Era “già noto alle forze di sicurezza per aver scritto lettere minacciose alle famiglie dei soldati australiani uccisi” in Afghanistan. Man Haron Monis, il 50enne predicatore di origini iraniane che ha sequestrato circa 40 persone in una cioccolateria Lindt a Martin Place, Sidney, aveva già dei precedenti penali e si è fatto conoscere per la sua battaglia contro l’Occidente, che considera nemico dell’Islam. In una conferenza stampa, organizzata subito dopo la fine del blitz, il premier Tony Abbott ha dichiarato che Monis aveva “problemi di instabilità mentale”.
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L’uomo, che si faceva chiamare Sheikh Haron o Mohammad Hassan Manteghi, era un richiedente asilo in Australia ed era stato condannato a 300 ore di lavori nei servizi sociali per minacce e reati violenti, tanto che si trovava in libertà su cauzione. L’uomo era anche condannato per complicità nell’omicidio della ex moglie e madre dei suoi due figli, accoltellata e bruciata in un appartamento di Sydney. Dell’uccisione è accusata la fidanzata dell’uomo, Amirah Droudis, sua complice anche per le minacce alle famiglie dei soldati australiani deceduti in Afghanistan.
I suoi guai giudiziari, però, non finiscono qui: era stato accusato di comportamento indecente e violenze sessuali risalenti al 2002, quando faceva il “guaritore spirituale” in un sobborgo di Sydney, spacciandosi per esperto di astrologia, meditazione, numerologia e magia nera. La notizia dell’inchiesta ha portato ad altre 40 denunce per un totale di 50. Quest’anno Monis è stato incriminato per l’aggressione sessuale avvenuta ad danni di una donna nel 2002.
Sul suo sito web personale, l’uomo spiegava la sua fuga dall’Iran sostenendo di essere un perseguitato politico, paragonandosi a Julian Assange, il fondatore di WikiLeaks. “Il governo australiano – si leggge -, sta cercando di danneggiare l’immagine dello sceicco Haron con false accuse ed esercita pressioni per fargli cessare ogni attività e metterlo a tacere. Ma col volere di Dio, Man Haron Monis non interromperà la sua attività politica contro l’oppressione”.
Mondo
Sydney, chi è Haron Monis: predicatore che minacciava famiglie dei soldati uccisi
L'uomo era già noto alle forze dell'ordine per le lettere scritte ai genitori dei militari australiani morti in Afghanistan. Con 50 denunce e diverse condanne, anche per complicità nell'omicidio della ex moglie, era in libertà su cauzione. Il premier Abbott: "Era uno squilibrato"
Era “già noto alle forze di sicurezza per aver scritto lettere minacciose alle famiglie dei soldati australiani uccisi” in Afghanistan. Man Haron Monis, il 50enne predicatore di origini iraniane che ha sequestrato circa 40 persone in una cioccolateria Lindt a Martin Place, Sidney, aveva già dei precedenti penali e si è fatto conoscere per la sua battaglia contro l’Occidente, che considera nemico dell’Islam. In una conferenza stampa, organizzata subito dopo la fine del blitz, il premier Tony Abbott ha dichiarato che Monis aveva “problemi di instabilità mentale”.
L’uomo, che si faceva chiamare Sheikh Haron o Mohammad Hassan Manteghi, era un richiedente asilo in Australia ed era stato condannato a 300 ore di lavori nei servizi sociali per minacce e reati violenti, tanto che si trovava in libertà su cauzione. L’uomo era anche condannato per complicità nell’omicidio della ex moglie e madre dei suoi due figli, accoltellata e bruciata in un appartamento di Sydney. Dell’uccisione è accusata la fidanzata dell’uomo, Amirah Droudis, sua complice anche per le minacce alle famiglie dei soldati australiani deceduti in Afghanistan.
I suoi guai giudiziari, però, non finiscono qui: era stato accusato di comportamento indecente e violenze sessuali risalenti al 2002, quando faceva il “guaritore spirituale” in un sobborgo di Sydney, spacciandosi per esperto di astrologia, meditazione, numerologia e magia nera. La notizia dell’inchiesta ha portato ad altre 40 denunce per un totale di 50. Quest’anno Monis è stato incriminato per l’aggressione sessuale avvenuta ad danni di una donna nel 2002.
Sul suo sito web personale, l’uomo spiegava la sua fuga dall’Iran sostenendo di essere un perseguitato politico, paragonandosi a Julian Assange, il fondatore di WikiLeaks. “Il governo australiano – si leggge -, sta cercando di danneggiare l’immagine dello sceicco Haron con false accuse ed esercita pressioni per fargli cessare ogni attività e metterlo a tacere. Ma col volere di Dio, Man Haron Monis non interromperà la sua attività politica contro l’oppressione”.
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Trump-Putin, oggi la telefonata. Media: “Usa pensano a riconoscere la Crimea come russa”. Tasse e debito: corsa al riarmo dell’Est Europa
Il Cairo, 18 mar. (Adnkronos/Afp) - Il ministero degli Esteri egiziano ha condannato gli attacchi aerei notturni condotti da Israele sulla Striscia di Gaza, definendoli una "flagrante violazione" del cessate il fuoco entrato in vigore il 19 gennaio.
Gli attacchi costituiscono una "pericolosa escalation che rischia di avere gravi conseguenze per la stabilità della regione", si legge nella dichiarazione dell'Egitto, che ha mediato il cessate il fuoco a Gaza insieme al Qatar e agli Stati Uniti.
Varsavia, 18 mar. (Adnkronos) - Polonia, Estonia, Lettonia e Lituania vogliono ritirarsi dall'accordo internazionale che mette al bando le mine antiuomo, noto anche come Trattato di Ottawa. "Le minacce militari agli Stati membri della Nato che confinano con Russia e Bielorussia sono aumentate in modo significativo - si legge in una dichiarazione rilasciata dai ministri della Difesa di quattro Paesi - Riteniamo che nell'attuale contesto di sicurezza sia fondamentale garantire alle nostre forze di difesa flessibilità e libertà di scelta per utilizzare potenzialmente nuovi sistemi e soluzioni d'arma per rafforzare la difesa del vulnerabile fianco orientale dell'Alleanza".
Il Trattato di Ottawa del 1997 è sottoposto a crescenti pressioni a causa della guerra di Mosca contro l'Ucraina, mentre gli Stati in prima linea stanno rafforzando i loro confini con la Russia. All'inizio del mese, il primo ministro polacco Donald Tusk ha detto che la Polonia avrebbe iniziato a prendere misure per uscire dal trattato. I quattro Paesi avevano a lungo meditato un ritiro e volevano prendere una decisione regionale congiunta. Si tratta di un segnale politico per Mosca, più che del riflesso di un'immediata necessità militare, sottolinea Politico.
"Le decisioni riguardanti la Convenzione di Ottawa dovrebbero essere prese in solidarietà e coordinamento all'interno della regione. Allo stesso tempo, al momento non abbiamo piani per sviluppare, immagazzinare o utilizzare mine antiuomo precedentemente vietate", ha affermato il ministro della Difesa estone Hanno Pevkur. All'inizio del mese, il capo di stato maggiore della difesa lettone, il maggiore generale Kaspars Pudāns, ha dichiarato a Politico che le priorità del Paese restano le mine anticarro e i proiettili di artiglieria. Il ministro della Difesa finlandese Antti Hakkanen ha affermato che anche Helsinki sta valutando la possibilità di abbandonare il Trattato, ma non è tra i firmatari della dichiarazione odierna.
Washington, 18 mar. (Adnkronos/Afp) - Israele "deve immediatamente e completamente" cessare la colonizzazione nella Cisgiordania occupata ed "evacuare tutti i coloni". Lo ha dichiarato l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Türk in un a nota, aggiungendo che "il trasferimento di Israele di parti della popolazione civile nel territorio che occupa costituisce un crimine di guerra".
Ankara, 18 mar. (Adnkronos/Afp) - La Turchia ha definito l'ondata di nuovi attacchi di Israele a Gaza come "una nuova fase" della sua "politica di genocidio", affermando che il governo del primo ministro Benjamin Netanyahu ha sfidato l'umanità violando il diritto internazionale.
"Il massacro di centinaia di palestinesi negli attacchi israeliani a Gaza... dimostra che la politica di genocidio del governo Netanyahu è entrata in una nuova fase", ha affermato il ministero degli Esteri turco in una nota.
Washington, 18 mar. (Adnkronos/Afp) - L'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Volker Turk si è detto "inorridito" dalla ripresa dei bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza, che hanno provocato molte vittime, e ha chiesto che "l'incubo finisca immediatamente".
"L'unica via da seguire è una soluzione politica, coerente con il diritto internazionale. L'uso di una forza militare ancora maggiore da parte di Israele non farà altro che accumulare ulteriore miseria su una popolazione palestinese che già soffre di condizioni catastrofiche", ha scritto Turk in una nota.
Roma, 18 mar (Adnkronos) - "Il governo italiano - che per bocca di Crosetto evita accuratamente di attribuire la rottura della tregua al rifiuto di Israele di passare alla seconda fase dell'accordo che prevedeva il ritiro delle sue truppe e alla violazione della tregua con il blocco umanitario e continue attacchi - abbia il coraggio di condannare l'ormai evidente piano di sterminio di Netanyahu, chiedendo all'Unione europea di imporrare sanzioni economiche e diplomatiche a Israele, interrompendo ogni rapporto commerciale e finanziario, ogni consegna di fornitura militare e richiamando tutti gli ambasciatori europei come strumento di pressione diplomatica sul governo Netanyahu". Lo dicono i capigruppo M5s delle commissioni Esteri di Camera e Senato Francesco Silvestri e Bruno Marton.
"L'Europa che aspira a una sua autonomia strategica abbia il coraggio di smarcarsi dalla posizione degli Stati Uniti apertamente schierati con gli estremisti criminali che guidano Israele", aggiungono.
Milano, 18 mar. (Adnkronos) - "Vengo spesso interpellato dai media, in questi giorni, sulla nuova vicenda Sempio sulla quale non posso parlare perché la Procura non mi ha ancora abilitato al deposito della nomina al contrario, almeno da quanto leggo dalla Cassazione, sembra aver interloquito con la difesa Stasi". Lo precisa all'Adnkronos Gian Luigi Tizzoni, legale della famiglia di Chiara Poggi uccisa a Garlasco il 13 agosto 2007.
Si tratta di un atto necessario affinché l'avvocato della famiglia della vittima possa costituirsi parte offesa nel procedimento che riguarda Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara, indagato per omicidio. La Procura di Pavia, dopo una prima archiviazione, ha riaperto le indagini sul trentasettenne per un delitto che ha già portato alla condanna in via definitiva a 16 anni di carcere per l'allora fidanzato Alberto Stasi. Ora, senza quella nomina, la parte offesa - cioè i consulenti della famiglia Poggi - non potranno partecipare alla rilettura delle analisi sul Dna trovato sotto le unghie di Chiara Poggi o sul dispenser portasapone del bagno dove, per le sentenze, si lava l'assassino.