Palazzo Madama ha respinto gli scrutini a voto segreto sugli emendamenti al ddl Responsabilità civile dei magistrati. Per quanto riguarda il primo, era stato presentato da Erika Stefani (Lega Nord) faceva rientrare nei casi di colpa grave per cui scatta la responsabilità civile delle toghe il non aver tenuto conto, da parte del giudice, dell’interpretazione della legge espressa dalle sezioni unite della Cassazione senza adeguata motivazione. I voti favorevoli sono stati 100, i contrari 254. Il secondo emendamento era invece stato presentato da Giacomo Caliendo (Forza Italia) e faceva rientrare nei casi di colpa grave per cui scatta la responsabilità civile delle toghe il non aver tenuto conto, da parte del giudice, dell’interpretazione della legge espressa dalle sezioni unite della Cassazione senza adeguata motivazione. L’emendamento, per il quale i voti favorevoli sono stati 106 e i contrari 142, è stato bocciato con i voti del Pd e del Movimento 5 stelle.
Caliendo ha poi rinunciato alla richiesta di terzo voto segreto, perché il testo dell’emendamento 2.130, che definiva le modalità di determinazione della manifesta violazione del diritto dell’Ue con particolare riguardo alla giurisprudenza della Corte di Giustizia, è stato riformulato e il parlamentare ha accettato le modifiche apportate al testo. Pd e M5S, in sede di dichiarazione di voto, avevano annunciato voto contrario sui due emendamenti. Il senatore socialista Lucio Barani ha inoltre ‘denunciato’ l’asse tra democratici e Cinque stelle che blocca le modifiche proposte dal centrodestra.
L’aula ha inoltre dato il via libera a un emendamento Ncd a prima firma Nico D’Ascola e Carlo Giovanardi, che modifica l’articolo 2. Prevede che la responsabilità contabile sarà affiancata alla responsabilità civile. Soppresso l’articolo 4, col quale viene evitato che nel processo di rivalsa (Stato contro giudice) faccia stato la decisione pronunciata nel giudizio promosso dal cittadino contro lo Stato, facendo salvi i diritti della difesa. In totale, le richieste di voto segreto erano state 10, di cui cinque del Carroccio. Ma il presidente del Senato Pietro Grasso ha dato il via libera solo a tre. Dopo la relazione illustrata da Enrico Buemi (Psi, eletto con il Pd), a Palazzo Madama si era svolta la discussione generale, poi ripresa nel pomeriggio. E i senatori del Pd, come già ieri 18 novembre, hanno ricevuto di nuovo un sms che raccomandava la presenza: “Oggi pomeriggio alle 16,30 repliche e voto degli emendamenti al ddl Responsabilità civile dei magistrati. Nel corso della seduta si potrebbero effettuare votazioni a scrutinio segreto. Anche per questo la presenza è assolutamente obbligatoria, senza eccezione alcuna, anche del governo“.
Compatibilmente con i voti a scrutinio segreto, si calcola che si arrivi a un voto definitivo del provvedimento entro stasera. “Rivendico dalla mia parte politica la convinzione secondo cui la responsabilità civile dei giudici è deterrente, storicamente individuata dall’opinione garantista del nostro Paese, per responsabilizzare i protagonisti del sistema giustizia” ha detto Buemi in apertura di discussione generale sul disegno di legge. Sulla responsabilità civile dei magistrati, ha dichiarato tra l’altro il ministro della Giustizia Andrea Orlando alla Telefonata di Maurizio Belpietro, “speriamo di poter procedere per via ordinaria, ma abbiamo una scadenza, quella del 31 dicembre, entro la quale dobbiamo intervenire su questa materia perché l’Unione europea ha una procedura che altrimenti diventa esecutiva, dal momento che la Corte europea ci ha condannato perché il nostro sistema di risarcimento non è adeguato per chi viene pregiudicato da un errore commesso nell’applicazione del diritto comunitario”. Quindi, “speriamo di poter arrivare con le vie della legge ordinaria, altrimenti procederemo con decreto”.