In arrivo regole più cogenti per investimenti e gestione delle risorse per le Casse previdenziali private e privatizzate – in tutto 19, riunite nell’Adepp presieduta da Andrea Camporese fresco di iscrizione nel registro degli indagati a Milano – che gestiscono attività per oltre 60 miliardi di euro, erogano prestazioni per oltre 5 miliardi l’anno raccogliendo un flusso contributivo di oltre 8 miliardi. Le prevede uno schema di decreto del ministero dell’Economia, sul quale è stata avviata venerdì 14 una consultazione pubblica dei soggetti interessati (fino al 5 dicembre), fissando una serie di paletti volti a “tracciare un quadro di riferimento prudenziale nel quale gli Enti possono perseguire gli assetti che ritengono ottimali nell’investimento del proprio patrimonio, volto a garantire adeguata tutela previdenziale agli iscritti” a fronte della contribuzione obbligatoria di questi ultimi.
Obiettivo primario, assicurare il perseguimento dell’interesse collettivo dei circa 2 milioni di professionisti beneficiari della prestazione pensionistica di primo pilastro, erogata tuttavia da enti privati. Alle Casse “è lasciata ampia autonomia nello svolgimento delle loro funzioni purché queste siano perseguite in maniera prudenziale e con adeguata diligenza professionale”. Le Casse dovranno dotarsi di strutture tecnicamente e professionalmente adeguate e compatibili con la dimensione e complessità del portafoglio; la scelta del gestore dovrà essere effettuata sulla base di una selezione che garantisca la trasparenza e competitività. Ci sarà poi un tetto del 20% sul patrimonio per gli investimenti in beni immobili e immobili, salvo regime transitorio. Le Casse avranno 5 anni di tempo per adeguarsi.
L’investimento in strumenti negoziati nei mercati regolamentati dovrà essere prevalente: nel caso di quote di fondi comuni d’investimento, dovranno essere rispettate una serie di condizioni che assicurino coerenza e applicazione del principio del ‘look through’. L’investimento in derivati è ammesso per “sole finalità di copertura o di efficiente gestione, precludendo quindi attività di tipo speculativo”. Prevista infine una cabina di vigilanza da parte di Covip e Ministeri competenti. L’efficacia delle nuova norme, che arrivano dopo quelle definite già per i Fondi pensione (secondo pilastro) scatta dal 1 gennaio/1 luglio successivo all’entrata in vigore del Regolamento stesso. E’ previsto un periodo di 18 mesi entro cui gli Enti si dovranno adeguare. “Il mercato immobiliare non sarebbe in grado di assorbire una mole di immobili che si riversa in vendita nel giro di pochi anni”, è stato il commento di Giampiero Malagnino, vicepresidente dell’Adepp e dell’Enpam, ente pensionistico dei medici e odontoiatri. “Come Adepp chiederemo che la quota massima del 20% di immobili sia modificata. La sola Enpam arriva al 30% – spiega – dovrebbe mettere in vendita un miliardo di case mentre lo Stato sta vendendo i suoi immobili e ci chiede di comprarli”.