Il ministro della Giustizia Andrea Orlando, a quanto apprende l’Ansa, ha disposto il regime di 41 bis per Massimo Carminati, personaggio considerato al vertice di “Mafia Capitale”.
A chiedere al ministero della Giustizia l’applicazione del carcere duro per l’ex esponente dei Nar considerato ora soggetto chiave dell’inchiesta “Mondo di mezzo”, era stata la Procura di Roma che sta coordinando le indagini. Il 13 dicembre “Er cecato” era stato trasferito nel carcere di massima sicurezza di Tolmezzo (Udine). E assieme a lui erano stati trasferirti gran parte degli arrestati nell’inchiesta che si trovavano a Rebibbia per “incompatibilità ambientale”. L’istanza degli inquirenti al ministero della Giustizia riguarda il solo Carminati e verrà presentata al più presto. Il provvedimento, se sarà accolta la richiesta, sarà comunicato al carcere di Tolmezzo.
Il 12 dicembre il Tribunale del Riesame aveva confermato per Carminati il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso (416 bis). Il giorno degli arresti. il 2 dicembre, Giuseppe Pignatone, ex capo della Procura di Reggio Calabria e di Palermo, aveva detto: “Con questa operazione abbiamo risposto alla domanda se la mafia è a Roma. La risposta è che a Roma la mafia c’è” battezzando l’organizzazione, che inquinava appalti a Roma ed è stata capace di corrompere esponenti di destra e di sinistra, Mafia Capitale, “un’organizzazione romana originaria e originale: autoctona anche se collegata ad altre organizzazioni e con caratteri suoi proprie e originali”. Una organizzazione che, per gli inquirenti, anche evoluzione di quella Banda della Magliana i cui metodi (e almeno una figura) costituiscono il substrato della nuova, una sorta di quinta mafia d’Italia.