“Se qualcuno immagina che in questo provvedimento ci sia non si sa quale scambio, non c’è problema: noi ci fermiamo, questa norma la rimanderemo in Parlamento soltanto dopo l’elezione del Quirinale, dopo che Berlusconi avrà completato il suo periodo a Cesano Boscone e dimostreremo che non c’è nessun inciucio strano”. Con l’incendio che divampava, Matteo Renzi ha provato a gettare acqua sul fuoco: il premier ha annunciato al Tg5 di aver bloccato l’invio alla commissione Finanze della Camera del testo del decreto legislativo sull’abuso del diritto varato dal Consiglio dei ministri che potrebbe consentire a Silvio Berlusconi di chiedere un’incidente di esecuzione per la revisione della condanna a quattro anni per frode fiscale nel processo Mediaset. Ma se il testo tornasse in parlamento e venisse approvato così com’è, anche a pena ormai scontata l’ex Cavaliere potrebbe ottenere ugualmente indietro la sua agibilità politica. Proprio grazie a quella legge. Perché a Berlusconi non importa tanto disinnescare l’affidamento ai servizi sociali ormai quasi interamente scontato, ma l’incandidabilità arrivata dopo la condanna in virtù della legge Severino.
Le speranze dell’ex premier si fondano sul principio del “favor rei” garantito dall’articolo 2 del Codice Penale, secondo il quale “nessuno può essere punito per un fatto che, secondo una legge posteriore, non costituisce reato; e, se vi è stata condanna, ne cessano l’esecuzione e gli effetti penali“. Ora, in base al contestato articolo 19 bis inserito nel decreto di attuazione della delega fiscale, i reati fiscali di evasione e frode sono depenalizzati se l’Iva o l’imposta sul reddito evasa non supera “il 3% rispettivamente dell’imposta sul valore aggiunto o dell’imponibile dichiarato”. E l’evasione fiscale per la quale Berlusconi venne condannato il 1° agosto 2013 a quattro anni risulta molto al di sotto della soglia del 3% di non punibilità. Così, in virtù del combinato disposto di di decreto fiscale e codice penale, l’ex Cavaliere potrebbe chiedere la revoca della sentenza di condanna e di conseguenza chiedere anche la caduta degli effetti della legge Severino che a quella condanna sono legati: oltre alla decadenza da senatore sancita dall’aula il 27 novembre 2013, i sei anni di ineleggibilità. Una volta che il decreto diventerà legge, quindi, l’ex Cav potrebbe far ricorso alla Corte d’Appello di Milano e, se ottiene la revoca della sentenza, potrebbe chiedere la caduta degli effetti della Severino. Come? Precedenti specifici non ne esistono. Il leader di Forza Italia potrebbe magari rivolgersi al Tar (come per esempio ha fatto, con successo, il sindaco di Napoli De Magistris) oppure investendo la Giunta per le immunità e le elezioni del Senato, lo stesso organo che ha discusso e deciso la decadenza e l’incandidabilità. E la partita diventerebbe in gran parte politica.
Ma può la modifica di una legge portare alla cancellazione di una condanna definitiva la cui pena è stata già scontata? Berlusconi può contare su alcuni illustri precedenti. Il 4 dicembre 2003, la Corte d’ Appello di Torino ha revocato la condanna a 11 mesi inflitta in Cassazione a Cesare Romiti per falso in bilancio perché il fatto non era più previsto dalla legge come reato. Cos’era accaduto? La condanna era già passata in giudicato, ma il difensore dell’ex presidente della Fiat e di Rcs, Gilberto Lozzi, sulla base della nuova legge sul falso in bilancio (varata dal governo Berlusconi) aveva presentato istanza perché la sentenza fosse revocata: ”Il codice prevede – spiegava quel giorno il legale – che se un fatto diventa lecito la legge applichi la nuova norma anche alle sentenze già emesse. Il falso in bilancio attribuito a Romiti era pari allo 0,08% del patrimonio della Fiat e allo 0,7% dell’ utile. La nuova legge ritiene reato il falso in bilancio solo se esso supera l’ 1% del patrimonio netto o il 5% dell’ utile. Il caso in questione era molto lontano dalla soglia di punibilità”. “A sostegno della mia tesi – aggiungeva il legale – ho portato una sentenza della Cassazione a sezioni unite del 26 marzo del 2003, secondo cui se il falso in bilancio non supera la soglia prevista dalla legge il giudice che ha emesso la condanna ha il dovere di annullarla e assolvere l’imputato”. E i giudici, gli stessi che avevano emesso la condanna, davano ragione a Romiti, pronunciandosi per la revoca della pena. Per una questione di soglie cambiate, proprio come prevede il decreto contestato, questa volta sul fronte dell’evasione fiscale.
Non è finita. “Il fatto non è più previsto dalla legge come reato”: con questa formula il 6 novembre 2003 il giudice Guido Bufardeci revocava il patteggiamento concordato dagli ex vertici dell’Olivetti nell’ottobre del 1999 in un’inchiesta sui conti della società di Ivrea. Il procedimento riguardava l’ex presidente della Olivetti, Carlo De Benedetti, l’ amministratore delegato di allora, Corrado Passera, e gli allora direttori amministrativi Franco Salvatore Mai e Roberto Airaudo, che avevano patteggiato davanti al giudice Emanuela Gai tre mesi di reclusione e 15 milioni di multa ciascuno, convertiti in una pena pecuniaria pari a 51 milioni e 750 mila lire, per i reati di falso in bilancio qualitativo. I legali degli ex dirigenti erano riusciti a ottenere in sede di esecuzione la cancellazione del patteggiamento appellandosi alle conseguenze della recente riforma dei reati societari.
Continua, intanto, la caccia alla “manina” che ha scritto l’articolo 19 bis e l’ha inserito nel decreto. Ma è davvero così coomplicata? Se il premier Renzi volesse, potrebbe trovare il responsabile con un semplice colpo di telefono ad Antonella Manzione, sua fedelissima, ex capo dei vigili urbani di Firenze e oggi alla guida del Dipartimento per gli affari giuridici e legislativi della Presidenza del Consiglio, cui compete il coordinamento legislativo dei testi di legge di iniziativa governativa. Perché il Ministero dell’Economia ha messo in chiaro fin dal primo giorno che il testo licenziato dai suoi uffici per essere trasmesso a Palazzo Chigi non conteneva la norma. “Non solo non conteneva quell’articolo – conferma a IlFattoQuotidiano.it Luigi Casero, viceministro all’Economia indicato da alcuni organi di stampa come autore del 19 bis- ma non conteneva tutta una serie di norme aggiunte in un secondo momento, come quella che stabilisce che chi emette o utilizza fatture false non può essere perseguito se il valore della truffa è inferiore a mille euro“. Secondo Casero, una volta uscito dal Mef e approdata a Palazzo Chigi, “di consiglio in consiglio il testo è stato ampliato ed è stato reso più appetibile”. Della paternità del salva-Berlusconi il sottosegretario non vuole sentir parlare: “Quel testo non porta la mia firma, non so da dove abbiano sentito queste fesserie. E’ gossip puro”. I riflettori tornano su Palazzo Chigi.
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Salva-Berlusconi, Renzi: “Norma rimandata”. Ma il salvataggio resta
Dopo le polemiche, il premier annuncia che il testo che annulla la condanna per frode fiscale sarà riproposto al Parlamento solo dopo che il leader di Fi avrà finito di scontare la pena. Ma in realtà l'ex Cavaliere punta a disinnescare la legge Severino e a ricandidarsi. E in questo modo potrebbe riuscirci. Ecco come
“Se qualcuno immagina che in questo provvedimento ci sia non si sa quale scambio, non c’è problema: noi ci fermiamo, questa norma la rimanderemo in Parlamento soltanto dopo l’elezione del Quirinale, dopo che Berlusconi avrà completato il suo periodo a Cesano Boscone e dimostreremo che non c’è nessun inciucio strano”. Con l’incendio che divampava, Matteo Renzi ha provato a gettare acqua sul fuoco: il premier ha annunciato al Tg5 di aver bloccato l’invio alla commissione Finanze della Camera del testo del decreto legislativo sull’abuso del diritto varato dal Consiglio dei ministri che potrebbe consentire a Silvio Berlusconi di chiedere un’incidente di esecuzione per la revisione della condanna a quattro anni per frode fiscale nel processo Mediaset. Ma se il testo tornasse in parlamento e venisse approvato così com’è, anche a pena ormai scontata l’ex Cavaliere potrebbe ottenere ugualmente indietro la sua agibilità politica. Proprio grazie a quella legge. Perché a Berlusconi non importa tanto disinnescare l’affidamento ai servizi sociali ormai quasi interamente scontato, ma l’incandidabilità arrivata dopo la condanna in virtù della legge Severino.
Le speranze dell’ex premier si fondano sul principio del “favor rei” garantito dall’articolo 2 del Codice Penale, secondo il quale “nessuno può essere punito per un fatto che, secondo una legge posteriore, non costituisce reato; e, se vi è stata condanna, ne cessano l’esecuzione e gli effetti penali“. Ora, in base al contestato articolo 19 bis inserito nel decreto di attuazione della delega fiscale, i reati fiscali di evasione e frode sono depenalizzati se l’Iva o l’imposta sul reddito evasa non supera “il 3% rispettivamente dell’imposta sul valore aggiunto o dell’imponibile dichiarato”. E l’evasione fiscale per la quale Berlusconi venne condannato il 1° agosto 2013 a quattro anni risulta molto al di sotto della soglia del 3% di non punibilità. Così, in virtù del combinato disposto di di decreto fiscale e codice penale, l’ex Cavaliere potrebbe chiedere la revoca della sentenza di condanna e di conseguenza chiedere anche la caduta degli effetti della legge Severino che a quella condanna sono legati: oltre alla decadenza da senatore sancita dall’aula il 27 novembre 2013, i sei anni di ineleggibilità. Una volta che il decreto diventerà legge, quindi, l’ex Cav potrebbe far ricorso alla Corte d’Appello di Milano e, se ottiene la revoca della sentenza, potrebbe chiedere la caduta degli effetti della Severino. Come? Precedenti specifici non ne esistono. Il leader di Forza Italia potrebbe magari rivolgersi al Tar (come per esempio ha fatto, con successo, il sindaco di Napoli De Magistris) oppure investendo la Giunta per le immunità e le elezioni del Senato, lo stesso organo che ha discusso e deciso la decadenza e l’incandidabilità. E la partita diventerebbe in gran parte politica.
Ma può la modifica di una legge portare alla cancellazione di una condanna definitiva la cui pena è stata già scontata? Berlusconi può contare su alcuni illustri precedenti. Il 4 dicembre 2003, la Corte d’ Appello di Torino ha revocato la condanna a 11 mesi inflitta in Cassazione a Cesare Romiti per falso in bilancio perché il fatto non era più previsto dalla legge come reato. Cos’era accaduto? La condanna era già passata in giudicato, ma il difensore dell’ex presidente della Fiat e di Rcs, Gilberto Lozzi, sulla base della nuova legge sul falso in bilancio (varata dal governo Berlusconi) aveva presentato istanza perché la sentenza fosse revocata: ”Il codice prevede – spiegava quel giorno il legale – che se un fatto diventa lecito la legge applichi la nuova norma anche alle sentenze già emesse. Il falso in bilancio attribuito a Romiti era pari allo 0,08% del patrimonio della Fiat e allo 0,7% dell’ utile. La nuova legge ritiene reato il falso in bilancio solo se esso supera l’ 1% del patrimonio netto o il 5% dell’ utile. Il caso in questione era molto lontano dalla soglia di punibilità”. “A sostegno della mia tesi – aggiungeva il legale – ho portato una sentenza della Cassazione a sezioni unite del 26 marzo del 2003, secondo cui se il falso in bilancio non supera la soglia prevista dalla legge il giudice che ha emesso la condanna ha il dovere di annullarla e assolvere l’imputato”. E i giudici, gli stessi che avevano emesso la condanna, davano ragione a Romiti, pronunciandosi per la revoca della pena. Per una questione di soglie cambiate, proprio come prevede il decreto contestato, questa volta sul fronte dell’evasione fiscale.
Non è finita. “Il fatto non è più previsto dalla legge come reato”: con questa formula il 6 novembre 2003 il giudice Guido Bufardeci revocava il patteggiamento concordato dagli ex vertici dell’Olivetti nell’ottobre del 1999 in un’inchiesta sui conti della società di Ivrea. Il procedimento riguardava l’ex presidente della Olivetti, Carlo De Benedetti, l’ amministratore delegato di allora, Corrado Passera, e gli allora direttori amministrativi Franco Salvatore Mai e Roberto Airaudo, che avevano patteggiato davanti al giudice Emanuela Gai tre mesi di reclusione e 15 milioni di multa ciascuno, convertiti in una pena pecuniaria pari a 51 milioni e 750 mila lire, per i reati di falso in bilancio qualitativo. I legali degli ex dirigenti erano riusciti a ottenere in sede di esecuzione la cancellazione del patteggiamento appellandosi alle conseguenze della recente riforma dei reati societari.
Continua, intanto, la caccia alla “manina” che ha scritto l’articolo 19 bis e l’ha inserito nel decreto. Ma è davvero così coomplicata? Se il premier Renzi volesse, potrebbe trovare il responsabile con un semplice colpo di telefono ad Antonella Manzione, sua fedelissima, ex capo dei vigili urbani di Firenze e oggi alla guida del Dipartimento per gli affari giuridici e legislativi della Presidenza del Consiglio, cui compete il coordinamento legislativo dei testi di legge di iniziativa governativa. Perché il Ministero dell’Economia ha messo in chiaro fin dal primo giorno che il testo licenziato dai suoi uffici per essere trasmesso a Palazzo Chigi non conteneva la norma. “Non solo non conteneva quell’articolo – conferma a IlFattoQuotidiano.it Luigi Casero, viceministro all’Economia indicato da alcuni organi di stampa come autore del 19 bis- ma non conteneva tutta una serie di norme aggiunte in un secondo momento, come quella che stabilisce che chi emette o utilizza fatture false non può essere perseguito se il valore della truffa è inferiore a mille euro“. Secondo Casero, una volta uscito dal Mef e approdata a Palazzo Chigi, “di consiglio in consiglio il testo è stato ampliato ed è stato reso più appetibile”. Della paternità del salva-Berlusconi il sottosegretario non vuole sentir parlare: “Quel testo non porta la mia firma, non so da dove abbiano sentito queste fesserie. E’ gossip puro”. I riflettori tornano su Palazzo Chigi.
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Milano, 19 feb. (Adnkronos) - "Nei mesi che hanno preceduto le elezioni, tutte le volte che mi chiedevano di spiegare il punto del programma, io ho ribadito, con la massima intensità, l'importanza del ruolo che rivestono tutti gli addetti alla segreteria, i segretari, i direttori e i greenkeeper, che rappresentano la spina dorsale dei circoli. Il pannello che abbiamo realizzato per l'allestimento della tenda federale recita 'Federazione Italiana Golf A.i.t.g Insieme per la crescita del golf italiano' e qua tocchiamo il punto saliente di quello che dovrà essere il lavoro del prossimo mandato anno: la massima collaborazione e il dialogo fra tutti gli attori principali del mondo del golf, in particolare con i circoli, di cui A.i.t.g inevitabilmente è anche espressione per il lavoro quotidiano che svolge". E' quanto affermato dal presidente della Federazione Italiana Golf-Fig, Cristiano Cerchiai, durante la conferenza dal titolo 'Novità del settore, migliori pratiche per l’irrigazione, adempimenti e sicurezza sul lavoro in un campo da golf', convegno a cura di A.i.t.g. Associazione italiana tecnici del golf, alla prima giornata di lavori della IX edizione di Myplant & Garden, il Salone internazionale del Verde, l’appuntamento professionale tra i più importanti al mondo per le filiere del florovivaismo, in programma a Fiera Milano Rho, dal 19 al 21 febbraio 2025.
"Se mi avete sentito dire, durante la fase di campagna, che dal punto di vista tecnico i professionisti rappresentano gli ambasciatori del golf, per coloro che si approcciano per la prima volta al nostro mondo, è anche vero, dall'altro lato, che addetti alla segreteria e i direttori rappresentano le prime persone che noi incontriamo quando varchiamo la soglia di un circolo e sono i nostri riferimenti all'interno di esso -spiega Cerchiai-. Vorrei spendere due parole a vantaggio e a favore di coloro che svolgono molto spesso un lavoro oscuro che sono i greenkeeper, che raramente vedono le lu ci della ribalta, ma ci mettono costantemente in condizione di giocare sfruttando le condizioni migliori del nostro campo".
“Tra i punti del programma e ancora una volta la collaborazione con A.i.t.g sarà molto forte, vi è sicuramente quel ruolo importantissimo che i tecnici A.i.t.g rivestono nella formazione delle figure professionali all'interno della Scuola nazionale di golf - continua - Lavoreremo con loro, ho già cominciato a parlarne per un aggiornamento dei programmi e anche per introdurre un percorso di formazione continua, come peraltro avviene già in molte altre realtà professionali, per esempio la mia”.
“Non posso, quindi, che ringraziare ancora una volta il coordinatore della sezione, il segretario e direttore Davide Lantos e l'altro coordinatore Corrado Graglia, per il lavoro che fino ad oggi abbiamo svolto e per cui a volte dovremo svolgere ancora. A tutta l’A.i.t.g e ai suoi rappresentanti ricordo che dovremo mettere in campo il nostro massimo impegno e la nostra massima collaborazione per riuscire a completare il percorso di modifica normativa del Piano di Azione Nazionale, riferito all'utilizzo dei prodotti fitosanitari sugli interventi erbosi dei campi da golf. Quindi, dovremo attivarci insieme per contattare e per interloquire con i ministeri competenti, perché il risultato deve essere ottenuto anche in tempi relativamente rapidi”, conclude.
Milano, 19 feb. (Adnkronos) - "Nei mesi che hanno preceduto le elezioni, tutte le volte che mi chiedevano di spiegare il punto del programma, io ho ribadito, con la massima intensità, l'importanza del ruolo che rivestono tutti gli addetti alla segreteria, i segretari, i direttori e i greenkeeper, che rappresentano la spina dorsale dei circoli. Il pannello che abbiamo realizzato per l'allestimento della tenda federale recita 'Federazione Italiana Golf A.i.t.g Insieme per la crescita del golf italiano' e qua tocchiamo il punto saliente di quello che dovrà essere il lavoro del prossimo mandato anno: la massima collaborazione e il dialogo fra tutti gli attori principali del mondo del golf, in particolare con i circoli, di cui A.i.t.g inevitabilmente è anche espressione per il lavoro quotidiano che svolge". E' quanto affermato dal presidente della Federazione Italiana Golf-Fig, Cristiano Cerchiai, durante la conferenza dal titolo 'Novità del settore, migliori pratiche per l’irrigazione, adempimenti e sicurezza sul lavoro in un campo da golf', convegno a cura di A.i.t.g. Associazione italiana tecnici del golf, alla prima giornata di lavori della IX edizione di Myplant & Garden, il Salone internazionale del Verde, l’appuntamento professionale tra i più importanti al mondo per le filiere del florovivaismo, in programma a Fiera Milano Rho, dal 19 al 21 febbraio 2025.
"Se mi avete sentito dire, durante la fase di campagna, che dal punto di vista tecnico i professionisti rappresentano gli ambasciatori del golf, per coloro che si approcciano per la prima volta al nostro mondo, è anche vero, dall'altro lato, che addetti alla segreteria e i direttori rappresentano le prime persone che noi incontriamo quando varchiamo la soglia di un circolo e sono i nostri riferimenti all'interno di esso -spiega Cerchiai-. Vorrei spendere due parole a vantaggio e a favore di coloro che svolgono molto spesso un lavoro oscuro che sono i greenkeeper, che raramente vedono le lu ci della ribalta, ma ci mettono costantemente in condizione di giocare sfruttando le condizioni migliori del nostro campo".
“Tra i punti del programma e ancora una volta la collaborazione con A.i.t.g sarà molto forte, vi è sicuramente quel ruolo importantissimo che i tecnici A.i.t.g rivestono nella formazione delle figure professionali all'interno della Scuola nazionale di golf - continua - Lavoreremo con loro, ho già cominciato a parlarne per un aggiornamento dei programmi e anche per introdurre un percorso di formazione continua, come peraltro avviene già in molte altre realtà professionali, per esempio la mia”.
“Non posso, quindi, che ringraziare ancora una volta il coordinatore della sezione, il segretario e direttore Davide Lantos e l'altro coordinatore Corrado Graglia, per il lavoro che fino ad oggi abbiamo svolto e per cui a volte dovremo svolgere ancora. A tutta l’A.i.t.g e ai suoi rappresentanti ricordo che dovremo mettere in campo il nostro massimo impegno e la nostra massima collaborazione per riuscire a completare il percorso di modifica normativa del Piano di Azione Nazionale, riferito all'utilizzo dei prodotti fitosanitari sugli interventi erbosi dei campi da golf. Quindi, dovremo attivarci insieme per contattare e per interloquire con i ministeri competenti, perché il risultato deve essere ottenuto anche in tempi relativamente rapidi”, conclude.
Roma, 19 feb. (Adnkronos) - Nell'ambito della mostra 'Tony Cragg Infinite Forme e Bellissime', a cura di Sergio Risaliti e Stéphane Vergera, aperta al pubblico fino al 4 maggio nei saloni del Museo Nazionale Romano alle Terme di Diocleziano, il 20 febbraio e il 3 aprile (alle 15.30) è in programma la visita tattile per persone con disabilità visiva, in collaborazione con l'Associazione di volontariato Museum - Odv, che collabora sin dal 1994 presso tutti i musei comunali, statali e privati, realizzando visite tattili, laboratori artistici, teatro al buio, corsi di formazione, progetti con gli Istituti scolastici di ogni ordine e grado, tutte attività a titolo gratuito e rivolte a persone con disabilità visiva.
Nel corso degli anni l'associazione ha svolto molti progetti in convenzione con le gallerie nazionali e, tutt'oggi, continua la collaborazione. Bam Eventi d’Arte ha desiderato proporre questi incontri perseguendo la linea interpretativa dell'artista Tony Cragg, il quale ha fatto della percezione in ogni sua forma un suo preciso intento, basti pensare alla mostra "Tony Cragg : per favore toccateci!" esibita a Dusseldorf nel 2024 e curata dal direttore Generale Felix Kramer, dove la percezione tattile è stata addirittura imposta ai visitatori, uso del tutto proibito nella prassi museale.
Il noto artista ha fatto della esplorazione della materia e del suo intrinseco significato uno dei temi centrali della sua ricerca artistica ed, in ossequio a tale desiderio, la visita renderà possibile al visitatore, affetto da disabilità visiva accarezzare con le mani ed apprezzare le superfici delle opere in mostra, leggendole come un documento Braille . L’associazione Museum ha organizzato la visita per i loro associati, che si svolgerà il 20 febbraio alle ore 15.30 e il 3 aprile alle ore 15.30, suddividendo in gruppi di sei associati con disabilità, più loro accompagnatori o cani guida, più quattro accompagnatori dell'associazione per ogni gruppo di partecipanti con disabilità visiva. Sarà presente all’evento Giulia Silvia Ghia, assessore alla Cultura, politiche Educative e Giovanili e allo Sport di Roma.
Roma, 19 feb. (Adnkronos) - Nell'ambito della mostra 'Tony Cragg Infinite Forme e Bellissime', a cura di Sergio Risaliti e Stéphane Vergera, aperta al pubblico fino al 4 maggio nei saloni del Museo Nazionale Romano alle Terme di Diocleziano, il 20 febbraio e il 3 aprile (alle 15.30) è in programma la visita tattile per persone con disabilità visiva, in collaborazione con l'Associazione di volontariato Museum - Odv, che collabora sin dal 1994 presso tutti i musei comunali, statali e privati, realizzando visite tattili, laboratori artistici, teatro al buio, corsi di formazione, progetti con gli Istituti scolastici di ogni ordine e grado, tutte attività a titolo gratuito e rivolte a persone con disabilità visiva.
Nel corso degli anni l'associazione ha svolto molti progetti in convenzione con le gallerie nazionali e, tutt'oggi, continua la collaborazione. Bam Eventi d’Arte ha desiderato proporre questi incontri perseguendo la linea interpretativa dell'artista Tony Cragg, il quale ha fatto della percezione in ogni sua forma un suo preciso intento, basti pensare alla mostra "Tony Cragg : per favore toccateci!" esibita a Dusseldorf nel 2024 e curata dal direttore Generale Felix Kramer, dove la percezione tattile è stata addirittura imposta ai visitatori, uso del tutto proibito nella prassi museale.
Il noto artista ha fatto della esplorazione della materia e del suo intrinseco significato uno dei temi centrali della sua ricerca artistica ed, in ossequio a tale desiderio, la visita renderà possibile al visitatore, affetto da disabilità visiva accarezzare con le mani ed apprezzare le superfici delle opere in mostra, leggendole come un documento Braille . L’associazione Museum ha organizzato la visita per i loro associati, che si svolgerà il 20 febbraio alle ore 15.30 e il 3 aprile alle ore 15.30, suddividendo in gruppi di sei associati con disabilità, più loro accompagnatori o cani guida, più quattro accompagnatori dell'associazione per ogni gruppo di partecipanti con disabilità visiva. Sarà presente all’evento Giulia Silvia Ghia, assessore alla Cultura, politiche Educative e Giovanili e allo Sport di Roma.
Roma, 19 feb. (Adnkronos) - “Una mostra di fotografie che ritraggono 20 donne. Sono onorata di far parte di questa selezione. Sono tantissime le donne in Italia e nel mondo, che spesso non vengono valorizzate e consultate per le loro capacità. Questa mostra darà effettivamente valore e visibilità a 20 delle nostre eccellenze”.
Sono le parole di Martina Caironi, atleta paralimpica e Legacy specialist in Milano Cortina 2026, intervistata dall’Adnkronos alla presentazione in anteprima della mostra di Fondazione Bracco “Una vita per lo sport. Volti e conquiste delle 100esperte” che gode del patrocinio del Comune di Milano e Fondazione Milano Cortina 2026.
L’esposizione sarà allestita dal 25 febbraio al 25 marzo, in Corso Vittorio Emanuele a Milano e si colloca nell’ambito del progetto ‘100 donne contro gli stereotipi’ (“#100esperte”), ideato dall’Osservatorio di Pavia e dall'associazione Gi.U.Li.A. Giornaliste, con lo sviluppo di Fondazione Bracco e con il supporto della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea per valorizzare l’expertise femminile.
Con la sua abilità artistica, il fotografo Gerald Bruneau ha saputo immortalare l’essenza delle donne-atlete: “È stato bello lavorare con questo fotografo - dice Caironi - Ha cercato lo scatto che raffigurasse l'atleta nel gesto tecnico e nella preparazione. È importante questo tipo di rappresentazione nello sport paralimpico ed è importante che venga mostrato, senza timore, lo strumento con cui si fa lo sport, nel mio caso una protesi con una lamina, e il gesto tecnico che l'atleta paralimpico ricerca, studia, prepara”, le sue parole.
Infine, l’atleta sottolinea l’importanza di smontare lo stigma attorno alla parola ‘paralimpico’: “Abbiamo un vocabolario molto ampio e abbiamo una parola per descrivere gli atleti con una disabilità: paralimpici - rimarca - Abbiamo inoltre una parola per spiegare l'evento più importante che viene ogni quattro anni, che è la Paralimpiade. Utilizziamo questi termini senza paura. La vera discriminazione non sta nel dire ‘para’, quello è il termine corretto - avverte - La discriminazione sta nel non considerare gli atleti paralimpici degli di essere raccontati, visti ed elogiati. Questa è la vera discriminazione”, le sue parole.
Roma, 19 feb. (Adnkronos) - “Il governo Meloni sarà ricordato come il governo della fuga perenne, campioni del mondo di scaricabarile con le proprie responsabilità. Infatti dopo l’inquietante liberazione di Almasri, in cui Giorgia Meloni si è data alla latitanza - che continua - con il Parlamento, ora il governo tenta di squagliarsela anche sul caso Paragon". Così la segretaria del Pd, Elly Schlein.
"Sappiamo che giornalisti e attivisti italiani sono stati spiati con il spyware Graphite, utilizzato esclusivamente da organi dello stato. È preciso dovere del governo fare chiarezza e dirci chi spiava queste persone e per quale motivo, risposta che oggi lo stesso governo si è rifiutato di dare alle interrogazioni in Parlamento, in cui peraltro si chiedeva se la Polizia penitenziaria avesse mai acquisito o utilizzato Paragon".
"Prima ancora di rispondere a questa semplice domanda, il sottosegretario Mantovano ha comunicato la classificazione di queste informazioni. Cosa sta nascondendo il governo Meloni? Il Paese si merita risposte e il luogo dove fornirle è il Parlamento".
Roma, 19 feb. (Adnkronos) - "Ma nelle mani di chi siamo? Siamo nelle mani di nessuno. Ieri con un atto gravissimo il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Mantovano ha secretato, oggi lei ministro Nordio viene in aula e spiattella tutto. Ma non vi siete parlati?". Così Davide Faraone al question time alla Camera dopo che il ministro Carlo Nordio ha detto in aula che "nessuna persona è stata mai intercettata dalla polizia penitenziaria" rispondendo alla domanda delle opposizioni a cui il governo ieri aveva spiegato che si poteva rispondere solo nelle "sedi opportune" ovvero il Copasir. "E allora chi aveva in uso Paragon? Quindi sono le procure ministro? Diteci una volta per tutte chi lo ha utilizzato e con quali finalità. Vergogna".