“Siamo ad una media di oltre mille nuove diagnosi di cancro all’anno nella sola città di Taranto”, praticamente “dai due ai tre tumori al giorno”. È l’allarme lanciato da Angelo Bonelli, coportavoce nazionale dei Verdi, e dall’associazione ambientalista Peacelink, che dinanzi alla caserma dei Vigili del Fuoco dove si è celebrata l’ultima udienza preliminare nei confronti dell’Ilva, hanno diffuso i dati forniti dall’Asl sui codici 048, che individuano l’esenzione ticket per chi è affetto da patologie tumorali.
Secondo i dati raccolti dagli ambientalisti, il numero di tarantini con codice 048 sono passati dai 4677 del 2004 ai quasi 9mila del 2013. Numeri impressionanti che tuttavia riguardano solo coloro che sono ancora in vita: il numero di deceduti per patologie tumorali, infatti, non è compreso. Ciò che sconcerta di più è che il picco non è ancora stato raggiunto: i dati mostrano “un trend crescente – scrivono in un comunicato stampa gli ambientalisti – di cui non si vede alcuna battuta di arresto. La nostra domanda è: la Asl ha calcolato il picco? Lo abbiamo chiesto senza ottenere risposta. In realtà crediamo – proseguono Bonelli e Peacelink – che nessuno sappia quando vi sarà il picco. Circolano date di fantasia senza fondamento scientifico. Come mai a Taranto non è dato conoscere il picco? E’ una domanda angosciante a cui tuttavia bisogna dare una risposta per programmare i servizi sanitari”.
In particolare per la popolazione maschile, secondo gli ambientalisti c’è “una anomalia assoluta”: mentre “in Italia il numero di uomini che si è ammalato di tumore è diminuito dal 2003” a Taranto il numero di tumori individuati nei maschi è cresciuto sistematicamente passando dai 323 del 2004 fino ai 528 del 2013. E anche rispetto ai comuni della provincia i numeri sono preoccupanti: per l’intera provincia il numero di persone ancora vive che usufruiscono dell’esenzione ticket perché ammalate di tumore è passato da 10964 del 2004 ai 21730 del 2013. Numeri che quindi fanno rabbrividire e che riportano alla mente le parole di Fabio Riva, intercettato dalla Guardia di finanza, che al telefono commentò: “Due casi di tumore in più all’anno? Una minchiata”.
“Chiediamo conto alla autorità sanitarie e politiche – denunciano Bonelli e Peacelink – se vi è una programmazione dei servizi sanitari dimensionata rispetto al fiume in piena dei malati di cancro che invaderà gli ospedali chiedendo diagnosi, cure e medicine”. Senza un’inversione di tendenza, infatti, secondo gli ambientalisti “è altamente probabile che nel 2016 il numero dei malati in vita dotati di esenzione con codice 048 supererà le 10 mila persone a Taranto”. Un esercito di malati, insomma, che attende risposte dal governo che tuttavia, al momento, sembra più impegnato a trovare una soluzione, con l’ennesimo decreto legge, per salvare la fabbrica della famiglia Riva e che, pochi giorni fa, con un emendamento nella legge di stabilità ha definitivamente dato l’ok alla realizzazione del progetto Tempa Rossa dell’Eni ostacolato dai cittadini e dallo stesso comune di Taranto.