Buttiamo cibo sufficiente per 40 milioni di italiani. Si può far arrivare un po’ a 10 milioni?
Non è una fantasia: in questo momento la Caritas, Last Minut Market, Banco Alimentare e altri gruppi solidali stanno riuscendo a distribuire tonnellate di cibo in via di scadenza o con confezioni leggermente danneggiate, a decine di migliaia di persone. Mi chiedo perché un’azione così non la organizzino i partiti, i comuni, Renzi. Se si muovessero loro si potrebbe moltiplicare per 10, domani mattina, la potenza di questa macchina che recupera spreco alimentare e lo mette a disposizione di chi non ha soldi.
Renzi, intanto che cerca 80 euro da dare a chi sta peggio, potrebbe mandare 80 euro di generi di prima necessità… Un grande lavoro ma la spesa sarebbe poca. Renzi potrebbe trasferire un paio di migliaia di impiegati sottoutilizzati (ce n’è…) a gestire questo lavoro. Potrebbero arrivarti a casa col corriere gli scatoloni, oppure potresti offrire ai supermercati detrazioni fiscali se organizzano da soli un sistema di distribuzione di alcuni prodotti gratuiti a chi è in possesso di una carta di credito sociale. Di modi per farlo se ne possono trovare tanti… Ma non si fa.
E lo stesso discorso potremmo farlo per le camionate di mobili, elettrodomestici, computer, vestiti, che finiscono quotidianamente in discarica (e sono un costo per la collettività). Potrebbero essere aggiustati e rivenduti a prezzi minimi, ci sarebbero posti di lavoro a centinaia e un ulteriore aiuto alle famiglie in difficoltà. Sarebbe pure ecologico.
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Ma attenzione: non è solo il governo ad essere disinteressato alle “piccole” azioni pratiche.
Abbiamo proposto a Vendola di usare i finanziamenti pubblici a Sel per portare soccorso con iniziative dirette. Ha dichiarato più volte che lo avrebbe fatto. Non ha fatto nulla. E anche il M5S potrebbe utilizzare il finanziamento pubblico per un’azione così urgente (e sicuramente popolare) ma non lo fa. I soldi li restituiscono, azione meritoria, ma meno efficace dell’usarli direttamente. Se il M5S usasse direttamente i milioni di euro ai quali rinuncia, potrebbe oltretutto dimostrare la propria capacità di azione concreta. Ne avrebbe quindi anche un vantaggio enorme di immagine; un partito che si incarica di ridistribuire il denaro ottenuto attraverso la costruzione di sistemi di solidarietà… Bellissimo!
Sono anni che la corrente concreta del movimento progressista fa proposte di questo tipo a partiti, associazioni e sindacati. Ma ci guardano strano.
Io non ho ancora capito se Renzi è in grado di fare le riforme (e trionfare a lungo in Italia) oppure è un bluff (e finirà nella discarica della storia). Ma facciamo finta che voglia veramente modernizzare il Paese. Se è così sta facendo un errore. Finora gli è andata bene perché ha mirato a grandi azioni simboliche: la vaporizzazione del Senato, gli 80 euro, aggiustare le scuole… Ma a un certo punto dovrà ben passare alla fase del cambiamento vero. Cambiare l’Italia è un lavoro da artigiani, da orologiai.
Il grande ingorgo di leggi e controleggi, potentati e controlobby fa sì che per cambiare bisogna giocare una partita di shanghai. Renzi ha di fronte una serie di bacchettine da spostare che gli potrebbero far guadagnare un sacco di punti. Non costa nulla abolire quel codicillo che vieta ai comuni di vendere le biomasse ottenute dalla manutenzione dei giardini e dei campi lungo le strade. Oggi i comuni devono conferirle nelle discariche verdi. Così un guadagno si trasforma in un costo.
Non costa nulla abolire la legge che prevede che i cimiteri non siano semplici appezzamenti di terreno dove seppellire i morti ma enormi, costosissime, scatole di cemento armato con recinzione alta 2 metri (siamo gli unici al mondo! Per questo le sepolture da noi costano uno sfracello e c’è penuria di loculi). Ci vuol poco per trasformare la merda in oro. Basta creare un fondo di investimento pubblico che ceda i diritti di sfruttamento dei liquami di fogna comunali per la produzione di biogas (teneri batteri che mangiano felici la nostra cacca e scoreggiano gas combustibile). Oggi si spendono cifre colossali per i depuratori. Nel nord Europa i cittadini contribuiscono volentieri al bilancio comunale cagando. Ugualmente potremmo vendere i diritti di sfruttamento delle correnti marine che lambiscono l’Italia; oggi le turbine idriche a bassa velocità hanno un costo a chilowatt pari a quello del nucleare. Producono energia elettrica subito, non sono pericolose per i pesci (sono lente) e non interferiscono con la navigazione (si piazzano in profondità). Esistono sistemi per ripulire i porti che permettono enormi vantaggi ecologici e dimezzano i costi. Si risparmierebbero miliardi.
Non costa nulla prevedere che i rifiuti organici ospedalieri debbano essere sterilizzati e seccati direttamente negli ospedali, ci sono le tecnologie per farlo, manca l’obbligo. Oggi si spende 1,5 euro al chilo e più, come biomasse invece si incasserebbero 2 centesimi al chilo (e gli investimenti per le nuove macchine si ripagano alla velocità della luce).
Mi fermo qui, se vuoi saperne di più vedi i video pubblicati dal Fatto Quotidiano Tv, raccontano le idee venute fuori durante Ecofuturo Festival. Con Cristiano Bottone, Michele Dotti, Marco Marchetti e Fabio Roggiolani, stiamo preparando un Libro Bianco che elenca in modo dettagliato come tagliare costi stupidi e aumentare le entrate. Poi andiamo a presentarlo in Parlamento. Poi ci incateniamo di fronte a Palazzo Chigi.
Vieni anche tu?
Jacopo Fo
Autore, attore e scrittore
Ambiente & Veleni - 22 Ottobre 2014
Cibo gratis? Si potrebbe moltiplicare per dieci
Buttiamo cibo sufficiente per 40 milioni di italiani. Si può far arrivare un po’ a 10 milioni?
Non è una fantasia: in questo momento la Caritas, Last Minut Market, Banco Alimentare e altri gruppi solidali stanno riuscendo a distribuire tonnellate di cibo in via di scadenza o con confezioni leggermente danneggiate, a decine di migliaia di persone. Mi chiedo perché un’azione così non la organizzino i partiti, i comuni, Renzi. Se si muovessero loro si potrebbe moltiplicare per 10, domani mattina, la potenza di questa macchina che recupera spreco alimentare e lo mette a disposizione di chi non ha soldi.
Renzi, intanto che cerca 80 euro da dare a chi sta peggio, potrebbe mandare 80 euro di generi di prima necessità… Un grande lavoro ma la spesa sarebbe poca. Renzi potrebbe trasferire un paio di migliaia di impiegati sottoutilizzati (ce n’è…) a gestire questo lavoro. Potrebbero arrivarti a casa col corriere gli scatoloni, oppure potresti offrire ai supermercati detrazioni fiscali se organizzano da soli un sistema di distribuzione di alcuni prodotti gratuiti a chi è in possesso di una carta di credito sociale. Di modi per farlo se ne possono trovare tanti… Ma non si fa.
E lo stesso discorso potremmo farlo per le camionate di mobili, elettrodomestici, computer, vestiti, che finiscono quotidianamente in discarica (e sono un costo per la collettività). Potrebbero essere aggiustati e rivenduti a prezzi minimi, ci sarebbero posti di lavoro a centinaia e un ulteriore aiuto alle famiglie in difficoltà. Sarebbe pure ecologico.
Ma attenzione: non è solo il governo ad essere disinteressato alle “piccole” azioni pratiche.
Abbiamo proposto a Vendola di usare i finanziamenti pubblici a Sel per portare soccorso con iniziative dirette. Ha dichiarato più volte che lo avrebbe fatto. Non ha fatto nulla. E anche il M5S potrebbe utilizzare il finanziamento pubblico per un’azione così urgente (e sicuramente popolare) ma non lo fa. I soldi li restituiscono, azione meritoria, ma meno efficace dell’usarli direttamente. Se il M5S usasse direttamente i milioni di euro ai quali rinuncia, potrebbe oltretutto dimostrare la propria capacità di azione concreta. Ne avrebbe quindi anche un vantaggio enorme di immagine; un partito che si incarica di ridistribuire il denaro ottenuto attraverso la costruzione di sistemi di solidarietà… Bellissimo!
Sono anni che la corrente concreta del movimento progressista fa proposte di questo tipo a partiti, associazioni e sindacati. Ma ci guardano strano.
Io non ho ancora capito se Renzi è in grado di fare le riforme (e trionfare a lungo in Italia) oppure è un bluff (e finirà nella discarica della storia). Ma facciamo finta che voglia veramente modernizzare il Paese. Se è così sta facendo un errore. Finora gli è andata bene perché ha mirato a grandi azioni simboliche: la vaporizzazione del Senato, gli 80 euro, aggiustare le scuole… Ma a un certo punto dovrà ben passare alla fase del cambiamento vero. Cambiare l’Italia è un lavoro da artigiani, da orologiai.
Il grande ingorgo di leggi e controleggi, potentati e controlobby fa sì che per cambiare bisogna giocare una partita di shanghai. Renzi ha di fronte una serie di bacchettine da spostare che gli potrebbero far guadagnare un sacco di punti. Non costa nulla abolire quel codicillo che vieta ai comuni di vendere le biomasse ottenute dalla manutenzione dei giardini e dei campi lungo le strade. Oggi i comuni devono conferirle nelle discariche verdi. Così un guadagno si trasforma in un costo.
Non costa nulla abolire la legge che prevede che i cimiteri non siano semplici appezzamenti di terreno dove seppellire i morti ma enormi, costosissime, scatole di cemento armato con recinzione alta 2 metri (siamo gli unici al mondo! Per questo le sepolture da noi costano uno sfracello e c’è penuria di loculi). Ci vuol poco per trasformare la merda in oro. Basta creare un fondo di investimento pubblico che ceda i diritti di sfruttamento dei liquami di fogna comunali per la produzione di biogas (teneri batteri che mangiano felici la nostra cacca e scoreggiano gas combustibile). Oggi si spendono cifre colossali per i depuratori. Nel nord Europa i cittadini contribuiscono volentieri al bilancio comunale cagando. Ugualmente potremmo vendere i diritti di sfruttamento delle correnti marine che lambiscono l’Italia; oggi le turbine idriche a bassa velocità hanno un costo a chilowatt pari a quello del nucleare. Producono energia elettrica subito, non sono pericolose per i pesci (sono lente) e non interferiscono con la navigazione (si piazzano in profondità). Esistono sistemi per ripulire i porti che permettono enormi vantaggi ecologici e dimezzano i costi. Si risparmierebbero miliardi.
Non costa nulla prevedere che i rifiuti organici ospedalieri debbano essere sterilizzati e seccati direttamente negli ospedali, ci sono le tecnologie per farlo, manca l’obbligo. Oggi si spende 1,5 euro al chilo e più, come biomasse invece si incasserebbero 2 centesimi al chilo (e gli investimenti per le nuove macchine si ripagano alla velocità della luce).
Mi fermo qui, se vuoi saperne di più vedi i video pubblicati dal Fatto Quotidiano Tv, raccontano le idee venute fuori durante Ecofuturo Festival. Con Cristiano Bottone, Michele Dotti, Marco Marchetti e Fabio Roggiolani, stiamo preparando un Libro Bianco che elenca in modo dettagliato come tagliare costi stupidi e aumentare le entrate. Poi andiamo a presentarlo in Parlamento. Poi ci incateniamo di fronte a Palazzo Chigi.
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Medio Oriente, la diretta – Raid israeliani in Libano e tank in Cisgiordania. Hamas: “Con rinvio rilascio detenuti tregua a rischio”
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Roma, 23 feb. - (Adnkronos) - Resterà per sempre il cantante di "Bandiera gialla", canzone simbolo della musica leggera degli anni '60: Gianni Pettenati è morto nella sua casa di Albenga (Savona) all'età di 79 anni. L'annuncio della scomparsa, avvenuta nella notte, è stato dato con un post sui social dalla figlia Maria Laura: "Nella propria casa, come voleva lui, con i suoi affetti vicino, con l'amore dei suoi figli Maria Laura, Samuela e Gianlorenzo e l'adorato gatto Cipria, dopo una lunga ed estenuante malattia, ci ha lasciato papà. Non abbiamo mai smesso di amarti. Ti abbracciamo forte. Le esequie si terranno in forma strettamente riservata".
Nato a Piacenza il 29 ottobre 1945, Gianni Pettenati debutta nel 1965, vincendo il Festival di Bellaria ed entra a far parte del gruppo degli Juniors e nel 1966, accompagnato dallo stesso gruppo, incide il suo primo 45 giri, una cover di "Like a Rolling Stone" di Bob Dylan intitolata "Come una pietra che rotola", seguita da quello che rimane il suo maggiore successo "Bandiera gialla", versione italiana di "The pied piper" incisa lo stesso anno da Patty Pravo (in lingua originale, come lato B del singolo "Ragazzo Triste" per la promozione del locale Piper Club di Roma, diventando il brano simbolo della famosa discoteca), diventata un evergreen, immancabile quando si gioca al karaoke o nelle serate revival nelle discoteche e nelle feste. Il 45 giri successivo, nuovamente con gli Juniors, è "Il superuomo" (cover di "Sunshine superman" di Donovan), mentre sul lato B del disco compare "Puoi farmi piangere" (cover di "I put a spell on you" di Screamin' Jay Hawkins, incisa con l'arrangiamento della versione di Alan Price), con il testo italiano di Mogol. Sempre nel 1967 Pettenati partecipa al Festival di Sanremo con "La rivoluzione", a Un disco per l'estate con "Io credo in te", al Cantagiro con "Un cavallo e una testa" (scritta da Paolo Conte) e a Scala Reale sul Canale Nazionale della Rai in squadra con il vincitore di quell'anno, Claudio Villa, e con Iva Zanicchi, battendo Gianni Morandi, Sandie Shaw e Dino.
Nel 1968 insieme ad Antoine entra in finale al festival di Sanremo con "La tramontana", brano molto fortunato che il cantante piacentino ha sempre riproposto nei suoi concerti. Seguono altri successi come "Caldo caldo", "Cin cin", "I tuoi capricci" e collaborazioni artistiche con diversi autori della canzone italiana. Critico musicale, Pettenati è autore di diversi libri sulla storia della musica leggera italiana tra cui "Quelli eran giorni - 30 anni di canzoni italiane" (Ricordi, con Red Ronnie); "Gli anni '60 in America" (Edizioni Virgilio); "Mina come sono" (Edizioni Virgilio); "Io Renato Zero" (Edizioni Virgilio); "Alice se ne va" (Edizioni Asefi). Nel 2018 era stata concessa a Pettenati la legge Bacchelli che prevede un assegno vitalizio di 24mila euro annui a favore di cittadini illustri, con meriti in diversi campi, che versino in stato di particolare necessità. (di Paolo Martini)
Parigi, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - Tre persone, oltre al presunto autore, sono state arrestate per l'attacco mortale di ieri a Mulhouse, nell'est della Francia. Lo ha reso noto la Procura nazionale antiterrorismo. Il principale sospettato, nato in Algeria 37 anni fa, è stato arrestato poco dopo l'aggressione con coltello che ha ucciso un portoghese di 69 anni e ferito almeno tre agenti della polizia municipale.
Mosca, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - "Il destino ha voluto così, Dio ha voluto così, se così posso dire. Una missione tanto difficile quanto onorevole - difendere la Russia - è stata posta sulle nostre e vostre spalle unite". Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin ai soldati che hanno combattuto in Ucraina, durante una cerimonia organizzata al Cremlino in occasione della Giornata dei Difensori della Patria.
Kiev, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha invocato l'unità degli Stati Uniti e dell'Europa per giungere a una "pace duratura", alla vigilia del terzo anniversario dell'invasione russa e sulla scia della svolta favorevole a Mosca presa da Donald Trump.
"Dobbiamo fare del nostro meglio per una pace duratura e giusta per l'Ucraina. Ciò è possibile con l'unità di tutti i partner: ci vuole la forza di tutta l'Europa, la forza dell'America, la forza di tutti coloro che vogliono una pace duratura", ha scritto Zelensky su Telegram.
Parigi, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - Tre persone, oltre al presunto autore, sono state arrestate per l'attacco mortale di ieri a Mulhouse, nell'est della Francia. Lo ha reso noto la Procura nazionale antiterrorismo. Il principale sospettato, nato in Algeria 37 anni fa, è stato arrestato poco dopo l'aggressione con coltello che ha ucciso un portoghese di 69 anni e ferito almeno tre agenti di polizia municipale.
Beirut, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - Decine di migliaia di persone si sono radunate per partecipare ai funerali di Hassan Nasrallah, in uno stadio alla periferia di Beirut. Molte le bandiere di Hezbollah e i ritratti del leader assassinato che ha guidato il movimento libanese, sostenuto dall'Iran, per oltre tre decenni. Uomini, donne e bambini provenienti dal Libano e da altri luoghi hanno camminato a piedi nel freddo pungente per raggiungere il luogo della cerimonia, ritardata per motivi di sicurezza dopo la morte di Nasrallah avvenuta in un massiccio attacco israeliano al bastione di Hezbollah a Beirut sud a settembre.
Mentre la folla si radunava, i media statali libanesi hanno riferito di attacchi israeliani in alcune zone del Libano meridionale, tra cui una località a circa 20 chilometri dal confine. L'esercito israeliano ha affermato di aver colpito nel Libano meridionale "diversi lanciarazzi che rappresentavano una minaccia imminente per i civili israeliani". Ritratti giganti di Nasrallah e di Hashem Safieddine (il successore designato di Nasrallah, ucciso in un altro attacco aereo israeliano prima che potesse assumere l'incarico) sono stati affissi sui muri e sui ponti nella parte sud di Beirut. Uno è stata appeso anche sopra un palco eretto sul campo del gremito Camille Chamoun Sports City Stadium, alla periferia della capitale, dove si svolgeranno i funerali dei due leader.
Lo stadio ha una capienza di circa 50mila persone, ma gli organizzatori di Hezbollah hanno installato decine di migliaia di posti a sedere extra sul campo e all'esterno, dove i partecipanti potranno seguire la cerimonia su uno schermo gigante. Hezbollah ha invitato alla cerimonia alti funzionari libanesi, alla presenza del presidente del parlamento iraniano, Mohammad Bagher Ghalibaf, e del ministro degli Esteri Abbas Araghchi. Quest'ultimo, in un discorso da Beirut, ha descritto i leader assassinati come "due eroi della resistenza" e ha giurato che "il cammino della resistenza continuerà".
Beirut, 23 feb. (Adnkronos) - La rete libanese affiliata a Hezbollah Al-Mayadeen ha riferito che Israele ha effettuato un attacco aereo nell'area di Al-Hermel, nella regione della Bekaa, nel Libano orientale.