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Bpm, pm Milano chiede rinvio a giudizio per Ponzellini e altri 14 imputati

Cuore del processo i presunti finanziamenti illeciti concessi quando guidava l’istituto di credito anche a politici senza che avessero i requisiti. Le difese nella scorsa udienza avevano chiesto che la Procura depositasse copia di tutte le intercettazioni
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Il pm di Milano Roberto Pellicano in sede di udienza preliminare ha ribadito la richiesta di rinvio a giudizio per l’ex presidente di Bpm Massimo Ponzellini e per altre 14 persone per la vicenda dei presunti finanziamenti illeciti concessi quando Ponzellini guidava l’istituto di credito. Le difese nella scorsa udienza avevano chiesto che la Procura depositasse copia di tutte le intercettazioni.

Il gup Alessandra Simion, però, ha respinto questa ed altre eccezioni presentate dai difensori degli imputati, tra cui ci sono anche l’allora braccio destro di Ponzellini, Antonio Cannaliere, e il patron di Atlantis/B-Plus Francesco Corallo.

Il giudice, però, accogliendo l’istanza della difesa, ha deciso di trasmettere per competenza territoriale al Tribunale di Bologna la posizione del commercialista Guido Rubbi, accusato di associazione per delinquere e riciclaggio. Il pm, invece, aveva dato parere favorevole al trasferimento per competenza solo per l’accusa di riciclaggio. Gli altri imputati sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere, appropriazione indebita, riciclaggio e corruzione privata. Le difese parleranno davanti al gup nelle udienze fissate per il 28 gennaio, il 4 e il 12 febbraio.

Ponzellini, secondo quanto emerge dalle imputazioni, avrebbe creato “una struttura parallela e deviata” all’interno di Bpm per distribuire oltre 233 milioni di euro di presunti finanziamenti illeciti anche “a soggetti segnalati da ambienti politici o imprenditoriali”. In cambio dei presunti prestiti illeciti Ponzellini – finito agli arresti domiciliari il 29 maggio 2012 – e altri indagati avrebbero ottenuto ‘compensi’, ossia presunte mazzette, per circa 2,4 milioni di euro. Nella lunga lista di quei clienti che avrebbero ricevuto presunti finanziamenti illeciti dalla banca figura anche la parlamentare di Forza Italia Daniela Santanché.

Secondo i pm, infatti, Ponzellini e Cannalire, “in conflitto di interessi” per la loro posizione di dirigenti di Bpm, avrebbero finanziato“nell’interesse esclusivo di Daniela Santanché” due società da lei amministrate, “Visibilia2 e Visibilia srl” con “circa 2,8 milioni di euro”. Secondo quanto emerge da una delle intercettazioni depositate tra gli atti della Procura di Milano, poi, lanomina alla guida di Bpm di Massimo Ponzellini sarebbe stata “sponsorizzata” dall’ex ministro dell’Economia Giulio Tremonti di cui l’ex banchiere sarebbe stato “amico intimo”.

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