Decine di migliaia di italiani che emigrano in Australia, per lavoro e studio. E il trend supera da due anni il livello migratorio di massa degli anni 1950. È il panorama che emerge dal Rapporto Italiani in Australia 2014 “Da temporanea a permanente. L’immigrazione giovanile italiana in Australia. Analisi e trend al 30 giugno 2014”, presentato all’Istituto Italiano di Cultura di Sydney dagli autori Michele Grigoletti e Silvia Pianelli, del gruppo di studio ‘Australia solo Andata’ (qui è possibile scaricare il documento).
24mila nuove presenze italiane in Australia
Secondo il documento al 30 giugno 2014, 20.920 cittadini italiani erano fisicamente presenti in Australia con un visto di residenza temporaneo, un incremento del 62% negli ultimi ventiquattro mesi e del 19% rispetto al 30 giugno 2013. Con 16.045 visti vacanza-lavoro concessi a cittadini italiani – tra i 18 e 30 anni – il 2013-14 conferma un trend di crescita che ha visto arrivare in Australia, negli ultimi nove anni, più di 67mila giovani italiani. Nel 2013-14 l’Italia è al sesto posto per numero totale di visti vacanza-lavoro, portando la presenza dei giovani italiani al 7% del totale di giovani stranieri, preceduti solo dai giovani britannici (45.208), taiwanesi (29.366), coreani (26.893), tedeschi (26.819) e francesi (25.734). La crescita del fenomeno italiano viene sostenuta soprattutto dalla proporzione di giovani che decidono di prolungare la permanenza in Australia usufruendo del secondo visto vacanza-lavoro: sono il 22,2% i giovani italiani che rinnovano il visto vacanza-lavoro per altri dodici mesi (3.150), rispetto al 12,3% dei coetanei francesi (2.776) e al solo 6,5% dei giovani tedeschi (1.612). Con più 77,5% l’Italia è il Paese che ha maggiormente incrementato l’utilizzo del secondo visto vacanza-lavoro (+166,1% in 2 anni).
Studenti e lavoratori – Con 4.508 visti studente concessi a cittadini italiani e un aumento del 36% rispetto all’anno precedente, il 2013-14 conferma un trend di crescita che ha visto arrivare in Australia, negli ultimi sette anni, 16.700 italiani con lo status di studente. L’Italia risulta essere la prima nazione europea per numero totale di visti studente rilasciati in loco (2.506 visti). Nel 2013-14 si sono aggiunti altri 1.608 cittadini italiani (1.011 maschi, 597 femmine) con un visto Work Skilled “457”. L’Italia risulta la decima nazione fornitrice di professionalità e nuovi dipendenti ad aziende australiane. Va evidenziato il caso particolare dello stato del Northern Territory dove l’Italia risulta invece l’ottava nazione (3,1% del totale) dopo Regno Unito, Filippine, Irlanda, Olanda, India, Giappone, Stati Uniti, ma addirittura seconda a livello di crescita percentuale (+220).
Le professioni più richieste – Sono quelle legate all’accoglienza: il cuoco è ancora una volta la professione più richiesta e sponsorizzata in Australia nel 2013-14. Le categorie Cook, Café/Restaurant Manager e Chef, portano le occupazioni nel mondo della ristorazione ad un totale di 6.690 visti, l’12,9% del totale. Dal 2005 al 2014, l’Australia ha importato 518 restaurant managers, 427 chefs e 303 cuochi italiani.
Temporanei o permanenti, sfruttati o integrati? – Residenti temporanei, residenti permanenti e nuovi cittadini australiani , l’emigrazione italiana attuale ha creato gruppi giovanili ben distinti, numerosi, con esigenze e caratteristiche diverse da quelle già presenti nel territorio. A storie di successo e di integrazione si affiancano anche storie di sfruttamento e solitudine che richiedono un’analisi ad ampio raggio per meglio captare le vere difficoltà d’integrazione.