“Signor giudice mi creda, non sono stata io“. Veronica Panarello continua a giurare la sua verità durante l’interrogatorio di garanzia per la convalida del fermo. Il gip di Ragusa, Claudio Maggioni, ha sentito la donna, accusata di aver ucciso il figlio Loris Stival, per oltre tre ore nel carcere di Catania, alla presenza del sostituto procuratore Marco Rota e del legale dell’indagata, l’avvocato Francesco Villardita. La ragazza ha risposto a tutte le domande e il gip dovrà rendere nota la sua decisione se convalidare o meno il fermo entro domani sera (venerdì 12 dicembre).
Intanto la famiglia prende le distanze da Veronica. A parlare davanti ai cronisti è la sorella più grande, Antonella: “Continuo a essere convinta che sia stata mia sorella a uccidere Loris, ma non da sola, perché una madre non può fare tutto quello che è stato fatto al bimbo da sola”. Nella famiglia della mamma si fa largo dunque l’ipotesi di un possibile complice che avrebbe partecipato all’omicidio del bambino. Un aspetto che le indagini puntano a chiarire concentrandosi su un presunto cellulare tenuto nascosto da Veronica Panarello. A parlarne è la stessa Veronica alla sorella che racconta l’episodio agli inquirenti, riportato poi nel provvedimento di fermo: “Il lunedì sera (due giorni dopo il delitto, ndr) Veronica ha detto di aver nascosto talmente bene il suo cellulare che conteneva le foto e i video di Loris; Veronica ha detto che avrebbe dato quel cellulare solamente alla persona che sarebbe stata in grado di farle 10 dischetti con i video di Loris. Io – continua Antonella Panarello – non ho visto qual era il cellulare in quanto Veronica lo aveva già ben nascosto”.
Ma l’esistenza di un telefonino “segreto” è stata smentita da Veronica davanti al gip: “Ho un solo cellulare e l’ho consegnato spontaneamente agli investigatori prima ancora di essere fermata”. Circostanza confermata anche dall’avvocato difensore Villardita: “Veronica Panarello ha negato l’esistenza di un secondo telefonino. Ha detto che di cellulari ne ha soltanto uno e che è a disposizione della magistratura per tutti gli accertamenti che possono essere e che possono essere fatti. Il telefonino è stato consegnato spontaneamente ed è in mano alla magistratura da quando la signora era ancora libera e non sottoposta a fermo”.
Ma su Veronica si addensano i sospetti anche del marito Davide che ha visto un filmato – di cui finora non si sapeva nulla – che mostra l’auto della mamma entrare nel garage della palazzina di via Garibaldi a Santa Croce Camerina dove abitano gli Stival la mattina del 29 novembre, il giorno in cui Loris scompare e viene ucciso: “Perché l’ha fatto? Lei non ci andava mai. Parcheggiava sempre in strada”.