Roma chiama, Firenze risponde. E viceversa. Tra le due piazze, quella della Cgil e del renzismo, è un rimpiattino di accuse, di attacchi, di polemiche. Come quella tra l’imprenditore Davide Serra e il leader della Cgil Susanna Camusso. Oggetto del contendere, neanche a dirlo, è il diritto allo sciopero dei lavori pubblici. Che il finanziere vicino al premier vorrebbe limitare, con il segretario del sindacato che rilancia lo sciopero generale. Il duello a distanza, però, è solo un esempio della forte contrapposizione delle due manifestazioni. Articolo 18, legge di Stabilità, rapporti con l’Europa: gli argomenti dei due palchi sono gli stessi, declinati però in maniera diametralmente opposta. E mentre a San Giovanni è Susanna Camusso a tener banco, nella stazione fiorentina è tutto un avvicendarsi di personalità del renzismo, sia politico che imprenditoriale.
Prima di dare avvio ai dibattiti della seconda giornata di lavori, però, è stato rispettato un minuto di silenzio per ricordare Reyhaneh Jabbari, la ragazza giustiziata in Iran per aver ucciso il suo stupratore. Il premier Matteo Renzi, che doveva restare nel back stage, invece è sul palco. In platea ci sono il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi e il finanziere Davide Serra. Tra gli ospiti vip l’ex ad di Luxottica Andrea Guerra, il re del cachemire Brunello Cucinelli, l’ad di Prada Patrizio Bertelli e l’immancabile Oscar Farinetti. Il segretario Pd: “Ci saranno 15 testimonianze di persone che hanno creato posti di lavoro e vogliono ragionare dell’Italia che non si arrende e si rimette in moto, che crea speranza e posti di lavoro”.
CRONACA ORA PER ORA
19.13 – Ministro Boschi: “Metteremo mano ad altre parti della Costituzione”. “Avremo modo, se ci saranno le condizioni politiche, di mettere mano ad altre parti della Costituzione. Però adesso facciamo dei passaggi graduali per essere veramente efficaci.” Lo ha detto il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, al tavolo di discussione da lei moderato alla Leopolda.
18.47 – Farinetti: “Diritto sciopero? Meglio non scatenare la piazza”. “A pelle dico solo che con la piazza di là è meglio non dire cose che possono scatenare, bisogna star tranquilli: conta di più la moderazione che le idee giuste”. Ha risposto così il patron di Eataly Oscar Farinetti, alla Leopolda, ai giornalisti che gli chiedevano un commento sulle dichiarazioni di Davide Serra che, sempre dalla Leopolda, si era detto favorevole a limitare il diritto di sciopero per i lavoratori pubblici. “Bisogna vedere cosa voleva dire: se vuol dire che negli ospedali non bisogna superare un certo numero forse ha ragione”, ha poi aggiunto Farinetti. “Non è una roba così importante – ha concluso tuttavia – ci sono delle cose più importante su cui discutere, che è la concordia”.
18.18 – Pif: “Quando vedo Renzi con Verdini mi vengono i brividi”. “Quando vedo Renzi con Verdini mi vengono i brivisi. A Renzi gliel’ho detto”. Così il conduttore Pif parlando con i giornalisti alla Leopolda.
17.41 – Madia: “Limitare diritto sciopero? Non previsto”. “La riforma della pubblica amministrazione tocca tantissimi temi” e “mi soffermerei ad approfondire” quelli che “noi stiamo già affrontando nel disegno di legge che discutiamo la prossima settimana con mille emendamenti. Non ne aggiungerei altri”. Lo ha detto la ministra della Pubblica amministrazione Marianna Madia rispondendo a distanza al finanziere Davide Serra che si è detto favorevole a limitare il diritto di sciopero dei lavoratori pubblici.
17.35 – Pinotti: “Sciopero generale? Lunedì Poletti incontra i sindacati”. “So che lunedì ci sarà un confronto con il ministro Poletti, poi vedremo”. Parola della ministra per la Difesa Roberta Pinotti, rispondendo ad una domanda dei giornalisti che le chiedevano se fosse un problema per il governo lo sciopero generale annunciato oggi dalla leader della Cgil Susanna Camusso.
16.49 – Delrio: “Leopolda non è contro piazza di Roma”. “Questa manifestazione della Leopolda è piena di idee e di contributi, di energie positive e non è contro nessuno. Non so se l’altra è contro questa, ma di sicuro questa non è contro la piazza di Roma”. Lo ha detto il sottosegretario alal presidenza del Consiglio Graziano Delrio parlando con i giornalisti alla Leopolda.
16.05 – Delrio: “Sciopero? Decidano i sindacati” – Lo sciopero generale “è una decisione autonoma dei sindacati: noi siamo per la libertà”. A dirlo è il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio, parlando a Firenze con tv e giornalisti. “A Roma – ha aggiunto – c’è una piazza preoccupata, da paure che riguardano il lavoro, il futuro. Le piazze non fanno mai paura quando sono democratiche e pacifiche: noi siamo molto tranquilli. Qui alla Leopolda c’è un’altra piazza, una piazza delle idee, dei contributi, di esperienze ed ascolto reciproco. A noi pare che ci si possa trovar bene in tutte le piazze: l’importante il voler bene al nostro paese, e questo è quello che vedo qui; spero che sia così anche là ma sono sicuro che sia così anche là”
15.21 – Cantone: “Corruzione è il male assoluto. Brucia il nostro futuro”. “Dobbiamo dire forte e chiaro che la corruzione è il male assoluto. Corrotti e corruttori bruciano il nostro futuro”. E’ questo il passaggio principale dell’intervento di Raffaele Cantone, alto commissario per la lotta alla corruzione, pronunciato dal palco della Leopolda.
15.11 – Renzi: “Con corruzione ed evasione Paese resta fermo”. “Se non mettiamo in atto una strategia seria che riguarda il sistema paese non si va di nessuna parte. Gli ideali devono averli gli imprenditori, i nemici deve sconfiggerli il Governo. Se non sconfiggi i nemici che sono corruzione e evasione non si va da nessuna parte”. Così il premier Matteo Renzi, parlando dal palco della Leopolda e presentando Raffaele Cantone, presidente dell’autorità nazionale anti corruzione.
14.51 – Renzi: “Due mandati di governo, poi a casa”. “Io al massimo faccio due mandati nello spirito della Leopolda. Al massimo arrivo al 2023”. Così il premier Matteo Renzi alla Leopolda.
14.45 – Serra: “Mi piace la Leopolda perché non è né di destra né di sinistra”. Davide Serra si iscriverà al Pd. Lo ha rivelato lo stesso finanziere, proprietario del fondo Algebris, ai cronisti che lo intervistavano al termine di un tavolo tematico a Leopolda5. “Ho fatto domanda per la tessera del Pd a Londra – ha precisato Serra, che lì risiede – anche se non ho passaporto inglese, il cuore è italiano”, ha aggiunto. “Sa perché – ha detto a un giornalista – mi piace la Leopolda? Perché non è né di destra né di sinistra, è andare avanti o indietro”.
14.40 – Renzi presenta interventi di Cucinelli e Bertelli. “Stiamo facendo un lavoro molto serio sui contenuti: 52 tavoli stamattina e 52 nel pomeriggio. Ma per un paio di ore ascolteremo storie di impresa: grandissime aziende, alcune tra le più grandi in Italia, chi vive l’esperienza dell’impresa sociale e storie di piccole imprese. L’obiettivo è riuscire a raccontare come anche in tempi di crisi si possa fare impresa”. Così Matteo Renzi riprende i lavori pomeridiani della Leopolda, introducendo alcuni interventi tra cui Brunello Cucinelli e Patrizio Bertelli.
14.38 – Civati: “Serra? Forse c’è destra repubblicana degli Usa”. Le affermazioni di Davide Serra? “Mi sa che alla Leopolda c’è anche una delegazione della destra repubblicana statunitense….”. Così, con una battuta, Pippo Civati commenta le parole di Davide Serra sui diritti allo sciopero dalla kermesse fiorentina. Io “avevo invitato Renzi a venire qui ma non è venuto” ha detto Civati a chi gli ricorda le parole del premier Matteo Renzi che ieri aveva affermato come la Leopolda fosse anche ‘casa’ di Civati.
14.21 – Serra: “So che Katainen ha fatto i complimenti a Renzi”. “So da feedback stranieri, non attraverso canali italiani, che quando il premier Renzi ha presentato il suo piano alla Commissione Europea, il commissario Katainen gli ha fatto i complimenti dicendo che ha presentato un piano ambizioso”. Lo ha affermato il finanziere Davide Serra, patron del fondo Algebris, parlando con i giornalisti alla Leopolda. Secondo quanto riferito da Serra, il commissario europeo avrebbe elogiato il piano Renzi-Padoan sostenendo che “per la prima volta fa la cosa giusta, taglia la spesa e taglia le imposte; e ha detto che c’è un piccolo problema, che per 20 anni come Italia siamo andati là, abbiamo presentato delle cose e non le abbiamo rispettate. Il fatto che poi ci abbiano detto ‘va bene, ve la passiamo’, è un segnale che i partner vedono la differenza e hanno fiducia”.
14.08 – Nardella: “Appello ai compagni di Roma, basta offese”. “Lancio un appello ai compagni di Roma affinché diano vita ad una manifestazione senza offese, propositiva. Non vedo contrasti tra i due mondi rappresentati dalla Leopolda e dalla piazza di Roma”. Lo ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella, in risposta ad alcune critiche a Leopolda e governo arrivate dalla piazza di Roma dove è in corso la manifestazione della Cgil. “Sono orgoglioso di essere fondatore del Pd e di aver partecipato a tutte le Leopolde. Ma tra i due mondi che vediamo oggi c’è complementarietà. Dagli amici del Pd presenti con la Camusso a Roma mi aspetto che non si levino slogan di contrasto e polemica, ma idee e proposte positive per un progetto comune di Paese. Gli italiani che ci hanno dato il 41% di consenso non capirebbero”, ha concluso.
13.59 – Davide Serra: “Con sciopero generale più disoccupati”. “Se vogliono aumentare i disoccupati facciano lo sciopero generale”. Lo ha affermato Davide Serra, proprietario del Fondo Algebris, riferito alle intenzioni dichiarate oggi dalla leader della Cgil Susanna Camusso. “Questa è la risposta da chi investe nel mondo, ciò che succede pragmaticamente”, ha aggiunto, parlando con i cronisti a margine di un tavolo di discussione a Leopolda5.
Secondo Serra, interpellato su come consideri la scelta delle persone scese in piazza oggi a Roma, “ognuno fa le proprie scelte: se vogliono aiutare i propri figli a creare un’azienda o trovare un posto di lavoro probabilmente avrebbero fatto meglio a dare una mano, fare qualcosa, venire qui a trovare un pò di idee, piuttosto che andare sempre a recriminare”.
13. 45 – Camusso: “Pronti a sciopero generale”. “La Cgil è pronta a continuare la sua protesta per cambiare il Jobs Act e la politica di questo governo, anche con lo sciopero generale”. Così Susanna Camusso, segretario della Cgil, dal palco di piazza San Giovanni a Roma durante la manifestazione nazionale del sindacato.
13.37 – Camusso a Leopolda e Palazzo Chigi: “Non deleghiamo nessuno sul lavoro”. “Si sappia alla Leopolda e a palazzo Chigi che noi non deleghiamo a nessuno le questioni del lavoro”. Cosi il segretario generale della Cgil Susanna Camusso dal palco di piazza San Giovanni. Non appena il segretario della Cgil Susanna Camusso, all’inizio del suo intervento, ha nominato il premier Matteo Renzi, da piazza S. Giovanni si sono levati fischi e cori.
13.06 – Bindi attacca: “Finanziatori influiranno su scelte governo”. “Lei pensa che sulle scelte di governo quelle persone lì, che stanno finanziando quella manifestazione, non influiranno?”. A porre la domanda è Rosi Bindi che sta commentando a SkyTg24 con vari cronisti in studio la manifestazione della Leopolda che è stata finanziata da vari industriali ed esponenti dell’imprenditoria italiana. E Bindi lo dice da “finanziatrice trasparente di quel partito”.
13.02 – Scalfarotto: “Linea del partito non è incrinata. Minoranza? Fa il suo ruolo”
12.59 – Gori: “Renzi come Silvio? No, lui fa cose”. Quali differenze ci sono tra Renzi e Berlusconi? “Nella mia vita mi sono trovato a frequentare l’uno per motivi esclusivamente professionali e l’altro per motivi esclusivamente politici: vedo molti punti di differenza, ma come punto di comunanza vedo una forte attitudine all’innovazione, che purtroppo il primo però ha tradito. Ha predicato il cambiamento della società italiana e poi non ha cambiato niente. Mi pare che Renzi abbia predicato molto meno e fatto molto di più”. Lo ha detto il sindaco di Bergamo Giorgio Gori ed ex spin doctor della Leopolda 2011, parlando con i giornalisti prima di andare sul palco della stazione dove si tiene la kermesse a salutare il presidente del consiglio Matteo Renzi. In merito alla comunicazione di questa edizione della manifestazione, in particolare rispetto all’aspetto dei manifesti per la ‘campagna antigufì, Gori ha spiegato che “c’è un’Italia che ha voglia di fare, e di andare avanti – ha detto – e un’Italia abituata a dire ‘no, non si può farè, a protestare e a lamentarsi. Io preferisco la prima, ed è per questo che sono qui”.
12.30 – Richetti alla Leopolda: “Per aiutare Renzi serve approccio critico”. “Non sono Civati, non sono la minoranza. Il modo migliore per aiutare Renzi è avere con lui un approccio critico” lo ha detto Matteo Richetti, arrivando alla Leopolda di Firenze dove è in corso la kermesse renziana. Per Richetti “la piazza della Cgil è legittima, ma è contro i provvedimenti del Governo, e io quei provvedimenti voglio sostenerli”. Riguardo i suoi rapporti con il premier: “Matteo dice che gli piace quando le cose si dicono davanti, più davanti di così…. Il mio rapporto con Renzi è ottimo, forse si è un pò ecceduto nel retroscenismo”.
11.40 – Ministro Boschi: “Rispettiamo la piazza, ma noi dialoghiamo con i cittadini”. “Rispettiamo la piazza: sono contenta che stia andando molto bene anche la manifestazione a Roma, spero che finisca nel migliore dei modi, così com’è cominciata”. Lo ha detto il ministro per le riforme e madrina della Leopolda, Maria Elena Boschi, facendo un giro di saluto tra i volontari della kermesse. In tanti si sono affollati intorno a lei per un selfie che il ministro non ha negato a nessuno. “Noi qui rispondiamo con il lavoro dei gruppi – ha aggiunto – stiamo sui temi, stiamo dialogando direttamente con i cittadini”.
11.35 – Davide Serra: “Limitare il diritto di sciopero a lavoratori pubblici”. “Esatto, sì” ha risposto l’imprenditore Davide Serra, alla stazione Leopolda, rispondendo ad una domanda dei giornalisti che gli chiedevano se limiterebbe il diritto di sciopero ai lavoratori pubblici. “A un certo punto – ha aggiunto Serra – domani può scioperare un pompiere, perché no un carabiniere, alla fine succede che qualcuno mette un diritto di veto”. Secondo Serra, lo sciopero “dovrebbe essere molto regolato prima che tutti lo facciano random. Se volete scioperare, scioperate tutti in un giorno – ha proseguito – dico che è un diritto, cerchiamo di capire che è un costo: chi deve venire domani a investire, non ci viene”.
11.31 – Renzi: “Mi auguro superamento polemiche su slot machine”. Sulle slot machine “c’è una polemica in corso perché nella legge di Stabilità abbiamo recuperato dei denari: spero che possano essere superate”. Parola di Renzi, discutendo con i partecipanti del gioco d’azzardo. Su questo tema, ha precisato, “la delega fiscale doveva essere implementata e forse anche intensificata”.
11.29 – Faraone (Pd): “Da Cgil mi aspetto proposte, non solo urla”. “Sono sempre stato rispettoso delle manifestazioni di piazza, sono momenti democratici in cui si affermano delle opinioni, mi aspetto proposte e non solo urla e contrarietà”. Lo ha detto il deputato Pd Davide Faraone alla Leopolda parlando della manifestazione della Cgil.
11.28 – Serracchiani: “Stiamo cercando di rammendare il territorio”. “Stiamo cercando di rammendare il territorio, bisogna mettere un occhio ai trasporti nelle città”. Lo ha detto la vice segretaria del Pd, Debora Serracchiani, che alla Leopolda coordina il tavolo delle infrastrutture. Dal suo tavolo di lavoro alla Leopolda, a Firenze, “sta venendo fuori un appello al governo sulla programmazione delle infrastrutture, che non mancano, ma spesso non parlano fra di loro. Dobbiamo consolidare l’esistente e fare opere che mancano, penso al sud. Dobbiamo realizzare meno autostrade e investire di più sulle ferrovie”.
11.25 – Nardella: “Città sono i laboratori della nuova politica”. “Le città sono i veri laboratori della nuova politica”. Lo ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella, che oggi alla Leopolda coordina insieme a Stefano Boeri il tavolo sulle ‘città del futuro’. “Matteo sa bene cosa significa vivere e governare la città – ha detto il sindaco – e questo può essere di ispirazione per progetti ambiziosi. La città del futuro chiama in causa tanti aspetti: ambiente, urbanistica, governo del territorio e tanti altri, fino ad un nuovo sistema di relazioni umane tra i cittadini. Le città sono i veri laboratori della nuova politica”.
11.17 – Il ministro Boschi e Davide Serra tra i moderatori. Il secondo giorno di lavori alla Leopolda è iniziato con 52 tavoli di discussione su temi come le riforme, la scuola e le pmi. Fra i moderatori, il ministro alle Riforme Maria Elena Boschi e il finanziere Davide Serra. Dal palco, Matteo Renzi dirige i lavori, dando la parola ai moderatori dei vari tavoli, che intervengono così nei video allestiti alla Leopolda. Moderatori anche il tesoriere del Pd Francesco Bonifazi, il sindaco di Firenze Dario Nardella, il politologo Roberto D’Alimonte, l’europarlamentare Simona Bonafè. Nel pomeriggio, altri 52 tavoli, poi interventi di chi si è iscritto via web.
11.12 – Guerra, Cucinelli e Bertelli sul palco. L’ex ad di Luxottica Andrea Guerra, il re del cachemire Brunello Cucinelli, l’ad di Prada Patrizio Bertelli sono alcuni dei vip che parteciperanno dal palco della Leopolda. Tra gli interventi anche la direttrice dell’Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi e Vito Pertosa, l’imprenditore pugliese dell’aerospazio di cui Matteo Renzi ha recentemente visitato lo stabilimento.
11.10 – Richetti: “All’Italia servono proposte non proteste”. “Alla Leopolda e non in piazza, perché per cambiare l’Italia servono proposte e non proteste. Solo così l’Italia riparte”. Così su twitter il deputato democratico Matteo Richetti, al quale il presidente del Consiglio Renzi rivolge un messaggio sempre sul social: “Bentornato vecchio!”.
10.47 – Renzi: “Polemiche su slot machine? Spero superabili”. C’è una polemica in corso perché nella manovra abbiamo recuperato un po’ di denari dalle slot machine. Polemiche che penso e spero possano essere superabili”. Così Matteo Renzi, dal palco della Leopolda, interagendo con uno dei tavoli tematici.
10.35 – Renzi sul palco coordina tavoli tematici. Doveva restare nel back stage ed invece Matteo Renzi non ha resistito alla voglia di coordinare i 100 tavoli temativi che animano la Leopolda. Il premier, seduto sul palco, presenta i vari coordinatori e qua e là dà indicazioni. “Ci servono – chiede al gruppo che discute di made in Italy – linee concrete e puntuali di richieste che il governo possa portare avanti. Spero che usciate dalla riunione con una mezza paginetta di proposte concrete”. E ancora, rivolgendosi ad un altro tavolo: “Sulla spending review serve confronto serio su quello che abbiamo già iniziato a fare”.
10.29 – I cronisti a Maria Sereni: “Pronta a fare il ministro?”. Botta e risposta scherzosa dei cronisti stamani alla Leopolda con Marina Sereni che coordina uno dei 52 tavoli, quello in cui si parlerà dell’Isis. È pronta a diventare ministro? “Per favore, vi prego…”, ribatte lei. E poi spiega: “Sarà il presidente del Consiglio a decidere. la decisione ci dovrà essere la prossima settimana”, ricorda visto che il primo novembre entrerà in carica la nuova commissione della Ue con Federica Mogherini. Ma insomma si sente pronta? insistono i cronisti, “questo mai…” ribatte ancora Marina Sereni con un largo sorriso. Lei che si definisce “una renziana anziana”
10.14 – Renzi: “Qui parla Italia che crea posti di lavoro”. Dopo i tavoli di lavoro da cui “recuperare materiale con indicazioni concrete” alla Leopolda ci saranno “15 testimonianze di persone che hanno creato posti di lavoro e vogliono ragionare dell’Italia che non si arrende e si rimette in moto, che crea speranza e posti di lavoro”. Lo ha detto il premier Matteo Renzi intervenendo al secondo giorno della Leopolda.
10.12 – Un minuto di silenzio per Reyhaneh Jabbari. “Continueremo la battaglia contro la pena di morte. Mi unisco al ricordo di Lorenza e alle volontarie che combattono contro la pena di morte”. Così Matteo Renzi, aprendo la seconda giornata della Leopolda, condivide il minuto di silenzio chiesto da Lorenza Bonaccorsi ai partecipanti alla kermesse fiorentina per ricordare Reyhaneh Jabbari, la ragazza giustiziata in Iran per aver ucciso il suo stupratore.