Idrogeno, auto elettrica a batteria, motori a combustione interna. Il gruppo BMW sta lavorando su tutti i fronti, ma secondo l’ingegner Herbert Diess, membro del board BMW responsabile dello Sviluppo (nella foto sotto), al momento la soluzione migliore è rappresentata dall’ibrido plug-in – cioè ricaricabile anche alla presa di corrente – e in particolare dalla “sua” i8 che, dice, offre il miglior compromesso fra sportività, basse emissioni e autonomia. Intervistato in occasione del Salone di Parigi, dove era esposta anche la concept – ibrida plug-in, naturalmente – X5 eDrive, Diess ha anche spiegato che il futuro dell’idrogeno è nelle fuel cell e chiarito il senso della famiglia “i”, che sarà composta sempre da modelli specifici e con la caratteristica di essere un passo avanti rispetto al resto della gamma.
Con la famiglia “i” avete introdotto un’elettrica, la i3, e una plug-in, la i8. Ma state anche lavorando su piccoli ed efficienti motori a combustione interna. Quale sarà il futuro della mobilità per BMW?
La i8 ibrida plug-in è probabilmente il meglio che si possa fare con la tecnologia attuale. Abbiamo tirato fuori il meglio dal motore a combustione – un piccolo tre cilindri turbo ultra efficiente da più di 200 CV – e l’abbiamo combinato con un motore elettrico e un’unità di stoccaggio, la batteria. Nel complesso, una sportiva molto competitiva, con la coppia e l’accelerazione del motore elettrico, ma l’autonomia e la velocità massima di una propulsione tradizionale: dal mio punto di vista, il migliore concetto d’auto oggi realizzabile. A meno che non si tratti di muoversi principalmente nelle grandi città, pochi chilometri per andare e tornare dal lavoro, per esempio: allora in quel caso le auto elettriche sono già oggi la soluzione migliore. Ma per le auto che devono avere un uso molto vario, anche fuori città, noi non crediamo nelle grandi elettriche, come alcuni concorrenti, perché batterie da 60 o 80 kWh rendono le auto estremamente pesanti e costose. Questa non è e non sarà la nostra soluzione, a meno che non avvenga un rapido miglioramento nella capacità delle batterie nei prossimi 10 o 20 anni.
![](http://www.ilfattoquotidiano.it/wp-content/uploads/2014/10/Dr.-Herbert-Diess-BMW.jpg)
A proposito di grandi batterie… che cosa può dire riguardo ai contatti che avete avuto con Elon Musk della Tesla?
Elon Musk si è rivolto non solo a noi ma a molti costruttori. Ha annunciato, io lo ripeto solo, che è pronto a condividere parte della sua infrastruttura di ricarica. Penso che quest’idea sia ragionevole perché le auto elettriche dipendono dalle reti di ricarica, che richiedono grandi investimenti, e lui sta chiedendo al resto dell’industria di contribuire.
Apprezza l’idea di Musk di costruire la Gigafactory, cioè un’enorme fabbrica di batterie?
Sì, deve farlo per forza, visto che ha annunciato centinaia di migliaia di elettriche l’anno. Ha bisogno di quelle batterie e oggi, nel mondo, non è disponibile la capacità produttiva necessaria. Questa è anche una sfida all’Europa, perché da noi non ci sono fabbriche di batterie, al momento.
Hyundai ha messo in strada un veicolo a fuel cell e la Toyota ne ha annunciato uno per il 2015. Visto che BMW è stata fra i pionieri nell’uso dell’idrogeno – anche se voi lo “bruciavate” nel motore – che cosa state facendo per non perdere il vantaggio?
In effetti ci siamo occupati di idrogeno per molti anni, ma originariamente non usavamo le fuel cell, sono stati altri costruttori a investirci denaro negli scorsi 10 o 15 anni. Noi pensiamo che le fuel cell saranno una tecnologia molto rilevante in futuro. Per questo, da due anni abbiamo una partnership con Toyota per condividere le conoscenze e contribuire allo sviluppo delle auto a fuel cell. Da parte nostra, abbiamo delle competenze per quanto riguardo lo stoccaggio criogenico dell’idrogeno e l’abbiamo messo in condivisione con la Toyota, con il comune obiettivo di sostenere lo sviluppo di questa tecnologia. Quello che bisogna fare ora è ridurre i costi e l’ingombro delle fuel cell, ma stiamo già facendo diversi test e se avesse senso potremmo iniziare anche noi lo sviluppo di serie. Ma per ora non c’è l’infrastruttura per la distribuzione dell’idrogeno, a parte alcune zone specifiche come Tokyo e la West Coast degli Stati Uniti, dove dovrebbe apparire una vera rete di distributori nei prossimi quattro anni.
Avete deciso di abbandonare l’idea di bruciare l’idrogeno in un motore a combustione?
Sì. Abbiamo accumulato molta esperienza con quell’approccio, ma l’idea di usare l’idrogeno nelle fuel cell è quella giusta, perché non ci sono componenti meccanici in movimento e perché non è necessario usare lubrificanti che comunque “sporcano” l’emissione. Per questo pensiamo che se l’idrogeno entrerà nel mercato dell’auto, lo farà attraverso le fuel cell.
![](http://www.ilfattoquotidiano.it/wp-content/uploads/2014/10/BMW-i8-produzione.jpg)
Quali saranno gli sviluppi futuri della famiglia “i”?
Siamo molto soddisfatti delle vendite della i3 e della i8. La i3 è già stata venduta in quasi 10.000 esemplari e la i8 ha superato ogni aspettativa, abbiamo tutta la produzione dell’anno prenotata. Adesso aumenteremo la produzione di entrambi i modelli. In altri Saloni abbiamo mostrato la versione scoperta della i8 e la versione a tre porte della i3, quelle potrebbero essere aggiunte alla gamma, ma per ora non abbiamo bisogno di pensare a nuovi modelli, è troppo presto.
La famiglia “i” continuerà ad avere solo modelli dedicati, o possiamo immaginare, in futuro, di vedere per esempio una “iMini”?
No, una “iMini” no, però la tecnologia che sviluppiamo per la famiglia i è destinata ad arrivare in ogni modello della produzione BMW. Pensiamo per esempio alla fibra di carbonio che è già sui modelli M e su alcuni componenti, oppure all’elettrificazione che sta passando ai modelli ibridi delle BMW “tradizionali”. La tecnologia passa al resto del gamma, ma la famiglia “i” sarà sempre composta di modelli specifici che hanno la caratteristica essenziale essere un passo avanti agli altri, di spingere la tecnologia oltre, con una costruzione leggera, un’elevata efficienza energetica e un’attenzione all’ambiente anche nei processi di produzione.
Quali sono i vostri obiettivi nella riduzione delle emissioni di CO2? Quanto contribuiscono la i3 e la i8?
Abbiamo l’obiettivo dei 100 g/km di CO2 entro il 2020 e siamo perfettamente in linea, anzi siamo persino al di sotto dei nostri obiettivi per il 2015. Le auto a basse emissioni, come le elettriche e le plug-in hybrid, fanno la loro parte, oggi pesano per circa l’1% delle nostre auto vendute in Europa, e siamo certi che – grazie anche alla riduzione delle emissioni delle nostre auto “tradizionali” – riusciremo a raggiungere l’obiettivo del 2020.
Eco mobilità
BMW ibride plug-in, ‘la soluzione migliore’. Ma prosegue la ricerca sull’idrogeno
La collaborazione con Toyota sulle fuel cell va avanti, dice Herber Diess, responsabile dello Sviluppo del gruppo BMW, ma oggi lo schema vincente è quello rappresentato dalla i8: un piccolo ed efficiente motore a benzina abbinato a un motore elettrico. L'obiettivo è portare le emissioni medie di CO2 della gamma a 100 g/km entro il 2020: la Casa non ha dubbi, ci riuscirà
Idrogeno, auto elettrica a batteria, motori a combustione interna. Il gruppo BMW sta lavorando su tutti i fronti, ma secondo l’ingegner Herbert Diess, membro del board BMW responsabile dello Sviluppo (nella foto sotto), al momento la soluzione migliore è rappresentata dall’ibrido plug-in – cioè ricaricabile anche alla presa di corrente – e in particolare dalla “sua” i8 che, dice, offre il miglior compromesso fra sportività, basse emissioni e autonomia. Intervistato in occasione del Salone di Parigi, dove era esposta anche la concept – ibrida plug-in, naturalmente – X5 eDrive, Diess ha anche spiegato che il futuro dell’idrogeno è nelle fuel cell e chiarito il senso della famiglia “i”, che sarà composta sempre da modelli specifici e con la caratteristica di essere un passo avanti rispetto al resto della gamma.
Con la famiglia “i” avete introdotto un’elettrica, la i3, e una plug-in, la i8. Ma state anche lavorando su piccoli ed efficienti motori a combustione interna. Quale sarà il futuro della mobilità per BMW?
La i8 ibrida plug-in è probabilmente il meglio che si possa fare con la tecnologia attuale. Abbiamo tirato fuori il meglio dal motore a combustione – un piccolo tre cilindri turbo ultra efficiente da più di 200 CV – e l’abbiamo combinato con un motore elettrico e un’unità di stoccaggio, la batteria. Nel complesso, una sportiva molto competitiva, con la coppia e l’accelerazione del motore elettrico, ma l’autonomia e la velocità massima di una propulsione tradizionale: dal mio punto di vista, il migliore concetto d’auto oggi realizzabile. A meno che non si tratti di muoversi principalmente nelle grandi città, pochi chilometri per andare e tornare dal lavoro, per esempio: allora in quel caso le auto elettriche sono già oggi la soluzione migliore. Ma per le auto che devono avere un uso molto vario, anche fuori città, noi non crediamo nelle grandi elettriche, come alcuni concorrenti, perché batterie da 60 o 80 kWh rendono le auto estremamente pesanti e costose. Questa non è e non sarà la nostra soluzione, a meno che non avvenga un rapido miglioramento nella capacità delle batterie nei prossimi 10 o 20 anni.
A proposito di grandi batterie… che cosa può dire riguardo ai contatti che avete avuto con Elon Musk della Tesla?
Elon Musk si è rivolto non solo a noi ma a molti costruttori. Ha annunciato, io lo ripeto solo, che è pronto a condividere parte della sua infrastruttura di ricarica. Penso che quest’idea sia ragionevole perché le auto elettriche dipendono dalle reti di ricarica, che richiedono grandi investimenti, e lui sta chiedendo al resto dell’industria di contribuire.
Apprezza l’idea di Musk di costruire la Gigafactory, cioè un’enorme fabbrica di batterie?
Sì, deve farlo per forza, visto che ha annunciato centinaia di migliaia di elettriche l’anno. Ha bisogno di quelle batterie e oggi, nel mondo, non è disponibile la capacità produttiva necessaria. Questa è anche una sfida all’Europa, perché da noi non ci sono fabbriche di batterie, al momento.
Hyundai ha messo in strada un veicolo a fuel cell e la Toyota ne ha annunciato uno per il 2015. Visto che BMW è stata fra i pionieri nell’uso dell’idrogeno – anche se voi lo “bruciavate” nel motore – che cosa state facendo per non perdere il vantaggio?
In effetti ci siamo occupati di idrogeno per molti anni, ma originariamente non usavamo le fuel cell, sono stati altri costruttori a investirci denaro negli scorsi 10 o 15 anni. Noi pensiamo che le fuel cell saranno una tecnologia molto rilevante in futuro. Per questo, da due anni abbiamo una partnership con Toyota per condividere le conoscenze e contribuire allo sviluppo delle auto a fuel cell. Da parte nostra, abbiamo delle competenze per quanto riguardo lo stoccaggio criogenico dell’idrogeno e l’abbiamo messo in condivisione con la Toyota, con il comune obiettivo di sostenere lo sviluppo di questa tecnologia. Quello che bisogna fare ora è ridurre i costi e l’ingombro delle fuel cell, ma stiamo già facendo diversi test e se avesse senso potremmo iniziare anche noi lo sviluppo di serie. Ma per ora non c’è l’infrastruttura per la distribuzione dell’idrogeno, a parte alcune zone specifiche come Tokyo e la West Coast degli Stati Uniti, dove dovrebbe apparire una vera rete di distributori nei prossimi quattro anni.
Avete deciso di abbandonare l’idea di bruciare l’idrogeno in un motore a combustione?
Sì. Abbiamo accumulato molta esperienza con quell’approccio, ma l’idea di usare l’idrogeno nelle fuel cell è quella giusta, perché non ci sono componenti meccanici in movimento e perché non è necessario usare lubrificanti che comunque “sporcano” l’emissione. Per questo pensiamo che se l’idrogeno entrerà nel mercato dell’auto, lo farà attraverso le fuel cell.
Quali saranno gli sviluppi futuri della famiglia “i”?
Siamo molto soddisfatti delle vendite della i3 e della i8. La i3 è già stata venduta in quasi 10.000 esemplari e la i8 ha superato ogni aspettativa, abbiamo tutta la produzione dell’anno prenotata. Adesso aumenteremo la produzione di entrambi i modelli. In altri Saloni abbiamo mostrato la versione scoperta della i8 e la versione a tre porte della i3, quelle potrebbero essere aggiunte alla gamma, ma per ora non abbiamo bisogno di pensare a nuovi modelli, è troppo presto.
La famiglia “i” continuerà ad avere solo modelli dedicati, o possiamo immaginare, in futuro, di vedere per esempio una “iMini”?
No, una “iMini” no, però la tecnologia che sviluppiamo per la famiglia i è destinata ad arrivare in ogni modello della produzione BMW. Pensiamo per esempio alla fibra di carbonio che è già sui modelli M e su alcuni componenti, oppure all’elettrificazione che sta passando ai modelli ibridi delle BMW “tradizionali”. La tecnologia passa al resto del gamma, ma la famiglia “i” sarà sempre composta di modelli specifici che hanno la caratteristica essenziale essere un passo avanti agli altri, di spingere la tecnologia oltre, con una costruzione leggera, un’elevata efficienza energetica e un’attenzione all’ambiente anche nei processi di produzione.
Quali sono i vostri obiettivi nella riduzione delle emissioni di CO2? Quanto contribuiscono la i3 e la i8?
Abbiamo l’obiettivo dei 100 g/km di CO2 entro il 2020 e siamo perfettamente in linea, anzi siamo persino al di sotto dei nostri obiettivi per il 2015. Le auto a basse emissioni, come le elettriche e le plug-in hybrid, fanno la loro parte, oggi pesano per circa l’1% delle nostre auto vendute in Europa, e siamo certi che – grazie anche alla riduzione delle emissioni delle nostre auto “tradizionali” – riusciremo a raggiungere l’obiettivo del 2020.
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Palermo, 15 feb. (Adnkronos) - L’Uosd di Emodinamica dell’Ospedale di Taormina (Messina) ha recentemente effettuato con successo interventi di denervazione renale, una tecnica innovativa per il trattamento dell’ipertensione arteriosa refrattaria, ovvero quella forma di ipertensione che non risponde adeguatamente alla terapia farmacologica convenzionale. "L’intervento di denervazione renale si configura come una soluzione efficace per i pazienti selezionati, contribuendo a un migliore controllo della pressione arteriosa e, di conseguenza, a una riduzione del rischio cardiovascolare a lungo termine. L’intervento mira a bloccare la comunicazione degli impulsi nervosi diretti ai reni e viceversa, disattivando le fibre nervose renali del sistema simpatico- si legge in una nota - La procedura, che viene effettuata in sedazione profonda e dura all'incirca un'ora, prevede l'impiego di un dispositivo medico che fornisce energia a radiofrequenza a bassa intensità. Dunque, quando le modifiche nelle abitudini alimentari e i trattamenti farmacologici non producono i risultati desiderati, si può passare alla denervazione delle fibre nervose". Giuseppe Cinnirella responsabile della Uosd di Emodinamica di Taormina e la sua equipe composta dai medici Paolo D’Arrigo, Gessica Motta, Gianfranco Capilli e Graziano Trovato, "ringraziano la Direzione Strategica dell’Asp di Messina, il cui supporto costante verso l’innovazione ha reso possibile l’implementazione di tecniche all’avanguardia, migliorando il percorso di cura per i pazienti affetti da ipertensione resistente". Ulteriori ringraziamenti anche al primario di Anestesia e Rianimazione, Giacomo Filoni, per l’eccellente assistenza anestesiologica fornita durante le procedure.
Palermo, 15 feb. (Adnkronos) - "A pagare il prezzo sempre più alto di una crisi atavica sono migliaia di produttori e le aziende agricole. Se c’è una crisi nell’automotive - il governo Melon. Se si tratta di produzione ortofrutticola e agrumaria nessuno se ne accorge o finge di non accorgersene". Così Pippo Gennuso, responsabile del Dipartimento Agricoltura di Forza Italia in provincia di Siracusa. “Arance, limoni e clementine spesso non vengono raccolte perché il costo del lavoro è troppo alto rispetto anche ad alcuni Paese Europei come la Spagna. Per non parlare della concorrenza sleale del Marocco e della Tunisia, per quanto riguarda l’olio”. “Se possiamo vantare le eccellenze nel mondo, è solo il frutto di tantissimo sacrificio e dedizione da parte dei nostri contadini e aziende produttrici”.
Gennuso lamenta anche "la mancanza di adeguati controlli della filiera". “La tutela dei nostri prodotti passa anche attraverso severi controlli, ma spesso non ci sono o lasciano a desiderare. Il mondo dell’Agricoltura siciliano chiede risposte urgenti e concrete e di avviare nel più breve tempo possibile le compensazione la ‘Carbon Credit’.
Palermo, 15 feb. (Adnkronos) - La Protezione Civile Regionale siciliana ha diffuso un avviso per il rischio meteo-idrogeologico ed idraulico, valido fino alle 24 di oggi. Per il territorio palermitano, è prevista allerta gialla.
Palermo, 14 feb. (Adnkronos) - Il sindaco di Favignana Francesco Forgione è stato sfiduciato dal consiglio comunale. È stata approvata, infatti, la mozione di sfiducia firmata da otto consiglieri. Forgione, al termine del suo intervento, ha abbandonato l'aula. Adesso si attende la nomina di un commissario per la reggenza del comune dell'isola.
Palermo, 14 feb. (Adnkronos) - "La prevenzione cardiovascolare ed i principi del primo soccorso sono stati al centro di un evento formativo, teorico e pratico, organizzato dall'Arnas Civico Di Cristina Benfratelli di Palermo, in adesione alla 19ª edizione della campagna nazionale "Cardiologie Aperte", promossa dalla Fondazione per il Tuo cuore - Hcf e dell'Anmco (Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri), in corso fino al 16 febbraio, che ogni anno coinvolge le strutture di Cardiologia presenti sul territorio nazionale. L'iniziativa - svoltasi questa mattina presso l'Aula multimediale "Barbera" dell'azienda palermitana - è stata coordinata da Ignazio Maria Smecca, direttore dell'Uoc (Unità Operativa Complessa) Cardiologia con Utic (Unità Terapia Intensiva Cardiologica) dell'Arnas di Palermo e ha coinvolto gli studenti delle quinte classi del Liceo Scientifico Statale "S. Cannizzaro". Il corso ha diffuso ai ragazzi nozioni teoriche sui fattori di rischio cardiovascolare ed in particolare ha focalizzato la loro attenzione su quelli modificabili; ovvero che rendono possibile evitare l'insorgenza di queste malattie, e/o arginarne l'incidenza sulla popolazione. La ratio di fondo, che ha caratterizzato i setting pratici del corso, risponde alla volontà di realizzare una formazione interattiva con gli studenti, quale chiave di volta per un e-learning efficace.
"Abbiamo scelto - spiega Walter Messina direttore generale del Civico Di Cristina Benfratelli di Palermo - un approccio didattico inspirato all'esigenza di trasformare il tradizionale modello di apprendimento passivo in un'esperienza coinvolgente e partecipata, nel solco di una metodica di formazione aziendale innovativa, già abbracciata dall'Arnas, e tipica di un'organizzazione moderna, in un contesto che ambisce ad essere sempre più dinamico e competitivo. Pertanto, una formazione volta a declinare strumenti e linguaggi di divulgazione dei messaggi in grado di massimizzare la risposta psicologica cognitiva dei ragazzi, durante il processo di acquisizione di nuove conoscenze, abilità, valori, rispetto alle informazioni ricevute, affinché essi possano divenire oltre che protagonisti della costruzione della loro Salute, anche a loro volta messaggeri della cultura della prevenzione e sensibilizzare in tal senso anche i loro nuclei famigliari e la società". Le tecniche di rianimazione cardiopolmonare sono state illustrate mediante la "simulazione" di scenari a carattere emergenziale con l'ausilio di manichini che hanno permesso agli studenti esercitazioni pratiche e la verifica empirica di quanto appreso.
I cardiologi sono soliti affermare "Il tempo è muscolo". A tal proposito Flavia Dispensa, cardiologo intensivista dell'Arnas Civico e responsabile dell'organizzazione scientifica dell'evento, sottolinea: "La sopravvivenza dei soggetti che presentano un arresto cardiaco dipende dalla rapidità degli interventi di soccorso. La tempestività del massaggio cardiaco e, ancora, la disponibilità dei defibrillatori semiautomatici sono elementi che possono migliorare significativamente la probabilità che un soggetto sopravviva in questi casi, limitando peraltro i danni neurologici gravi. Le cronache dimostrano sempre più spesso, però, che occorre insistere sulla formazione della popolazione, perché purtroppo anche in presenza di questi strategici strumenti, spesso la carenza di conoscenze circa il loro appropriato utilizzo, riduce la portata della loro efficacia, anche laddove si registra una certa diffusione degli stessi sul territorio".
"Dobbiamo far capire ai giovani che la modifica di comportamenti poco salutari, oggi magari trascurata, con l'avanzare dell'età potrà causare loro gravi problematiche di Salute - aggiunge Domenico Cipolla, direttore sanitario dell'Arnas Civico Di Cristina Benfratelli di Palermo". Cipolla - che da sempre riserva ai giovani un'attenzione particolare, a fronte anche della sua specifica specializzazione clinica in Pediatria, evidenzia ancora come "la prevenzione possa anche rappresentare un ponte per accostare due mondi generazionali ed è, altresì, l'occasione per creare ulteriore value intorno al Servizio Sanitario Nazionale e contribuire, a partire dai giovani, allo sviluppo di quel senso civico, necessario a sostenere quella che ad oggi è la più alta garanzia a presidio del diritto universale alla Salute sussistente nella nostra Democrazia". "Temi impegnativi - rileva Cipolla - ma che se illustrati con approcci chiari e semplici, possono stimolare il senso di responsabilità al rispetto della propria vita e di quella altrui e facilitare la diffusione di modelli sociali inclusivi in modo da lasciare presagire, grazie alla sensibilità di risposta delle giovani generazioni, un innalzamento dell'attenzione solidaristica al benessere collettivo, abbassando anche la tendenza a comportamenti autodistruttivi, come ad esempio, l'abitudine al consumo eccessivo di alcool, fumo e la tendenza alla cattiva alimentazione".
Palermo, 14 feb. (Adnkronos) - Adesione massiccia in tutti i luoghi di lavoro oggi per lo sciopero di 8 ore proclamato in tutte le aziende metalmeccaniche di Palermo e provincia da Fiom, Fim e Uilm per la ripresa delle trattative per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro. Le aziende che hanno preso parte allo sciopero sono molteplici e l’adesione è stata alta in tutti i siti, a partire da Fincantieri, Sirti, Leonardo, Engineering, Sispi, St Microelectronics, Siram, Sei Energia, Polygon e tanti altri.
“Continueremo la battaglia affinché non ci sia la riapertura delle trattative per il rinnovo del contratto di lavoro - dichiarano i segretari generali di Fiom Cgil Palermo Sicilia Francesco Foti e di Fim Cisl Palermo Trapani Antonio Nobile e il segretario provinciale Uilm Uil Palermo Giovanni Gerbino - Oggi anche a Palermo si sono svolte le iniziative di sciopero, articolate in giornate differenti in tutti il territorio nazionale per rispondere a Federmeccanica, finora indisponibile a riaprire la trattativa. Per noi è necessario ripartire dalla piattaforma votata dalle lavoratrici e dai lavoratori metalmeccanici di Fim, Fiom, Uilm. E contestualmente, proseguirà il blocco dello straordinario e della flessibilità, che va avanti da mesi e che sarà gestito in modo ancora più rigoroso e diffuso”.
Palermo, 14 feb. (Adnkronos) - Sul lungomare Cristoforo Colombo di Carini si torna a demolire gli immobili abusivi. Le ruspe sono tornate in azione per abbattere tre immobili, due prefabbricati, realizzati su piattaforme in cemento armato, e un immobile in cemento armato. Alle tre costruzioni, che si trovano al civico 279, accanto all’ex albergo Riva Smeralda, che oggi è un residence, si accede da un cancello posto su strada. Un altro cancello delimita l’insediamento lato mare e consente l’accesso alla spiaggia.
L’intervento di demolizione è l’ultimo di un gruppo di sei demolizioni lungo la fascia costiera ed è stato finanziato con decreti del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Come fanno sapere del Comune.