“Si aboliscono le Province o gli spartineve?”. E’ Pierluigi Bersani, ex leader del Partito democratico a criticare la riforma del collega e compagno di partito Graziano Delrio. E’ la lunga odissea delle province in Italia: enti di secondo livello prima aboliti a parole, poi ridimensionati e infine, con la legge di stabilità, azzoppati dal taglio dei fondi che gli impediscono di adempiere alle loro funzioni principali. E a farsi portavoce del grido di allarme che viene dalle realtà locali è l’ex segretario democratico ed esponente della minoranza Pd. “Non è facile smontare questo tsunami di demagogia”, ha detto all’incontro i sindaci della provincia di Piacenza e i parlamentari, “ma non siamo disposti ad accettare una situazione simile”. Proprio il direttore generale dell’ente, Vittorio Silva, ha annunciato il blocco del contratto quadro che avrebbe garantito la manutenzione della rete stradale provinciale, pari a 1.111 chilometri di strade e il rischio dopo i tagli previsti dalla legge di stabilità, anche per il riscaldamento nelle scuole.

Meno di una settimana fa i rappresentanti delle Province hanno incontrato il governo e lanciato un appello perché la riforma sia applicata davvero. A creare problemi è il mancato passaggio di competenze di cui avrebbero dovuto essere responsabili le Regioni. Gli enti di secondo livello si trovano a doversi occupare delle vecchie funzioni, ma con un budget dimezzato. “Cosi non può andare”, ha detto Bersani, “perché i dati sono impressionanti. Quando ho visto la Finanziaria ho detto: pregate che non nevichi. Ho visto le tabelle che riguardano le province e ci sono situazioni anche peggiori. Qui bisogna capire se abbiamo voluto abolire le province o gli spartineve? Ma questo è il frutto avvelenato di una malattia: l’ideologia. E di una bolla demagogica micidiale che su questo tema, invece di essere preso dall’alto doveva essere preso nello specifico e in prospettiva di area vasta”. In questo modo, ha aggiunto “abbiamo solo sbaraccato e detto ai sindaci: pensateci voi. Ora non resta che prendere tempo, trovare i soldi, perché non vedo altra soluzione. Non sono comunque disposto ad accettarlo. Bisogna reagire. Quando arriverò a Roma tirerò qualche accidente”. D’accordo con la protesta di Bersani anche gli altri due parlamentari piacentini del Pd, Maurizio Migliavacca e Marco Bergonzi.

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