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“Marianna Madia ci sa fare col gelato”: il servizio di Chi sul ministro col cono

Il settimanale gossipparo di Berlusconi diretto da Alfonso Signorini dedica alla titolare della Pubblica Amministrazione due pagine. Che giocano sul doppio senso sessuale
“Marianna Madia ci sa fare col gelato”: il servizio di Chi sul ministro col cono
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Il ministro Marianna Madia è in macchina, accompagnata dal marito, e sta mangiando un gelato. Tanto è bastato ai giornalisti di Chi per pubblicare un servizio fotografico che sta facendo molto discutere: una sequenza di quattro scatti rubati, una breve didascalia e il titolone “Ci sa fare col gelato”. E poi un occhiello a rincarare la dose: “Che la gag di Crozza-Renzi che dà lo zuccherino a una sua sosia sia stata d’ispirazione? In ogni caso, a Roma, il ministro, con il marito Mario Gianani, si concede una… pausa di piacere”.

È evidente che il servizio del settimanale gossipparo diretto da Alfonso Signorini giochi molto sul doppio senso nei confronti di Marianna Madia, e anche se trattasi di una rivista patinata dedita al pettegolezzo e alle news ultraleggere, il tam tam in Rete e le inevitabili polemiche erano prevedibili.

Non è chiaro se ci sia un motivo “politico” dietro questo servizio o se semplicemente si tratti di foto curiose associate a un titolo malizioso. Quel che è certo è che in passato il settimanale di casa Mondadori ha manganellato i nemici di casa Berlusconi. Senza tornare troppo indietro nel tempo, basti pensare all’episodio che ha coinvolto Veronica Lario, ex moglie di Silvio Berlusconi, solo pochi mesi fa. A maggio, sulle pagine di Chi erano apparse alcune foto della Lario in tenuta non certo di gala, con i capelli raccolti e qualche chilo in più, nel periodo in cui si discutevano i termini del divorzio multimilionario dall’ex presidente del Consiglio. Veronica Lario aveva replicato duramente in un colloquio con il Messaggero, parlando di “miserabile agguato” e di “attacco inaccettabile alle donne che vogliono invecchiare senza assoggettarsi allo stereotipo del giovane a tutti i costi”, ma soprattutto aveva sottolineato che il proprietario della testata è proprio quell’ex marito con cui stava combattendo una battaglia a suon di milioni: “Non sono più una Berlusconi e dunque non ho più diritto alle foto ritoccate”, aveva tuonato la signora Lario.

E a questo si aggiunge anche un altro caso: nel 2012 a Ilda Boccassini, pm nel processo Ruby che vede imputato l’ex presidente del Consiglio, il settimanale aveva dedicato un servizio dal titolo “Shopping di classe”, in cui criticava il suo look e la ritraeva mentre gettava un mozzicone a terra. In pratica, la stessa tecnica adottata dal telegionale Mediaset Studio Aperto nei confronti del giudice Raimondo Mesiano, che condannò Fininvest a risarcire De Benedetti. Il rilievo, nel suo caso, era di indossare calzini azzurri con mocassini bianchi. Elementi che venivano definiti “stranezze”.

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