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Usa, agente uccide un giovane di colore disarmato. Polizia: “Era innocente”

Il commissario di New York, Bratton: "E' stato un incidente". E' l'ennesima morte di un ragazzo nero nelle periferie americane. Si temono nuovi disordini, in attesa della sentenza sul caso Ferguson
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Un 28enne di colore, disarmato, è stato ucciso da un poliziotto nella notte tra il 20 e il 21 novembre a Brooklyn. Secondo il “New York Times”, la vittima, Akai Gurley, si è trovata davanti due agenti di polizia che perlustravano alcune palazzine della zona est di New York. Akai stava entrando nel vano scala del settimo piano di un palazzo con la sua ragazza, quando un agente, l’ufficiale Liang, probabilmente spaventato dai rumori e dal buio dell’ambiente, ha estratto la pistola e sparato accidentalmente (secondo quanto rileva la polizia) al petto del ragazzo. Gurley è stato trasportato subito al Brookdale Hospital ma è morto poco dopo. Per la polizia si è trattato di un terribile incidente: “Il deceduto è totalmente innocente, gli è solo capitato di trovarsi nel corridoio e non era impegnato in alcuna attività criminale”. “Una tragedia” per il sindaco di New York, Bill de Blasio. È l’ennesima morte di un giovane afroamericano in uno scontro a fuoco con la polizia. Ma stavolta, come ammettono gli stessi agenti, il giovane era disarmato.

Usa, agente uccide un giovane di colore disarmato. Polizia: “Era innocente"
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La fidanzata del giovane ucciso, Melissa Butler, ha raccontato al Daily News of New York che stava accompagnando il fidanzato fuori dall’appartamento al settimo piano, dopo avere fatto una treccia ai capelli, quando i due si sono trovati davanti a due agenti. Uno di loro, Peter Liang, ha fatto partire immediatamente uno sparo che ha colpito al petto il 28enne, originario della Florida. “Non aveva fatto niente di sbagliato, era solo lì in piedi e gli hanno sparato, era un uomo innocente”, ha detto la ragazza. Dopo gli spari, Gurley e la fidanzata sono riusciti a scendere ancora per due rampe di scale, ma al quinto piano lui è crollato e ha perso conoscenza. Portato subito in ospedale, è morto poco dopo. Lascia due figli.

L’omicidio di Gurley avviene proprio mentre negli Stati Uniti è ancora alta la tensione dopo la morte di Michael Brown, il giovane afroamericano di Ferguson, Missouri, ucciso da un poliziotto. Il suo omicidio, lo scorso 9 agosto, ha scatenato proteste e reazioni, sino a incidenti e saccheggi, nella comunità afroamericana della città, dopo l’ennesima morte di un ragazzo di colore nelle periferie americane, tanto che il governatore del Missouri, Jay Nixon, era stato costretto prima a far intervenire la guardia nazionale. Negli ultimi giorni, nella cittadina del Missouri, mentre si aspetta il verdetto sull’incriminazione del poliziotto che sparò al 18enne, ci sono stati scontri tra polizia e manifestanti, tre dei quali sono stati arrestati. La tensione è ritornata dopo la notizia, riportata dalla Cnn, che Darren Wilson, l’agente accusato dell’omicidio del giovane Michael, starebbe negoziando le sue dimissioni in cambio dell’immunità. Il ministro della Giustizia, Eric Holder, ha provato a sedare la rabbia della comunità afroamericana con un videomessaggio: “La storia ci ha mostrato che i movimenti più riusciti e duraturi per il cambiamento sono quelli che aderiscono alla non aggressione e alla non violenza”.

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