Passa dal Quirinale la rivincita di Silvio Berlusconi sul tira e molla renziano sul Patto del Nazareno. In un colloquio pubblicato oggi dal Corriere della Sera l’ex Cavaliere parla della successione di Napolitano come se fosse il primo punto in agenda (e portando quindi alla luce del Sole ciò che nei Palazzi serpeggia ma non viene esplicitamente ammesso). “Sono partigiano e partigianamente penso che prima venga l’elezione del presidente della Repubblica e poi vengano le riforme”. Una tegola sulla testa di Renzi e un’assicurazione sulla vita per se stesso, visto che da più parti nelle ultime settimane sono trapelate inscrezioni che davano l’ex premier preoccupato di dare un appoggio alle riforme senza avere in cambio garanzie per la partita del Colle.
Così Berlusconi, che questa settimana è tornato al centro della scena politica del centrodestra, dalla lite con Fitto alla “benedizione” per Salvini, mette in scacco il Pd renziano reo di avere “modificato il patto in corso d’opera” e siccome “il Paese vive una situazione preoccupante” quindi bisogna “mettere subito in sicurezza la massima carica dello Stato con una scelta condivisa per garantire un minimo di equilibrio e – mi permetto di aggiungere – di credibilità istituzionale” . Ma l’ex Cavaliere fa di più: e parte con il totonomi dicendo chi non è gradito (Fassino, Veltroni, Prodi) e soprattutto anticipa il suo benestare a una figura come Giuliano Amato, considerandolo “una persona che non sia di parte, che non venga da una parte sola”. Amato, appunto, per il leader di Forza Italia “rientra in quel profilo”.
Altro nome apprezzato è quello del governatore della Banca centrale europea Mario Draghi: “Mi risulta che il presidente della Bce abbia fatto sapere di non essere disponibile”. E quando Francesco Verderami gli fa notare che anche Napolitano prima del reincarico disse la stessa cosa, Berlusconi risponde: “Al momento per lui la situazione è questa”. Poi la nota dolente. Romano Prodi. Se lo proponessero “risponderei – dice Berlusconi – che Prodi già mi vuole tanto male, e quindi vorrei evitare di dire cose che potrebbero peggiorare ancor di più i nostri rapporti. Se penso al caso De Gregorio…”. Quello che Berlusconi chiede al presidente del Consiglio è di fare da garante, ovvero di indirizzare il percorso evitando imboscate del suo partito come quelle viste nell’aprile 2013: “Renzi deve dare garanzie sul percorso. E ritengo che lo farà. Poi però servirà la responsabilità di tutti. Io parto sempre da un atteggiamento di fiducia nei confronti dei miei interlocutori. E non ho motivo di non applicare questo atteggiamento verso il presidente del Consiglio”.
Politica
Berlusconi a Renzi: “Prima il Quirinale, poi le Riforme”. Un nome? “Amato”
Passa dal Quirinale la rivincita di Silvio Berlusconi sul tira e molla renziano sul Patto del Nazareno. In un colloquio pubblicato oggi dal Corriere della Sera l’ex Cavaliere parla della successione di Napolitano come se fosse il primo punto in agenda (e portando quindi alla luce del Sole ciò che nei Palazzi serpeggia ma non viene esplicitamente ammesso). “Sono partigiano e partigianamente penso che prima venga l’elezione del presidente della Repubblica e poi vengano le riforme”. Una tegola sulla testa di Renzi e un’assicurazione sulla vita per se stesso, visto che da più parti nelle ultime settimane sono trapelate inscrezioni che davano l’ex premier preoccupato di dare un appoggio alle riforme senza avere in cambio garanzie per la partita del Colle.
Così Berlusconi, che questa settimana è tornato al centro della scena politica del centrodestra, dalla lite con Fitto alla “benedizione” per Salvini, mette in scacco il Pd renziano reo di avere “modificato il patto in corso d’opera” e siccome “il Paese vive una situazione preoccupante” quindi bisogna “mettere subito in sicurezza la massima carica dello Stato con una scelta condivisa per garantire un minimo di equilibrio e – mi permetto di aggiungere – di credibilità istituzionale” . Ma l’ex Cavaliere fa di più: e parte con il totonomi dicendo chi non è gradito (Fassino, Veltroni, Prodi) e soprattutto anticipa il suo benestare a una figura come Giuliano Amato, considerandolo “una persona che non sia di parte, che non venga da una parte sola”. Amato, appunto, per il leader di Forza Italia “rientra in quel profilo”.
Altro nome apprezzato è quello del governatore della Banca centrale europea Mario Draghi: “Mi risulta che il presidente della Bce abbia fatto sapere di non essere disponibile”. E quando Francesco Verderami gli fa notare che anche Napolitano prima del reincarico disse la stessa cosa, Berlusconi risponde: “Al momento per lui la situazione è questa”. Poi la nota dolente. Romano Prodi. Se lo proponessero “risponderei – dice Berlusconi – che Prodi già mi vuole tanto male, e quindi vorrei evitare di dire cose che potrebbero peggiorare ancor di più i nostri rapporti. Se penso al caso De Gregorio…”. Quello che Berlusconi chiede al presidente del Consiglio è di fare da garante, ovvero di indirizzare il percorso evitando imboscate del suo partito come quelle viste nell’aprile 2013: “Renzi deve dare garanzie sul percorso. E ritengo che lo farà. Poi però servirà la responsabilità di tutti. Io parto sempre da un atteggiamento di fiducia nei confronti dei miei interlocutori. E non ho motivo di non applicare questo atteggiamento verso il presidente del Consiglio”.
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Attacco Usa su larga scala contro lo Yemen controllato dagli Houthi. “È anche un avvertimento all’Iran”
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Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
Whasington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno affermato che gli attacchi aerei contro l'arsenale degli Houthi, gran parte del quale è sepolto in profondità nel sottosuolo, potrebbero durare diversi giorni, intensificandosi in portata e scala a seconda della reazione dei militanti. Lo scrive il New York Times. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno lottato in passato per identificare e localizzare i sistemi d'arma degli Houthi, che i ribelli producono in fabbriche sotterranee e contrabbandano dall'Iran.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno detto al New York Times che il bombardamento su larga scala contro decine di obiettivi nello Yemen controllato dagli Houthi - l'azione militare più significativa del secondo mandato di Donald Trump - ha anche lo scopo di inviare un segnale di avvertimento all'Iran. Il presidente americano - scrive il quotidiano Usa- vuole mediare un accordo con Teheran per impedirgli di acquisire un'arma nucleare, ma ha lasciato aperta la possibilità di un'azione militare se gli iraniani respingono i negoziati.
(Adnkronos) - Gli attacchi - ordinati secondo quanto riferito dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump - hanno colpito radar, difese aeree e sistemi missilistici e di droni. Secondo il Times, l'obiettivo è riaprire le rotte di navigazione nel Mar Rosso che sono state minacciate dagli attacchi degli Houthi alle navi israeliane.