamentari (a breve, dovrebbero essere messi tutti online, assicurano dai vertici di Montecitorio). Una lunga lista di fortunati che al momento non comprende il nome del defenestrato Silvio Berlusconi la cui pratica pensionistica non è stata ancora completata e che abbraccia nomi noti della più varia caratura ed estrazione. Ci sono le vecchie glorie della politica per cominciare: si va da Pietro Ingrao (6.061 euro) e Armando Cossutta (6.939), a Arnaldo Forlani (6.062) e Fausto Bertinotti (4.987); da Oliviero Diliberto (4.992) e Claudio Martelli (4.992) a Romano Prodi (3.022) e Stefano Rodotà (4.992). Ma ci sono pure Francesco Rutelli, non rieletto dopo il naufragio della sua Alleanza per l’Italia (Api), che incassa 6.408 euro netti mensili; l’ex ministro degli Interni Enzo Bianco, attuale sindaco di Catania (5.601); l’ex leader di Italia dei valori Antonio Di Pietro (3.992); per non parlare di Luciano Violante (6.015), ex presidente della Camera e aspirante a una poltrona alla Corte costituzionale, e Nicola Mancino, ex presidente del Senato ed ex vicepresidente del Csm, che dopo varie legislature collezionate nel centrosinistra riscuote 6.939 euro al mese.
Sfogliando le liste dei parlamentari in pensione (la spesa complessiva per i vitalizi tra Camera e Senato ammonta a ben 236 milioni di euro l’anno) si scopre anche come la società civile e le categorie professionali siano tutte degnamente rappresentate. Dagli avvocati come Gaetano Pecorella (4.372 euro) e Carlo Taormina (2.150); ai sindacalisti come Pierre Carniti (2.381), Sergio D’Antoni (3.958) e Giorgio Benvenuto (4.581); dai giornalisti come Rossana Rossanda (2.124), Eugenio Scalfari (2.270) e Demetrio Volcic (2.934); ai magistrati come Giuseppe Ayala (5.692), i registi alla Franco Zeffirelli (3.408), i critici d’arte come Vittorio Sgarbi (5.007) e i capitani d’industria della più svariata levatura: tra gli altri, Vittorio Cecchi Gori (3.408), Luciano Benetton (2,.381) e Santo Versace (1.589).
A fronte di queste cifre una cosa va precisata. A partire dal gennaio 2012, Camera e Senato hanno riformato lo scandaloso sistema dei vitalizi. Fino a quella data l’importo della pensione degli eletti veniva calcolato in base al numero degli anni di permanenza in Parlamento. In tal modo, con più di 35 anni di militanza si arrivava a riscuotere fino all’85,5 per cento dell’indennità lorda (adesso pari a 10.435 euro a Montecitorio). Le proteste dei cittadini e le richieste di abolizione dei vitalizi avanzate da più parti hanno favorito l’introduzione di un sistema contributivo del tipo di quello in vigore per i dipendenti della pubblica amministrazione. Secondo questo sistema, versando poco meno del 10 per cento dell’indennità, a 65 anni di età e con cinque anni di mandato il parlamentare riscuoterà circa 1.500 euro di pensione lorda, mentre con il vecchio sistema, sempre per 5 anni di mandato, avrebbe potuto continuare a incassare fino a quasi 2.500 euro.
Palazzi & Potere
Vitalizi: tra imprenditori, giornalisti e vecchie glorie della politica. Ecco l’elenco
Pubblichiamo la lista completa degli ex deputati e senatori che percepiscono la pensione da ex onorevoli. Nomi noti come Massimo D'Alema e Walter Veltroni, con cifre intorno ai 5mila euro, e imprenditori come Cecchi Gori, Benetton e Versace. In tutto un esborso per lo stato di 236 milioni l'anno
Sarà anche molto arrabbiato l’ex presidente del Consiglio Massimo D’Alema con il premier in carica Matteo Renzi. E deluso per la mancata designazione a commissario europeo. Ma certamente ha di che gioire guardando la cifra del suo vitalizio parlamentare: 5.674 euro al mese dopo sette legislature trascorse a Montecitorio.
Neanche Walter Veltroni, ex segretario del Partito Democratico ed ex vicepresidente del Consiglio, ha di che lamentarsi. Abbandonata (almeno per il momento) la politica e reduce dai fasti cinematografici con il film su Enrico Berlinguer, l’ex sindaco di Roma riscuote pure lui una pensione di tutto riguardo: ben 5.668 euro mese, naturalmente al netto.
Davvero niente male. E non solo a sinistra. Ricchi trattamenti pensionistici riscuotono anche ex parlamentari del centrodestra, a cominciare da Gianfranco Fini. L’ex leader di An, cofondatore del Pdl ed ex presidente della Camera, non rieletto alle ultime elezioni del febbraio 2013 per il flop di Futuro e libertà, incassa infatti 6.029 euro, oltre mille in più di due personaggi di spicco del berlusconismo che hanno conosciuto e conoscono l’onta delle patrie galere: l’ex ministro Claudio Scajola, attestato a 4.927 euro, e Marcello Dell’Utri, ex fondatore di Publitalia e braccio destro di Silvio Berlusconi, titolare di un vitalizio di 4.985 euro.
Ecco i vitalizi pagati dalla Camera dei deputati con gli importi del mese di agosto. Nel primo elenco sono riportati gli assegni liquidati con il vecchio sistema di calcolo. Il secondo elenco comprende invece i vitalizi maturati dai parlamentari in carica anche dopo il gennaio del 2012 e calcolati per il periodo successivo con il nuovo sistema introdotto con la riforma voluta dai vertici di Montecitorio
Ecco i vitalizi pagati dal Senato con gli importi del mese di agosto. Sono indicati gli anni di contribuzione, i titolari degli assegni calcolati anche con il nuovo metodo introdotto dalla riforma del gennaio 2012 (“SI”) voluta dai vertici di Palazzo Madama e l’importo netto del vitalizio
Sono alcune delle novità che emergono scorrendo gli elenchi dei vitalizi elargiti da Camera e Senato agli ex parlamentari (a breve, dovrebbero essere messi tutti online, assicurano dai vertici di Montecitorio). Una lunga lista di fortunati che al momento non comprende il nome del defenestrato Silvio Berlusconi la cui pratica pensionistica non è stata ancora completata e che abbraccia nomi noti della più varia caratura ed estrazione. Ci sono le vecchie glorie della politica per cominciare: si va da Pietro Ingrao (6.061 euro) e Armando Cossutta (6.939), a Arnaldo Forlani (6.062) e Fausto Bertinotti (4.987); da Oliviero Diliberto (4.992) e Claudio Martelli (4.992) a Romano Prodi (3.022) e Stefano Rodotà (4.992). Ma ci sono pure Francesco Rutelli, non rieletto dopo il naufragio della sua Alleanza per l’Italia (Api), che incassa 6.408 euro netti mensili; l’ex ministro degli Interni Enzo Bianco, attuale sindaco di Catania (5.601); l’ex leader di Italia dei valori Antonio Di Pietro (3.992); per non parlare di Luciano Violante (6.015), ex presidente della Camera e aspirante a una poltrona alla Corte costituzionale, e Nicola Mancino, ex presidente del Senato ed ex vicepresidente del Csm, che dopo varie legislature collezionate nel centrosinistra riscuote 6.939 euro al mese.
Sfogliando le liste dei parlamentari in pensione (la spesa complessiva per i vitalizi tra Camera e Senato ammonta a ben 236 milioni di euro l’anno) si scopre anche come la società civile e le categorie professionali siano tutte degnamente rappresentate. Dagli avvocati come Gaetano Pecorella (4.372 euro) e Carlo Taormina (2.150); ai sindacalisti come Pierre Carniti (2.381), Sergio D’Antoni (3.958) e Giorgio Benvenuto (4.581); dai giornalisti come Rossana Rossanda (2.124), Eugenio Scalfari (2.270) e Demetrio Volcic (2.934); ai magistrati come Giuseppe Ayala (5.692), i registi alla Franco Zeffirelli (3.408), i critici d’arte come Vittorio Sgarbi (5.007) e i capitani d’industria della più svariata levatura: tra gli altri, Vittorio Cecchi Gori (3.408), Luciano Benetton (2,.381) e Santo Versace (1.589).
A fronte di queste cifre una cosa va precisata. A partire dal gennaio 2012, Camera e Senato hanno riformato lo scandaloso sistema dei vitalizi. Fino a quella data l’importo della pensione degli eletti veniva calcolato in base al numero degli anni di permanenza in Parlamento. In tal modo, con più di 35 anni di militanza si arrivava a riscuotere fino all’85,5 per cento dell’indennità lorda (adesso pari a 10.435 euro a Montecitorio). Le proteste dei cittadini e le richieste di abolizione dei vitalizi avanzate da più parti hanno favorito l’introduzione di un sistema contributivo del tipo di quello in vigore per i dipendenti della pubblica amministrazione. Secondo questo sistema, versando poco meno del 10 per cento dell’indennità, a 65 anni di età e con cinque anni di mandato il parlamentare riscuoterà circa 1.500 euro di pensione lorda, mentre con il vecchio sistema, sempre per 5 anni di mandato, avrebbe potuto continuare a incassare fino a quasi 2.500 euro.
Orgoglio e vitalizio
di Primo di Nicola 12€ AcquistaArticolo Successivo
Vitalizi agli ex parlamentari Paperoni. Ricchissimi, ma costano 20 milioni al mese
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Cronaca
Papa Francesco “ha una polmonite bilaterale, serve un trattamento complesso”. Santa Sede: “Di buon umore, chiede di pregare per lui”
Mondo
Trump: “I colloqui con Mosca? Sono andati molto bene. Deluso da proteste ucraine”. Lavrov: “Zelensky merita bacchettate sulle mani”. Rubio sente i leader Ue
Mondo
Il piano di Trump per l’Ucraina? Dal gas al petrolio: cosa dovrebbe cedere Kiev in cambio della pace
Roma, 18 feb. (Adnkronos) - Martedì 25 alle ore 15.30 si svolgeranno le commemorazioni dell'Ambasciatore Attanasio e del carabiniere Iacovacci. Poi il primo punto all'ordine del giorno è la mozione di sfiducia a Daniela Santanchè.
(Adnkronos) - La sede opportuna, ha sottolineato Ciriani, "è il Copasir che è un organo del Parlamento e non del governo, ed è presieduto da un componente delle opposizioni. E' quella la sede in cui il governo fornisce tutte le informazioni del caso: oggi è stato audito Valensise, la settimana scorsa Caravelli e la prossima settimana sarà audito Frattasi. Da parte del governo non c'è alcun volontà di non dare informazioni, ma di darle nelle sedi opportune".
E anche sulla richiesta delle opposizioni di sapere se Paragon sia stato utilizzato dalla polizia penitenziaria, Ciriani ribadisce che saranno date "riposte nelle sedi opportune. C'e' un luogo in cui dare risposte e un altro luogo in cui non si possono dare, ma questo è la legge a disporlo, non è il governo". Infine viste le proteste dei gruppi più piccoli che non sono rappresentati nel Copasir, Ciriani ha ricordato che "è la legge che lo prevede, non dipende dal governo".
Roma, 18 feb. (Adnkronos) - Martedì 25 al mattino si terrà discussione generale sulla mozione di sfiducia al ministro Carlo Nordio. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo della Camera.
Roma, 18 feb. (Adnkronos) - La conferenza dei capigruppo ha stabilito che domani dalle 18 votazione si svolgerà la chiama per la fiducia sul dl Milleproroghe. Le dichiarazioni di voto inizieranno alle 16 e 20. Il voto finale sul provvedimento è previsto per giovedì.
Roma, 18 feb. (Adnkronos) - Le opposizioni protestano con il governo e con il presidente della Camera Lorenzo Fontana sulla mancata interrogazione al question time sul caso Paragon. "Il governo si sottrae al confronto con il Parlamento. Siamo totalmente insoddisfatti sulle motivazioni apportate dal ministro Ciriani" che ha ribadito come il governo ritenga "non divulgabili" le informazioni sul caso, ha detto la presidente dei deputati Pd, Chiara Braga, al termine della capigruppo a Montecitorio. "E abbiamo chiesto anche al presidente Fontana di rivalutare la sua scelta".
"Il governo ha avuto l'atteggiamento di chi è stato preso con le mani nella marmellata: tutti hanno parlato, ma ora che abbiamo chiesto se lo spyware fosse utilizzato dalla polizia penitenziaria scatta il segreto...", osserva il capogruppo di Iv, Davide Faraone. Per Riccardo Magi di Più Europa si tratta "di un altro colpo alle prerogative del Parlamento. Si toglie forza a uno dei pochissimi strumenti che si hanno per ottenere risposte dal governo".
Roma, 18 (Adnkronos) - "Si tratta di informazioni non divulgabili" e come tali "possono essere divulgate solo nelle sedi opportune" come il Copasir. Lo ha detto il ministro Luca Ciriani al termine della capigruppo alla Camera a proposito delle interrogazioni al governo da parte delle opposizioni sul caso Paragon. "Da parte del governo non c'è alcun volontà di non dare informazioni, ma di darle nelle sedi opportune".
Milano, 18 feb. (Adnkronos) - "Sono molto sollevato per la decisione del giudice Iannelli che ha escluso la richiesta di arresti domiciliari a mio carico. Ciò mi permette di proseguire il mio lavoro di architetto e anche di portare a termine l’incarico di presidente di Triennale e di docente del Politecnico di Milano". Lo afferma Stefano Boeri dopo la decisione del gip di Milano che ha disposto un'interdittiva che gli vieta per un anno di far parte di commissioni giudicatrici per procedure di affidamento di contratti pubblici.
L'archistar è indagato insieme a Cino Paolo Zucchi e Pier Paolo Tamburelli per turbativa d'asta nell'inchiesta per la realizzazione della Beic, la Biblioteca Europea di Informazione e Cultura. "Ribadisco la mia piena fiducia nel lavoro della magistratura e non vedo l’ora di poter chiarire ulteriormente la mia posizione. Non nascondo però la mia inquietudine per tutto quello che ho subito in queste settimane e per i danni irreversibili generati alla mia vita privata e professionale" conclude Boeri in una nota.