Gente di mare, che se ne va. Per Napoleone era l’Elba, per Foscolo Zacinto, per Ulisse Itaca. C’è sempre un’isola, un rifugio, un approdo alla fine di un lungo viaggio, che questo sia reale o metaforico, di onde o soltanto interiore, vero come quelli di Conrad, di fantasia come quelli di Salgari. “…per chi erra sul mare o per chi è sbarcato e ora traffica coi sandali per andarsene a casa…”, dice la poesia “Uva di mare” di Derek Walcott. Partire per tornare, migliori, più ampi, più gonfi d’esperienze e di vita, di sguardi, di cibi, di racconti, di rughe, di facce, di nuovi percorsi intrecciati.
Così il progetto europeo triennale “Meeting the Odyssey”, nel quale sono coinvolte due compagnie nostrane Le Scarlattine lombarde ed i cagliaritani del Cada Die Teatro si sono, letteralmente, “imbarcati” in questa avventura alla ricerca dell’Ulisse contemporaneo, un viaggio che se nella scorsa estate li ha visti su una goletta nel Mar Baltico, la prossima li vedrà protagonisti attorno nel Mediterraneo, il periplo della Sardegna (collegandosi anche nel “Festival dei Tacchi” in Ogliastra ad inizio agosto; i Tacchi, patria del vino rosso Cannonau, sono le montagne lì vicino e non hanno niente a che vedere con le calzature femminili), Malta e nella bassa Francia, fino all’esplosione, conclusione ed epilogo nel Mar Egeo nel 2016 toccando svariate isolette greche. Tre anni, tre percorsi, tre viaggi differenti, stesse modalità d’interpretazione del mestiere dell’attore, di quello del drammaturgo che sente, raccoglie le storie, le mette in scena, le dona in forma artistica.
La barca a vela Hoppet è stata costruita in Estonia novanta anni fa, ha venti posti più quattro per la ciurma. Sopra una Babele di lingue si incastrano: si vive ventiquattro ore al giorno insieme, si lavora, si scrive, si fa da mangiare, si collabora. Il primo viaggio è durato dal 18 maggio al 31 agosto. Per tre mesi e mezzo di navigazione e sbarchi, ripartenze e attracchi, approdi ed ancoraggi, veleggiamenti e vento in poppa, salmastro e cime da issare, i due capisaldi della compagnia di ricerca Cada Die, Giancarlo Biffi e Alessandro Mascia (cadadieteatro.it), sono rimasti assieme a pezzi degli altri gruppi che hanno collaborato al progetto, toccando San Pietroburgo, Hanko in Finlandia e Hiiumaa in Estonia, spostandosi all’interno ad Opole in Polonia al sapore di Grotowski, proseguendo per Berlino, inoltrandosi a Praga, risalendo a Copenaghen, fino ad Helsinki.
Un progetto da 2 milioni e 360 mila euro con undici Nazioni e quattordici strutture coinvolte. Se dall’Italia hanno partecipato Cada Die (200.000 euro complessivi tra UE e finanziamento interno), Scarlattine con il supporto della Regione Lombardia (517.000) e Teatro della Limonaia di Sesto Fiorentino (26.000), dalla Grecia la compagnia Anapoda (71.000), dalla Danimarca gli Asterions Hus (130.000), dalla Polonia l’Opolski (137.000), dalla Germania i Per Aspera (10.000), dalla repubblica Ceca i ProFitArt (53.000), dalla Finlandia i Viirus (868.000), dall’Estonia i NO99 (36.000), dalla Russia gli Skorohod (21.000), dalla Francia il Reseau en scene Languedoc-Roussillon (268.000), da Malta il Malta Council for Culture and the Arts (17.000). Una grande miscela: Love Boat e Moby Dick, Il vecchio e il mare e Novecento.
Navigazione e discesa a terra intervistando i residenti del luogo sui grandi temi dell’uomo: l’amore, il viaggio, la guerra, l’identità, l’essere straniero. Ne sono usciti tanti momenti, sorta di flash mob, ricomposti in “istant performance” nei porti, per strada, nei teatri o nelle metropolitane. Quanto è contemporanea l’Odissea. Nella rinascita dei localismi, dei regionalismi, dei nazionalismi, nella frattura dei Paesi in staterelli, solo l’arte dimostra di non avere frontiere: “Auspichiamo un mondo dove la poesia vince sulla polizia”, spiega Biffi. L’Odissea come qualcosa di quotidiano: andare al centro dell’uomo. Accanto alle “istant” le quattro grandi produzioni, Viirus, Opolski, Scarlattine (“Sbarchi” il titolo) e Cada Die (“Io sono io”), che saranno il motore principale dell’edizione greca del 2016.
Nel 2015 la carovana partirà ufficialmente da Milano il 22 maggio, in clima di Expò, toccando il lago di Lecco, il lago di Como, Genova, Malta, il giro della Sardegna dal primo al 31 agosto, Montpellier, per concludersi al festival “Intercity” alla Limonaia ed a Castiglioncello. “Vuoi che ti racconti una storia? Allora raccontami una storia”, questo Biffi, Mascia e soci dicevano scendendo ed attraccando a banchine e porticcioli. Così sono nate le nuove reinterpretazioni dell’episodio dei Ciclopi, a San Pietroburgo, di Eolo, ad Hanko, degli Lestrigoni a Hiiumaa, delle Sirene e Circe a Opole, della discesa nell’Ade a Praga, della Fame a Copenaghen, di Calipso ad Helsinki. Non resta che attendere che la goletta punti le sue otto bianche vele spiegate dentro lo Stretto di Gibilterra, che sfondi l’imene delle Colonne d’Ercole e, dopo aver toccato Malaga, Valencia e Marsiglia, miri al secondo giro teatrale alla ricerca del nostro personale interiore Ulisse. “E il naufragar m’è dolce in questo mare”.
Cada Die Teatro, Cagliari
Tommaso Chimenti
Critico teatrale
Cultura - 11 Gennaio 2015
‘Meeting the Odyssey’, attori-naviganti alla ricerca dell’Ulisse contemporaneo
Gente di mare, che se ne va. Per Napoleone era l’Elba, per Foscolo Zacinto, per Ulisse Itaca. C’è sempre un’isola, un rifugio, un approdo alla fine di un lungo viaggio, che questo sia reale o metaforico, di onde o soltanto interiore, vero come quelli di Conrad, di fantasia come quelli di Salgari. “…per chi erra sul mare o per chi è sbarcato e ora traffica coi sandali per andarsene a casa…”, dice la poesia “Uva di mare” di Derek Walcott. Partire per tornare, migliori, più ampi, più gonfi d’esperienze e di vita, di sguardi, di cibi, di racconti, di rughe, di facce, di nuovi percorsi intrecciati.
Così il progetto europeo triennale “Meeting the Odyssey”, nel quale sono coinvolte due compagnie nostrane Le Scarlattine lombarde ed i cagliaritani del Cada Die Teatro si sono, letteralmente, “imbarcati” in questa avventura alla ricerca dell’Ulisse contemporaneo, un viaggio che se nella scorsa estate li ha visti su una goletta nel Mar Baltico, la prossima li vedrà protagonisti attorno nel Mediterraneo, il periplo della Sardegna (collegandosi anche nel “Festival dei Tacchi” in Ogliastra ad inizio agosto; i Tacchi, patria del vino rosso Cannonau, sono le montagne lì vicino e non hanno niente a che vedere con le calzature femminili), Malta e nella bassa Francia, fino all’esplosione, conclusione ed epilogo nel Mar Egeo nel 2016 toccando svariate isolette greche. Tre anni, tre percorsi, tre viaggi differenti, stesse modalità d’interpretazione del mestiere dell’attore, di quello del drammaturgo che sente, raccoglie le storie, le mette in scena, le dona in forma artistica.
La barca a vela Hoppet è stata costruita in Estonia novanta anni fa, ha venti posti più quattro per la ciurma. Sopra una Babele di lingue si incastrano: si vive ventiquattro ore al giorno insieme, si lavora, si scrive, si fa da mangiare, si collabora. Il primo viaggio è durato dal 18 maggio al 31 agosto. Per tre mesi e mezzo di navigazione e sbarchi, ripartenze e attracchi, approdi ed ancoraggi, veleggiamenti e vento in poppa, salmastro e cime da issare, i due capisaldi della compagnia di ricerca Cada Die, Giancarlo Biffi e Alessandro Mascia (cadadieteatro.it), sono rimasti assieme a pezzi degli altri gruppi che hanno collaborato al progetto, toccando San Pietroburgo, Hanko in Finlandia e Hiiumaa in Estonia, spostandosi all’interno ad Opole in Polonia al sapore di Grotowski, proseguendo per Berlino, inoltrandosi a Praga, risalendo a Copenaghen, fino ad Helsinki.
Un progetto da 2 milioni e 360 mila euro con undici Nazioni e quattordici strutture coinvolte. Se dall’Italia hanno partecipato Cada Die (200.000 euro complessivi tra UE e finanziamento interno), Scarlattine con il supporto della Regione Lombardia (517.000) e Teatro della Limonaia di Sesto Fiorentino (26.000), dalla Grecia la compagnia Anapoda (71.000), dalla Danimarca gli Asterions Hus (130.000), dalla Polonia l’Opolski (137.000), dalla Germania i Per Aspera (10.000), dalla repubblica Ceca i ProFitArt (53.000), dalla Finlandia i Viirus (868.000), dall’Estonia i NO99 (36.000), dalla Russia gli Skorohod (21.000), dalla Francia il Reseau en scene Languedoc-Roussillon (268.000), da Malta il Malta Council for Culture and the Arts (17.000). Una grande miscela: Love Boat e Moby Dick, Il vecchio e il mare e Novecento.
Navigazione e discesa a terra intervistando i residenti del luogo sui grandi temi dell’uomo: l’amore, il viaggio, la guerra, l’identità, l’essere straniero. Ne sono usciti tanti momenti, sorta di flash mob, ricomposti in “istant performance” nei porti, per strada, nei teatri o nelle metropolitane. Quanto è contemporanea l’Odissea. Nella rinascita dei localismi, dei regionalismi, dei nazionalismi, nella frattura dei Paesi in staterelli, solo l’arte dimostra di non avere frontiere: “Auspichiamo un mondo dove la poesia vince sulla polizia”, spiega Biffi. L’Odissea come qualcosa di quotidiano: andare al centro dell’uomo. Accanto alle “istant” le quattro grandi produzioni, Viirus, Opolski, Scarlattine (“Sbarchi” il titolo) e Cada Die (“Io sono io”), che saranno il motore principale dell’edizione greca del 2016.
Nel 2015 la carovana partirà ufficialmente da Milano il 22 maggio, in clima di Expò, toccando il lago di Lecco, il lago di Como, Genova, Malta, il giro della Sardegna dal primo al 31 agosto, Montpellier, per concludersi al festival “Intercity” alla Limonaia ed a Castiglioncello. “Vuoi che ti racconti una storia? Allora raccontami una storia”, questo Biffi, Mascia e soci dicevano scendendo ed attraccando a banchine e porticcioli. Così sono nate le nuove reinterpretazioni dell’episodio dei Ciclopi, a San Pietroburgo, di Eolo, ad Hanko, degli Lestrigoni a Hiiumaa, delle Sirene e Circe a Opole, della discesa nell’Ade a Praga, della Fame a Copenaghen, di Calipso ad Helsinki. Non resta che attendere che la goletta punti le sue otto bianche vele spiegate dentro lo Stretto di Gibilterra, che sfondi l’imene delle Colonne d’Ercole e, dopo aver toccato Malaga, Valencia e Marsiglia, miri al secondo giro teatrale alla ricerca del nostro personale interiore Ulisse. “E il naufragar m’è dolce in questo mare”.
Cada Die Teatro, Cagliari
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Roma, 20 feb. (Adnkronos) - "Tweet invecchiati male: un sottosegretario alla giustizia che attacca i magistrati che lo condannano. E la Meloni sta con lui. Dalla Repubblica delle Banane è tutto". Lo scrive Matteo Renzi sui social postando un tweet di Andrea Delmastro del 2015 in cui scriveva: "Renzi contro la magistratura. Esiste qualcosa che non sappia di berlusconismo con 20 anni di ritardo? #figliodiberlusconi".
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - “Lo scontro tra i ministri Lollobrigida e Piantedosi sulla vicenda Bari conferma l’arroganza e lo scarso senso dello Stato di questa destra. Un esponente come Lollobrigida avrebbe preteso, fuori da ogni regola e ignorando il lavoro della Commissione di accesso, di imporre al Ministro dell’Interno lo scioglimento del Comune di Bari. Fin dall’inizio la destra si è comportata in questo modo, ma tutto ha dimostrato l’infondatezza di queste accuse e manovre, il lavoro importante contro le mafie svolto da sindaco De Caro e presidente Emiliano. Non può essere che un ministro come Lollobrigida si comporti in questo modo. Chiameremo il Governo a risponderne”. Così il capogruppo Pd in commissione Antimafia Walter Verini.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - "Il sottosegretario alla giustizia Delmastro, condannato a otto mesi di carcere per rivelazione di segreto d’ufficio e un anno di interdizione dai pubblici uffici, ha dichiarato di non volersi dimettere. È senza vergogna. Se ne vada e lo faccia il prima possibile. Le istituzioni sono una cosa seria, non la proprietà privata di qualcuno”. Così sui social Antonio Misiani della segreteria del Partito Democratico.
Milano, 20 feb. (Adnkronos) - I carabinieri hanno raccolto tutte le dichiarazioni rese dagli staff e direttamente dagli imprenditori contattati dal gruppo di truffatori che usando il nome del ministro della Difesa Guido Crosetto hanno tentato raggiri milionari. La banda ha contattato almeno una decina delle famiglie più note e ricche in Italia, tra cui Massimo Moratti (l'unica vittima che ha denunciato il raggiro subito), Marco Tronchetti Provera, esponenti delle famiglie Beretta, Del Vecchio, Caprotti e Della Valle, lo stilista Giorgio Armani.
Una volta sentiti dai militari non tutte le persone che hanno risposto alle telefonate del finto ministro o del sedicente generale hanno deciso di sporgere denuncia. La procura di Milano che indaga sulle truffe sta proseguendo il lavoro sul fronte internazionale, per capire i movimenti bancari del denaro recuperato, mentre restano due gli indagati stranieri per associazione per delinquere finalizzata.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - "Delmastro è sottosegretario alla Giustizia, la sua condanna è grave già solo per questo. In più questa condanna arriva perché ha usato i suoi attuali poteri di sottosegretario per manganellare l'opposizione in Parlamento rivelando informazioni che non potevano essere rivelate. C'è un evidente e gigantesco problema politico. Non può restare al suo posto, è inaccettabile". Così Anna Ascani, Vicepresidente della Camera e deputata dem, intervenendo a Metropolis.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - “Senza disciplina. Senza onore. Doveva dimettersi ben prima, a prescindere dalla condanna. Ogni minuto di permanenza in carica di Delmastro è un insulto alle istituzioni”. Così sui social Peppe Provenzano della segreteria del Partito Democratico.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto nel pomeriggio al Quirinale, in separate udienze, per la presentazione delle Lettere Credenziali, i nuovi Ambasciatori: S.E. Vladimir Karapetyan, Repubblica di Armenia; S.E. Roberto Balzaretti, Confederazione Svizzera; S.E. Francella Maureen Strickland, Stato Indipendente di Samoa; S.E. Amb. Matthew Wilson, Barbados; S.E. Augusto Artur António da Silva, Repubblica della Guinea Bissau; S.E. Noah Touray, Repubblica del Gambia; S.E. Richard Brown, Giamaica. Era presente il Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Edmondo Cirielli. Si legge in una nota del Quirinale.