Unione Europea, Germania e Francia intervengono per ribadire che la Grecia rimarrà nell’euro. Qualsiasi ipotesi di Grexit è fuori dal dibattito, nonostante le indiscrezioni pubblicate dallo Spiegel: “Secondo il trattato Ue l’appartenenza alla zona euro è irrevocabile. L’euro c’è per restare e crescere ed ha provato la sua resilienza” dice un portavoce della Commissione europea. Der Spiegel il 3 gennaio aveva scritto che la cancelliera Angela Merkel e il ministro delle finanze Wolfgang Schaeuble considerano realistica e non drammatica una eventuale uscita di Atene dalla moneta unica sulla scia di una vittoria del movimento di sinistra Syriza, guidato da Alexis Tsipras, alle elezioni anticipate del 25 gennaio. “Non commentiamo le indiscrezioni. La posizione della Commissione Ue resta quella espressa dal commissario Moscovici il 29 dicembre. L’unica dichiarazione che veramente vale è quella degli elettori greci il 25 gennaio”, ha detto un portavoce della Commissione europea.
Governo tedesco: “Rafforzare eurozone, compresa la grecia”. A queste dichiarazioni si aggiunge la presa di posizione del governo tedesco con il portavoce Steffen Seibert che sottolinea che “il governo tedesco e i suoi partner lavorano per rafforzare l’eurozona nel suo insieme e per tutti i suoi membri, Grecia inclusa. Per fare questo bisogna andare avanti sulla strada seguita finora e sulle riforme”. Secondo Seibert “l’eurozona ha fatto molti progressi, un’unione bancaria, un fondo di salvataggio e la possibilità di ammorbidire l’effetto contagio”. Il governo tedesco non si pone il problema di una eventuale inadempienza sui crediti da parte di Atene nell’ipotesi di un’uscita dall’euro. La questione non si pone, ha spiegato, “noi ci aspettiamo e riteniamo che la Grecia si atterrà agli impegni”dice un portavoce del ministero. “Rispettiamo il voto e aspettiamo. Si tratta di una decisione sovrana del popolo greco” sottolinea Seibert.
Bild: “La Merkel spinge per la Grecia fuori dall’Euro”. Intanto però a battere duro è il quotidiano Bild che, da tempo su una linea rigorista, si è espresso a favore di un chiaro incoraggiamento del governo Merkel alla Grecia a procedere verso la fuoriuscita di Atene qualora questo si rendesse necessario. “Se i radicali di sinistra vincono le elezioni di fine gennaio e sospendono gli impegni assunti a livello europeo, il governo tedesco esibirà il cartellino rosso. Un passo che doveva essere compiuto già da tempo!”, commenta l’analista Jan W. Schäfer. Il giornale arriva ad esortare la Grecia a “vendere le sue isole” per ripagare i debiti, invita i greci a non lasciarsi tentare dai “lestofanti” di estrema sinistra al voto ma piuttosto a sostenere il corso delle riforme per quanto “arduo ed accidentato”. “Solo così – prosegue il giornale dopo aver azzardato un paragone tra le sanzioni che spettano al calciatore che commette un fallo e la possibilità invece per un paese che non rispetta le regole di ricevere comunque aiuto e sostegno – Atene può sperare di essere ancora oggetto di solidarietà. Perché l’Euro può benissimo vivere senza i greci“.
Hollande: “Grecia può uscire, ma rispetti gli impegni”. Diverso il tenore di Parigi. Per il presidente francese François Hollande “i greci sono liberi di uscire dal blocco dell’euro ma il Paese deve rispettare i suoi impegni”. “I greci sono liberi di scegliere il loro proprio destino – ha dichiarato Hollande in un’intervista con radio France Inter – Tuttavia, detto questo, ci sono certi impegni che sono stati presi e tutti devono essere ovviamente rispettati”. Il presidente ha anche ribadito la necessità di concentrarsi sula promozione della crescita per raggiungere la salute delle finanze pubbliche. “L’Europa non può continuare a essere identificata con l’austerità. L’Europa deve essere il nostro scudo”.
Borse, crollo eurozona: Milano -4,9%. Giornata buia per le principali borse europee che, in una giornata di forte nervosismo, anche a causa della situazione greca, chiudono in forte ribasso. Una delle peggiori è proprio Milano, con l’indice Ftse Mib che fa registrare un -4,92%. Tra i titoli che hanno perso di più ci sono Eni (-8%), Unicredit (-6,6%), entrambe sospese, e Banca Intesa (-5,9%). Male Atene, che perde il 5%, ma anche Madrid (-3,1%), Parigi (-3%) e Francoforte (-2,99%). Calo più contenuto per Londra che chiude la giornata perdendo meno del 2%.
Sondaggi Grecia: “Syriza al 30%”. Nel frattempo escono altri sondaggi in vista delle elezioni. Syriza, il partito di sinistra radicale greco guidato da Alexis Tsipras, riconferma il primato di preferenze nei confronti di Nea Dimokratia (centrodestra al governo del premier Antonis Samaras) anche se il divario si continua a ridurre. Secondo la rilevazione della Rass per il giornale Elefteros Tipos. Importante è la percentuale dei greci che si dicono convinti che la Grecia debba rimanere nell’Eurozona: il 74,2% degli intervistati. Syriza ottiene il 30,4% delle preferenze contro il 27,3% di Nea Dimokratia. Al terzo posto si trova il Partito Comunista di Grecia con il 4,8%. Seguono To Potami (Il Fiume, nuova formazione politica di centro-sinistra) con il 4,7%, i filo-nazisti di Alba Dorata con il 3,8% e il Pasok (socialisti) con il 3,5%. Alla domanda su chi sarebbe il miglior primo ministro al momento per la Grecia, il 41% ha risposto Samaras, contro il 33,4% che ha risposto che preferirebbe Tsipras.