È un atto simbolico ma che potrebbe avere conseguenze a livello internazionale. La Camera dei Comuni britannica ha approvato una mozione, presentata dal deputato laburista Graham Morris, che chiede il riconoscimento dello Stato palestinese. Il documento non è vincolante, ma la sua approvazione ha scatenato tensioni con Israele che si oppone da sempre ad azioni unilaterali da parte degli Stati. I voti a favore sono stati 274, quelli contrari 12 (la maggioranza si aveva con 262 voti). I parlamentari ora sollecitano il governo a riconoscere “lo Stato palestinese accanto a quello di Israele come parte di un contributo per garantire la soluzione dei due Stati”. Finora nell’Unione Europea solo la Svezia ha annunciato di voler riconoscere la Palestina.
Il premier David Cameron e i suoi ministri hanno scelto la via dell’astensione per evitare ogni polemica: “Continueremo a collaborare con diversi partner internazionali, Israele e l’Autorità nazionale palestinese”, ha detto un portavoce diDowning Street. Mentre il vice premier e leader libdem Nick Clegg ha definito la mozione come “un contributo per assicurare una soluzione negoziata” del conflitto in Medio Oriente. Anche il leader Ed Miliband ha dato il suo sostegno ricevendo però diverse critiche da parte di un gruppo di deputati filo israeliani.
Dura la risposta di Israele. “È un messaggio preoccupante. Il voto del Parlamento britannico nuoce ai tentativi di raggiungere una pace reale nella regione”, commenta lo Stato Ebraico. “La strada per uno Stato palestinese – ha aggiunto il ministro degli Esteri israeliano – passa attraverso la via della trattativa” tra le parti. Per il ministro degli Esteri palestinese, Riyad al-Maliki, è la “correzione di un errore storico che ha privato il popolo palestinese dei suoi diritti, laddove la Palestina è stata considerata una terra senza popolo per un popolo senza terra”. Maliki ha espresso apprezzamento per la posizione di condanna degli insediamenti manifestata dal Regno Unito e per la sua richiesta al governo israeliano di fermare una politica contraria al diritto internazionale.
Reazioni negative della comunità israeliana di Londra, tra cui il Board of Deputies, l’organizzazione ebraica più importante del Regno Unito, che vede l’iniziativa una minaccia alla ripresa dei negoziati di pace. Intanto oltre 300 israeliani hanno sottoscritto una lettera inviata ai parlamentari britannici nella quale si chiede loro di votare a favore del riconoscimento. “Noi sottoscritti israeliani, che hanno a cuore il benessere di Israele – è scritto nella missiva – crediamo che l’esistenza e la sicurezza di Israele dipenda dall’esistenza e dalla sicurezza di uno Stato palestinese”. Tra gli oltre 300 ci sono uomini politici, rappresentanti della società civile, attivisti, scienziati e artisti di centro sinistra.