Il gruppo Pd vota compatto contro l’uso delle intercettazioni di Antonio Azzollini nell’inchiesta su una presunta truffa da 150 milioni e il relatore Felice Casson (Pd) si autosospende per protesta. Dopo nove mesi di rinvii, la giunta per le immunità del Senato è arrivata al voto sulla richiesta di autorizzazione all’utilizzo delle conversazioni del presidente della commissione Bilancio del Senato in quota Nuovo centrodestra. La richiesta era arrivata a gennaio scorso dalla procura di Trani nell’ambito dell’inchiesta sul porto di Molfetta. I senatori democratici, dopo aver chiesto dieci minuti di sospensione dei lavori, hanno votato contro la proposta di autorizzazione delle intercettazioni avanzata dal relatore Felice Casson. Dopo la bocciatura, il parlamentare democratico si è immediatamente sospeso dal gruppo. E ora il presidente della giunta Dario Stefano (Sel), dovrà nominare un nuovo relatore tra quelli che hanno detto “no” alla proposta del relatore.
Numerose le defezioni tra i senatori chiamati ad esprimersi sulla richiesta degli inquirenti. Forza Italia era assente. Elisabetta Maria Casellati è appena stata eletta al Csm, mentre Lucio Malan e Giacomo Caliendo non si sono presentati. Così, hanno detto no ai magistrati Ncd, Pd e Lega. Solo il Movimento 5 Stelle e Casson si sono detti a favore. La parola ora spetta all’Aula, dove la giunta si presenterà con la proposta di dire “no” alla procura di Trani. La ferita è però in casa del Partito democratico. In queste ore Palazzo Madama è chiamata a votare la fiducia al disegno di legge delega sul lavoro e la minoranza dem continua ad esprimere le sue perplessità. Lo strappo di Casson, da sempre su posizioni critiche, è l’ennesimo segnale dei rapporti tesi con il presidente del Consiglio e leader del partito.
Se l’Aula confermerà la posizione della giunta, la Procura di Trani non potrà utilizzare le intercettazioni del senatore del Nuovo centrodestra ed ex sindaco di Molfetta. Azzollini è indagato nell’inchiesta sulla presunta maxifrode da 150 milioni per la costruzione del nuovo porto di Molfetta. Le indagini della procura hanno accertato che per la realizzazione della diga foranea e del nuovo porto commerciale sia stato trasferito in favore del Comune barese, all’epoca dei fatti Azzollini era sindaco, un ingente “fiume di denaro pubblico“: oltre 147 milioni di euro, 82 milioni dei quali ottenuti dall’ente comunale, a fronte di un’opera il cui costo iniziale era previsto in 72 milioni di euro. Nell’ambito dell’inchiesta, dove sono indagate a vario titolo oltre 60 persone, sono stati arrestati un funzionario e un imprenditore. Gli indagati – ex amministratori pubblici e imprenditori – sono accusati di associazione per delinquere, truffa ai danni dello Stato, abuso d’ufficio, frode in pubbliche forniture, attentato alla sicurezza dei trasporti marittimi e reati ambientali.
La votazione era attesa da lungo tempo: la Giunta per le Immunità ha aspettato ben 9 mesi prima di esprimersi sul caso. La richiesta della Procura di Trani di poter utilizzare le intercettazioni e i tabulati telefonici relativi al presidente della commissione Bilancio di Palazzo Madama era stata trasmessa a Palazzo Madama il 21 gennaio scorso. Ma in nove mesi, ha sottolineato più volte l’opposizione, non si sarebbe riusciti a decidere per via delle “continue richieste di rinvio, acquisizione di nuovi documenti avanzata da più parti e convocazioni di altri organismi parlamentari proprio negli stessi orari in cui si riunisce la Giunta”.Un esempio: il primo ottobre la Giunta era stata convocata alle 13.30, ma esponenti del Ncd avrebbero fatto notare che alle 14 si sarebbe riunita la commissione Giustizia e pertanto sarebbe stato meglio un rinvio perché sarebbe stato a rischio il numero legale.
Politica
Senato, Pd vota no a uso intercettazioni di Azzollini. Casson si sospende dal partito
In giunta per l’immunità tutto il gruppo dem si è detto contrario alla richiesta di utilizzo delle registrazioni del senatore Ncd nell'ambito dell'inchiesta sul porto di Molfetta e il relatore del Partito democratico si è autosospeso. Dopo 9 mesi di rinvii, ora la decisione spetta all'Aula
Il gruppo Pd vota compatto contro l’uso delle intercettazioni di Antonio Azzollini nell’inchiesta su una presunta truffa da 150 milioni e il relatore Felice Casson (Pd) si autosospende per protesta. Dopo nove mesi di rinvii, la giunta per le immunità del Senato è arrivata al voto sulla richiesta di autorizzazione all’utilizzo delle conversazioni del presidente della commissione Bilancio del Senato in quota Nuovo centrodestra. La richiesta era arrivata a gennaio scorso dalla procura di Trani nell’ambito dell’inchiesta sul porto di Molfetta. I senatori democratici, dopo aver chiesto dieci minuti di sospensione dei lavori, hanno votato contro la proposta di autorizzazione delle intercettazioni avanzata dal relatore Felice Casson. Dopo la bocciatura, il parlamentare democratico si è immediatamente sospeso dal gruppo. E ora il presidente della giunta Dario Stefano (Sel), dovrà nominare un nuovo relatore tra quelli che hanno detto “no” alla proposta del relatore.
Numerose le defezioni tra i senatori chiamati ad esprimersi sulla richiesta degli inquirenti. Forza Italia era assente. Elisabetta Maria Casellati è appena stata eletta al Csm, mentre Lucio Malan e Giacomo Caliendo non si sono presentati. Così, hanno detto no ai magistrati Ncd, Pd e Lega. Solo il Movimento 5 Stelle e Casson si sono detti a favore. La parola ora spetta all’Aula, dove la giunta si presenterà con la proposta di dire “no” alla procura di Trani. La ferita è però in casa del Partito democratico. In queste ore Palazzo Madama è chiamata a votare la fiducia al disegno di legge delega sul lavoro e la minoranza dem continua ad esprimere le sue perplessità. Lo strappo di Casson, da sempre su posizioni critiche, è l’ennesimo segnale dei rapporti tesi con il presidente del Consiglio e leader del partito.
Se l’Aula confermerà la posizione della giunta, la Procura di Trani non potrà utilizzare le intercettazioni del senatore del Nuovo centrodestra ed ex sindaco di Molfetta. Azzollini è indagato nell’inchiesta sulla presunta maxifrode da 150 milioni per la costruzione del nuovo porto di Molfetta. Le indagini della procura hanno accertato che per la realizzazione della diga foranea e del nuovo porto commerciale sia stato trasferito in favore del Comune barese, all’epoca dei fatti Azzollini era sindaco, un ingente “fiume di denaro pubblico“: oltre 147 milioni di euro, 82 milioni dei quali ottenuti dall’ente comunale, a fronte di un’opera il cui costo iniziale era previsto in 72 milioni di euro. Nell’ambito dell’inchiesta, dove sono indagate a vario titolo oltre 60 persone, sono stati arrestati un funzionario e un imprenditore. Gli indagati – ex amministratori pubblici e imprenditori – sono accusati di associazione per delinquere, truffa ai danni dello Stato, abuso d’ufficio, frode in pubbliche forniture, attentato alla sicurezza dei trasporti marittimi e reati ambientali.
La votazione era attesa da lungo tempo: la Giunta per le Immunità ha aspettato ben 9 mesi prima di esprimersi sul caso. La richiesta della Procura di Trani di poter utilizzare le intercettazioni e i tabulati telefonici relativi al presidente della commissione Bilancio di Palazzo Madama era stata trasmessa a Palazzo Madama il 21 gennaio scorso. Ma in nove mesi, ha sottolineato più volte l’opposizione, non si sarebbe riusciti a decidere per via delle “continue richieste di rinvio, acquisizione di nuovi documenti avanzata da più parti e convocazioni di altri organismi parlamentari proprio negli stessi orari in cui si riunisce la Giunta”.Un esempio: il primo ottobre la Giunta era stata convocata alle 13.30, ma esponenti del Ncd avrebbero fatto notare che alle 14 si sarebbe riunita la commissione Giustizia e pertanto sarebbe stato meglio un rinvio perché sarebbe stato a rischio il numero legale.
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Roma, 18 feb. (Adnkronos) - Martedì 25 alle ore 15.30 si svolgeranno le commemorazioni dell'Ambasciatore Attanasio e del carabiniere Iacovacci. Poi il primo punto all'ordine del giorno è la mozione di sfiducia a Daniela Santanchè.
(Adnkronos) - La sede opportuna, ha sottolineato Ciriani, "è il Copasir che è un organo del Parlamento e non del governo, ed è presieduto da un componente delle opposizioni. E' quella la sede in cui il governo fornisce tutte le informazioni del caso: oggi è stato audito Valensise, la settimana scorsa Caravelli e la prossima settimana sarà audito Frattasi. Da parte del governo non c'è alcun volontà di non dare informazioni, ma di darle nelle sedi opportune".
E anche sulla richiesta delle opposizioni di sapere se Paragon sia stato utilizzato dalla polizia penitenziaria, Ciriani ribadisce che saranno date "riposte nelle sedi opportune. C'e' un luogo in cui dare risposte e un altro luogo in cui non si possono dare, ma questo è la legge a disporlo, non è il governo". Infine viste le proteste dei gruppi più piccoli che non sono rappresentati nel Copasir, Ciriani ha ricordato che "è la legge che lo prevede, non dipende dal governo".
Roma, 18 feb. (Adnkronos) - Martedì 25 al mattino si terrà discussione generale sulla mozione di sfiducia al ministro Carlo Nordio. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo della Camera.
Roma, 18 feb. (Adnkronos) - La conferenza dei capigruppo ha stabilito che domani dalle 18 votazione si svolgerà la chiama per la fiducia sul dl Milleproroghe. Le dichiarazioni di voto inizieranno alle 16 e 20. Il voto finale sul provvedimento è previsto per giovedì.
Roma, 18 feb. (Adnkronos) - Le opposizioni protestano con il governo e con il presidente della Camera Lorenzo Fontana sulla mancata interrogazione al question time sul caso Paragon. "Il governo si sottrae al confronto con il Parlamento. Siamo totalmente insoddisfatti sulle motivazioni apportate dal ministro Ciriani" che ha ribadito come il governo ritenga "non divulgabili" le informazioni sul caso, ha detto la presidente dei deputati Pd, Chiara Braga, al termine della capigruppo a Montecitorio. "E abbiamo chiesto anche al presidente Fontana di rivalutare la sua scelta".
"Il governo ha avuto l'atteggiamento di chi è stato preso con le mani nella marmellata: tutti hanno parlato, ma ora che abbiamo chiesto se lo spyware fosse utilizzato dalla polizia penitenziaria scatta il segreto...", osserva il capogruppo di Iv, Davide Faraone. Per Riccardo Magi di Più Europa si tratta "di un altro colpo alle prerogative del Parlamento. Si toglie forza a uno dei pochissimi strumenti che si hanno per ottenere risposte dal governo".
Roma, 18 (Adnkronos) - "Si tratta di informazioni non divulgabili" e come tali "possono essere divulgate solo nelle sedi opportune" come il Copasir. Lo ha detto il ministro Luca Ciriani al termine della capigruppo alla Camera a proposito delle interrogazioni al governo da parte delle opposizioni sul caso Paragon. "Da parte del governo non c'è alcun volontà di non dare informazioni, ma di darle nelle sedi opportune".
Milano, 18 feb. (Adnkronos) - "Sono molto sollevato per la decisione del giudice Iannelli che ha escluso la richiesta di arresti domiciliari a mio carico. Ciò mi permette di proseguire il mio lavoro di architetto e anche di portare a termine l’incarico di presidente di Triennale e di docente del Politecnico di Milano". Lo afferma Stefano Boeri dopo la decisione del gip di Milano che ha disposto un'interdittiva che gli vieta per un anno di far parte di commissioni giudicatrici per procedure di affidamento di contratti pubblici.
L'archistar è indagato insieme a Cino Paolo Zucchi e Pier Paolo Tamburelli per turbativa d'asta nell'inchiesta per la realizzazione della Beic, la Biblioteca Europea di Informazione e Cultura. "Ribadisco la mia piena fiducia nel lavoro della magistratura e non vedo l’ora di poter chiarire ulteriormente la mia posizione. Non nascondo però la mia inquietudine per tutto quello che ho subito in queste settimane e per i danni irreversibili generati alla mia vita privata e professionale" conclude Boeri in una nota.