La Roma vince, la Juventus no. Contro il Sassuolo i campioni d’Italia non vanno oltre l’1-1 e vedono riavvicinarsi i giallorossi in vetta alla classifica, ora di nuovo a meno uno: è questo il verdetto del campo, che ha parlato dopo due settimane di sosta e di veleni. Vuoi per le troppe polemiche degli ultimi quindici giorni, o semplicemente perché l’impegno di Reggio Emilia non era così semplice come poteva sembrare sulla carta. Il Sassuolo impone alla Juventus il primo stop stagionale in una partita di corsi e di ricorsi storici. Proprio a Reggio Emilia, al termine del clamoroso 4-3 che aveva sancito la consacrazione in Serie A di Berardi, Massimiliano Allegri aveva concluso la sua esperienza al Milan con l’esonero. Oggi conosce il primo stop da quando siede sulla panchina della Juventus: nelle prime sei partite aveva sempre vinto. Proprio contro i bianconeri, che detenevano la metà del suo cartellino, Zaza l’anno scorso aveva segnato una rete importante per la sua carriera, dopo un avvio difficile in Serie A. E anche stasera torna al gol, mettendo fine ad un digiuno che durava da agosto.

È il sinistro dell’attaccante della nazionale, al termine di un batti e ribatti in mezzo all’area, ad aprire le danze al 14esimo minuto di uno splendido primo tempo. I campioni d’Italia di nuovo sotto al Mapei Stadium, a sorpresa ad inizio match. Ma come un anno fa il vantaggio neroverde dura poco. Azione di Tevez, tocco all’indietro di Pogba e tiro a giro imprendibile sul secondo palo: 1-1, in venti minuti è già successo tantissimo. Il match resta estremamente gradevole anche dopo: la Juventus cresce e spinge. Pogba sfiora la doppietta con una discesa irresistibile per potenza e tecnica, anche Pereyra si fa apprezzare come vice-Vidal (ruolo che ricopre sempre più spesso viste le continue turbolenze del cileno): stessi movimenti, ottima tecnica ed intensità, non ancora la stessa freddezza sotto porta. Il Sassuolo retrocede ma tiene botta, anche grazie al suo portiere Consigli, e così si va al riposo sul pareggio.

È pure una partita a scacchi fra gli allenatori. Di Francesco ad inizio partita aveva provato ad invertire la tendenza negativa di inizio stagione con un cambio di modulo: dopo la sosta il Sassuolo si schiera con un 3-4-3, con Vrsajko e Longhi (due terzini) in corsia e Berardi e Sansone ai lati di Zaza. Difesa e attacco, con le punte che fanno anche densità (fin quanto possono) in mezzo al campo. Mossa riuscita. Nella ripresa toccherà ad Allegri, ma con meno fortuna. Al rientro dagli spogliatoi il Sassuolo soffre meno e allora il tecnico toscano sostituisce un opaco Evra con Marchisio, passando al 4-3-3. Poi dentro il giovane Coman (che non si vedeva praticamente dall’ottimo debutto agostano), al posto di Llorente: lo spagnolo con i suoi zero gol in sette partite e prestazioni sempre più involute ormai è quasi un caso. E anche Giovinco per Pirlo, rientrato dall’infortunio ma ancora lontanissimo dai suoi standard. I bianconeri, però, fanno tanta fatica ad abbandonare l’assetto tradizionale; il cambio di modulo è quasi controproducente. E la pressione finale (comunque minima, appena una conclusione alta di Coman da buona posizione), deriva più che altro dal fatto che, un po’ come nel primo tempo, il Sassuolo cala alla distanza; ma pur senza riuscire più a ripartire, i padroni di casa non mollano un centimetro in difesa.

L’1-1 finale è il risultato più giusto per un match intenso, combattuto e che il Sassuolo ha avuto il coraggio di giocare per certi tratti anche alla pari contro i campioni d’Italia. È questa, più che il punticino in classifica, la notizia migliore per Di Francesco: aver ritrovato la sua squadra che aggredisce, attacca, magari subisce un po’ troppo ma diverte. Tutto quel che era mancato in avvio di campionato, forse anche a causa del traumatizzante 7-0 subito dall’Inter. Così, con la voglia di giocare a calcio indipendentemente dalla caratura degli avversari, gli emiliani erano riusciti a salvarsi l’anno scorso. E stasera si rimettono in carreggiata. Frena invece la Juve, per la prima volta dall’inizio del campionato e della gestione Allegri. Il testa a testa con la Roma è già ricominciato.

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