“La nostra rondine è volata via nel cielo sbagliato”. E’ lo staff del cantante Mango a dare la notizia di prima mattina. Il musicista è morto, colpito da un infarto mentre si esibiva in concerto a Policoro (Matera). Dopo il malore è stato trasportato d’urgenza in ospedale, ma non c’è stato nulla da fare. “Pino”, scrivono su Facebook i suoi collaboratori parafrasando la canzone “Rondine”, “resterai sempre nel nostro cuore perché come cantavi qualche anno fa ‘Non moriremo mai, il senso è tutto qui’. Ci uniamo al dolore della famiglia”.
Mango, all’anagrafe Giuseppe Mango, aveva appena compiuto 60 anni. “Per me è un giorno molto triste”, ha commentato Mogol, “ho perso un amico e noi tutti abbiamo perso un grande artista”. Insieme i due musicisti hanno collaborato spesso a partire da “Oro”, il brano del 1984 che ha consacrato la carriera di Mango. Mogol ricorda ancora bene quel giorno di trenta anni fa, in cui incontrò il cantante lucano per la prima volta: “Io ero andato a trovare Mara Maionchi. E mentre ero lì, in un corridoio, sentii una voce particolarissima uscire da una stanza. Chiesi a Mara chi fosse e lei me lo fece conoscere. Da allora siamo rimasti amici e abbiamo collaborato ancora per ‘Nella mia città’ e per ‘Mediterraneo’, che è forse la più grande canzone che abbiamo scritto insieme. Mango era un ragazzo generoso, un grande artista, un amico ed era soprattutto un lucano che amava la sua terra, la musica e la sua famiglia”.
A ricordare il cantante tanti nomi della musica italiana. “Ciao Pino”, ha scritto Laura Pausini su Facebook, “conoscerti è stato emozionante e mi ritengo molto fortunata perché mi hai lasciato in regalo una canzone che ho solo io, una canzone con la tua voce bellissima che per fortuna rimarrà nel vento e nel cuore di chi non ti ha mai lasciato”. Anche Giorgia ha affidato il suo saluto ai social network: “Ciao Mango,voce di un pezzo di vita, artista e uomo sincero, alla sua Laura i pensieri più forti gli abbracci più stretti”. Poi è stato il turno della band Negramaro: “Andarsene cantando. Buon viaggio”.
Abbiamo saputo di Mango Chiuderemo la puntata di #fuoriprogramma @Radio1Rai con un suo pezzo. Ci dispiace Tantissimo . Ciao Pino!
— Rosario Fiorello (@Fiorello) December 8, 2014
Cantante precoce (aveva iniziato all’età di sette anni ad esibirsi con gruppi locali intorno a Lagonegro, il paese della Lucania dove era nato), Mango si era imposto negli anni ’80 grazie al suo timbro e alla sua estensione vocale. Nel 1975 aveva lasciato la Basilicata per andare a Roma, dove aveva inciso il suo primo album per la RCA Italiana, “La mia ragazza è un gran caldo”. Due brani, “Per te che mi apri l’universo” e “Tu pioggia io mattino”, attirano l’attenzione di Patty Pravo che decide di inserirli nel suo album “Tanto”. Anche Mia Martini è attratta dalle melodie di Mango e inserirà “Se mi sfiori” in “Che vuoi che sia… se t’ho aspettato tanto”.
Nel 1979 per “Arlecchino” collabora anche il fratello, Armando Mango, in veste di autore e ideatore di parti melodiche. Nel 1984 Mango presenta un provino che piace molto a Mara Maionchi. Il brano in questione divenne “Oro” con un testo scritto da Mogol e si rivelò il primo grande successo di Mango. Ha poi partecipato più volte al festival di Sanremo: nel 1985 con “Il viaggio” che otterrà il premio della critica pur non arrivando in finale e nel 1986 con “Lei verrà”. Da autore sempre nel 1986 anni firma la sigla del festival “Io nascerò” cantata da Loretta Goggi e anche il celerrimo brano “Re”, con cui Loredana Berté si esibisce per la prima volta sul palco dell’Ariston, destando scandalo per la sua performance in versione pre-maman. Nel 1987 e, sempre a Sanremo, presenta “Dal cuore in poi” ma sarà il brano “Bella d’estate”, inserito nel 33 giri che uscirà durante il festival e scritto con Lucio Dalla ad avere il maggior successo e a far vendere al disco ben 350.000 copie, lanciando Mango in tutta Europa.
Nel 1990 Mango torna a collaborare con Mogol e con il fratello Armando per l’album “Sirtaki“. Intanto continua a scrivere anche per altri artisti, come Mietta. Nel 2002 pubblica “Disincanto“, nel quale affiora una nuova vena compositiva e testi più personali. Grande successo ottiene il brano “La rondine”. Nel 2004 arriva il disco “Ti porto in Africa”, poi nel 2005 “Ti amo così”, che contiene il brano “Il dicembre degli aranci”, dove duetta con la moglie Laura Valente. Nel 2007 torna a Sanremo col brano “Chissà se nevica” classificandosi quinto. Nel 2008 pubblica il disco di cover “Acchiappanuvole”. Tra una collaborazione e l’altra con i big della canzone italiana, nel 2011 esce il ventesimo album “La terra degli aquiloni”. Nel maggio scorso, infine, “L’amore è invisibile”, una sorta di prosecuzione di “Acchiappanuvole“, con tre inediti e cover di Sting, U2, De Andrè, Battisti, Bonocore, Minghi, Don Backy, Beatles, Bowie, Pino Daniele, oltre ad una canzone della tradizione sarda. Il concerto di Matera del 7 dicembre era una delle tappe di un tour con cui il cantante portava al suo pubblico i suoi più grandi successi ma anche appunto alcune delle cover interpretate nell’ultimo disco.