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Renzi “sponsor” dell’Albania in Ue. Rama: “Qui niente sindacati e tasse al 15%”

Il premier italiano ha spiegato che l'Italia favorirà in ogni modo l'ingresso di Tirana nell'Unione europea. E l'omologo albanese ha ricordato su quali presupposti si basa la crescita economica del Paese: flat tax e lavoro poco tutelato
Renzi “sponsor” dell’Albania in Ue. Rama: “Qui niente sindacati e tasse al 15%”
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Più che amici: l’Italia, per l’Albania, vuole essere un vero e proprio “sponsor” in Europa. Con l’obiettivo di favorire l’ingresso dell’Unione di un Paese in cui “non ci sono i sindacati e non si paga più del 15% di imposte“. E’ questo il succo della conferenza stampa congiunta del premier Matteo Renzi, in visita istituzionale a Tirana, con l’omologo Edi Rama. “L’Albania è già in Europa”, ha sostenuto il presidente del Consiglio: anche se non è formalmente nelle istituzioni dei 28 “c’è già”, e dopo che il Paese ha acquisito ufficialmente lo status di candidato all’accesso nell’Unione “adesso bisogna correre e far si che i negoziati siano veloci. È importante che il popolo albanese sappia che l’Italia è il primo sponsor di questo progetto”. Non solo: Renzi ha avvertito che “chi mette in discussione l’ingresso dell’Albania nell’Ue sbaglia tutto: è fondamentale per le sfide geopolitiche che l’Albania sia cuore e parte dell’Europa”. E anzi, Italia e Albania devono cambiare per essere “sempre più capaci di costruire l’ideale europeo”.

Ma quali sono le caratteristiche del Paese di cui la Penisola sta sponsorizzando le sorti? A ricordarlo ci ha pensato lo stesso primo ministro albanese (che a Renzi ha regalato una cravatta viola in onore della Fiorentina, scherzando però sul fatto che “non ha vinto alcuna Champions League“): “Non vorrei mettere in difficoltà Matteo dicendo agli imprenditori italiani di venire in Albania perché non ci sono i sindacati come in Italia e non si paga più del 15% di imposte”. Un’idea, quella della “flat tax” al 15%, che come è noto ha tra i suoi fan il leader della Lega Nord Matteo Salvini“Non vorrei dare una preoccupazione al mio amico Renzi, sottolineando che mentre in Italia ci sono i sindacati qui da noi no”, ha concluso tra il serio e il faceto Rama facendo riferimento ai contrasti tra il premier e le principali sigle sindacali, sfociati il 12 dicembre nello sciopero generale di Cgil e Uil contro il governo.

Prima del video-selfie dei due leader – Rama ha coinvolto il presidente del Consiglio italiano in un video di auguri per il nuovo anno – Renzi ha ricordato il passato comune di emigrazione: prima quella degli italiani e poi, “nel ’97, gli sbarchi” di albanesi in Italia, con “il sentimento di disperazione e paura” che suscitavano. “Oggi invece in ogni squadra nel nostro Paese c’è un ‘pulcino‘ di origini albanesi”, ha sottolineato.

“Oggi concludiamo il semestre europeo a guida italiana”, ha concluso Renzi, “e abbiamo scelto di farlo a Tirana perché c’è un pezzo di racconto di futuro dell’Europa che verrà e anche un pezzo del nostro passato. L’Europa ancora prima dei vincoli di Maastricht e spread, deve essere cultura e appartenenza, come dimostra l’essere qui in un palazzo, quello del governo albanese, creato dal genio fiorentino”.

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