Prima la Blue Sky M: un mercantile moldavo che lancia dall’Egeo un Sos in quanto in difficoltà a pilotare. Le notizie sono incerte, si parla di uomini armati a bordo, ma di certo c’è la presenza di quasi mille migranti vari. Intervengono le Forze Armate italiane che prendono il comando della “nave abbandonata al suo destino con un pilota automatico inserito” e la conducono a Gallipoli, dove sbarcano in 970, provenienti dalle aree di conflitto medio orientale. Solo dopo lo sbarco si capisce che si tratta di una bella messa in scena e alcuni “scafisti” sono ancora a bordo.
Ma qualcosa di simile era già accaduto a metà dicembre con la nave congolese Sandy: anch’essa abbandonata con pilota automatico inserito e il su carico di circa 700 clandestini.
E ancora oggi, 3 gennaio 2015, la Guardia Costiera trascina a Corigliano Calabro il mercantile Ezadeen, con circa 400 profughi, abbandonato alla deriva davanti alle coste calabre.
Da quando siamo passati da Mare Nostrum a Triton, le missioni di salvataggio ai disperati in fuga attraverso il Mediterraneo di cui la prima a gestione italiana e la seconda europea, la strategia delle navi fantasma si è diffusa: abbandonate, motori a regime, prua alla destinazione, Sos lanciato e attesa dell’inevitabile soccorritore che sarà il “trafficante” dell’ultimo atto della pièce teatrale.
L’Ammiraglio Giovanni Pettorino, comandante dei reparti operativi della Guardia Costiera dice: “È il terzo caso che registriamo in queste ultime settimane di nave abbandonata al suo destino con centinaia di persone a bordo” sono navi “mercantili al termine della loro vita operativa, carrette del mare acquistate a 100-150mila dollari e poi riempite di centinaia di migranti, in prevalenza di nazionalità siriana, che arrivano a pagare ciascuno anche 6mila dollari per la traversata dalle coste turche alla volta dell’Europa“.
Dunque si presenta un nuovo modus operandi dei criminali che trafficano nella disperazione umana, che richiede un nuovo modo per affrontarlo, se no se ne resta intrappolati.
E’ un tema difficile e scomodo e doloroso e…molto altro.
Ma deve essere affrontato in modo chiaro perché non è possibile sottostare al ricatto implicito nello sfruttamento delle norme che obbligano al salvamento, utilizzato dai trafficanti. Paradossalmente, se così fosse non si vedrebbe il termine di queste vicende se non
- quando nessuno volesse più partire;
- al comparire di un business più lucroso per i trafficanti;
- quando non ci fossero più ragioni, di guerra o economiche, per lasciare la propria terra.
E scrivo queste ragioni in ordine di probabilità di accadimento!
Stando così le cose non è possibile non ragionare in termini di “accoglienza responsabile”, sapendo di scrivere qualcosa che genererà molta discussione!
Col termine intendo sostenere che non è né utile né possibile accogliere tutti senza cercare risposte operative ad alcune domande specifiche e generali:
- chi ha fatto salire quei 970 uomini, donne e bambini a bordo della Blue Sky M, della Sandy, di Ezadeen, etc.?
- perché la Blue Sky non è stata soccorsa al largo della Grecia quando è partito il primo Sos? E lo stesso vale per le acque spesso ben tutelate di Malta, teatro di numerosi abbandoni?
- insomma, perché – in perfetta connivenza coi trafficanti – diversi paesi mediterranei permettono il passaggio di queste navi, senza intervenire anche in presenza di una richiesta di aiuto, verso le coste italiane? E l’Italia e l’Europa accetta di fatto questa pratica, appunto, connivente?
- di fronte a pratiche “di naufragio” e di “abbandono nave”, le norme in essere sono utili e adeguate? O sono ormai solo sfruttate dai trafficanti e, dunque, si ritorcono verso chi le accetta tradendone lo spirito?
- non è forse tempo di non aspettare più le navi in mare, ma di affrontare i criminali trafficanti nei loro contesti territoriali anche con azioni che colpiscano le numerose connivenze di cui si giovano?
Le domande potrebbero continuare e continuiamo a farcele sul piano dell’analisi.
Ma inizio del 2015 e fine del 2014 sottolineano in maniera decisiva come il significato stesso della parola “accoglienza” debba cambiare per avere esiti operativi che tutelino i disperati, colpiscano i trafficanti e garantiscano l’Italia.
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Itstime
Italian Team for Security, Terroristic Issues & Managing Emergencies
Diritti - 3 Gennaio 2015
Migranti, è tempo di navi fantasma. A quando le risposte operative?
Prima la Blue Sky M: un mercantile moldavo che lancia dall’Egeo un Sos in quanto in difficoltà a pilotare. Le notizie sono incerte, si parla di uomini armati a bordo, ma di certo c’è la presenza di quasi mille migranti vari. Intervengono le Forze Armate italiane che prendono il comando della “nave abbandonata al suo destino con un pilota automatico inserito” e la conducono a Gallipoli, dove sbarcano in 970, provenienti dalle aree di conflitto medio orientale. Solo dopo lo sbarco si capisce che si tratta di una bella messa in scena e alcuni “scafisti” sono ancora a bordo.
Ma qualcosa di simile era già accaduto a metà dicembre con la nave congolese Sandy: anch’essa abbandonata con pilota automatico inserito e il su carico di circa 700 clandestini.
E ancora oggi, 3 gennaio 2015, la Guardia Costiera trascina a Corigliano Calabro il mercantile Ezadeen, con circa 400 profughi, abbandonato alla deriva davanti alle coste calabre.
Da quando siamo passati da Mare Nostrum a Triton, le missioni di salvataggio ai disperati in fuga attraverso il Mediterraneo di cui la prima a gestione italiana e la seconda europea, la strategia delle navi fantasma si è diffusa: abbandonate, motori a regime, prua alla destinazione, Sos lanciato e attesa dell’inevitabile soccorritore che sarà il “trafficante” dell’ultimo atto della pièce teatrale.
L’Ammiraglio Giovanni Pettorino, comandante dei reparti operativi della Guardia Costiera dice: “È il terzo caso che registriamo in queste ultime settimane di nave abbandonata al suo destino con centinaia di persone a bordo” sono navi “mercantili al termine della loro vita operativa, carrette del mare acquistate a 100-150mila dollari e poi riempite di centinaia di migranti, in prevalenza di nazionalità siriana, che arrivano a pagare ciascuno anche 6mila dollari per la traversata dalle coste turche alla volta dell’Europa“.
Dunque si presenta un nuovo modus operandi dei criminali che trafficano nella disperazione umana, che richiede un nuovo modo per affrontarlo, se no se ne resta intrappolati.
E’ un tema difficile e scomodo e doloroso e…molto altro.
Ma deve essere affrontato in modo chiaro perché non è possibile sottostare al ricatto implicito nello sfruttamento delle norme che obbligano al salvamento, utilizzato dai trafficanti. Paradossalmente, se così fosse non si vedrebbe il termine di queste vicende se non
E scrivo queste ragioni in ordine di probabilità di accadimento!
Stando così le cose non è possibile non ragionare in termini di “accoglienza responsabile”, sapendo di scrivere qualcosa che genererà molta discussione!
Col termine intendo sostenere che non è né utile né possibile accogliere tutti senza cercare risposte operative ad alcune domande specifiche e generali:
Le domande potrebbero continuare e continuiamo a farcele sul piano dell’analisi.
Ma inizio del 2015 e fine del 2014 sottolineano in maniera decisiva come il significato stesso della parola “accoglienza” debba cambiare per avere esiti operativi che tutelino i disperati, colpiscano i trafficanti e garantiscano l’Italia.
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Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Al referendum sul Jobs act voterò sì, ma non abbiamo chiesto abiure a nessuno rispetto al passato". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Io candidata premier? C'è tempo, intanto costruiamo la coalizione e il progetto condiviso per l'Italia". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Sembra che parliamo di cose astratte o di fantasie ma le alleanze le abbiamo già fatte e abbiamo vinto due elezioni in Regioni in cui governava la destra, costruendo una coalizione attorno a un programma di cose concrete". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita, a proposito del centrosinistra.
"Sento anche io questo ritornello dell'opposizione che manca, ma non tiriamoci più sfiga di quella che c'è. Lavoriamo per unire le opposizioni su cose concrete. In Parlamento sono più le cose che votiamo insieme di quelle che su cui dividiamo", ha spiegato la leader del Pd.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Io continuo a insistere, sono testardamente unitaria, ce lo chiede la gente. Rispetto il dibattito di questi giorni, l'aspetto positivo è che siamo tutti d'accordo sul fatto che non può andare come l'altra volta. Ma prima degli accori tattici ho una ambizione più alta, unire su una prospettiva comune l'Italia che vuole mandare a casa la destra". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita sul dibattito innescato dalle parole di Dario Franceschini.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "L'attacco giudiziario è un altro modo di Giorgia Meloni di spostare l'attenzione dall'economia che è ferma, dalla produzione industriale che cala da 20 mesi, dai salari che calano. Cosa sale, mentre la Meloni cerca di farci parlare d'altro? Le accise, le liste d'attesa, le bollette". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita parlando del caso Almasri.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Una vergogna, dichiaravano guerra ai trafficanti in tutto il globo terracqueo, hanno fatto il rimpatrio più veloce della storia d'Italia. Meloni deve riferire in aula, si fa vedere solo suo social. La devono smettere di scappare, devono spiegare". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita sul caso Almasri.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Stupiscono le critiche superficiali alle dichiarazioni dell’onorevole Giovanni Donzelli. Le polemiche che imperversano non aiutano la coalizione anche se capisco sono frutto della passione e la gratitudine verso il grande leader che è stato Berlusconi". Lo ha dichiarato Edmondo Cirielli, coordinatore della Direzione nazionale di Fratelli d'Italia.
"Le dichiarazioni di Donzelli invece sono un'analisi elettorale, perché la figura di Berlusconi non è in discussione per nessuno di noi in Fdi; molti hanno militato nel Pdl e molti provengono da Forza Italia. Egli ha conquistato un posto nella storia, è stato il leader della coalizione e ognuno di noi è riconoscente alla sua opera e alla sua azione", ha continuato Cirielli.
"Donzelli ha fatto solo un esame quantitativo. Prima della discesa in campo di Berlusconi nelle comunali del 1993 di Napoli e Roma, il MSI aveva raccolto oltre il 30%; con la discesa in campo di Forza Italia nel 1994 - pochi mesi dopo - il Msi scese al 13.5% -precisa Cirielli-. Se questa è storia, è altrettanto un fatto storico che grazie a Berlusconi nacque la Destra di Governo. La coalizione che seppe mettere in campo e che solo lui poteva creare ancora oggi, con la guida di Giorgia Meloni, è protagonista. Di questo gli saremo grati per sempre".