Alcune sale cinematografiche americane trasmetteranno The Interview il giorno di Natale secondo quanto riporta l’Associated Press. La notizia che il film con James Franco e Seth Rogen, ritirato dopo un attacco hacker alla Sony e alle minacce di attentati, fa festeggiare i social. Su Twitter in molti esultano e parlano di ‘vittoria’ contro i terroristi. Anche se c’è anche chi fa polemica, mettendo in evidenza come la storia degli attacchi possa essere stata usata solo per pubblicità.
Ieri in campo erano scesi anche i cyberattivisti di Anonymous. Lo ‘distribuiremo’ noi – avevano annunciato via Twitter – Vietare film solo perché un dittatore disapprova”, ma “siamo davvero così deboli?”. Poi il messaggio alla Sony: “Noi vi avevamo ammonito. Ci eravamo infiltrati nei vostri sistemi molto prima della Corea del Nord. Pensavamo che lo avreste preso come un avviso e aggiustato la vostra m…”.
Cercando di respingere una raffica di critiche che gli sono arrivate da ogni lato, anche dal presidente Barack Obama, l’amministratore delegato della Sony Pictures Michael Lynton aveva già ieri affermato che la sua azienda intendeva diffondere il film comunque, anche se non nei cinema, che per primi si sono tirati indietro dopo le minacce giunte dai ‘Guardians of Peace‘.
“Vogliamo ancora che il pubblico veda questo film, assolutamente”, aveva detto alla Cnn, aggiungendo che “abbiamo diverse opzioni e le stiamo considerando”. E alla domanda se una di queste sia YouTube ha risposto: “Questa è certamente un’opzione e la stiamo considerando”. Ma la Corea del Nord – indicata dall’Fbi come responsabile dell’attacco hacker – nega ogni coinvolgimento, nonostante le accuse esplicite del Federal Bureau of Investigation. Pyongyang aveva protesta contro il film parlando di “atto di guerra” di “terrorismo” perché la pellicola racconta la storia di due giornalisti che vengono assoldati dalle Cia per uccidere il presidente Kim Jong Un.
Non è ancora chiaro quante e quali sale cinematografiche proietteranno la pellicola. Nelle ultime ore i proprietari di diversi cinema indipendenti e d’essai si erano detti disponibili. Intanto tra Usa e Corea del Nord sembra ormai profilarsi quantomeno una cyber-guerriglia: dopo oltre nove ore e mezza di blackout totale, la rete internet nordcoreana è tornata ed essere operativa, ma continua ad andare avanti a singhiozzo. L’annuncio della Sony è arrivato proprio mentre il web nordcoreano subiva una nuova interruzione. Secondo diversi esperti, è il frutto della rappresaglia Usa agli attacchi degli hacker nordcoreani alla Sony. Washington però non conferma né smentisce, mentre i ‘cyber-warrior’ di Anonymous rivendicano l’attacco, e alcuni altri possibili ‘indiziati’, come la Cina e anche Pyongyang, mantengono uno ‘strategico silenzio’. Il presidente Obama aveva molto chiaramente che gli Usa avrebbero risposto in maniera “proporzionata”.
Il trailer di The Interview