Le parole di Papa Francesco all’incontro con i movimenti di base al Leoncavallo “a tratti sono sembrate molto più a sinistra di quelle di partiti che dovrebbero esserlo nel proprio Dna”. “Non ci si preoccupi troppo, il Leoncavallo non si è convertito” hanno assicurato dallo storico centro sociale milanese che ha ascoltato “con favore” il messaggio di Bergoglio. “Abbiamo avuto la sensazione di vivere in un mondo alla rovescia – hanno aggiunto – ma lo stupore, abbiamo imparato, fa parte del nostro camminare domandando”.
Lo spirito con cui il ‘Leonka’ è andato in Vaticano è lo stesso con cui mandò una delegazione a Porto Alegre nel 2002. ”Capimmo che in quel continente i linguaggi del cambiamento erano due: quello delle sinistre e quello del cattolicesimo sociale. Quella rete mondiale di relazioni che si opponeva alla globalizzazione ha continuato a esistere, a comunicare e a lottare nelle grandi occasioni di incontri mondiali e nel locale, anche quando i riflettori erano spenti, Così abbiamo fatto noi e così i nostri compagni degli altri continenti”.
L’amore per i poveri è alla base del Vangelo e dunque non è “ideologia” operare per la difesa degli ultimi del pianeta. “Se parlo di terra, casa e lavoro per alcuni il Papa è comunista” e invece “quello per cui voi lottate sono diritti sacri“. ha detto ieri pontefice all’incontro con movimenti popolari, campesinos e centri sociali, ambulanti e senza-terra, cartoneros e abitanti delle periferie. E li ha incoraggiati ad andare avanti. Un lungo discorso nella lingua del cuore, lo spagnolo, in parte a braccio, nel quale il Papa non ha avuto timore di pronunciare più volte la parola “lotta”. “Continuate con la vostra lotta fate bene a tutti”. Con un avvertimento: il sistema va cambiato “con coraggio ma anche con intelligenza, con tenacia ma senza fanatismo, con passione ma senza violenza”.
La platea, circa trecento persone, è stata di quelle mai viste all’interno della mura Leonine: i movimenti popolari dell’America Latina ma ci sono no-global di tutto il mondo. A rappresentare l’Italia il Centro sociale Leoncavallo, Banca Etica, Genuino Clandestino e la Fabbrica Recuperata Rimaflow. Ai movimenti il Papa conferma che sta scrivendo un’Enciclica sull’ecologia. “Siate certi che le vostre preoccupazioni saranno presenti in essa”. E anche l’incoraggiamento. “Avete i piedi nel fango e le mani nella carne, odorate di quartiere, di popolo di lotta, siete un torrente di energia morale”. E allora “il vento di promessa, che ravviva la speranza in un mondo migliore, si trasformi in un uragano. Questo – ha concluso Francesco – è il mio desiderio”. E anche i rosari distribuiti alla fine dell’incontro erano in ‘tema’ con la giornata. Tutti rigorosamente fatti a mano da artigiani, cartoneros e lavoratori dell’economia popolare dell’America Latina.