“La pubblicazione della lettera di Katainen a Padoan è stata una decisione unilaterale del governo italiano, la Commissione non era favorevole perché siamo in una fase di negoziati e consultazioni con diversi governi e sono consultazioni tecniche, che è meglio avere in un ambiente confidenziale”. Lo ha detto José Barroso, presidente uscente della Commissione Ue, nel corso di una conferenza stampa al termine del summit dell’Ue con le parti sociali. Il governo italiano, ha aggiunto, “ha contattato il vicepresidente per la pubblicazione” della lettera: “Noi non ci opponiamo, ma non è assolutamente vero che la pubblicazione l’abbia voluta la Commissione. Altrimenti lo facevamo noi”.
“Le lettere” inviate ai paesi membri dalla Commissione europea “sono state redatte perché abbiamo l’obbligo legale di comunicare al Governo i dubbi relativi alla conformità delle leggi finanziarie rispetto alle regole europee. Il vicepresidente Katainen, con il mio pieno sostegno e quello del presidente Juncker, ha fatto questo passo”, ha detto ancora Barroso, aggiungendo di trovare “irrispettoso” che le posizioni contenute nella lettera vengano presentate “come posizioni personali”.
Il presidente uscente della Commissione Ue punta poi il dito contro la stampa: “La maggioranza delle notizie sulla stampa italiana sono assolutamente false, surreali e non hanno nulla a che vedere con la realtà, se non a volte per caso. Sono francamente invenzioni e mi delude vedere fino a che punto organi di stampa autorevoli possano dare risonanza a queste voci”.
“Sono stupito del fatto che Barroso si sia sorpreso per la pubblicazione della lettera – ha risposto il premier Renzi arrivando a Bruxelles per il vertice europeo – il testo era stato anticipato su un importante quotidiano internazionale, il Financial Times, poi un importante giornale italiano ha avuto lo scoop. E’ finito il tempo delle lettere segrete, è il momento della trasparenza e della chiarezza”. E, a proposito di trasparenza, il presidente del Consiglio rilancia: “Pubblicheremo non solo la lettera” inviata dall’Ue, “ma tutti i dati economici di quanto si spende in questi palazzi, sarà molto divertente. Con l’Italia l’open data sarà totale vogliamo che sia chiaro tutto ciò che viene da Bruxelles, che ci sia una chiarezza più ampia”. Secondo il premier, infatti, questo è “l’unico modo per aiutare i cittadini a capire” ed è “soltanto l’inizio”: “Chiederemo che ogni dato sensibile della Commissione sia pubblicato”.