Già la sua partecipazione al listone quasi onnicomprensivo per il nuovo consiglio provinciale aveva spaccato il Movimento 5 Stelle ferrarese. Ora, dopo l’elezione del 29 settembre, Marco Fabbri, sindaco pentastellato di Comacchio, fa di più. Entra nella giunta retta dal sindaco Pd di Ferrara Tagliani e si prende la delega pesante al turismo. Governerà assieme a democratici, socialisti, forzisti e leghisti. Quanto basta per vedere puntato sulla sua giacca rispolverata per l’occasione il mirino di una possibile espulsione.
Se infatti Beppe Grillo aveva espresso il divieto che i propri eletti partecipassero all’elezione per la “spartizione di poltrone” prima delle elezioni, chissà cosa potrà pensare ora che il suo sindaco va oltre. Ed entra come assessore nella giunta più multicolore della storia, quantomeno locale. E lui, Fabbri, alla domanda di rito su un eventuale pericolo espulsione, alza le spalle: “Non credo verranno prese decisioni perentorie, immagino che prima se ne discuterà e poi vedremo il da farsi”. Eppure la geografia grillina dovrebbe preoccuparlo. A Ferrara si è registrata la prima cacciata via blog, quella di Valentino Tavolazzi. Poco distante, a Bologna, c’è da sbizzarrirsi tra Giovanni Favia, Federica Salsi e Andrea Defranceschi. “Credo ci siano differenze sostanziali tra i loro casi e il mio, io qui ho la responsabilità di rappresentare tutti, anche quelli degli altri partiti e non solo il Movimento”.
D’altronde già nelle scorse settimane il M5S di Comacchio aveva preso le sue difese d’ufficio, per spiegare come nel “listone”, rigorosamente senza simboli, “servono gli amministratori che rappresentano il territorio” e Comacchio “specie in campo turistico e ambientale, rappresenta oltre il 90% dei portatori di interesse dell’intera provincia. Abbiamo il dovere di affrontare i problemi assieme a tutti i sindaci del territorio, ma ciò non vorrà dire acconsentire a tutto ciò che verrà proposto”.
Sarà un po’ più difficile non acconsentire, stando seduti dalla parte dei decisori, ma Fabbri assicura che “sarei stato meglio senza questo ulteriore impegno e spero che sia il più breve possibile e che si arrivi finalmente alla cancellazione totale delle Province. Però è importante oggi essere qui per Comacchio, perché non possiamo stare fuori da ogni discussione che conta su turismo e ambiente, non farne parte sarebbe stato un danno”.