Il governo ritiene di poter chiudere definitivamente il problema dei debiti progressi della pubblica amministrazione in poche settimane. Il governo ha erogato 40,1 miliardi alle amministrazioni pubbliche per sanare i debiti arretrati della pubblica amministrazione. Lo comunica il Mef, precisando che ai creditori sono stati effettivamente pagati 32,5 miliardi e che l’erogazione di ulteriori 5 miliardi, in aggiunta ai 40 già messi a disposizione, potrà esaurire il fabbisogno delle amministrazioni pubbliche.
La diminuzione del debito complessivo, spiega il Mef, segnala lo smaltimento di componenti del debito “patologico” e quindi la riduzione dei tempi di pagamento medi delle fatture. Con diversi provvedimenti, il Governo ha messo a disposizione degli enti debitori oltre 56 miliardi per smaltire il debito “patologico”, ovvero quella parte di debito commerciale rimasto insoluto ben oltre i termini di scadenza, con gravi conseguenze per le imprese creditrici. Secondo il Ministero dell’Economia e delle Finanze “le risorse fin qui stanziate sono più che sufficienti a smaltire il debito ‘patologico’, in linea con le stime della Banca d’Italia. Se il picco del debito raggiunto a fine 2012 ammonta a circa 45, infatti, ci si aspetta che l’erogazione di ulteriori 5 miliardi, in aggiunta ai 40 già messi a disposizione, possa esaurire il fabbisogno straordinario delle amministrazioni pubbliche”, si legge sulla nota del Mef.
Sempre secondo la nota, in alcuni casi sono gli stessi enti locali a rallentare l’assorbimento delle risorse, come nel caso delle Regioni, perché “hanno raggiunto le soglie previste dal patto di Stabilità interno, oppure per problemi di contabilizzazione dei finanziamenti nei bilanci e in alcuni casi perché non riescono a predisporre piani di pagamento dettagliati”, continua la nota del Mef. Inoltre, “poiché non è ancora disponibile un sistema di gestione che coinvolga tutte le amministrazioni, capace di monitorare la maturazione di nuovo debito e l’estinzione di quello pre-esistente” il debito della pubblica amministrazione è valutato attraverso le stime della Banca d’Italia, formulate attraverso sondaggi sul lato dei creditori, e censimenti del Ministero dell’Economia e delle Finanze realizzati sul lato dei debitori“.