In sottofondo una musica sensuale mentre i protagonisti sono corpi nudi che si aggrovigliano gli uni agli altri per poi formare la scritta “Sade”: questo è il video ad alto contenuto erotico della durata di 53 secondi che ha creato polemiche in Francia. Commissionato ai videoartisti David Freymond e Florent Michel, i quali hanno dato libero sfogo alla loro creatività, il video è solo il promo della mostra intitolata “Sade, attaccare il sole” al Museo D’Orsay dal 14 ottobre al 25 gennaio, coordinata da Ann Le Brun e dedicata al Marchese de Sade.
Già l’anno scorso il Museo d’Orsay finì al centro delle polemiche per aver dato spazio alla mostra Masculin /masculin. Il nudo maschile nell’arte dal 1800 ai nostri giorni, esclusivamente di nudo maschile. «Mentre il nudo femminile è stato regolarmente oggetto di analisi e di esposizione, a livello artistico – spiega il curatore Guy Cogeval, presidente del museo d’Orsay – l’uomo nudo non ha avuto le stesse attenzioni e, direi, lo stesso sostegno. Quindici anni fa , quando ero direttore del Museo delle Belle Arti di Montreal, avevo programmato di affrontare questo tema; ma mi hanno spiegato che non sarebbe stato opportuno».
La pergamena originale su cui il Marchese de Sade scrisse “Le 120 giornate di Sodoma” nel 1785 sarà a Parigi in occasione del bicentenario della sua morte, avvenuta nel 1814. Ritrovato nella prigione della Bastiglia, dove il Marchese scrisse l’opera, il rotolo, lungo 12 metri e largo 11,5 cm, è stato rubato e poi è stato al centro di una lunga battaglia legale. Recentemente è stato acquistato per 7 milioni di euro dal collezionista francese Gerard Lheritier, presidente del Museo delle Lettere e dei Manoscritti di Parigi. Il Marchese con le sue idee di libertà, i suoi eccessi, con il suo andar oltre la morale e gli argomenti trattati nei suoi romanzi incentrati sulla descrizione di comportamenti sessuali trasgressivi e perversi ha dato origine ai termini “sadismo” e “sadico” .
In merito alla mostra sul sito del museo si legge “mette in luce la rivoluzione della rappresentazione inaugurata dai testi dello scrittore attraverso una selezione di opere di Goya, Géricault, Ingres, Rops, Rodin, Picasso ed altri, saranno affrontati i temi della ferocia e della singolarità del desiderio, della distanza, dell’estremo, del bizzarro e del mostruoso, del desiderio come principio di eccesso e di ricomposizione immaginaria del mondo”. Il video di presentazione che molto sta facendo discutere in queste ore è in perfetta linea con la provocazione che ha dominato le opere del Marchese il quale scriveva : “Il mio modo di pensare, si dice, non può essere approvato ebbene, cosa me ne importa? Sarebbe un pazzo colui che adotti un modo di pensare solo per piacere agli altri”.