Una pillola blu, destinata a una coppia di arzilli anziani, finisce nel serbatoio di una 500. Che si gonfia fino a diventare una 500X, “più grande, più potente, e pronta all’azione”. Con questo spot (in fondo alla pagina) la Fiat presenta al mondo l’ultima declinazione della famiglia 500, una piccola Suv che, a differenza della Sedici che sostituisce, è disegnata e prodotta in Italia. Nasce, infatti, nello stabilimento di Melfi, tornato in piena attività con la produzione della 500X e della sua “gemella diversa”, vale a dire la Jeep Renegade, che condivide la base meccanica – trazione integrale inclusa – ma nessuna parte della carrozzeria, come assicura a Ilfattoquotidiano.it il responsabile del design Fiat Roberto Giolito. “Le due vetture sfruttano la stessa piattaforma, ma sono completamente diverse: è finita l’epoca in cui si poteva vendere la stessa macchina con marchi diversi”.
Ma com’è, dal vivo, questa 500X? I designer torinese hanno attinto a piene mani agli stilemi della 500: grandi fari tondi, linea curva della portiere, nessun finestrino addizionale, portellone posteriore inclinato. “Ma non abbiamo semplicemente adattato il costume della tre porte a una vettura più grande”, dice Giolito. “Abbiamo costruito un nuovo linguaggio stilistico. La 500X anticipa sotto tanti aspetti quello che vedrete sulla prossima generazione della 500”. La 500X, va detto, pare da subito meglio riuscita rispetto alla monovolume 500L: le proporzioni sono più armoniose, merito anche delle grandi ruote degli esemplari esposti sullo stand, e dei bordi neri sui passaruota che ne amplificano l’impatto ottico.
Quanto al frontale, Giolito che sulla 500X non avrebbe “mai e poi mai messo una griglia, che è quello che fanno tutti per ‘mostrare i denti’. Abbiamo messo il classico baffo, sotto cui si nasconde una presa d’aria. E poi non abbiamo scavato la fiancata, ma abbiamo realizzato una ‘linea di carattere’ che corre tutto intorno all’auto, come sulla 500 del ’57”. Già, la 500 originale: a Parigi è rappresentata più volte sullo stand a ricordare “l’heritage”, come lo chiamano in Fiat. Un passato glorioso a cui la Casa fa continui riferimenti, così come al “fashion italiano” e alla “dolce vita”, parole che ricorrono più volte durante la presentazione del capo del brand, Olivier François, di fronte al pubblico del Salone. Un’italianità che a noi italiani pare stereotipata, ma che nelle intenzioni del marketing Fiat dovrebbe conquistare mezzo mondo: per la 500X sono previsti 100 mercati di commercializzazione, Stati Uniti compresi.