“Matteo Renzi è espressione dei poteri forti“. “La Camusso è stata eletta con tessere false“. Segretaria generale della Cgil contro renziani, ennesimo round. Dopo il weekend di piazza e di governo, con lo scontro a distanza tra sindacati e parte del Partito democratico, continuano i botta e risposta. E se Susanna Camusso intervista da Repubblica attacca nuovamente Renzi, a correre in difesa del leader Pd è questa volta l’eurodeputata Pina Picierno che ad Agorà su Rai 3 dice: “Potrei ricordare che la Camusso, diciamo, è stata eletta con tessere false. O che la piazza è stata riempita con pullman pagati, ma non lo farò”. Poi è subito il turno del presidente dei democratici Matteo Orfini: “Renzi a Palazzo Chigi l’ha messo il Pd decidendolo in direzione – scrive su Twitter – e non ricordo festeggiamenti dei poteri forti”. Ogni giorno è buono per aumentare lo scontro tra le due parti. Prima la polemica sul Jobs act e la contrattazione lampo tra i rappresentanti sindacali e il presidente del Consiglio. Poi la manifestazione di piazza organizzata in protesta sulle politiche del lavoro a Roma il 25 ottobre scorso. Ha risposto per Renzi il finanziere Davide Serra che dal convegno renziano della Leopolda ha detto: “Bisognerebbe limitare gli scioperi per la pubblica amministrazione”. Frase subito smentita dal premier, ma ormai era già nell’arena a fare polemica. Poi solo a inizio settimana l’incontro tra sindacati e ministri di Economia e Lavoro per parlare di legge stabilità: “Surreale”, ha detto la Camusso, “non avevano mandato di trattare con noi”. E Renzi: “Le leggi si fanno in parlamento. Se vogliono trattare si facciano eleggere”.
Cgil: “Indignati, la Picierno dice falsità e sciocchezze”
E lo scontro assume ulteriore significato dopo che da una parte e dall’altra i toni non accennano a placarsi, anzi. “Siamo indignati” scrive il sindacato in una nota. “Potremmo dire che Picierno dice delle falsità e delle sciocchezze, forse figlie di una fase di nervosismo e di tensioni, essendo il tesseramento della Cgil certificato”. Gli accenti sono tra il polemico e l’ironico. “Potremmo dire – prosegue la Cgil in una nota – che l’on. Picierno non ha argomenti di merito e poco rispetto per le centinaia di migliaia di persone che, con grande voglia di partecipazione, hanno dato vita alla straordinaria manifestazione di sabato scorso. Potremmo, ad esempio, parlare delle primarie in Campania. Potremmo dire tutto questo e altro ancora ma, come si usa adesso, non lo faremo”.
Pina Picierno quando parla di Cgil conti fino a dieci. Abbia rispetto di chi sfila per difendere i propri diritti e il proprio lavoro #Sel
— Arturo Scotto (@Arturo_Scotto) 29 Ottobre 2014
Picierno: “Mi dispiace se ho dato l’impressione di lanciare accuse”
Quelle della Picierno non sembrano scuse, ma solo una precisazione: “Non era mia intenzione lanciare accuse. Se le mie affermazioni hanno dato questa impressione, mi dispiace. Rispetto il sindacato e il popolo della piazza, ma altrettanto rispetto chiedo nei confronti di chi pensa che la sinistra sia cambiamento e riforme e anche nei confronti dell’attuale governo a cui è stata data la fiducia dal Parlamento. E non certo dai ‘poteri forti'”.
Guerini: “Basta toni eccessivi, anche della Camusso”
E l’eurodeputata, capolista alle Europee nella circoscrizione sud, trova il sostegno del Pd, visto che a parlare è il vicesegretario Lorenzo Guerini: “Siamo sicuri che Pina Picierno non voleva offendere nessuno, può capitare nel corso di dibattiti accesi, di dire parole eccessive. Noi abbiamo grande rispetto per un importante realtà sindacale come la Cgil e per le persone che manifestano in piazza le loro opinioni”. Il Partito democratico invita tutti “alla misura delle parole e così come noi rispettiamo e riconosciamo i processi decisionali altrui, allo stesso tempo chiediamo uguale rispetto per il percorso democratico degli organismi del nostro partito”. Anzi per Guerini le parole della Picierno e quelle della Camusso sono identiche: “Anche evocare i ‘poteri forti’ è eccessivo, e in questo caso sicuramente sbagliato. Questo governo è nato per volontà del Pd e sta lavorando nell’interesse di tutti i cittadini, nel pieno della sua legittimazione e con un vastissimo consenso popolare, come si è visto alle ultime elezioni europee”.
Il Pd: “Può capitare di dire parole eccessive. Anche evocare i poteri forti è eccessivo”
L’intervista alla Camusso: “Marchionne disse: Renzi? L’abbiamo messo là”
La Camusso su Repubblica ha portato a sostegno della sua tesi sui poteri a cui farebbe riferimento Renzi le dichiarazioni di Sergio Marchionne. Il 2 ottobre scorso l’amministratore delegato di Fca si era espresso sulla necessità di togliere “i rottami dai binari”. Un compito, questo, affidato al premier, che, ha detto il top manager, “abbiamo messo là per questa ragione”. E questa dichiarazione, dice Camusso, “non è stata mai smentita”. “A me colpisce molto che un cittadino svizzero, che ha spostato le sedi legale e fiscale della Fiat all’estero, possa dire del nostro presidente del Consiglio: ‘l’abbiamo messo là’ e che lo possa fare senza suscitare alcuna reazione”. Per Camusso, “questo spiega l’attenzione del governo nei confronti dei grandi soggetti portatori di interessi particolari e quelle parole di Marchionne illustrano meglio di qualsiasi altro ragionamento perché questo governo non ha alcuna disponibilità a confrontarsi con chi, come i sindacati, rappresenta interessi generali, non corporativi”. “Il Governo – incalza Camusso – copia le proposte delle grandi imprese di Confindustria“.