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Ilaria Cucchi mostra la fotografia del fratello. Secondo la legge nessuno è responsabile della morte di Stefano Cucchi e Ilaria mostra la foto in tribunale. Le guardie del Sap dicono che Stefano disprezzava la propria salute e dunque ne ha pagato le conseguenze. Forse dovrebbero ricordare che non è morto sulla panchina di un giardinetto con la siringa nel braccio, ma tra le braccia della Giustizia e nelle mani della Sanità, ma Ilaria risponde mostrando la foto.
Sull’enciclopedia Treccani c’è scritto che la fotografia è “la tecnica di riprendere fatti, avvenimenti, manifestazioni della realtà e della vita, non soltanto allo scopo di fissarne fedelmente l’immagine e il ricordo, come mezzo quindi di riproduzione e, insieme, d’informazione e comunicazione, ma cercando anche di cogliere, e talora sorprendere, nella loro immediatezza, gli aspetti più significativi e suggestivi della figura umana e della realtà in genere”. Ecco cosa sta facendo Ilaria Cucchi: sta mostrando una manifestazione della realtà e della vita che, nella sua immediatezza, è inattaccabile. Ci dicono che Stefano è caduto dalle scale e noi pensiamo alla foto, ci dicono che se l’è andata a cercare perché era un tossico e noi ci ricordiamo del volto tumefatto, al processo sono tutti assolti e noi pensiamo al suo corpo massacrato.
Quella foto è come Giacomo di cristallo nel racconto di Gianni Rodari. Il bambino trasparente che non poteva dire bugie, se no gli si vedeva un palla di fuoco nella testa. E se si teneva un segreto, la palla era nera e gli rotolava nel petto. Quando un dittatore andò al potere dovette rinchiuderlo in carcere perché, anche se non parlava, Giacomo “era trasparente e tutti leggevano dietro la sua fronte pensieri di sdegno e di condanna per le ingiustizie e le violenze del tiranno”. Ma chiuderlo in galera non bastò perché “successe una cosa straordinaria. I muri della cella in cui Giacomo era stato rinchiuso diventarono trasparenti, e dopo di loro anche i muri del carcere, e infine anche le mura esterne. La gente che passava accanto alla prigione vedeva Giacomo seduto sul suo sgabello, come se anche la prigione fosse di cristallo, e continuava a leggere i suoi pensieri. Di notte la prigione spandeva intorno una grande luce e il tiranno nel suo palazzo faceva tirare tutte le tende per non vederla, ma non riusciva ugualmente a dormire. Giacomo di cristallo, anche in catene, era più forte di lui, perché la verità è più forte di qualsiasi cosa, più luminosa del giorno, più terribile di un uragano”.
Ascanio Celestini
Attore, autore
Giustizia & Impunità - 8 Novembre 2014
Stefano Cucchi, la sua foto come verità inattaccabile
Ilaria Cucchi mostra la fotografia del fratello. Secondo la legge nessuno è responsabile della morte di Stefano Cucchi e Ilaria mostra la foto in tribunale. Le guardie del Sap dicono che Stefano disprezzava la propria salute e dunque ne ha pagato le conseguenze. Forse dovrebbero ricordare che non è morto sulla panchina di un giardinetto con la siringa nel braccio, ma tra le braccia della Giustizia e nelle mani della Sanità, ma Ilaria risponde mostrando la foto.
Sull’enciclopedia Treccani c’è scritto che la fotografia è “la tecnica di riprendere fatti, avvenimenti, manifestazioni della realtà e della vita, non soltanto allo scopo di fissarne fedelmente l’immagine e il ricordo, come mezzo quindi di riproduzione e, insieme, d’informazione e comunicazione, ma cercando anche di cogliere, e talora sorprendere, nella loro immediatezza, gli aspetti più significativi e suggestivi della figura umana e della realtà in genere”. Ecco cosa sta facendo Ilaria Cucchi: sta mostrando una manifestazione della realtà e della vita che, nella sua immediatezza, è inattaccabile. Ci dicono che Stefano è caduto dalle scale e noi pensiamo alla foto, ci dicono che se l’è andata a cercare perché era un tossico e noi ci ricordiamo del volto tumefatto, al processo sono tutti assolti e noi pensiamo al suo corpo massacrato.
Quella foto è come Giacomo di cristallo nel racconto di Gianni Rodari. Il bambino trasparente che non poteva dire bugie, se no gli si vedeva un palla di fuoco nella testa. E se si teneva un segreto, la palla era nera e gli rotolava nel petto. Quando un dittatore andò al potere dovette rinchiuderlo in carcere perché, anche se non parlava, Giacomo “era trasparente e tutti leggevano dietro la sua fronte pensieri di sdegno e di condanna per le ingiustizie e le violenze del tiranno”. Ma chiuderlo in galera non bastò perché “successe una cosa straordinaria. I muri della cella in cui Giacomo era stato rinchiuso diventarono trasparenti, e dopo di loro anche i muri del carcere, e infine anche le mura esterne. La gente che passava accanto alla prigione vedeva Giacomo seduto sul suo sgabello, come se anche la prigione fosse di cristallo, e continuava a leggere i suoi pensieri. Di notte la prigione spandeva intorno una grande luce e il tiranno nel suo palazzo faceva tirare tutte le tende per non vederla, ma non riusciva ugualmente a dormire. Giacomo di cristallo, anche in catene, era più forte di lui, perché la verità è più forte di qualsiasi cosa, più luminosa del giorno, più terribile di un uragano”.
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Roma, 22 feb. (Adnkronos) - Le "elite di sinistra" si sono "recentemente indignate per il discorso di JD Vance a Monaco in cui il vicepresidente ha giustamente affermato che prima di discutere di sicurezza, dobbiamo sapere cosa stiamo difendendo. Non stava parlando di tariffe o bilance commerciali su cui ognuno difenderà i propri interessi preservando la nostra amicizia". Mo ha sottolineato la premier Giorgia Meloni nel suo intervento al Cpac.
"Il vicepresidente Vance stava discutendo di identità, democrazia, libertà di parola. In breve, il ruolo storico e la missione dell'Europa. Molti hanno finto di essere indignati, invocando l'orgoglio europeo contro un americano che osa farci la predica. Ma lasciate che ve lo dica io, da persona orgogliosa di essere europea - ha detto ancora - Innanzitutto, se coloro che si sono indignati avessero mostrato lo stesso orgoglio quando l'Europa ha perso la sua autonomia strategica, legando la sua economia a regimi autocratici, o quando i confini europei e il nostro stile di vita sono stati minacciati dall'immigrazione illegale di massa, ora vivremmo in un'Europa più forte".
(Adnkronos) - "I nostri avversari - ha detto Meloni- sperano che il presidente Trump si allontani da noi. Ma conoscendolo come un leader forte ed efficace, scommetto che coloro che sperano nelle divisioni si smentiranno. So che alcuni di voi potrebbero vedere l'Europa come lontana o addirittura lontana o addirittura perduta".
"Vi dico che non lo è. Sì, sono stati commessi degli errori. Le priorità sono state mal riposte, soprattutto a causa delle classi dominanti e dei media mainstream che hanno importato e replicato nel Vecchio Continente".
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "So che con Donald Trump alla guida degli Stati Uniti, non vedremo mai più il disastro che abbiamo visto in Afghanistan quattro anni fa. Quindi sicurezza delle frontiere, sicurezza delle frontiere, sicurezza energetica, sicurezza economica, sicurezza alimentare, difesa e sicurezza nazionale per una semplice ragione. Se non sei sicuro, non sei libero". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in un messaggio al Cpac.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "C'è una crescente consapevolezza. C'è una crescente consapevolezza in Europa che la sicurezza è ora la massima priorità. Non puoi difendere la tua libertà se non hai i mezzi o il coraggio per farlo. La felicità dipende dalla libertà e la libertà dipende dal coraggio. Lo abbiamo dimostrato quando abbiamo fermato le invasioni, conquistato le nostre indipendenze e rovesciato i dittatori". Così la premier Giorgia Meloni in un messaggio al Cpac.
"E lo abbiamo fatto insieme negli ultimi tre anni in Ucraina, dove un popolo orgoglioso combatte per la propria libertà contro un'aggressione brutale. E dobbiamo continuare oggi a lavorare insieme per una pace giusta e duratura. Una pace che può essere costruita solo con il contributo di tutti, ma soprattutto con forti leadership".
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - In Ucraina "un popolo coraggioso combatte contro una brutale aggressione". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni al Cpac.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "I nostri avversari sperano che Trump si allontani da noi. Io lo conosco, e scommetto che dimostreremo che si sbagliano. Qualcuno può vedere l'Europa come distante, lontana. Io vi dico: non è così". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in un messaggio alla convention Cpac a Washington.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "La propaganda diceva che un governo conservatore avrebbe isolato l'Italia, avrebbe scoraggiato gli investitori, avrebbe soppresso le libertà, ma erano fake. L'Italia sta meglio, l'economia cresce" l'arrivo di migranti "si è ridotto del 60%. Stiamo facendo aumentare le libertà in tutti gli aspetti della vita del paese". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in un messaggio al Cpac.