La legge di Stabilità si appresta a colpire anche le auto storiche. Il governo guidato da Matteo Renzi, con il nuovo disegno di legge abroga i commi 2 e 3 della legge 342 del 2000, che ha esteso le agevolazioni fiscali (in vigore per automobili e moto con almeno 30 anni di età) ai mezzi immatricolati da almeno 20 anni, e considerati di particolare interesse storico. Così, secondo la volontà dell’esecutivo, le auto “nate” tra il 1984 e il 1994 dovranno ricominciare a pagare il bollo. L’obiettivo dell’esecutivo è chiaro, ed è togliere dalla strada dei “rottami”, che di fatto sarebbero solo delle auto vecchie, che possono beneficiare di incentivi per la loro età, pur essendo più inquinanti e pericolose delle auto moderne, e senza valore storico.
Non si è fatta attendere la reazione dell’Automoto Club Storico Italiano (Asi), che attraverso i numeri vuole dimostrarne l’inutilità della manovra del governo. Secondo l’Asi, i veicoli che usufruiscono dell’agevolazione sulla tassa di proprietà perché ultraventennali sono esattamente 501.000, “e non già altre entità apparse o comunicate erroneamente su mezzi di comunicazione (4 milioni, nda)”. Inoltre, come precisato dalla federazione, il 15% di questi veicoli è stato demolito, mentre il 10% ha compiuto 30 anni. Portando così il numero complessivo delle auto colpite dalla manovra a 375 mila. “Tanto rumore per nulla”, ha tuonato l’Asi in una nota ufficiale, sottolineando che le entrate per l’erario provenienti dal bollo di queste auto sarebbe di circa 56 milioni di euro.
Ma la federazione prevede che saranno ben pochi i proprietari disposti a pagare di nuovo una tassa per il proprio mezzo, non più di 50 mila persone. Con un’entrata per lo Stato di 7,5 milioni di euro. Poca cosa, secondo l’Asi, se confrontata con la perdita a livello nazionale, che andrebbe a colpire privati cittadini e lavoratori impegnati nel settore delle auto d’epoca.
Secondo i calcoli dell’Automotoclub, la perdita di oltre 300 mila veicoli storici andrebbe a tagliare le spese per le manutenzioni. Si parla di circa 2 mila euro per automobile, con un giro d’affari complessivo di 650 mila euro. A danno di “piccoli riparatori, carrozzieri, distributori di benzina, ricambisti, settori già particolarmente colpiti per la diminuzione di lavoro”; perderebbero il lavoro anche molti tra gli impiegati dei 270 club storici sparsi in tutto il Paese. Inoltre, sarebbe colpito anche il settore del turismo, con mancati incassi per 12,5 milioni di euro. Un bacino dato dal fiorente mercato dei raduni, che sono circa 2.500 l’anno. Il danno dunque si estenderebbe anche allo Stato, che non percepirebbe più il tesoretto di 18 milioni di euro a biennio per le revisioni di 300 mila veicoli.
Uno scenario che la Federazione vede nero: nel complesso, 7,5 milioni di euro di entrate dal bollo dei veicoli storici di età compresa fra i 20 e i 30 anni, contro “perdite economiche-patrimoniali” che vanno dai 2 ai 5,7 miliardi a seconda degli scenari. Il malcontento salirà agli onori delle cronache quando, a partire da giovedì 23 ottobre, tutte le realtà dell’automobilismo storico faranno muro, e si faranno sentire fino a Roma dai padiglioni della fiera di Padova per l’edizione 2014 del salone Auto e moto d’epoca.
Fatti a motore
Bollo per le auto storiche, l’Asi fa le pulci alla proposta del governo Renzi
Il governo vuole reintrodurre il bollo per le auto storiche di età compresa fra i 20 e i 30 anni, ma secondo l'Automobil club storico italiano sarebbe una mossa controproducente. Fra veicoli che verrebbero rottamati e perdite nel settore dei restauri, delle manutenzioni e dei raduni, lo Stato guadagnerebbe 7,5 milioni di euro dal bollo, ma le "perdite economiche-patrimoniali" ammonterebbero a diversi miliardi
La legge di Stabilità si appresta a colpire anche le auto storiche. Il governo guidato da Matteo Renzi, con il nuovo disegno di legge abroga i commi 2 e 3 della legge 342 del 2000, che ha esteso le agevolazioni fiscali (in vigore per automobili e moto con almeno 30 anni di età) ai mezzi immatricolati da almeno 20 anni, e considerati di particolare interesse storico. Così, secondo la volontà dell’esecutivo, le auto “nate” tra il 1984 e il 1994 dovranno ricominciare a pagare il bollo. L’obiettivo dell’esecutivo è chiaro, ed è togliere dalla strada dei “rottami”, che di fatto sarebbero solo delle auto vecchie, che possono beneficiare di incentivi per la loro età, pur essendo più inquinanti e pericolose delle auto moderne, e senza valore storico.
Non si è fatta attendere la reazione dell’Automoto Club Storico Italiano (Asi), che attraverso i numeri vuole dimostrarne l’inutilità della manovra del governo. Secondo l’Asi, i veicoli che usufruiscono dell’agevolazione sulla tassa di proprietà perché ultraventennali sono esattamente 501.000, “e non già altre entità apparse o comunicate erroneamente su mezzi di comunicazione (4 milioni, nda)”. Inoltre, come precisato dalla federazione, il 15% di questi veicoli è stato demolito, mentre il 10% ha compiuto 30 anni. Portando così il numero complessivo delle auto colpite dalla manovra a 375 mila. “Tanto rumore per nulla”, ha tuonato l’Asi in una nota ufficiale, sottolineando che le entrate per l’erario provenienti dal bollo di queste auto sarebbe di circa 56 milioni di euro.
Ma la federazione prevede che saranno ben pochi i proprietari disposti a pagare di nuovo una tassa per il proprio mezzo, non più di 50 mila persone. Con un’entrata per lo Stato di 7,5 milioni di euro. Poca cosa, secondo l’Asi, se confrontata con la perdita a livello nazionale, che andrebbe a colpire privati cittadini e lavoratori impegnati nel settore delle auto d’epoca.
Secondo i calcoli dell’Automotoclub, la perdita di oltre 300 mila veicoli storici andrebbe a tagliare le spese per le manutenzioni. Si parla di circa 2 mila euro per automobile, con un giro d’affari complessivo di 650 mila euro. A danno di “piccoli riparatori, carrozzieri, distributori di benzina, ricambisti, settori già particolarmente colpiti per la diminuzione di lavoro”; perderebbero il lavoro anche molti tra gli impiegati dei 270 club storici sparsi in tutto il Paese. Inoltre, sarebbe colpito anche il settore del turismo, con mancati incassi per 12,5 milioni di euro. Un bacino dato dal fiorente mercato dei raduni, che sono circa 2.500 l’anno. Il danno dunque si estenderebbe anche allo Stato, che non percepirebbe più il tesoretto di 18 milioni di euro a biennio per le revisioni di 300 mila veicoli.
Uno scenario che la Federazione vede nero: nel complesso, 7,5 milioni di euro di entrate dal bollo dei veicoli storici di età compresa fra i 20 e i 30 anni, contro “perdite economiche-patrimoniali” che vanno dai 2 ai 5,7 miliardi a seconda degli scenari. Il malcontento salirà agli onori delle cronache quando, a partire da giovedì 23 ottobre, tutte le realtà dell’automobilismo storico faranno muro, e si faranno sentire fino a Roma dai padiglioni della fiera di Padova per l’edizione 2014 del salone Auto e moto d’epoca.
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Economia & Lobby
Caro bollette, a due settimane dagli annunci di Giorgetti il decreto slitta ancora: cdm rinviato a venerdì
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Io sono un artista libero, non mi sono mai schierato politicamente". Così Simone Cristicchi, ospite a 'Maschio Selvaggio' su Rai Radio 2, risponde alla conduttrice Nunzia De Girolamo quando fa notare al cantautore romano come la canzone sanremese 'Quando sarai piccola' sia piaciuta tanto a Elly Schlein quanto a Giorgia Meloni.
"Si tende sempre a identificare gli artisti politicamente, la musica invece non ha fazioni, non ha colori. Devo dire che tu hai messo insieme la destra e la sinistra", ha detto De Girolamo al cantautore arrivato quinto nella classifica finale. "Questo mi fa sorridere - ha confessato Cristicchi - sono molto contento di questo apprezzamento bipartisan, o anche super partes, che ha generato la mia canzone. Io sono sempre stato un artista libero, non mi sono mai schierato politicamente, proprio perché volevo che la mia musica e la mia arte potesse arrivare a tutti ed è giusto che sia così".
"Ovviamente ho le mie idee, come tutti, non le rinnego e non mi vergogno di esternarle quando è il momento e quando ho voglia, però - ha concluso il cantautore - sono veramente contento di aver fatto questa canzone che sia piaciuta più o meno a tutti".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Il caro bollette è un problema sempre più grave, che non possiamo più far finta di non vedere. Paghiamo le bollette più care d’Europa, che a sua volta paga le bollette più alte tra i competitor internazionali. Siamo i più tartassati tra i tartassati, con un evidente danno alla competitività delle imprese e al potere di acquisto delle famiglie. I lavoratori, in particolare, pagano questi aumenti tre volte: la prima in casa quando arriva la bolletta, la seconda perché le aziende devono metterli in cassa integrazione poiché con l’energia alle stelle perdono produttività, la terza perché l’energia spinge a rialzo l’inflazione e i prodotti nel carrello della spesa costano di più". Lo dice Annalisa Corrado della segreteria del Partito Democratico.
"Agire è possibile e doveroso. Possiamo farlo subito, a partire dalla protezione dei soggetti vulnerabili, oltre 3 milioni e mezzo di utenti, per il quali il governo vuole bandire aste che sarebbero una iattura. Bisogna fermarle immediatamente e riformare piuttosto l’acquirente unico, che al momento gestisce il servizio di tutela della vulnerabilità, perché possa tornare a stipulare i contratti pluriennali di acquisto, agendo come vero e proprio gruppo d’acquisto".
"È necessario inoltre agire ad ogni livello possibile per disaccoppiare il prezzo dell’energia da quello del gas: occorre lavorare ad una riforma europea dei mercati, scenario non immediato, agendo però contemporaneamente ed immediatamente per un “disaccoppiamento di fatto”, come quello che si potrebbe attuare supportando i contratti pluriennali con i produttori di energia da fonti rinnovabili (PPA, Power purchase agreement). Dovremmo prendere esempio dalla Spagna di Sanchez, inoltre, che ha imposto un tetto al prezzo del gas, ottenendo risultati brillanti che hanno trainato la ripresa d’industria ed economia. Dobbiamo fare di più e meglio per la transizione energetica per liberarci dalla dipendenza del gas: oltre ad insistere su sufficienza energetica ed elettrificazione dei consumi, dobbiamo agire ad ogni livello perché la quota di energia da fonti rinnovabili nel nostro mix di produzione cresca: questo è l’unico modo strutturale di far penetrare il beneficio in bolletta del basso costo delle energie pulite".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - “Allarmano e inquietano gli atti violenti rivolti in questi giorni contro le Forze dell’Ordine, a loro va la nostra piena solidarietà”. Lo dichiara la deputata di Italia Viva Maria Elena Boschi dopo gli incendi dolosi che hanno coinvolto questa mattina il commissariato e la Polstrada di Albano Laziale e nei giorni scorsi il comando della Compagnia dei carabinieri di Castel Gandolfo.
“Auguriamo agli agenti intossicati una pronta guarigione. Nell’attesa che sia fatta chiarezza sulle dinamiche e che i responsabili siano consegnati alla giustizia, non possiamo che schierarci senza indugio al fianco di chi ogni giorno si impegna per la sicurezza delle cittadine e dei cittadini”, conclude.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Le bollette energetiche di famiglie e imprese sono alle stelle. Meloni ha fischiettato per mesi, ignorando anche le nostre proposte. E oggi annuncia il rinvio di un Cdm promesso ormai due settimane fa. Non avevano detto di essere 'pronti'?". Lo ha scritto sui social Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Tutto quello che ha a che fare con le emergenze vere di cittadini, famiglie, imprese passa in secondo piano nell’agenda del governo Meloni. Così è stato ed è per le liste d’attesa e per il diritto alla salute negato a milioni di concittadini, così è per il caro-bollette che da troppi mesi penalizza le aziende italiane e mette in ginocchio le fasce sociali più disagiate". Così in una nota Marina Sereni, responsabile Salute e Sanità nella segreteria del Partito Democratico.
"Oggi la segretaria del Pd Elly Schlein ha presentato proposte molto chiare e concrete, che raccolgono peraltro l’interesse di imprenditori e associazioni degli utenti. Il Cdm sul problema del caro energia pare invece che slitti a venerdì. La presidente Meloni ne approfitti per raccogliere le nostre proposte sul disaccoppiamento del prezzo dell’energia da quello del gas e sull’Acquirente unico".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - La lotta alle mafie andrebbe portata avanti "in maniera trasversale. Ma non stiamo vedendo disponibilità all'ascolto e al lavoro comune da parte di questa destra". Lo ha detto Elly Schlein al seminario sulla legalità al Nazareno. "Noi continueremo a fare da pungolo costante, il messaggio che deve arrivare chiaro alle nuove generazioni è che la mafia è un male, e un freno al nostro Paese. Il Pd oggi più che mai è intenzionato a portare avanti questo lavoro con determinazione, mano nella mano con le realtà che affrontano il problema ogni giorno e ne sanno certamente più di noi".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - Nel contrasto alle mafie "il ruolo delle forze dell'ordine e della magistratura è fondamentale. Noi riconosciamo e sosteniamo il lavoro quotidiano delle forze dell'ordine. Vanno sostenute le forze dell'ordine, come la magistratura, che invece vediamo attaccata tutti i giorni da chi governa". Lo ha detto Elly Schlein al seminario sulla legalità al Nazareno.