Dieci morti. Trentotto dispersi per i giornali greci. I ministri Maurizio Lupi e Roberta Pinotti che parlano di 427 persone tratte in salvo sulle 478 a bordo del traghetto battente bandiera italiana Norman Atlantic, su cui al largo di Valona è divampato un incendio durante il viaggio tra il porto greco di Patrasso e quello di Ancona. L’attracco della nave era previsto per le 17 di domenica 28 dicembre. La prima vittima recuperata, ha detto il ministro della Difesa Pinotti, “era un greco di cui era già stata data notizia, per le altre persone non c’è ancora contezza” dell’identità. All’appello – secondo la lista dei passeggeri, di quelli salvati e delle vittime – mancherebbero quindi 41 persone. Le ricerche proseguiranno nella notte. Intanto le Procure di Bari, Brindisi e Lecce hanno aperto un fascicolo di indagine per naufragio colposo e omicidio colposo e la nave è stata posta sotto sequestro. Il comandante della nave Argilio Giacomazzi e l’armatore Carlo Visentini sono stati iscritti nel registro degli indagati.
Alcuni tra i passeggeri salvati non figuravano sulla lista d’imbarco. Lupi ha precisato: “Non ci pronunciamo sulla questione dei dispersi perché c’è una lista d’imbarco ma non possiamo avere certezza sul numero esatto di persone che sono salite a bordo”. Il ministro ha inoltre ricordato che sono stati salvati 56 membri dell’equipaggio, tra cui 22 italiani. I 22 passeggeri italiani che erano a bordo sono stati soccorsi. In una nota il ministero dei Trasporti ha riferito che “la magistratura albanese e quella italiana sono in contatto per decidere in quale porto verrà rimorchiata”.
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Norman atlantic
Nel primo pomeriggio, durante la conferenza stampa di fine anno, il presidente del Consiglio Matteo Renzi aveva confermato il ritrovamento di cinque corpi, ricordando che “a bordo” fosse rimasto “soltanto il comandante”, Argilio Giacomazzi, “che come tutti i comandanti seri è l’ultimo ad abbandonare la nave“. Giacomazzi ha lasciato per ultimo il traghetto alle 14.50 e in serata la moglie Paola, contattata da ilfattoquotidiano.it, ha riferito che il marito “sta bene, ma è stata molto dura”. Messi in salvo tutti i passeggeri e i membri dell’equipaggio. I sette cadaveri trovati in mare si aggiungono all’uomo che ha perso la vita domenica 28 dicembre. E nel caos sull’identità delle vittime, c’è anche il caso di Georgios Doulis, attualmente disperso, che la moglie racconta di avere visto morire. Ma il figlio, giunto all’ospedale di Brindisi per il riconoscimento della salma, ha riferito che non si trattava di suo padre. Sempre a Brindisi nel pomeriggio è arrivata un’altra salma, ora all’obitorio del “Perrino”. Anche questa non è stata identificata. Secondo alcuni naufraghi tra le vittime cadute in mare durante le operazione di trasbordo ci sarebbero un sacerdote armeno e una donna.
A parlare per primo di altri corpi senza vita è stato un naufrago turco sbarcato dal mercantile Spirit of Piraeus che questa mattina è approdato al porto di Bari con 49 superstiti: “Ho visto quattro persone morte, con i miei occhi, sono sicurissimo, erano davanti a me”. Un altro testimone ha raccontato che durante i soccorsi “gli uomini picchiavano le donne e i bambini per salire per primi sugli elicotteri”. I soccorsi sono proseguiti tutta la notte, coordinati dalla nave militare San Giorgio. Il premier ha assicurato che “finiranno tra qualche ora”.
Delle 478 persone salpate a bordo del traghetto (422 passeggeri e 56 membri dell’equipaggio) quasi la metà sono greci. Ancora da accertare le cause dell’incendio. Due gli elementi da approfondire. Il primo riguarda la manutenzione della nave: l’ultima ispezione, solo alcune settimane fa, aveva messo in luce alcuni problemi alle porte “taglia fuoco”. L’altro aspetto riguarda lo stato del carico del traghetto al momento della partenza. Saranno centrali le testimonianze. Alcuni camionisti tratti in salvo hanno raccontato: “La parte alta dei mezzi pesanti faceva attrito col soffitto del garage, i tir erano carichi di olio e schiacciati come sardine, ballavano per le onde alte”, hanno detto al telefono al quotidiano greco To Vima: “Facile che una scintilla sia partita da lì”.
CRONACA ORA PER ORA
23:04 – Indagati il comandante e l’armatore
Secondo fonti giudiziarie baresi citate dall’agenzia Ansa il comandante della nave Argilio Giacomazzi e l’armatore Carlo Visentini sono indagati per i reati di naufragio colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni colpose.
21.25 – In arrivo a Otranto i cadaveri di due naufraghi
I cadaveri di due naufraghi del traghetto Norman Atlantic sono a bordo di una motovedetta della Guardia Costiera che sta per giungere al porto di Otranto. Si tratterebbe – a quanto si è saputo – dei corpi di un uomo e di una donna di cui al momento non si conosce l’identità. La donna – si è appreso – non ha indumenti addosso e quindi è sprovvista di documenti d’identità. A bordo della stessa motovedetta Cp 310 di stanza a Gallipoli (Lecce) si trova anche un marittimo di 38 anni componente dell’equipaggio che sarà soccorso dai sanitari del 118 all’arrivo al porto: l’uomo è stato colto da malore durante le operazioni di soccorso ai naufraghi del Norman Atlantic.
20.45 – Nella notte proseguono le ricerche
Proseguiranno anche durante la notte le ricerche di eventuali dispersi del tragico incendio sul traghetto Norman Atlantic. Nella zona sta operando la nave San Giorgio già impegnata nelle operazioni di soccorso. Al momento il bilancio è di 427 persone salvate e dieci morti.
20.39 – Naufraghi greci rimpatriati
Una cinquantina di naufraghi greci, tra quelli arrivati ieri (soprattutto donne e bambini) e quelli sbarcati oggi a Bari, sono stati rimpatriati con un C130 messo a disposizione dalle autorità greche e partito dal capoluogo pugliese. I passeggeri che erano arrivati in Salento, circa 30, sono stati trasferiti a Bari dall’aeroporto militare di Galatina, dopo essere stati assistiti dalla Croce rossa. A questi si sono aggiunti quelli scesi oggi dalla nave commerciale “Spirit of Piraeus”. Prima del rimpatrio, a Bari alcuni naufraghi sono stati accompagnati al porto, a disposizione degli inquirenti che vengono sentiti a sommarie informazioni nell’ambito dell’inchiesta per naufragio colposo aperto dalla Procura.
20.33 – In arrivo a Brindisi la nave San Giorgio
Nella notte, a causa delle condizioni meteo-marine e dell’assenza di un rimorchiatore, non è riuscito l’attracco del mercantile “Spirit of Piraeus” che è stato quindi dirottato a Bari dove stamattina sono sbarcati 49 naufraghi. Anche nel capoluogo pugliese si seguono le evoluzioni del trasporto dei naufraghi e del rientro dei soccorritori italiani. Per la nave San Giorgio, prima imbarcazione militare italiana a raggiungere la zona delle operazioni, la situazione è diversa in quanto l’unità della Marina era proprio a Brindisi sino a ieri. Tutte le Capitanerie della zona adriatica interessata sono mobilitate. L’unità anfibia, partita domenica alle 14.30 dal porto della città adriatica, dovrebbe arrivare nella notte. Inizialmente era previsto l’arrivo verso mezzanotte, poi slittato per il permanere nella zona delle operazioni dell’unità navale con tutte le persone salvate.
20.22 – “Forse un messinese tra i dispersi”
“Giuseppe Mancuso, non è tra i morti, ma si ritiene sia tra i 38 dispersi”. A dirlo è Bernadette Grasso deputato regionale di Fi e sindaco di Caprileone, il paese di origine di Mancuso, autotrasportatore di 57 anni che si era tra gli imbarcati sul Norman Atlantic. “La famiglia è veramente stremata – aggiunge Grasso – per non aver avuto notizie da ieri. Ritengono che Giuseppe se fosse tra quelli già a terra avrebbe chiamato, forse è su una nave e deve ancora sbarcare”.
20.12 – Orlando: “Grazie a uomini Marina e Guardia costiera”
“Grazie donne e uomini di @ItalianNavy e @GuardiaCostiera. Da Ministro della Repubblica (e da Spezzino) sono fiero di voi. #NormanAtlantic”. Lo scrive in un tweet il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, per ringraziare quanti hanno lavorato nelle operazioni di soccorso del traghetto Norman Atlantic.
20.04 – Guardia Costiera: “Altri due morti”
Sono stati ritrovati i corpi di altre due persone decedute nel traghetto Norman Atlantic alla deriva. Lo afferma la Guardia Costiera in un tweet. La Guardia Costiera precisa che “continuano i contatti con le autorità greche e la ricerca di eventuali dispersi”.
19.56 – Nave posta sotto sequestro
La nave Norman Atlantic “è stata posta sotto sequestro”. Lo annuncia in una nota il ministero dei Trasporti. “La magistratura albanese e quella italiana sono in contatto per decidere in quale porto verrà rimorchiata”, aggiunge il ministero.
19.26 – Visemar: “La ditta olandese Smit recupererà il relitto”
La Visemar di Navigazione, società armatrice del Norman Atlantic, ha incaricato la società olandese Smit, specializzata in salvataggio navale e che si è occupata anche della Costa Concordia, delle operazioni per il recupero del relitto che si trova ad alcune miglia dalla costa italiana. Visemar ha “appreso con grande sollievo che le operazioni di salvataggio si sono concluse con successo”.
19.16 – Marina militare, De Giorgi: “Comandante sceso per ultimo, come doveva”
“Al comandante della nave va il mio saluto deferente, come vecchio marinaio, per avere con grandissima dignità e competenza svolto il suo lavoro. E’ andato via per ultimo, come un comandante deve fare”: lo ha detto l’ammiraglio Giuseppe De Giorgi, capo di stato maggiore della Marina Militare, nel corso della conferenza stampa a Palazzo Chigi sull’incendio del traghetto Norman Atlantic.
18.37 – Pinotti: “Mobilitazione dello Stato a 360 gradi”
“C’è stata una mobilitazione veramente a 360 gradi di tutti i corpi dello Stato”. Lo ha detto il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, nella conferenza stampa a Palazzo Chigi sulle operazioni di soccorso al traghetto Norman Atlantic. “Sono state salvate 427 persone e anche due cani” ha comunicato Pinotti.
18.32 – In corso il recupero della scatola nera
Dalle 15 è riunita nella prefettura di Brindisi l’unità di crisi per decidere dove dovrà approdare la nave San Giorgio con a bordo gli ultimi naufraghi salvati dal traghetto Norman Atlantic che ha preso fuoco ieri al largo di Corfù. Si propende per il porto di Brindisi, ma le pessime condizioni metereologiche potrebbero far decidere di dirottare la nave al porto di Bari. “L’ultima decisione spetta al Prefetto di Brindisi – ha detto a La Presse il comandante della capitaneria di porto Mario Valente.
18.27 – Marina Militare: “Salvataggio è impresa storica”
“Recuperare 427 persone da una nave in fiamme, la maggior parte con elicotteri, mentre c’erano venti anche di 40 nodi, è stata un’impresa storica”. Così l’ammiraglio Giuseppe De Giorgi, capo di stato maggiore della Marina Militare, nel corso della conferenza stampa a Palazzo Chigi, a proposito del salvataggio dei passeggeri della Norman Atlantic.
18.14 – La moglie del comandante Giacomazzi a ilfattoquotidiano.it: “Ha detto che è stata molto dura, ma sta bene”
Il comandante Argilio Giacomazzi sta bene. A dare la notizia a ilfattoquotidiano.it, pochi minuti fa, la moglie Paola, che per la prima volta dall’inizio della tragedia è riuscita a parlarci. “Mi ha telefonato intorno alle quattro. Adesso si trova nella San Marco. Ha detto che è stata molto dura. Sta bene, ha solo un problema di bruciore agli occhi e alla gola dovuto al fumo. Non sapeva dove l’avrebbero portato. E’ stata una telefonata molto veloce. E’ stato un sollievo tale sentirlo che ogni cosa che mi ha detto non è stata appresa proprio bene dal mio cervello: in parte lo ascoltavo e in parte non so esattamente cosa mi stesse dicendo”, racconta la donna.
Dopo l’assenza di ieri, le istituzioni l’hanno contattata. Questa mattina la Capitaneria di La Spezia le ha fatto visita. “Mi hanno raccontato i fatti di ieri. Mi hanno garantito che lui stava fisicamente bene e mi hanno detto che coordinava tutto, che voleva portare la nave in porto, naturalmente trainata, e non scendere fino all’ultimo momento. Oggi anche il sindaco è stato in contatto telefonico con mia figlia. Lei, insieme a mio cognato, il fratello di Argilio, partiranno il prima possibile per raggiungerlo con un aereo forse messo a disposizione dalle autorità, altrimenti col primo volo disponibile per Bari. Ma non so ancora dove sarà portato mio marito con precisione” conclude la moglie del comandante.
17.48 – Lupi: “Non ci pronunciamo sul numero dei dispersi”
Tra i 427 salvati ci sono 56 membri dell’equipaggio, tra i quali 22 italiani: lo ha detto il ministro Maurizio Lupi. Tra i passeggeri, 234 greci, 54 turchi, 22 italiani, 22 albanesi, 18 tedeschi, 10 svizzeri e poi di altre nazionalità. “Non ci pronunciamo sulla questione dei dispersi – ha aggiunto -: fare previsioni sul numero dei dispersi ci sembra assolutamente prematuro”.
17.41 – Il coordinamento delle operazioni da parte della Marina militare
“Alle 9 deciso di assumere l’intero coordinamento delle operazioni. Da allora finite in mare solo due persone, che abbiamo recuperato vive”. Lo ha detto Felice Angrisano, comandante delle capitanerie.
16.57 – Comandante: “Sto bene, fra poco torno a casa”
“Sto bene, state tranquilli, è finito tutto: tra poco torno a casa”. Con queste parole il comandante della Norman Atlantic, Argilio Giacomazzi, ha tranquillizzato la moglie e la figlia, con una telefonata arrivata poco dopo le 16 nell’abitazione di famiglia, a Cadimare, nello Spezzino. La telefonata è durata un paio di minuti e ha fatto tirare un sospiro di sollievo alla famiglia e a un’intera comunità. “Ora sono in posto sicuro, non vedo l’ora di vedervi” ha detto al telefono alla figlia Giulia e alla moglie Paola.
16.55 – Settimanale greco: “Ancora 38 dispersi”
Sette morti, ma ancora 38 dispersi: è questo il bilancio provvisorio del naufragio della Norman Atlantic secondo l’edizione online del settimanale greco To Vima, considerato tra i più autorevoli.
16.43 – Pinotti: “Ottimo lavoro dei soccorritori”
“Un ottimo lavoro di squadra” svolto dal personale della Difesa, insieme agli altri soccorritori, ha consentito “di evitare un bilancio ancora più grave in termini di vite umane”. Lo ha sostenuto il ministro della Difesa, Roberta Pinotti visitando le sale operative di Marina e Aeronautica.
15.37 – Numero delle vittime sale a sette
Sono stati trovati altri due corpi. Il totale dei morti a seguito dell’incendio del traghetto Norman Atlantic sale dunque a 7. Lo scrive in un tweet la Guardia Costiera.
15.08 – Arrivata la seconda salma a Brindisi
E’ arrivata poco fa a Brindisi, con una motovedetta della Guardia costiera, la seconda salma recuperata durante il salvataggio della Norman Atlantic. A quanto si è appreso, la vittima non è stata ancora identificata. Il corpo sarà trasportato all’ospedale Perrino di Brindisi
14.50 – Il comandante lascia per ultimo il traghetto
Alle ore 14.50 anche il comandante Argilio Giacomazzi ha lasciato il traghetto Norman Atlantic. Lo rende noto con un tweet la Guardia Costiera.
14.57 – Naufraghi: “Tra le vittime un sacerdote e una donna”
“I naufraghi hanno raccontato di aver visto cadere in mare un sacerdote armeno e una donna durante le operazione di trasbordo. I due dovrebbero essere tra le altre quattro vittime del naufragio”. E’ quanto riferito da un funzionario del consolato greco, Nikos Tzoitis, da poco arrivato a Bari dove ha raggiunto gli uffici della capitaneria di Porto. “Non credo che tra le vittime ci siano altri greci – ha detto – ma non abbiamo ancora dati certi. Molti però hanno raccontato di aver visto cadere gente in mare”
14.53 – Procura di Brindisi apre inchiesta
Dopo Bari e Lecce anche la procura di Brindisi ha aperto un’inchiesta sul disastro del traghetto italiano Norman Atlantic andato a fuoco ieri a largo di Corfù, in Grecia. Il procuratore Marco Dinapoli, ha precisato che si tratta di un atto dovuto e che in in un secondo momento si valuterà la competenza territoriale che dovrebbe essere comunque italiana visto che la nave batteva bandiera italiana. Il sostituto procuratore di turno Valeria Farina Valaori disporrà l’autopsia sul corpo dell’uomo, vittima del disastro, trasportato ieri nell’obitorio di Brindisi.
14.44 – A bordo solo il comandante e quattro ufficiali della Marina
A bordo del traghetto Norman Atlantic andato a fuoco al largo delle cose albanesi, è rimasto solo il comandante, Argilio Giacomazzi, insieme a quattro ufficiali della Marina. Lo comunica la Marina Militare con un tweet.
14.32 – Marittimi ascoltati dalla procura di Lecce
Il procuratore di Lecce, Cataldo Motta, ha delegato personale della Capitaneria di porto di Gallipoli ad ascoltare due marittimi naufragati sul traghetto Norman Atlantic che sono ricoverati nell’ospedale di Galatina, nell’ambito degli accertamenti che anche la procura di Lecce, oltre a quelle di Bari e di Brindisi, ha avviato sulla vicenda. I due ufficiali sono ora a colloquio con i due uomini, un italiano e un greco.
14.15 – Renzi: “Comandante resta a bordo per cercare di agganciare rimorchio”
Il comandante “non vuole ancora lasciare” il traghetto “per tentare” di “agganciare il rimorchio”. Così il premier Matteo Renzi nella conferenza stampa di fine anno. Nella notte l’operazione è stata ripetuta più volte ma “il cavo” usato per agganciare la nave al rimorchio è stato “bruciato per quattro volte”. “Stamattina la nave si è inclinata di circa dieci gradi”, rende noto il premier.
13.55 – Fallita identificazione del cadavere
E’ fallita l’identificazione della salma della prima vittima dell’incendio del Norman Atlantic recuperata ieri e trasportata a Brindisi, che si pensava fosse il marito della donna greca Teodora Douli, ricoverata a Galatina. Quello che si riteneva fosse il figlio della vittima – l’unica finora giunta in Italia – è stato accompagnato all’obitorio dell’ospedale Perrino dove non ha riconosciuto la salma. Il ragazzo, Labros Doulis, ha riferito che il padre si chiama Georgios e ha 67 anni.
13.32 – Evacuati tutti i passeggeri
Tutti evacuati i passeggeri del traghetto Norman Atlantic. Lo annuncia la Guardia Costiera su Twitter. Rimasti a bordo solo i 9 membri dell’equipaggio per ispezionare la nave.
13.21 – Marina militare: “Quattro corpi recuperati oggi, uno ieri”
La Marina Militare conferma su Twitter il recupero dei corpi di 5 vittime nell’incendio del traghetto Norman Atlantic al largo delle coste albanesi. I corpi sono stati recuperati “uno ieri e quattro oggi”.
13.11 – Renzi: “A bordo solo equipaggio, 407 recuperati”
Il premier durante la conferenza stampa ha precisato che “a bordo del Norman Atlantic sono rimasti solo i membri dell’equipaggio, mentre 407 persone sono state recuperate”.
12.19 – Renzi: “Numero dei morti sale a cinque”
“I morti salgono a cinque”, lo ha confermato durante la conferenza di fine anno il presidente del Consiglio Matteo Renzi che ha spiegato: “Ci sono 60 persone dalla lista di imbarco che risultano da salvare; ce ne potrebbero essere di più. Talvolta, accade che ci sia qualche persona in più evidentemente frutto di immigrazione clandestina”. Il premier ha sottolineato che “un intervento così ricco di passione, dedizione e tenacia ha consentito di evitare una vera e propria ecatombe” a loro va la “mia gratitudine a nome di tutti gli italiani. Il lavoro dei nostri connazionali ci render orgogliosi del tricolore e della nostra comune appartenenza. Io voglio prendere l’occasione per esprimere le condoglianze alle famiglie delle vittime”.
11.59 – Ministro greco: “In acqua quattro corpi”
Il ministro della Marina mercantile greca, Miltiadis Varvisiotis, ha confermato che quattro corpi sono stati rinvenuti in acqua nelle operazioni di salvataggio del Norman Atlantic. Lo scrive su Twitter Kathimerini.
11.45 – Aperta indagine anche a Brindisi
Anche la procura di Brindisi, come quella di Bari, ha aperto un’inchiesta. L’ipotesi di reato è naufragio colposo e omicidio colposo. Lo riferisce il procuratore, Marco Dinapoli. A Brindisi è stata condotta ieri l’unica vittima accertata del disastro, un cittadino greco.
11.18 – Moglie di una vittima: “Mio marito e io siamo stati 4 ore in acqua. Ho visto un altro morto”
“Ho visto un’altra persona morta, il cadavere era accanto a mio marito, aveva addosso una ciambella di salvataggio ma si vedeva che era privo di vita. Io e mio marito siamo stati più di 4 ore in acqua: ho tentato di salvarlo ma non ci sono riuscita, lui mi diceva ‘moriamo, stiamo morendo'”: questo il racconto di Teodora Douli, di 56 anni, greca. La donna è ricoverata nel reparto di ortopedia dell’ospedale Santa Caterina Novella di Galatina: ha riportato una forte contusione al costato e agli arti inferiori e superiori oltre a varie escoriazioni. “Ho visto morire mio marito. Eravamo sullo scivolo della nave – racconta all’Ansa – lui davanti, io dietro. A un certo punto lui è rimasto impigliato ad un telo di plastica e io non riuscivo a scendere, ci davano fretta e ci dicevano di scendere, ed eravamo bagnati perché raggiunti dai getti d’acqua utilizzati per spegnere le fiamme. Alla fine siamo scesi, sia io che mio marito, in acqua. C’era una nave ma era troppo lontana per poterci soccorrere. Siamo rimasti così più di quattro ore, nuotavo, per fortuna non avevo gli stivali. A mio marito usciva sangue dal naso, forse perché aveva battuto la testa alla nave. A un certo punto – continua il racconto – è arrivato un soccorritore, ha tentato di tagliare il telo in plastica in cui era rimasto intrappolato mio marito e quando al secondo tentativo ci è riuscito, mio marito è morto tra le sue braccia”.
11.05 – Armatore: “Siamo a disposizione delle autorità”
La società armatrice Visemar ha seguito fin dall’inizio le operazioni di soccorso “fornendo tutta la collaborazione possibile al Comando generale che sta coordinando le operazioni di salvataggio dei passeggeri e dell’equipaggio: sono a disposizione delle autorità, del Comandante e dell’equipaggio”. Lo dice all’Ansa l’armatore Carlo Visentini che aggiunge: “Tutti i pensieri vanno alle operazioni di soccorso e al lavoro dei soccorritori, nella speranza che tutti possano essere riportati sani e salvi a terra”. Visentini si dice “estremamente addolorato per la morte del passeggero greco”. “La società confida nel lavoro delle autorità investigative – continua – che dovranno trovare le esatte cause dell’incidente, ma è certa della piena efficienza della nave, una nave di recente costruzione, con tutte le certificazioni necessarie ad operare”.
10.35 – Procura di Bari apre inchiesta
La procura di Bari ha aperto un fascicolo per naufragio colposo. Il procuratore, Giuseppe Volpe, che ha da poco lasciato gli uffici della Capitaneria di Porto ha precisato che si tratta di una prima configurazione di reato. Volpe ha precisato che “si stanno acquisendo i primi dati tecnici ascoltando i naufraghi e i soccorritori” e poi si valuterà con la procura di Lecce “la configurazione definitiva dell’ipotesi di reato e la competenza territoriale”. Negli uffici della Capitaneria di porto di Bari dove sono presenti il sostituto procuratore Ettore Cardinali e il capo della Squadra Mobile, Gianluigi Rinella, è stata allestita una sala briefing per procedere agli interrogatori dei naufraghi e ricostruire le modalità dell’incendio e l’andamento della gestione dell’emergenza a bordo.
9.32 – testimone: “Ho visto quattro morti”
Un naufrago turco sbarcato a Bari ha raccontato: “Sulla lancia avevamo quattro morti, due uomini e due donne, credo, perché al buio non si vedeva bene”. “Molta gente – ha continuato – è caduta in mare purtroppo. Ho visto anche una decina di persone che erano a bordo di una lancia che poi sono finite in mare e non so proprio che fine abbiano fatto”. “Sentivamo urlare ‘fire’, ‘fire’, fuoco fuoco e in cinque minuti tutta la nave era a fuoco. Era buio e c’era molto fumo. C’è stato poco da fare: molta gente è svenuta, siamo rimasti isolati”.
8.19 – Sul mercantile anche 5 italiani
Ci sono anche cinque cittadini italiani tra i 49 naufraghi a bordo del mercantile approdato a Bari. Lo ha reso noto il prefetto di Bari Antonio Nunziante. A bordo 25 greci, 5 georgiani, 2 iracheni, un canadese, 2 tedeschi, 2 siriani, 3 turchi, 2 albanesi e 2 cittadini afgani clandestini. Tra i naufraghi anche 4 bambini. Due i feriti non gravi. Si tratta di una donna georgiana incinta e di un uomo greco ustionato. Alla vista dei soccorritori, i 49 naufraghi sono scoppiati in lacrime. Nel terminal crociere del porto è stata allestita anche un’unità sanitaria di emergenza e sulla banchina sono in attesa ambulanze per l’eventuale trasferimento in ospedale. Al porto di Bari sono anche giunti l’ambasciatore greco e il console onorario. Il mercantile intorno alle 3 di questa notte era giunto a Brindisi, ma a causa del mare grosso e delle difficoltà in porto è stato dirottato verso il capoluogo pugliese, dopo che un pilota del porto di Brindisi nel tentativo di salire a bordo per dirigere le operazioni di attracco ha riportato una frattura a un braccio e un secondo pilota, a causa delle onde, non è riuscito ad accedere all’imbarcazione.
7.27 – Mercantile con 49 naufraghi nel porto di Bari
E’ arrivata nel porto di Bari la nave mercantile Spirit of Piraeus battente bandiera Singapore che trasporta 49 naufraghi del traghetto Norman Atlantic. A quanto si è appreso, a bordo stanno tutti bene anche se infreddoliti e affamati. La nave mercantile ha attraccato al molo 11 del porto di Bari e sono in corso le operazioni di primo soccorso a bordo. Nessuno dei naufraghi, al momento, ha lasciato la nave. Sono sul molo il prefetto di Bari, Antonio Nunziante, le forze dell’ordine e personale del 118 e della Croce Rossa.
hanno collaborato Ilaria Lonigro e Andrea Tundo
Cronaca
Norman Atlantic: 10 morti, decine i dispersi. “Traghetto sotto sequestro”
CRONACA ORA PER ORA - Il ministro della Difesa Pinotti: "Salvate 427 persone". La moglie del comandante Argilio Giacomazzi, l'ultimo a bordo a scendere dalla nave, a ilfattoquotidiano.it: "Mio marito sta bene, ma ha detto che è stata dura". Procure di Bari, Brindisi e Lecce aprono indagine: naufragio colposo e omicidio colposo
Dieci morti. Trentotto dispersi per i giornali greci. I ministri Maurizio Lupi e Roberta Pinotti che parlano di 427 persone tratte in salvo sulle 478 a bordo del traghetto battente bandiera italiana Norman Atlantic, su cui al largo di Valona è divampato un incendio durante il viaggio tra il porto greco di Patrasso e quello di Ancona. L’attracco della nave era previsto per le 17 di domenica 28 dicembre. La prima vittima recuperata, ha detto il ministro della Difesa Pinotti, “era un greco di cui era già stata data notizia, per le altre persone non c’è ancora contezza” dell’identità. All’appello – secondo la lista dei passeggeri, di quelli salvati e delle vittime – mancherebbero quindi 41 persone. Le ricerche proseguiranno nella notte. Intanto le Procure di Bari, Brindisi e Lecce hanno aperto un fascicolo di indagine per naufragio colposo e omicidio colposo e la nave è stata posta sotto sequestro. Il comandante della nave Argilio Giacomazzi e l’armatore Carlo Visentini sono stati iscritti nel registro degli indagati.
Alcuni tra i passeggeri salvati non figuravano sulla lista d’imbarco. Lupi ha precisato: “Non ci pronunciamo sulla questione dei dispersi perché c’è una lista d’imbarco ma non possiamo avere certezza sul numero esatto di persone che sono salite a bordo”. Il ministro ha inoltre ricordato che sono stati salvati 56 membri dell’equipaggio, tra cui 22 italiani. I 22 passeggeri italiani che erano a bordo sono stati soccorsi. In una nota il ministero dei Trasporti ha riferito che “la magistratura albanese e quella italiana sono in contatto per decidere in quale porto verrà rimorchiata”.
Nel primo pomeriggio, durante la conferenza stampa di fine anno, il presidente del Consiglio Matteo Renzi aveva confermato il ritrovamento di cinque corpi, ricordando che “a bordo” fosse rimasto “soltanto il comandante”, Argilio Giacomazzi, “che come tutti i comandanti seri è l’ultimo ad abbandonare la nave“. Giacomazzi ha lasciato per ultimo il traghetto alle 14.50 e in serata la moglie Paola, contattata da ilfattoquotidiano.it, ha riferito che il marito “sta bene, ma è stata molto dura”. Messi in salvo tutti i passeggeri e i membri dell’equipaggio. I sette cadaveri trovati in mare si aggiungono all’uomo che ha perso la vita domenica 28 dicembre. E nel caos sull’identità delle vittime, c’è anche il caso di Georgios Doulis, attualmente disperso, che la moglie racconta di avere visto morire. Ma il figlio, giunto all’ospedale di Brindisi per il riconoscimento della salma, ha riferito che non si trattava di suo padre. Sempre a Brindisi nel pomeriggio è arrivata un’altra salma, ora all’obitorio del “Perrino”. Anche questa non è stata identificata. Secondo alcuni naufraghi tra le vittime cadute in mare durante le operazione di trasbordo ci sarebbero un sacerdote armeno e una donna.
A parlare per primo di altri corpi senza vita è stato un naufrago turco sbarcato dal mercantile Spirit of Piraeus che questa mattina è approdato al porto di Bari con 49 superstiti: “Ho visto quattro persone morte, con i miei occhi, sono sicurissimo, erano davanti a me”. Un altro testimone ha raccontato che durante i soccorsi “gli uomini picchiavano le donne e i bambini per salire per primi sugli elicotteri”. I soccorsi sono proseguiti tutta la notte, coordinati dalla nave militare San Giorgio. Il premier ha assicurato che “finiranno tra qualche ora”.
Delle 478 persone salpate a bordo del traghetto (422 passeggeri e 56 membri dell’equipaggio) quasi la metà sono greci. Ancora da accertare le cause dell’incendio. Due gli elementi da approfondire. Il primo riguarda la manutenzione della nave: l’ultima ispezione, solo alcune settimane fa, aveva messo in luce alcuni problemi alle porte “taglia fuoco”. L’altro aspetto riguarda lo stato del carico del traghetto al momento della partenza. Saranno centrali le testimonianze. Alcuni camionisti tratti in salvo hanno raccontato: “La parte alta dei mezzi pesanti faceva attrito col soffitto del garage, i tir erano carichi di olio e schiacciati come sardine, ballavano per le onde alte”, hanno detto al telefono al quotidiano greco To Vima: “Facile che una scintilla sia partita da lì”.
CRONACA ORA PER ORA
23:04 – Indagati il comandante e l’armatore
Secondo fonti giudiziarie baresi citate dall’agenzia Ansa il comandante della nave Argilio Giacomazzi e l’armatore Carlo Visentini sono indagati per i reati di naufragio colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni colpose.
21.25 – In arrivo a Otranto i cadaveri di due naufraghi
I cadaveri di due naufraghi del traghetto Norman Atlantic sono a bordo di una motovedetta della Guardia Costiera che sta per giungere al porto di Otranto. Si tratterebbe – a quanto si è saputo – dei corpi di un uomo e di una donna di cui al momento non si conosce l’identità. La donna – si è appreso – non ha indumenti addosso e quindi è sprovvista di documenti d’identità. A bordo della stessa motovedetta Cp 310 di stanza a Gallipoli (Lecce) si trova anche un marittimo di 38 anni componente dell’equipaggio che sarà soccorso dai sanitari del 118 all’arrivo al porto: l’uomo è stato colto da malore durante le operazioni di soccorso ai naufraghi del Norman Atlantic.
20.45 – Nella notte proseguono le ricerche
Proseguiranno anche durante la notte le ricerche di eventuali dispersi del tragico incendio sul traghetto Norman Atlantic. Nella zona sta operando la nave San Giorgio già impegnata nelle operazioni di soccorso. Al momento il bilancio è di 427 persone salvate e dieci morti.
20.39 – Naufraghi greci rimpatriati
Una cinquantina di naufraghi greci, tra quelli arrivati ieri (soprattutto donne e bambini) e quelli sbarcati oggi a Bari, sono stati rimpatriati con un C130 messo a disposizione dalle autorità greche e partito dal capoluogo pugliese. I passeggeri che erano arrivati in Salento, circa 30, sono stati trasferiti a Bari dall’aeroporto militare di Galatina, dopo essere stati assistiti dalla Croce rossa. A questi si sono aggiunti quelli scesi oggi dalla nave commerciale “Spirit of Piraeus”. Prima del rimpatrio, a Bari alcuni naufraghi sono stati accompagnati al porto, a disposizione degli inquirenti che vengono sentiti a sommarie informazioni nell’ambito dell’inchiesta per naufragio colposo aperto dalla Procura.
20.33 – In arrivo a Brindisi la nave San Giorgio
Nella notte, a causa delle condizioni meteo-marine e dell’assenza di un rimorchiatore, non è riuscito l’attracco del mercantile “Spirit of Piraeus” che è stato quindi dirottato a Bari dove stamattina sono sbarcati 49 naufraghi. Anche nel capoluogo pugliese si seguono le evoluzioni del trasporto dei naufraghi e del rientro dei soccorritori italiani. Per la nave San Giorgio, prima imbarcazione militare italiana a raggiungere la zona delle operazioni, la situazione è diversa in quanto l’unità della Marina era proprio a Brindisi sino a ieri. Tutte le Capitanerie della zona adriatica interessata sono mobilitate. L’unità anfibia, partita domenica alle 14.30 dal porto della città adriatica, dovrebbe arrivare nella notte. Inizialmente era previsto l’arrivo verso mezzanotte, poi slittato per il permanere nella zona delle operazioni dell’unità navale con tutte le persone salvate.
20.22 – “Forse un messinese tra i dispersi”
“Giuseppe Mancuso, non è tra i morti, ma si ritiene sia tra i 38 dispersi”. A dirlo è Bernadette Grasso deputato regionale di Fi e sindaco di Caprileone, il paese di origine di Mancuso, autotrasportatore di 57 anni che si era tra gli imbarcati sul Norman Atlantic. “La famiglia è veramente stremata – aggiunge Grasso – per non aver avuto notizie da ieri. Ritengono che Giuseppe se fosse tra quelli già a terra avrebbe chiamato, forse è su una nave e deve ancora sbarcare”.
20.12 – Orlando: “Grazie a uomini Marina e Guardia costiera”
“Grazie donne e uomini di @ItalianNavy e @GuardiaCostiera. Da Ministro della Repubblica (e da Spezzino) sono fiero di voi. #NormanAtlantic”. Lo scrive in un tweet il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, per ringraziare quanti hanno lavorato nelle operazioni di soccorso del traghetto Norman Atlantic.
20.04 – Guardia Costiera: “Altri due morti”
Sono stati ritrovati i corpi di altre due persone decedute nel traghetto Norman Atlantic alla deriva. Lo afferma la Guardia Costiera in un tweet. La Guardia Costiera precisa che “continuano i contatti con le autorità greche e la ricerca di eventuali dispersi”.
19.56 – Nave posta sotto sequestro
La nave Norman Atlantic “è stata posta sotto sequestro”. Lo annuncia in una nota il ministero dei Trasporti. “La magistratura albanese e quella italiana sono in contatto per decidere in quale porto verrà rimorchiata”, aggiunge il ministero.
19.26 – Visemar: “La ditta olandese Smit recupererà il relitto”
La Visemar di Navigazione, società armatrice del Norman Atlantic, ha incaricato la società olandese Smit, specializzata in salvataggio navale e che si è occupata anche della Costa Concordia, delle operazioni per il recupero del relitto che si trova ad alcune miglia dalla costa italiana. Visemar ha “appreso con grande sollievo che le operazioni di salvataggio si sono concluse con successo”.
19.16 – Marina militare, De Giorgi: “Comandante sceso per ultimo, come doveva”
“Al comandante della nave va il mio saluto deferente, come vecchio marinaio, per avere con grandissima dignità e competenza svolto il suo lavoro. E’ andato via per ultimo, come un comandante deve fare”: lo ha detto l’ammiraglio Giuseppe De Giorgi, capo di stato maggiore della Marina Militare, nel corso della conferenza stampa a Palazzo Chigi sull’incendio del traghetto Norman Atlantic.
18.37 – Pinotti: “Mobilitazione dello Stato a 360 gradi”
“C’è stata una mobilitazione veramente a 360 gradi di tutti i corpi dello Stato”. Lo ha detto il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, nella conferenza stampa a Palazzo Chigi sulle operazioni di soccorso al traghetto Norman Atlantic. “Sono state salvate 427 persone e anche due cani” ha comunicato Pinotti.
18.32 – In corso il recupero della scatola nera
Dalle 15 è riunita nella prefettura di Brindisi l’unità di crisi per decidere dove dovrà approdare la nave San Giorgio con a bordo gli ultimi naufraghi salvati dal traghetto Norman Atlantic che ha preso fuoco ieri al largo di Corfù. Si propende per il porto di Brindisi, ma le pessime condizioni metereologiche potrebbero far decidere di dirottare la nave al porto di Bari. “L’ultima decisione spetta al Prefetto di Brindisi – ha detto a La Presse il comandante della capitaneria di porto Mario Valente.
18.27 – Marina Militare: “Salvataggio è impresa storica”
“Recuperare 427 persone da una nave in fiamme, la maggior parte con elicotteri, mentre c’erano venti anche di 40 nodi, è stata un’impresa storica”. Così l’ammiraglio Giuseppe De Giorgi, capo di stato maggiore della Marina Militare, nel corso della conferenza stampa a Palazzo Chigi, a proposito del salvataggio dei passeggeri della Norman Atlantic.
18.14 – La moglie del comandante Giacomazzi a ilfattoquotidiano.it: “Ha detto che è stata molto dura, ma sta bene”
Il comandante Argilio Giacomazzi sta bene. A dare la notizia a ilfattoquotidiano.it, pochi minuti fa, la moglie Paola, che per la prima volta dall’inizio della tragedia è riuscita a parlarci. “Mi ha telefonato intorno alle quattro. Adesso si trova nella San Marco. Ha detto che è stata molto dura. Sta bene, ha solo un problema di bruciore agli occhi e alla gola dovuto al fumo. Non sapeva dove l’avrebbero portato. E’ stata una telefonata molto veloce. E’ stato un sollievo tale sentirlo che ogni cosa che mi ha detto non è stata appresa proprio bene dal mio cervello: in parte lo ascoltavo e in parte non so esattamente cosa mi stesse dicendo”, racconta la donna.
Dopo l’assenza di ieri, le istituzioni l’hanno contattata. Questa mattina la Capitaneria di La Spezia le ha fatto visita. “Mi hanno raccontato i fatti di ieri. Mi hanno garantito che lui stava fisicamente bene e mi hanno detto che coordinava tutto, che voleva portare la nave in porto, naturalmente trainata, e non scendere fino all’ultimo momento. Oggi anche il sindaco è stato in contatto telefonico con mia figlia. Lei, insieme a mio cognato, il fratello di Argilio, partiranno il prima possibile per raggiungerlo con un aereo forse messo a disposizione dalle autorità, altrimenti col primo volo disponibile per Bari. Ma non so ancora dove sarà portato mio marito con precisione” conclude la moglie del comandante.
17.48 – Lupi: “Non ci pronunciamo sul numero dei dispersi”
Tra i 427 salvati ci sono 56 membri dell’equipaggio, tra i quali 22 italiani: lo ha detto il ministro Maurizio Lupi. Tra i passeggeri, 234 greci, 54 turchi, 22 italiani, 22 albanesi, 18 tedeschi, 10 svizzeri e poi di altre nazionalità. “Non ci pronunciamo sulla questione dei dispersi – ha aggiunto -: fare previsioni sul numero dei dispersi ci sembra assolutamente prematuro”.
17.41 – Il coordinamento delle operazioni da parte della Marina militare
“Alle 9 deciso di assumere l’intero coordinamento delle operazioni. Da allora finite in mare solo due persone, che abbiamo recuperato vive”. Lo ha detto Felice Angrisano, comandante delle capitanerie.
16.57 – Comandante: “Sto bene, fra poco torno a casa”
“Sto bene, state tranquilli, è finito tutto: tra poco torno a casa”. Con queste parole il comandante della Norman Atlantic, Argilio Giacomazzi, ha tranquillizzato la moglie e la figlia, con una telefonata arrivata poco dopo le 16 nell’abitazione di famiglia, a Cadimare, nello Spezzino. La telefonata è durata un paio di minuti e ha fatto tirare un sospiro di sollievo alla famiglia e a un’intera comunità. “Ora sono in posto sicuro, non vedo l’ora di vedervi” ha detto al telefono alla figlia Giulia e alla moglie Paola.
16.55 – Settimanale greco: “Ancora 38 dispersi”
Sette morti, ma ancora 38 dispersi: è questo il bilancio provvisorio del naufragio della Norman Atlantic secondo l’edizione online del settimanale greco To Vima, considerato tra i più autorevoli.
16.43 – Pinotti: “Ottimo lavoro dei soccorritori”
“Un ottimo lavoro di squadra” svolto dal personale della Difesa, insieme agli altri soccorritori, ha consentito “di evitare un bilancio ancora più grave in termini di vite umane”. Lo ha sostenuto il ministro della Difesa, Roberta Pinotti visitando le sale operative di Marina e Aeronautica.
15.37 – Numero delle vittime sale a sette
Sono stati trovati altri due corpi. Il totale dei morti a seguito dell’incendio del traghetto Norman Atlantic sale dunque a 7. Lo scrive in un tweet la Guardia Costiera.
15.08 – Arrivata la seconda salma a Brindisi
E’ arrivata poco fa a Brindisi, con una motovedetta della Guardia costiera, la seconda salma recuperata durante il salvataggio della Norman Atlantic. A quanto si è appreso, la vittima non è stata ancora identificata. Il corpo sarà trasportato all’ospedale Perrino di Brindisi
14.50 – Il comandante lascia per ultimo il traghetto
Alle ore 14.50 anche il comandante Argilio Giacomazzi ha lasciato il traghetto Norman Atlantic. Lo rende noto con un tweet la Guardia Costiera.
14.57 – Naufraghi: “Tra le vittime un sacerdote e una donna”
“I naufraghi hanno raccontato di aver visto cadere in mare un sacerdote armeno e una donna durante le operazione di trasbordo. I due dovrebbero essere tra le altre quattro vittime del naufragio”. E’ quanto riferito da un funzionario del consolato greco, Nikos Tzoitis, da poco arrivato a Bari dove ha raggiunto gli uffici della capitaneria di Porto. “Non credo che tra le vittime ci siano altri greci – ha detto – ma non abbiamo ancora dati certi. Molti però hanno raccontato di aver visto cadere gente in mare”
14.53 – Procura di Brindisi apre inchiesta
Dopo Bari e Lecce anche la procura di Brindisi ha aperto un’inchiesta sul disastro del traghetto italiano Norman Atlantic andato a fuoco ieri a largo di Corfù, in Grecia. Il procuratore Marco Dinapoli, ha precisato che si tratta di un atto dovuto e che in in un secondo momento si valuterà la competenza territoriale che dovrebbe essere comunque italiana visto che la nave batteva bandiera italiana. Il sostituto procuratore di turno Valeria Farina Valaori disporrà l’autopsia sul corpo dell’uomo, vittima del disastro, trasportato ieri nell’obitorio di Brindisi.
14.44 – A bordo solo il comandante e quattro ufficiali della Marina
A bordo del traghetto Norman Atlantic andato a fuoco al largo delle cose albanesi, è rimasto solo il comandante, Argilio Giacomazzi, insieme a quattro ufficiali della Marina. Lo comunica la Marina Militare con un tweet.
14.32 – Marittimi ascoltati dalla procura di Lecce
Il procuratore di Lecce, Cataldo Motta, ha delegato personale della Capitaneria di porto di Gallipoli ad ascoltare due marittimi naufragati sul traghetto Norman Atlantic che sono ricoverati nell’ospedale di Galatina, nell’ambito degli accertamenti che anche la procura di Lecce, oltre a quelle di Bari e di Brindisi, ha avviato sulla vicenda. I due ufficiali sono ora a colloquio con i due uomini, un italiano e un greco.
14.15 – Renzi: “Comandante resta a bordo per cercare di agganciare rimorchio”
Il comandante “non vuole ancora lasciare” il traghetto “per tentare” di “agganciare il rimorchio”. Così il premier Matteo Renzi nella conferenza stampa di fine anno. Nella notte l’operazione è stata ripetuta più volte ma “il cavo” usato per agganciare la nave al rimorchio è stato “bruciato per quattro volte”. “Stamattina la nave si è inclinata di circa dieci gradi”, rende noto il premier.
13.55 – Fallita identificazione del cadavere
E’ fallita l’identificazione della salma della prima vittima dell’incendio del Norman Atlantic recuperata ieri e trasportata a Brindisi, che si pensava fosse il marito della donna greca Teodora Douli, ricoverata a Galatina. Quello che si riteneva fosse il figlio della vittima – l’unica finora giunta in Italia – è stato accompagnato all’obitorio dell’ospedale Perrino dove non ha riconosciuto la salma. Il ragazzo, Labros Doulis, ha riferito che il padre si chiama Georgios e ha 67 anni.
13.32 – Evacuati tutti i passeggeri
Tutti evacuati i passeggeri del traghetto Norman Atlantic. Lo annuncia la Guardia Costiera su Twitter. Rimasti a bordo solo i 9 membri dell’equipaggio per ispezionare la nave.
13.21 – Marina militare: “Quattro corpi recuperati oggi, uno ieri”
La Marina Militare conferma su Twitter il recupero dei corpi di 5 vittime nell’incendio del traghetto Norman Atlantic al largo delle coste albanesi. I corpi sono stati recuperati “uno ieri e quattro oggi”.
13.11 – Renzi: “A bordo solo equipaggio, 407 recuperati”
Il premier durante la conferenza stampa ha precisato che “a bordo del Norman Atlantic sono rimasti solo i membri dell’equipaggio, mentre 407 persone sono state recuperate”.
12.19 – Renzi: “Numero dei morti sale a cinque”
“I morti salgono a cinque”, lo ha confermato durante la conferenza di fine anno il presidente del Consiglio Matteo Renzi che ha spiegato: “Ci sono 60 persone dalla lista di imbarco che risultano da salvare; ce ne potrebbero essere di più. Talvolta, accade che ci sia qualche persona in più evidentemente frutto di immigrazione clandestina”. Il premier ha sottolineato che “un intervento così ricco di passione, dedizione e tenacia ha consentito di evitare una vera e propria ecatombe” a loro va la “mia gratitudine a nome di tutti gli italiani. Il lavoro dei nostri connazionali ci render orgogliosi del tricolore e della nostra comune appartenenza. Io voglio prendere l’occasione per esprimere le condoglianze alle famiglie delle vittime”.
11.59 – Ministro greco: “In acqua quattro corpi”
Il ministro della Marina mercantile greca, Miltiadis Varvisiotis, ha confermato che quattro corpi sono stati rinvenuti in acqua nelle operazioni di salvataggio del Norman Atlantic. Lo scrive su Twitter Kathimerini.
11.45 – Aperta indagine anche a Brindisi
Anche la procura di Brindisi, come quella di Bari, ha aperto un’inchiesta. L’ipotesi di reato è naufragio colposo e omicidio colposo. Lo riferisce il procuratore, Marco Dinapoli. A Brindisi è stata condotta ieri l’unica vittima accertata del disastro, un cittadino greco.
11.18 – Moglie di una vittima: “Mio marito e io siamo stati 4 ore in acqua. Ho visto un altro morto”
“Ho visto un’altra persona morta, il cadavere era accanto a mio marito, aveva addosso una ciambella di salvataggio ma si vedeva che era privo di vita. Io e mio marito siamo stati più di 4 ore in acqua: ho tentato di salvarlo ma non ci sono riuscita, lui mi diceva ‘moriamo, stiamo morendo'”: questo il racconto di Teodora Douli, di 56 anni, greca. La donna è ricoverata nel reparto di ortopedia dell’ospedale Santa Caterina Novella di Galatina: ha riportato una forte contusione al costato e agli arti inferiori e superiori oltre a varie escoriazioni. “Ho visto morire mio marito. Eravamo sullo scivolo della nave – racconta all’Ansa – lui davanti, io dietro. A un certo punto lui è rimasto impigliato ad un telo di plastica e io non riuscivo a scendere, ci davano fretta e ci dicevano di scendere, ed eravamo bagnati perché raggiunti dai getti d’acqua utilizzati per spegnere le fiamme. Alla fine siamo scesi, sia io che mio marito, in acqua. C’era una nave ma era troppo lontana per poterci soccorrere. Siamo rimasti così più di quattro ore, nuotavo, per fortuna non avevo gli stivali. A mio marito usciva sangue dal naso, forse perché aveva battuto la testa alla nave. A un certo punto – continua il racconto – è arrivato un soccorritore, ha tentato di tagliare il telo in plastica in cui era rimasto intrappolato mio marito e quando al secondo tentativo ci è riuscito, mio marito è morto tra le sue braccia”.
11.05 – Armatore: “Siamo a disposizione delle autorità”
La società armatrice Visemar ha seguito fin dall’inizio le operazioni di soccorso “fornendo tutta la collaborazione possibile al Comando generale che sta coordinando le operazioni di salvataggio dei passeggeri e dell’equipaggio: sono a disposizione delle autorità, del Comandante e dell’equipaggio”. Lo dice all’Ansa l’armatore Carlo Visentini che aggiunge: “Tutti i pensieri vanno alle operazioni di soccorso e al lavoro dei soccorritori, nella speranza che tutti possano essere riportati sani e salvi a terra”. Visentini si dice “estremamente addolorato per la morte del passeggero greco”. “La società confida nel lavoro delle autorità investigative – continua – che dovranno trovare le esatte cause dell’incidente, ma è certa della piena efficienza della nave, una nave di recente costruzione, con tutte le certificazioni necessarie ad operare”.
10.35 – Procura di Bari apre inchiesta
La procura di Bari ha aperto un fascicolo per naufragio colposo. Il procuratore, Giuseppe Volpe, che ha da poco lasciato gli uffici della Capitaneria di Porto ha precisato che si tratta di una prima configurazione di reato. Volpe ha precisato che “si stanno acquisendo i primi dati tecnici ascoltando i naufraghi e i soccorritori” e poi si valuterà con la procura di Lecce “la configurazione definitiva dell’ipotesi di reato e la competenza territoriale”. Negli uffici della Capitaneria di porto di Bari dove sono presenti il sostituto procuratore Ettore Cardinali e il capo della Squadra Mobile, Gianluigi Rinella, è stata allestita una sala briefing per procedere agli interrogatori dei naufraghi e ricostruire le modalità dell’incendio e l’andamento della gestione dell’emergenza a bordo.
9.32 – testimone: “Ho visto quattro morti”
Un naufrago turco sbarcato a Bari ha raccontato: “Sulla lancia avevamo quattro morti, due uomini e due donne, credo, perché al buio non si vedeva bene”. “Molta gente – ha continuato – è caduta in mare purtroppo. Ho visto anche una decina di persone che erano a bordo di una lancia che poi sono finite in mare e non so proprio che fine abbiano fatto”. “Sentivamo urlare ‘fire’, ‘fire’, fuoco fuoco e in cinque minuti tutta la nave era a fuoco. Era buio e c’era molto fumo. C’è stato poco da fare: molta gente è svenuta, siamo rimasti isolati”.
8.19 – Sul mercantile anche 5 italiani
Ci sono anche cinque cittadini italiani tra i 49 naufraghi a bordo del mercantile approdato a Bari. Lo ha reso noto il prefetto di Bari Antonio Nunziante. A bordo 25 greci, 5 georgiani, 2 iracheni, un canadese, 2 tedeschi, 2 siriani, 3 turchi, 2 albanesi e 2 cittadini afgani clandestini. Tra i naufraghi anche 4 bambini. Due i feriti non gravi. Si tratta di una donna georgiana incinta e di un uomo greco ustionato. Alla vista dei soccorritori, i 49 naufraghi sono scoppiati in lacrime. Nel terminal crociere del porto è stata allestita anche un’unità sanitaria di emergenza e sulla banchina sono in attesa ambulanze per l’eventuale trasferimento in ospedale. Al porto di Bari sono anche giunti l’ambasciatore greco e il console onorario. Il mercantile intorno alle 3 di questa notte era giunto a Brindisi, ma a causa del mare grosso e delle difficoltà in porto è stato dirottato verso il capoluogo pugliese, dopo che un pilota del porto di Brindisi nel tentativo di salire a bordo per dirigere le operazioni di attracco ha riportato una frattura a un braccio e un secondo pilota, a causa delle onde, non è riuscito ad accedere all’imbarcazione.
7.27 – Mercantile con 49 naufraghi nel porto di Bari
E’ arrivata nel porto di Bari la nave mercantile Spirit of Piraeus battente bandiera Singapore che trasporta 49 naufraghi del traghetto Norman Atlantic. A quanto si è appreso, a bordo stanno tutti bene anche se infreddoliti e affamati. La nave mercantile ha attraccato al molo 11 del porto di Bari e sono in corso le operazioni di primo soccorso a bordo. Nessuno dei naufraghi, al momento, ha lasciato la nave. Sono sul molo il prefetto di Bari, Antonio Nunziante, le forze dell’ordine e personale del 118 e della Croce Rossa.
hanno collaborato Ilaria Lonigro e Andrea Tundo
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Norman Atlantic, niente allarmi e risse: il caos a bordo nel racconto dei naufraghi
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Roma, 23 feb. (Adnkronos) - "Gli Emirati Arabi Uniti sono desiderosi di migliorare la cooperazione con il vostro Paese amico, al fine di sostenere la pace e la stabilità in Medio Oriente e nel mondo, soprattutto perché i due Paesi hanno orientamenti comuni in questo senso". Lo ha affermato il presidente degli Emirati Arabi Uniti, Mohamed bin Zayed Al Nahyan, nel brindisi in occasione del Pranzo di Stato offerto al Quirinale dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
"Sono fiducioso -ha aggiunto- che i risultati di questa visita avranno un grande impatto nel far progredire le nostre relazioni in vari campi, alla luce della volontà comune di continuare a lavorare per sviluppare queste relazioni a beneficio dei due Paesi e dei due popoli".
Roma, 23 feb. (Adnkronos) - "I nostri Paesi condividono, accanto a una analoga sensibilità per i temi della pace e della cooperazione, una naturale vocazione agli scambi commerciali e apertura agli investimenti. Sono lieto di constatare che la collaborazione bilaterale negli ultimi anni si è notevolmente intensificata. Sono numerose le imprese italiane che operano negli Emirati Arabi Uniti e con esse è in crescita anche la comunità di italiani che nel Suo Paese vive nell’accogliente realtà emiratina". Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel brindisi in occasione del Pranzo di Stato offerto in onore del presidente degli Emirati Arabi Uniti, Mohamed bin Zayed Al Nahyan.
"Lo sviluppo di idee e investimenti in Italia è benvenuto -ha aggiunto il Capo dello Stato- e queste prospettive saranno opportunamente approfondite nel forum imprenditoriale che si svolgerà domani. Accanto ai settori tradizionali, troveranno certamente posto quelli d’avanguardia e maggiormente proiettati al futuro. Le sfide internazionali passano dalla capacità di affrontare e progettare la transizione energetica che ci vede già collaborare ad ambiziose iniziative, nel quadro della sempre più avvertita consapevolezza che questo sia indispensabile per garantire alle prossime generazioni un futuro che, per essere prospero, dovrà essere sostenibile".
"Abbiamo, con questa consapevolezza, collaborato con il suo Paese -ha ricordato il Presidente della Repubblica- per il raggiungimento dell’accordo sul clima, sancito dalla Cop28 di Dubai che, per la prima volta, richiama esplicitamente la necessità di avviare una transizione dai combustibili fossili".
"Quella tra Emirati Arabi Uniti e Italia è una agenda ricca di opportunità. Penso allo sviluppo del continente africano, che ha tante implicazioni anche per la sua stabilità e per la vita della comunità internazionale. Penso al tema dello spazio. A quello dell’intelligenza artificiale".
"Abu Dhabi e Roma -ha concluso Mattarella- avvertono la responsabilità di contribuire, in una fase così confusa e convulsa della vita internazionale, a fare prevalere una visione incentrata sul valore del dialogo, su uno sviluppo equilibrato e sulla tenace costruzione di relazioni positive fra gli Stati".
Roma, 23 feb. (Adnkronos) - "Il Mediterraneo e la regione del Medio Oriente vivono oggi un periodo di più accentuata instabilità e di profonde sofferenze. In questi tempi difficili, Emirati Arabi Uniti e Repubblica italiana hanno lavorato insieme per promuovere la pace. Abbiamo condannato con fermezza il disumano e vile attacco terroristico del 7 ottobre da parte di Hamas –che rinnova atrocità con il crudele spettacolo nella consegna degli ostaggi sopravvissuti e dei corpi di quelli uccisi- e abbiamo esercitato in questi mesi ogni sforzo perché le violenze del conflitto che vi ha fatto seguito -che hanno afflitto gravemente i civili- avessero fine. Oggi l’impegno non può che essere diretto a evitare una ripresa dei combattimenti, a tenere aperto il filo dei colloqui faticosamente costruito in questi mesi, a rimuovere i sedimenti di rancore". Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel brindisi in occasione del Pranzo di Stato offerto in onore del presidente degli Emirati Arabi Uniti, Mohamed bin Zayed Al Nahyan.
"Il ritorno alle ostilità -ha proseguito il Capo dello Stato- non è foriero né di sicurezza futura per Israele, né, tantomeno, di soluzioni per il popolo palestinese, che versa, a Gaza, in condizioni drammatiche. Con ostinazione va ripetuto che il perseguimento della prospettiva due popoli-due Stati resta l’unica in grado di garantire una pace condivisa e sostenibile. Con grande apprezzamento desidero sottolineare lo straordinario aiuto umanitario degli Emirati Arabi Uniti in favore della popolazione di Gaza. È un impegno -quello per salvare vite umane, prestare soccorso ai feriti- che ci ha visto, ancora una volta, lavorare con orgoglio fianco a fianco".
Roma, 23 feb. (Adnkronos) - Alla vigilia della gara di campionato con il Monza e dopo il passaggio agli ottavi in Europa League, la Roma ha annunciato che "Niccolò Pisilli ha rinnovato il proprio contratto con il Club fino al 30 giugno 2029".
"Classe 2004, il centrocampista -fiore all’occhiello del settore giovanile giallorosso- è diventato rapidamente un punto di forza della Prima Squadra collezionando 34 presenze complessive (e 4 gol segnati) tra Serie A, Europa League e Coppa Italia", spiega la Roma.
Roma, 23 feb. (Adnkronos) - Le Associazioni dei pazienti "hanno collaborato alla stesura del policy paper di Ovarian Cancer Commitment (Occ) che si articola in sei punti: come Associazione nazionale che sostiene i portatori di mutazione dei geni Brca e le loro famiglie, due di questi ci stanno particolarmente a cuore e sono il riconoscimento dei Pdta (Percorso diagnostico terapeutico assistenziale) per le donne ad alto rischio cancro all’ovaio in tutte le Regioni e l’estensione dell’esenzione D99 per le persone portatrici di tumore ovarico in tutte le Regioni. Allo stato attuale soltanto 8 regioni su 20 hanno approvato il Pdta, e soltanto 10 hanno approvato l’esenzione, quindi vuol dire che ci sono cittadini di serie A e cittadini di serie B ancora oggi nel 2025". Così Ornella Campanella presidente aBRCAdabra in occasione della presentazione delle attività dell'Ovarian Cancer Commitment, nel 26esimo congresso della Società europea di oncologia ginecologica (Esgo) che si è chiuso oggi a Roma.
Per Campanella è importante anche "il riconoscimento della chirurgia di riduzione del rischio all’interno di Lea che ad oggi non c’è – spiega - nonostante si sia ampiamente dimostrata come l’unica strategia in grado di prevenire il cancro all’ovaio nelle donne a rischio in quanto portatrici di mutazione dei geni Brca".
Roma, 23 feb. (Adnkronos) - Igino Rugiero, ex Commissario Straordinario dell’Unione Italiana Tiro a Segno (Uits) nel 2019, è uno dei tre candidati alla presidenza dell’ente pubblico e Federazione Sportiva, insieme all’ex presidente Costantino Vespasiano e all’ex atleta Valentina Turisini. Con una lunga carriera militare alle spalle svolta per molto tempo presso le più alte Istituzioni dello Stato, e con profonda passione e conoscenza delle dinamiche interne della Uits, Rugiero si presenta con un programma ambizioso e una visione chiara per il futuro dell’organizzazione che, nel caso fosse eletto, siano al servizio delle Sezioni Tsn e dello Sport e non il contrario.
Rugiero ha intrapreso un tour in tutte le regioni italiane per incontrare gli elettori, non solo per presentare il suo programma, ma anche per farsi conoscere personalmente. “Sto girando praticamente in tutte le regioni e dove non mi è possibile andare cerco di contattare personalmente i presidenti delle Sezioni di Tiro a Segno Nazionale per mettere in condizione, democraticamente, gli elettori di conoscermi non soltanto dal punto di vista programmatico che espongo ovunque io vada, ma anche perchè ritengo che il contatto reale e il guardarsi negli occhi mentre ci si confronta sia un valore aggiunto che potrebbe fare la differenza, nel bene e nel male, nelle scelte dei singoli elettori”, ha dichiarato Rugiero all’Adnkronos.
"Questo approccio mira a rispondere alle molte domande e curiosità dei Presidenti e a spiegare loro le ragioni delle spiacevoli situazioni createsi negli ultimi mesi che avevano messo in dubbio non solo la possibilità di andare ad elezioni, ma in particolare avevano destabilizzato le Sezioni di Tsn che si erano viste cadere addosso all’improvviso, senza essere mai state informate dalla Presidenza, la possibilità della approvazione di un emendamento, fortunatamente ora svanita, che avrebbe praticamente distrutto e messo in discussione la sopravvivenza di moltissime delle stesse Sezioni su tutto il territorio nazionale".
Il candidato alla presidenza sottolinea poi l’importanza di un cambiamento politico per migliorare la gestione dell’ente. “L’obiettivo di oggi, indipendentemente dalle tante cose che dovremmo iniziare a fare tutti insieme domani, è ricucire i necessari rapporti con gli Enti Vigilanti e le Istituzioni dello Stato che si sono persi nel tempo a causa di una gestione superficiale ed approssimativa molto fumosa e poco concreta”, ha affermato, riferendosi alla ultima Governance dell’Ente Pubblico e Federazione Sportiva. Rugiero ritiene che “mai come oggi la Uits ha la possibilità di guardare al futuro con ottimismo e visione pragmatica di risoluzione dei tanti temi da affrontare che da troppi anni ormai si porta avanti, il prossimo 15 e 16 marzo ad Ostia, gli elettori chiamati per scegliere il prossimo Presidente Nazionale ed il nuovo Consiglio della Uits avranno la grande opportunità di “cambiare” e di iniziare un nuovo percorso di rinascita che possa ridare alla Uits la dignità ed il riconoscimento istituzionale e sportivo che merita. Le Istituzioni tutte e lo Sport ce lo hanno praticamente chiesto facendocelo capire con i fatti, a noi tutti noti”.
Una delle sfide principali che Rugiero intenderebbe affrontare è quella di finalmente riaprire realmente, e non solo a parole, la collaborazione con il Genio Infrastrutture dell’Esercito per riportare armonia tra le parti e tracciare un percorso di confronto per risolvere le problematiche che purtroppo negli ultimi anni hanno messo in difficoltà molte Sezioni Tsn provocandone addirittura in alcuni casi la chiusura. Il suo programma prevede un percorso di risanamento e rinnovamento anche dell’aspetto sportivo a lui molto caro che riparta dalla promozione dello Sport del Tiro a Segno verso le scuole, verso i giovani e quindi verso le loro famiglie per far capire che questo è uno sport inclusivo, efficace e socialmente importante.
“Bisogna contrastare le percezioni negative legate a episodi di cronaca, bisogna far capire alle famiglie che il nostro è uno sport che può offrire ai giovani, e quindi ai loro figli, un contesto formativo e sicuro ed allo stesso tempo lontano dall’eccesso di distrazioni tecnologiche”. Con una visione chiara e un programma dettagliato, Igino Rugiero si propone come un candidato determinato a guidare l’Unione Italiana Tiro a Segno verso un futuro di rinnovamento e crescita, “Da soli si fallisce, uniti si vince”, il suo motto.
Roma, 23 feb. (Adnkronos Salute) - "La ricerca sta andando avanti spedita soprattutto dal punto di vista genetico e quindi tutta la tematica dei test molecolari è fondamentale. Oggi parliamo e sollecitiamo la rimborsabilità del test Hrd ma c’è già chi sta facendo delle proposte per la rimborsabilità non più riferita al singolo gene, come avvenuto per il Brca, ma a pannelli multigenici, che permettono di analizzare da 30 fino a 500 pannelli di geni. È una nuova prospettiva con cui guardare alle mutazioni e alla complementarietà tra test genomici e genetici e alla loro indispensabilità. L’accesso equo a test molecolari che permettono di definire la terapia su misura di ogni paziente e la possibilità di essere curate nei centri di riferimento di alta specialità, che eseguono un elevato numero di interventi chirurgici all’ovaio, non sono ancora una realtà in Italia". Lo ha detto Nicoletta Cerana presidente Acto Italia Alleanza Contro il Tumore Ovarico ETS in occasione della presentazione delle attività dell'Ovarian Cancer Commitment, nel 26esimo congresso della Società europea di oncologia ginecologica (Esgo) che si è concluso oggi a Roma.