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Azione disciplinare contro Emiliano: “Fa politica ma è ancora magistrato”

Da febbraio di quest'anno è anche segretario pugliese del Partito democratico. E questo dato di fatto, in particolar modo, ha spinto la Cassazione ad avviare la procedura. La replica: "Per 11 anni nessuno mi ha mai contestato alcunché"
Azione disciplinare contro Emiliano: “Fa politica ma è ancora magistrato”
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“Svolge attività politica abitualmente, ma è ancora magistrato: non potrebbe farlo”. E’ questo il senso dell’azione disciplinare avviata dal procuratore generale della Cassazione Gianfranco Ciani nei confronti di Michele Emiliano. L’ex sindaco del capoluogo pugliese è attualmente il candidato per il centro-sinistra alle elezioni regionali in Puglia, che si terranno nel 2015. Emiliano, però, da febbraio di quest’anno è anche segretario pugliese del Partito democratico. E questo dato di fatto, in particolar modo, ha spinto la Cassazione ad avviare la procedura. La ragione dell’iniziativa disciplinare, del resto, deriverebbe proprio dal fatto che, in quanto leader regionale del Pd, Emiliano svolge con carattere di continuità attività politica. Una condotta che sarebbe incompatibile, visto che ai magistrati non è consentita l’iscrizione ai partiti politici. E le limitazioni varrebbero anche per quelli che come Emiliano, sono fuori ruolo.

L’ex sindaco di Bari, però, ha contestato aspramente l’iniziativa del pg: “Per 11 anni nessuno mi ha mai contestato alcunché e per tale motivo ho ritenuto di non aver mai violato alcuna norma di legge – ha detto Emiliano – altrimenti il CSM e la Procura Generale della Cassazione avrebbero rilevato molto prima eventuali violazioni”. “Se la mia condotta dovesse essere considerata quale violazione dei miei doveri di Magistrato – ha continuato il segretario pugliese del Pd – sono pronto a rimuovere immediatamente le cause di tali violazioni. Ovviamente attendo l’esito dell’eventuale procedimento disciplinare cui mi sottoporrò collaborando all’accertamento dei fatti e del diritto effettivamente applicabile al mio caso che costituisce il primo precedente nella storia della magistratura italiana”. Il candidato governatore del centrosinistra alle regionali del 2015, poi, ha attaccato il timing e i modi dell’iniziativa della procura: “Ho appreso dalle agenzie di stampa, dell’avvio di un’azione disciplinare nonostante io sia Magistrato in aspettativa per incarichi politici sin dal 2003. La comunicazione alla stampa precede la notifica di qualunque provvedimento”. Poi la conclusione: “Resta il fatto che io sono effettivamente iscritto al PD sin dal 2007, avendo svolto funzioni di segretario dal 2007 al 2009, di Presidente del partito dal 2009 al 2014, e da sei mesi ancora funzioni di segretario regionale della Puglia.  E che sin dal 2004 sono stato leader di una formazione politica denominata Lista Emiliano per Bari non diversa da un partito politico”.

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