Tre vittorie fondamentali, per uscire dal tunnel o confermare l’ottimo momento di forma. Nei posticipi delle 18 Napoli, Inter e Lazio vincono, pur con prestazioni e risultati differenti. La squadra di Benitez, con temperamento e di rimonta, dilaga 6-2 in casa contro il Verona, trascinato da Higuain e Hamsik. I nerazzurri salvano la panchina di Mazzarri vincendo solo 1-0 a Cesena, grazie ad un rigore ed in superiorità numerica per quasi un’ora, con una prestazione opaca che conferma quanto profonda sia la crisi della squadra. Convince invece la Lazio, che supera 2-1 all’Olimpico il Torino. Per tutte il sogno terzo posto è ancora vivo: anche se i tre punti non risolvono i problemi dell’Inter, e neppure cancellano del tutto i limiti del Napoli.

FINALMENTE HIGUAIN: IL NAPOLI DILAGA – La rinascita di Gonzalo Higuain e Marek Hamsik, a segno rispettivamente con una tripletta e una doppietta, trascina il Napoli alla vittoria per 6-2 contro il Verona. Punteggio tennistico, che non rispecchia pienamente l’andamento di una gara a lungo combattuta. Subito sotto per un gran tiro al volo dell’islandese Haldredsson, i partenopei hanno il grande merito di non disunirsi in una situazione davvero complicata. Merito della grande prestazione degli attaccanti; e anche del pubblico del San Paolo, semivuoto (appena 25mila spettatori) ma più paziente del solito quando le cose non vanno. Per mezzora il Verona mette in difficoltà tatticamente i padroni di casa, grazie alla difesa a tre di Mandorlini: i partenopei tengono sterilmente palla con una manovra che non accelera mai, e sbandano sulle ripartenze scaligere.

Dopo aver rischiato di naufragare, il Napoli comincia a macinare gioco con più convinzione. Il Rafael del Verona, decisamente il migliore fra i due omonimi portieri in campo, salva in più occasioni, poi capitola su Hamsik, bravo ad inserirsi come ai vecchi tempi su un cross di Callejon. È sempre lo slovacco a completare la rimonta ad inizio ripresa, con due conclusioni a tamburo battente, la prima ancora respinta dal portiere brasiliano, la seconda in fondo al sacco. Non basta, perché i padroni di casa si complicano di nuovo la vita, concedendo il pareggio al talento di Nico Lopez. Serve allora che si sblocchi anche il pipita Higuain: l’argentino sigla il 3-2 che riporta in vantaggio i suoi, poi tocca a Callejon (capocannoniere in solitaria del campionato) sigillare il risultato, prima che il Napoli dilaghi negli spazi aperti ancora con il centravanti argentino. Il 6-2 finale è rotondo, vale tre punti e porta entusiasmo. Ma non cancella del tutto i problemi difensivi su cui Benitez ha tanto da riflettere.

INTER SALVATA DAGLI EPISODI – Vince anche l’Inter 1-0, che a Cesena trova quel che serve per scacciare i fantasmi: ovvero un avversario abbordabile e una gara fortunata, segnata più dagli episodi che dalla prestazione dei nerazzurri, ancora opaca. Rispetto alle ultime uscite, l’unico cambio per Mazzarri (quasi all’ultima spiaggia) è l’esclusione eccellente di Vidic: con Ranocchia spostato al centro, a destra si rivede Campagnaro, passato nel giro di un anno da pupillo di Mazzarri a separato in casa. Se non altro l’approccio è quello giusto, segno che la squadra rema ancora dalla stessa parte del suo allenatore, pur con grande fatica. Rispetto a sette giorni fa, cambia lo spessore degli avversari e un pizzico di fortuna.

Dopo un buon inizio nerazzurro e una fase di stallo, il match svolta alla mezzora. Palacio, ben imbeccato da Hernanes, sposta la palla in uscita a Leali che lo travolge: rigore (giusto) ed espulsione (eccessiva) del portiere, dal dischetto Icardi non sbaglia. In vantaggio di un gol e di un uomo, persino la fragile Inter di questi tempi trova la forza per tornare alla vittoria. Anche se il Cesena sfiora il pareggio in almeno tre occasioni. E nella ripresa c’è spazio solo per tanti errori, un gol giustamente annullato per fuorigioco a Campagnaro, tanta noia. Le buone notizie si fermano ai tre punti e alla buona prestazione di Hernanes in mezzo al campo: la difesa è ancora incerta, Kovacic di nuovo timido, Palacio l’ombra di se stesso. La crisi, insomma, è tutt’altro che superata, ma se non altro la classifica e Mazzarri respirano per qualche ora. Mercoledì contro la Sampdoria c’è un altro test, decisamente più attendibile: quest’anno i nerazzurri non hanno mai vinto due partite in fila.

LAZIO CONVICENTE – Continua a salire anche la Lazio del presidente Lotito, che dopo un avvio di stagione difficile mette la quarta: tanti sono infatti i successi consecutivi della squadra allenata da Stefano Pioli, che all’Olimpico supera anche il Torino. Gara spianata da due punizioni, una per tempo, di Biglia e Candreva; in mezzo la reazione degli ospiti e il pareggio di Farnerud. Dopo la splendida esecuzione dell’argentino, che sblocca il risultato al 16’ (grazie anche alla complicità della barriera che non salta come dovrebbe), i granata ci mettono un po’ a riorganizzarsi e a trovare il modo di sostenere in avanti Quagliarella. La squadra di Ventura è un diesel, carbura alla distanza e trova il pareggio ad inizio ripresa con lo svedese Farnerud, che approfitta della sagra dell’errore della difesa biancoceleste: prima Ciani sbaglia l’intervento e smarca lo svedese, poi anche Marchetti non è impeccabile sulla conclusione di prima intenzione. Dura poco: su un gran destro da fermo di Candreva, Gillet respinge corto e Klose insacca. Il tap-in del bomber tedesco lancia la Lazio al quinto posto, ad un solo punto da Sampdoria e Udinese. In attesa di Milan e Fiorentina questa sera, anche Lotito crede nell’Europa che conta.

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