Ammalati e impegnati a donare il sangue. E così non potevano prestare servizio la notte di Capodanno. Che, peraltro, è pagata quattro volte quanto un turno normale. A scegliere questa via, o altre alternative per astenersi dal turno di lavoro dopo avere cercato di convocare un’assemblea sindacale proprio a ridosso della mezzanotte, sono stati centinaia di vigili urbani di Roma. Il risultato: 83,5% di assenze la notte del 31 dicembre. Sugli oltre mille agenti che inizialmente avevano dato la disponibilità, soltanto 165 erano effettivamente reperibili. All’origine delle assenze ci sarebbero questioni contrattuali, soprattutto la mancata equiparazione alle altre forze dell’ordine. E la questione da amministrativa è diventata subito politica. E’ il presidente del Consiglio Matteo Renzi a prendere posizione: “Leggo di 83 vigili su 100 a Roma che non lavorano ‘per malattia’ il 31 dicembre. Ecco perché nel 2015 cambiamo le regole del pubblico impiego #Buon2015”. Segue il ministro per la Pubblica amministrazione Marianna Madia: “Ispettorato ministero Funzione Pubblica subito attivato per accertamenti violazioni e sollecito azioni disciplinari“. E ha aggiunto di volere “premiare eccellenze che ci sono e punire irresponsabili”. I sindacati si dividono. C’è chi, come il rappresentante della Uil della polizia municipale di Roma tira in ballo la donazione del sangue. C’è chi come la Cgil nazionale sottolinea come le “lotte sbagliate” danneggino tutti: “E’ una brutta pagina”, ha detto la segretaria Rossana Dettori, “per la pubblica amministrazione capitolina e per il lavoro pubblico. Da mesi il sindacato cerca di ricomporre una frattura causata dalla sordità dell’Amministrazione e del Comando della Polizia Municipale. Invano. Ma questo non giustifica atteggiamenti contrari alle norme e che ricadono sui cittadini”. Mentre il Garante indaga per un sospetto sciopero selvaggio, il sindaco Ignazio Marino ha aperto un’inchiesta interna parlando di “assenze ingiustificate e ingiustificabili”.
Ma non ci sono solo i vigili, perché la stessa storia si ripete ancora a Roma anche per l’Atac: su una delle linee metropolitane aperte anche dalle 23.30 alle 2.30 si sono registrate attese di mezz’ora perché l’azienda dei trasporti romana, a fronte di una necessità di 24 macchinisti per coprire lo straordinario, dalle 23.30 alle 2.30, ha avuto la disponibilità solo di 7 persone. E oltre ai “pizzardoni” e al trasporto pubblico della Capitale, “l’epidemia” dei lavoratori per l’ultima notte dell’anno si spinge anche a sud. A Napoli, come riporta Il Mattino, 200 spazzini si sono dati malati. Come mai? “Colpa del gelo e dell’età avanzata” rispondono dall’azienda. Il risultato: dimezzamento del servizio, cassonetti stracolmi e rifiuti in strada sotto gli occhi di cittadini e turisti, in città e in periferia. Anche se, scrive il quotidiano, per il servizio di Asìa, l’Azienda speciale per la raccolta dei rifiuti, “i napoletani pagano la tassa più salata d’Italia. E anche in questo caso la Cgil si mette dalla parte dei cittadini: “Non difenderemo fannulloni e imbroglioni” dice il segretario campano Franco Tavella.
Il sindacalista Uil: “Chi dona, dona sempre. Anche la notte di capodanno e di Natale”
Renzi: “Agiremo sul pubblico”. Cgil: “Ma lui non strumentalizzi”
Renzi prende tutta questa storia per spiegare come agirà il governo anche su episodi come questi. Il 2015, scrive su facebook, sarà “l’anno della riforma costituzionale e della nuova l.elettorale. Ci occuperemo di cultura, scuola, Rai, green-act, lavoro. Di pubblico impiego, di modo che non accadano più vicende come quella di Roma dove la notte del 31 dicembre l’83% dei vigili urbani è rimasto a casa per malattia o donazione sangue”. Una risposta arriva però dalla Cgil: “E’ una brutta pagina per la pubblica amministrazione e per il lavoro pubblico ma il premier Renzi non strumentalizzi” dice la segretaria Funzione pubblica Rossana Dettori. “Le norme – continua la sindacalista – ci sono e vanno applicate. Chi cerca di sfruttare anche questo, non fa altro che gettare benzina sul fuoco. Corrette relazioni sindacali aiuterebbero una migliore gestione di enti così strategici. Unitariamente avevamo chiesto un incontro, negato. Chi oggi cerca di strumentalizzare, come il presidente Renzi, ha per primo dato l’esempio, rotto ogni forma di dialogo con le organizzazioni dei lavoratori, cercato lo scontro. Continueremo a percorrere strade diverse per esprimere il dissenso e a fare proposte concrete. Ma speriamo di trovare, almeno una volta, atteggiamenti simili anche in chi governa le istituzioni – conclude Dettori – tanto a livello nazionale, quanto locale”.
La lotta tra i vigili romani e il Campidoglio
Da mesi i vigili sono ai ferri corti con il Comune per le regole sulla rotazione degli agenti e per il salario accessorio. Per questo hanno provato in tutti i modi a boicottare quello che una volta era, vista la paga extra large, il turno più ambito dell’anno. Ci avevano già provato nei giorni scorsi, convocando un’assemblea sindacale (poi precettata) a ridosso della mezzanotte. Il comandante Raffaele Clemente ha stigmatizzato “l’atteggiamento di quanti hanno cercato di sabotare, con una diserzione numerica assolutamente ingiustificata. Sarà rigorosamente ricostruita l’intera vicenda a favore dell’autorità giudiziaria o di garanzia. Ogni eventuale condotta illecita sarà sanzionata amministrativamente”.
Il Garante per gli scioperi: “Aperto procedimento”
Sul caso dei vigili assenti di Roma, l’autorità garante per gli scioperi ha annunciato l’apertura di un “procedimento di valutazione”. Se verificasse un nesso causale tra la mobilitazione organizzata dai sindacati, sui quali l’Autorità si era già pronunciata, e le assenze per malattia, che saranno verificate sulla scorta dei dati forniti dall’amministrazione, “non esiterà ad adottare le sanzioni, che la legge prevede”. “Non è accettabile che a subire gli effetti della protesta – sottolinea il Garante – siano i cittadini utenti”. La legge 146 del 1990, precisa l’Autorità, “disciplina l’esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici e solo all’interno delle regole da essa previste possibile scioperare”.
La Uil: “Chi dona sangue, dona sempre”
Franco Cirulli, responsabile Uil polizia municipale di Roma Capitale, prova a rispondere: “La maggior parte hanno donato il sangue e, come previsto dal contratto collettivo nazionale di lavoro degli enti locali, erano esentati dal servizio“. Alla domanda sul perché i vigili abbiano deciso di assentarsi per donare il sangue proprio in concomitanza con una serata impegnativa per la viabilità come quella del 31 dicembre, il sindacalista risponde: “Chi ha bisogno di sangue ne ha bisogno sempre, anche la notte di capodanno e di natale. Noi come sindacato, con senso di responsabilità abbiamo sospeso le assemblee, se i vigili hanno donato il sangue assentandosi in modo massiccio è perché glielo consente la legge”.
Quanto al resto dei vigili assenti, oltre ai donatori di sangue, prosegue il sindacalista, “c’era chi era malato e chi ha usufruito della legge 104”, spiega. “Il sindacato più che sospendere le assemblee durante uno stato di agitazione, non poteva fare. Piuttosto quello su cui tutti dovrebbero interrogarsi è se sbagliano tutti i vigili che non riconoscono la leadership del comandante o se è lui che forse dovrebbe dialogare con i sindacati. Noi pensiamo che lo stato di cose è ricomponibile ma non dipende da noi”. Intanto lo stato di agitazione va avanti. “Siamo stati convocati l’8 gennaio dall’amministrazione per parlare del contratto integrativo, che non è adeguato: si è risparmiato sulla pelle dei dipendenti per fare grandi eventi come il concerto di capodanno al Circo Massimo“, sottolinea Cirulli.
Cronaca
Roma, 4 vigili su 5 malati a Capodanno. Cgil: “Ingiustificabili”. La Uil li difende
Dopo avere cercato di convocare una assemblea sindacale proprio a ridosso della mezzanotte, 835 agenti sui mille inizialmente reperibili si sono segnati in malattia, o in permesso. Madia: "Punire gli irresponsabili". Marino: "Ne dovranno rendere conto". Il Garante: ipotesi sciopero selvaggio. E "l'epidemia" colpisce anche Atac e spazzini a Napoli
Ammalati e impegnati a donare il sangue. E così non potevano prestare servizio la notte di Capodanno. Che, peraltro, è pagata quattro volte quanto un turno normale. A scegliere questa via, o altre alternative per astenersi dal turno di lavoro dopo avere cercato di convocare un’assemblea sindacale proprio a ridosso della mezzanotte, sono stati centinaia di vigili urbani di Roma. Il risultato: 83,5% di assenze la notte del 31 dicembre. Sugli oltre mille agenti che inizialmente avevano dato la disponibilità, soltanto 165 erano effettivamente reperibili. All’origine delle assenze ci sarebbero questioni contrattuali, soprattutto la mancata equiparazione alle altre forze dell’ordine. E la questione da amministrativa è diventata subito politica. E’ il presidente del Consiglio Matteo Renzi a prendere posizione: “Leggo di 83 vigili su 100 a Roma che non lavorano ‘per malattia’ il 31 dicembre. Ecco perché nel 2015 cambiamo le regole del pubblico impiego #Buon2015”. Segue il ministro per la Pubblica amministrazione Marianna Madia: “Ispettorato ministero Funzione Pubblica subito attivato per accertamenti violazioni e sollecito azioni disciplinari“. E ha aggiunto di volere “premiare eccellenze che ci sono e punire irresponsabili”. I sindacati si dividono. C’è chi, come il rappresentante della Uil della polizia municipale di Roma tira in ballo la donazione del sangue. C’è chi come la Cgil nazionale sottolinea come le “lotte sbagliate” danneggino tutti: “E’ una brutta pagina”, ha detto la segretaria Rossana Dettori, “per la pubblica amministrazione capitolina e per il lavoro pubblico. Da mesi il sindacato cerca di ricomporre una frattura causata dalla sordità dell’Amministrazione e del Comando della Polizia Municipale. Invano. Ma questo non giustifica atteggiamenti contrari alle norme e che ricadono sui cittadini”. Mentre il Garante indaga per un sospetto sciopero selvaggio, il sindaco Ignazio Marino ha aperto un’inchiesta interna parlando di “assenze ingiustificate e ingiustificabili”.
Ma non ci sono solo i vigili, perché la stessa storia si ripete ancora a Roma anche per l’Atac: su una delle linee metropolitane aperte anche dalle 23.30 alle 2.30 si sono registrate attese di mezz’ora perché l’azienda dei trasporti romana, a fronte di una necessità di 24 macchinisti per coprire lo straordinario, dalle 23.30 alle 2.30, ha avuto la disponibilità solo di 7 persone. E oltre ai “pizzardoni” e al trasporto pubblico della Capitale, “l’epidemia” dei lavoratori per l’ultima notte dell’anno si spinge anche a sud. A Napoli, come riporta Il Mattino, 200 spazzini si sono dati malati. Come mai? “Colpa del gelo e dell’età avanzata” rispondono dall’azienda. Il risultato: dimezzamento del servizio, cassonetti stracolmi e rifiuti in strada sotto gli occhi di cittadini e turisti, in città e in periferia. Anche se, scrive il quotidiano, per il servizio di Asìa, l’Azienda speciale per la raccolta dei rifiuti, “i napoletani pagano la tassa più salata d’Italia. E anche in questo caso la Cgil si mette dalla parte dei cittadini: “Non difenderemo fannulloni e imbroglioni” dice il segretario campano Franco Tavella.
Renzi: “Agiremo sul pubblico”. Cgil: “Ma lui non strumentalizzi”
Renzi prende tutta questa storia per spiegare come agirà il governo anche su episodi come questi. Il 2015, scrive su facebook, sarà “l’anno della riforma costituzionale e della nuova l.elettorale. Ci occuperemo di cultura, scuola, Rai, green-act, lavoro. Di pubblico impiego, di modo che non accadano più vicende come quella di Roma dove la notte del 31 dicembre l’83% dei vigili urbani è rimasto a casa per malattia o donazione sangue”. Una risposta arriva però dalla Cgil: “E’ una brutta pagina per la pubblica amministrazione e per il lavoro pubblico ma il premier Renzi non strumentalizzi” dice la segretaria Funzione pubblica Rossana Dettori. “Le norme – continua la sindacalista – ci sono e vanno applicate. Chi cerca di sfruttare anche questo, non fa altro che gettare benzina sul fuoco. Corrette relazioni sindacali aiuterebbero una migliore gestione di enti così strategici. Unitariamente avevamo chiesto un incontro, negato. Chi oggi cerca di strumentalizzare, come il presidente Renzi, ha per primo dato l’esempio, rotto ogni forma di dialogo con le organizzazioni dei lavoratori, cercato lo scontro. Continueremo a percorrere strade diverse per esprimere il dissenso e a fare proposte concrete. Ma speriamo di trovare, almeno una volta, atteggiamenti simili anche in chi governa le istituzioni – conclude Dettori – tanto a livello nazionale, quanto locale”.
La lotta tra i vigili romani e il Campidoglio
Da mesi i vigili sono ai ferri corti con il Comune per le regole sulla rotazione degli agenti e per il salario accessorio. Per questo hanno provato in tutti i modi a boicottare quello che una volta era, vista la paga extra large, il turno più ambito dell’anno. Ci avevano già provato nei giorni scorsi, convocando un’assemblea sindacale (poi precettata) a ridosso della mezzanotte. Il comandante Raffaele Clemente ha stigmatizzato “l’atteggiamento di quanti hanno cercato di sabotare, con una diserzione numerica assolutamente ingiustificata. Sarà rigorosamente ricostruita l’intera vicenda a favore dell’autorità giudiziaria o di garanzia. Ogni eventuale condotta illecita sarà sanzionata amministrativamente”.
Il Garante per gli scioperi: “Aperto procedimento”
Sul caso dei vigili assenti di Roma, l’autorità garante per gli scioperi ha annunciato l’apertura di un “procedimento di valutazione”. Se verificasse un nesso causale tra la mobilitazione organizzata dai sindacati, sui quali l’Autorità si era già pronunciata, e le assenze per malattia, che saranno verificate sulla scorta dei dati forniti dall’amministrazione, “non esiterà ad adottare le sanzioni, che la legge prevede”. “Non è accettabile che a subire gli effetti della protesta – sottolinea il Garante – siano i cittadini utenti”. La legge 146 del 1990, precisa l’Autorità, “disciplina l’esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici e solo all’interno delle regole da essa previste possibile scioperare”.
La Uil: “Chi dona sangue, dona sempre”
Franco Cirulli, responsabile Uil polizia municipale di Roma Capitale, prova a rispondere: “La maggior parte hanno donato il sangue e, come previsto dal contratto collettivo nazionale di lavoro degli enti locali, erano esentati dal servizio“. Alla domanda sul perché i vigili abbiano deciso di assentarsi per donare il sangue proprio in concomitanza con una serata impegnativa per la viabilità come quella del 31 dicembre, il sindacalista risponde: “Chi ha bisogno di sangue ne ha bisogno sempre, anche la notte di capodanno e di natale. Noi come sindacato, con senso di responsabilità abbiamo sospeso le assemblee, se i vigili hanno donato il sangue assentandosi in modo massiccio è perché glielo consente la legge”.
Quanto al resto dei vigili assenti, oltre ai donatori di sangue, prosegue il sindacalista, “c’era chi era malato e chi ha usufruito della legge 104”, spiega. “Il sindacato più che sospendere le assemblee durante uno stato di agitazione, non poteva fare. Piuttosto quello su cui tutti dovrebbero interrogarsi è se sbagliano tutti i vigili che non riconoscono la leadership del comandante o se è lui che forse dovrebbe dialogare con i sindacati. Noi pensiamo che lo stato di cose è ricomponibile ma non dipende da noi”. Intanto lo stato di agitazione va avanti. “Siamo stati convocati l’8 gennaio dall’amministrazione per parlare del contratto integrativo, che non è adeguato: si è risparmiato sulla pelle dei dipendenti per fare grandi eventi come il concerto di capodanno al Circo Massimo“, sottolinea Cirulli.
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Ora anche la Germania chiede meno vincoli sui conti: la linea del rigore si sgretola per le armi
Washington, 6 mar. (Adnkronos/Afp) - "Liberate tutti gli ostaggi ora, non più tardi, e restituite immediatamente tutti i cadaveri delle persone che avete assassinato, altrimenti per voi è finita". Lo ha scritto su Truth Social il presidente degli Stati Uniti Donald Trump dopo aver incontrato gli ostaggi liberati. "Questo è per voi l'ultimo avvertimento! Per la leadership, ora è il momento di lasciare Gaza, finché ne avete ancora la possibilità", ha aggiunto.
Trump ha affermato che "invierà a Israele tutto ciò di cui ha bisogno per portare a termine il lavoro", mentre la sua amministrazione accelera l'investimento di miliardi di dollari in armi. E rivolgendosi "alla gente di Gaza - ha detto - vi aspetta un futuro meraviglioso, ma non se tenete degli ostaggi. Se lo fate, siete morti!".
Napoli , 6 mar. - (Adnkronos) - Maxi blitz antidroga a Napoli. Dalle prime luci dell’alba, i carabinieri del Gruppo di Torre Annunziata stanno eseguendo una misura cautelare emessa dal Tribunale oplontino a carico di decine di persone. Oltre 200 i militari impiegati nell’area vesuviana, in quella stabiese e nel salernitano. Tra gli episodi ripresi dalle telecamere, anche una donna che spaccia droga con un bambino in braccio.
Kiev, 6 mar. (Adnkronos/Afp) - Un attacco missilistico russo contro un hotel a Kryvyi Rig, città natale del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha causato la morte di tre persone e il ferimento di altre 31, di cui circa la metà versa in gravi condizioni. Lo ha reso noto Sergiy Lysak, governatore della regione di Dnipropetrovsk.
Oltre all'hotel, sono stati danneggiati anche 14 palazzi residenziali, un ufficio postale, circa due decine di auto, un istituto culturale e 12 negozi, hanno affermato le autorità.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - L’estensione giornaliera del ghiaccio marino globale, che combina le estensioni del ghiaccio marino in entrambe le regioni polari, ha raggiunto un nuovo minimo storico all’inizio di febbraio ed è rimasta al di sotto del precedente record di febbraio 2023 per il resto del mese. E' quanto rileva il servizio Copernicus Climate Change (C3S), implementato dal Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine per conto della Commissione europea con i finanziamenti dell’Ue, nel bollettino climatico mensile. La maggior parte dei risultati riportati si basano sul set di dati di rianalisi Era5, utilizzando miliardi di misurazioni provenienti da satelliti, navi, aerei e stazioni meteorologiche in tutto il mondo.
Nel dettaglio, il ghiaccio marino artico ha raggiunto la sua estensione mensile più bassa per il mese di febbraio, pari all’8% sotto la media: questo segna il terzo mese consecutivo in cui l’estensione del ghiaccio marino stabilisce un record per il mese corrispondente. È importante notare - sottolinea C3S - che il nuovo record registrato nell’Artico a febbraio non è un minimo storico: il ghiaccio marino artico si sta attualmente avvicinando alla sua estensione massima annuale, che in genere si verifica a marzo.
Il ghiaccio marino antartico ha raggiunto la quarta estensione mensile più bassa nel mese di febbraio, il 26% sotto la media. L’estensione giornaliera del ghiaccio marino potrebbe aver raggiunto il suo minimo annuale verso la fine del mese. Se confermato, sarebbe il secondo minimo più basso registrato dal satellite. Questa conferma sarà possibile solo all’inizio di marzo.
Febbraio 2025 è stato il terzo febbraio più caldo a livello globale, rileva inoltre il servizio Copernicus Climate Change (C3S), implementato dal Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine per conto della Commissione europea con i finanziamenti dell’Ue, nel bollettino climatico mensile. La maggior parte dei risultati riportati si basano sul set di dati di rianalisi Era5, utilizzando miliardi di misurazioni provenienti da satelliti, navi, aerei e stazioni meteorologiche in tutto il mondo.
Nel dettaglio, febbraio 2025 ha registrato una temperatura media di 13,36°C, 0,63°C al di sopra della media di febbraio 1991-2020, e solo di poco più alta, 0,03°C, rispetto al quarto febbraio più caldo del 2020. Il mese scorso è stato, poi, di 1,59°C al di sopra della media stimata del periodo 1850-1900, utilizzata per definire il livello preindustriale, posizionandosi come il 19esimo mese, degli ultimi 20, in cui la temperatura media globale ha superato di 1,5°C il livello preindustriale.
(Adnkronos) - Le violenze e le discriminazioni violano la dignità personale, creano un clima intimidatorio, ostile, degradante, umiliante, offensivo e generano malessere nelle persone che le subiscono. “In questi casi, la prima cosa da fare è segnalare e denunciare alla Consigliera di Parità per ricevere supporto e assistenza. È fondamentale non rimanere in silenzio. Ogni voce conta e può portare ad un cambiamento - sottolinea Antonella Pappadà, consigliera di Parità effettiva della Provincia di Lecce - . Questo incontro offre un’occasione per riflettere e ricordare a noi stesse quanto sia importante valorizzare il nostro talento e le nostre competenze e imparare a non farci sopraffare sia nelle relazioni personali sia nei luoghi di lavoro. La figura istituzionale della Consigliera di Parità della Provincia di Lecce è preposta a contrastare ogni forma di discriminazione legata al genere e non solo, a dare sostegno alle lavoratrici e ai lavoratori che ne siano stati vittime sul luogo di lavoro, supportandoli gratuitamente in via stragiudiziale e giudiziale”.
“La violenza contro le donne e i femminicidi rappresentano ferite profonde nella nostra società, ma oggi dobbiamo esprimere la nostra determinazione nel combattere questi problemi - aggiunge Donatella Bertolone, vicepresidente Vicario Gruppo Donne Imprenditrici Fipe/Confcommercio - È incoraggiante vedere sempre più donne unirsi per reclamare il diritto alla sicurezza e al rispetto. Le donne non sono solo vittime, ma anche attrici fondamentali nel mondo del lavoro e dell’imprenditoria. Campagne come #SicurezzaVera ci mostrano che possiamo fare la differenza, sensibilizzando e coinvolgendo la società su questi temi cruciali. È essenziale lavorare insieme per sfatare l’idea che i luoghi di intrattenimento siano associati alla violenza. Dobbiamo trasformare questi spazi in ambienti sicuri e accoglienti, dove ogni persona, in particolare le donne, possa sentirsi protetta e rispettata”.
I dati raccolti dal Centro Antiviolenza Renata Fonte di Lecce parlano chiaro: nel 2024 hanno chiesto aiuto 174 donne. La fascia d’età più colpita è quella tra i 30 e i 39 anni (32%), seguita da quella tra i 40 e i 49 anni (23%). La violenza non ha un unico volto: il 44% ha subito violenza fisica, il 45% psicologica, mentre il 2% ha denunciato violenze sessuali e il 4% atti di stalking. Colpisce il fatto che, nonostante il dolore e la sofferenza, solo il 34% delle donne abbia trovato la forza di sporgere denuncia. Il restante 66% ha scelto di non farlo, per paura di ritorsioni o per mancanza di fiducia nelle istituzioni.
"Uscire da una relazione maltrattante non è mai semplice per una donna, soprattutto quando l’uomo che esercita violenza è il compagno, il marito o il padre dei suoi figli, dichiara Maria Luisa Toto - Presidente Associazione Donne Insieme che gestisce il Centro Antiviolenza Renata Fonte. Ogni donna ha i suoi tempi, perché la paura, la vergogna e il senso di colpa possono trasformarsi in una prigione invisibile, fatta di solitudine e isolamento. Questi numeri ci dicono che la violenza di genere è una piaga radicata nella nostra società. Non è solo un fenomeno privato, ma una delle più gravi violazioni dei diritti umani. Per questo è essenziale che le donne non si sentano sole. Devono sapere che c’è una rete di supporto pronta ad aiutarle".
Una rete di supporto alimentata anche da momenti di spettacolo che portano in scena – come nel caso di “Eva non è ancora nata” di e con Salvatore Cosentino, magistrato e autore teatrale - la realtà delle donne che vengono analizzate sotto l’aspetto umano, per una riflessione profonda sul loro ruolo nella società di oggi. A ricordare le vittime di femminicidio e di violenza di genere, da venerdì 7 marzo ci sarà a Lecce anche una nuova panchina rossa, installata a Palazzo dei Celestini su iniziativa della Commissione Pari Opportunità della Provincia. Una mobilitazione importante quella della città che ha coinvolto anche la U.S. Lecce, che ha voluto essere presente all’evento di Codere inviando un videomessaggio di Federico Baschirotto. Il capitano dei giallorossi salentini ha ribadito l’importanza del contrasto a qualsiasi forma di violenza sulle donne e della promozione della cultura del rispetto e della consapevolezza: temi anche della campagna “Un Rosso alla Violenza” della Lega Serie A che servono a tenere sempre alta l’attenzione.
“Quando 'Innamòrati di Te' ha mosso i suoi primi passi non mi aspettavo che sarebbe diventato un laboratorio così importante, un momento di confronto trasversale e costruttivo. In dieci anni abbiamo attraversato l’Italia più volte e abbiamo avuto l’opportunità di conoscere persone fantastiche che si impegnano per il bene comune, in particolare quello delle donne. Confesso di essere davvero emozionata nel vedere anche Lecce tra le Città delle Donne e ringrazio Adriana Poli Bortone per aver immediatamente colto lo spunto che, in qualità di Ambassador de Gli Stati Generali delle Donne, ho offerto - commenta Imma Romano Direttrice Relazioni Istituzionali di Codere Italia - . Anche questa volta siamo riuscite a trattare il tema della violenza di genere con chi questo tema lo conosce e lo combatte quotidianamente, provando a dare informazioni ed indicazioni molto concrete sugli strumenti esistenti e sulle opportunità che il mondo istituzionale e quello del terziario sociale mettono a disposizione. L’impegno di Codere resta un impegno concreto sia in termini di divulgazione che di supporto. Con gioia sosteniamo l’Associazione Donne Insieme che opera proprio su questo territorio”. Dopo Lecce, il progetto itinerante 'Innamòrati di Te' farà tappa il 24 giugno a Rivoli, alle porte di Torino, per un altro appuntamento gratuito e aperto al pubblico.
(Adnkronos) - Le violenze e le discriminazioni violano la dignità personale, creano un clima intimidatorio, ostile, degradante, umiliante, offensivo e generano malessere nelle persone che le subiscono. “In questi casi, la prima cosa da fare è segnalare e denunciare alla Consigliera di Parità per ricevere supporto e assistenza. È fondamentale non rimanere in silenzio. Ogni voce conta e può portare ad un cambiamento - sottolinea Antonella Pappadà, consigliera di Parità effettiva della Provincia di Lecce - . Questo incontro offre un’occasione per riflettere e ricordare a noi stesse quanto sia importante valorizzare il nostro talento e le nostre competenze e imparare a non farci sopraffare sia nelle relazioni personali sia nei luoghi di lavoro. La figura istituzionale della Consigliera di Parità della Provincia di Lecce è preposta a contrastare ogni forma di discriminazione legata al genere e non solo, a dare sostegno alle lavoratrici e ai lavoratori che ne siano stati vittime sul luogo di lavoro, supportandoli gratuitamente in via stragiudiziale e giudiziale”.
“La violenza contro le donne e i femminicidi rappresentano ferite profonde nella nostra società, ma oggi dobbiamo esprimere la nostra determinazione nel combattere questi problemi - aggiunge Donatella Bertolone, vicepresidente Vicario Gruppo Donne Imprenditrici Fipe/Confcommercio - È incoraggiante vedere sempre più donne unirsi per reclamare il diritto alla sicurezza e al rispetto. Le donne non sono solo vittime, ma anche attrici fondamentali nel mondo del lavoro e dell’imprenditoria. Campagne come #SicurezzaVera ci mostrano che possiamo fare la differenza, sensibilizzando e coinvolgendo la società su questi temi cruciali. È essenziale lavorare insieme per sfatare l’idea che i luoghi di intrattenimento siano associati alla violenza. Dobbiamo trasformare questi spazi in ambienti sicuri e accoglienti, dove ogni persona, in particolare le donne, possa sentirsi protetta e rispettata”.
I dati raccolti dal Centro Antiviolenza Renata Fonte di Lecce parlano chiaro: nel 2024 hanno chiesto aiuto 174 donne. La fascia d’età più colpita è quella tra i 30 e i 39 anni (32%), seguita da quella tra i 40 e i 49 anni (23%). La violenza non ha un unico volto: il 44% ha subito violenza fisica, il 45% psicologica, mentre il 2% ha denunciato violenze sessuali e il 4% atti di stalking. Colpisce il fatto che, nonostante il dolore e la sofferenza, solo il 34% delle donne abbia trovato la forza di sporgere denuncia. Il restante 66% ha scelto di non farlo, per paura di ritorsioni o per mancanza di fiducia nelle istituzioni.
"Uscire da una relazione maltrattante non è mai semplice per una donna, soprattutto quando l’uomo che esercita violenza è il compagno, il marito o il padre dei suoi figli, dichiara Maria Luisa Toto - Presidente Associazione Donne Insieme che gestisce il Centro Antiviolenza Renata Fonte. Ogni donna ha i suoi tempi, perché la paura, la vergogna e il senso di colpa possono trasformarsi in una prigione invisibile, fatta di solitudine e isolamento. Questi numeri ci dicono che la violenza di genere è una piaga radicata nella nostra società. Non è solo un fenomeno privato, ma una delle più gravi violazioni dei diritti umani. Per questo è essenziale che le donne non si sentano sole. Devono sapere che c’è una rete di supporto pronta ad aiutarle".
Una rete di supporto alimentata anche da momenti di spettacolo che portano in scena – come nel caso di “Eva non è ancora nata” di e con Salvatore Cosentino, magistrato e autore teatrale - la realtà delle donne che vengono analizzate sotto l’aspetto umano, per una riflessione profonda sul loro ruolo nella società di oggi. A ricordare le vittime di femminicidio e di violenza di genere, da venerdì 7 marzo ci sarà a Lecce anche una nuova panchina rossa, installata a Palazzo dei Celestini su iniziativa della Commissione Pari Opportunità della Provincia. Una mobilitazione importante quella della città che ha coinvolto anche la U.S. Lecce, che ha voluto essere presente all’evento di Codere inviando un videomessaggio di Federico Baschirotto. Il capitano dei giallorossi salentini ha ribadito l’importanza del contrasto a qualsiasi forma di violenza sulle donne e della promozione della cultura del rispetto e della consapevolezza: temi anche della campagna “Un Rosso alla Violenza” della Lega Serie A che servono a tenere sempre alta l’attenzione.
“Quando 'Innamòrati di Te' ha mosso i suoi primi passi non mi aspettavo che sarebbe diventato un laboratorio così importante, un momento di confronto trasversale e costruttivo. In dieci anni abbiamo attraversato l’Italia più volte e abbiamo avuto l’opportunità di conoscere persone fantastiche che si impegnano per il bene comune, in particolare quello delle donne. Confesso di essere davvero emozionata nel vedere anche Lecce tra le Città delle Donne e ringrazio Adriana Poli Bortone per aver immediatamente colto lo spunto che, in qualità di Ambassador de Gli Stati Generali delle Donne, ho offerto - commenta Imma Romano Direttrice Relazioni Istituzionali di Codere Italia - . Anche questa volta siamo riuscite a trattare il tema della violenza di genere con chi questo tema lo conosce e lo combatte quotidianamente, provando a dare informazioni ed indicazioni molto concrete sugli strumenti esistenti e sulle opportunità che il mondo istituzionale e quello del terziario sociale mettono a disposizione. L’impegno di Codere resta un impegno concreto sia in termini di divulgazione che di supporto. Con gioia sosteniamo l’Associazione Donne Insieme che opera proprio su questo territorio”. Dopo Lecce, il progetto itinerante 'Innamòrati di Te' farà tappa il 24 giugno a Rivoli, alle porte di Torino, per un altro appuntamento gratuito e aperto al pubblico.
(Adnkronos) - Il Comune di Milano, alla luce delle indagini che recentemente hanno riguardato l’urbanistica, ricorda di aver già messo in atto diverse misure. Ad esempio con apposita delibera di Giunta, datata febbraio 2024, lo Sportello unico per l'edilizia (Sue) si è adeguato alle interpretazioni del gip in tema di pianificazione attuativa e ristrutturazione edilizia e lo scorso settembre è stato modificato il regolamento della Commissione per il paesaggio, "rafforzando ulteriormente il principio di trasparenza che lo guida e prevedendo che almeno 8 componenti su 15, compreso il presidente, per l’intera durata dell’incarico non svolgano attività di libera professione nel territorio comunale".
Lo scorso novembre sono state introdotte regole "molto restrittive" sui contatti tra funzionari dello Sportello unico per l'edilizia e gli utenti privati. E' invece datato primo marzo 2025 l’avvicendamento di alcuni dirigenti, mentre nel maggio 2023 il Consiglio comunale ha approvato la delibera di Giunta relativa all’aggiornamento degli oneri di urbanizzazione e a novembre 2024 sono stati aggiornati anche i criteri di monetizzazione dello standard.