“Caro Davide, sono amareggiata profondamente dal comportamento che hai avuto nei miei confronti. Come puoi credere che io abbia potuto uccidere nostro figlio?”. Veronica Panarello dal carcere di Catania scrive una lettera al marito che nei giorni scorsi aveva messo in dubbio il suo racconto sulla mattina di sabato 29 novembre, giorno in cui il figlio di 8 anni è stato ucciso a Santa Croce Camerina. Omicidio di cui adesso Veronica è accusata. “Non so più a cosa credere e a chi credere”, aveva raccontato Davide Stival dopo aver messo in fila tutti gli indizi raccolti dagli investigatori contro la moglie.
Ma adesso arriva la preghiera di Veronica che per 10 anni le è stata accanto: “Tu sai che mamma sono stata io e quale affetto abbia avuto per i nostri bambini – prosegue la lettera, riportata da Newsmedisat – è un’atroce sofferenza la morte di Loris, così come atroce sofferenza è la mia carcerazione. Mi sento sola e abbandonata da tutti. Oggi è il compleanno del nostro figlio più piccolo ed anche a lui va il mio pensiero. Sono innocente, assolutamente innocente – conclude Veronica Panarello – ti prego di credermi. Io so che tu nel tuo cuore mi consideri innocente”.
Intanto oggi (mercoledì 17 dicembre), il procuratore capo di Ragusa Carmelo Petralia ha firmato il nulla osta per la restituzione della salma di Lorys alla famiglia. Così si potranno celbrare i funerali del bambino, che si terranno giovedì (18 dicembre), alle 15, nella chiesa San Giovanni Battista di Santa Croce Camerina dal vescovo di Ragusa monsignor Paolo Urso. E’ probabile che, per problemi di ordine pubblico, il feretro venga condotto direttamente in chiesa per le esequie. Di sicuro alle esequie non ci sarà lei, Veronica, la madre. Nonostante abbia chiesto più volte di poter partecipare, il suo avvocato difensore, Francesco Villardita, dopo averla incontrata in carcere a Catania, ha ribadito che non presenterà l’istanza per “motivi di opportunità“.