Addio a La Padania e al suo sito. Se Matteo Salvini continua a crescere nei sondaggi (leggi), il giornale cartaceo e online di riferimento della Lega Nord chiudono i battenti dopo 18 anni. E così, dal 1 dicembre il giornale del Carroccio non sarà più in edicola. Lo scrive lo stesso giornale, sulla prima pagina dell’edizione di oggi. Venerdì 7 novembre è stato infatti comunicato al Comitato di redazione l’avvio della cassa integrazione per tutti i dipendenti dell’Editoriale Nord a partire appunto dall’1 dicembre prossimo. Responsabile della chiusura, secondo il segretario Salvini, sono i tagli all’editoria stabilito dal governo Renzi. Ma il sindacato dei cronisti interno all’azienda attacca anche la dirigenza di Via Bellerio che “nonostante le prospettive di crescita dei consensi politico-elettorali che tutti i sondaggi le riconoscono, ha deciso di non rinnovare il proprio contributo al bilancio dell’Editoriale Nord.”
Una scelta motivata dal fatto che “la Lega è al risparmio su tutto”, ha detto il leader del Carroccio all’Ansa, a cui ha poi fornito i motivi dello stop alle pubblicazioni. Salvini, peraltro, dal 2006 al 2013 è stato anche direttore di Radio Padania, unico media di partito per il quale non sono stati annunciati tagli. “In questo caso si tratta anche dell’ennesimo bavaglio calato dal Governo Renzi – ha detto il leader leghista – che riduce i contributi per l’editoria che esistevano da anni”. “Oltre che la Padania – ha aggiunto Salvini – stanno chiudendo e chiuderanno centinaia di piccole testate locali e di settimanali storici e chi ci perde è solo il territorio e la libertà di informazione“. Per quanto riguarda la situazione lavorativa dei giornalisti del quotidiano, però, il numero uno del Carroccio ha cercato di tranquillizzare: “La Lega è al risparmio ma comunque – ha detto – non ci arrendiamo e, coinvolgendo i giornalisti della Padania, stiamo lavorando per trovare una soluzione per rimanere quantomeno su internet”. Al momento, però, anche il sito internet del quotidiano terminerà le pubblicazioni.
La versione fornita da Salvini, ricalca in parte quanto scritto oggi sul quotidiano. “L’attuale situazione è il risultato del drastico taglio del fondo per l’editoria operato dal governo Renzi – si legge in prima pagina – In tal modo si infligge un durissimo colpo al pluralismo e alla libertà dell’informazione garantiti dai principi costituzionali, aggravando in modo drammatico l’emergenza occupazionale che affligge il settore editoriale“. Le colpe? “Di Roma” fa sapere La Padania.
Ma da parte del comitato di redazione non mancano le critiche ai vertici del partito nella gestione della crisi del giornale. “Anche in via Bellerio è stata fatta una scelta politico-editoriale che ha condotto alla cancellazione di una testata che da quasi 18 anni ha rappresentato l’unica voce delle battaglie del Movimento e che ad oggi è l’ultimo quotidiano di partito sopravvissuto in edicola – è scritto in prima e sul sito del giornale- La Lega infatti, nonostante le prospettive di crescita dei consensi politico-elettorali che tutti i sondaggi le riconoscono, ha deciso di non rinnovare il proprio contributo al bilancio dell’Editoriale Nord.”