Voleva dividere la ‘ndrangheta, sognava per sé il ruolo di capo indiscusso della Lombardia. Non fece in tempo, due killer lo giustiziarono mentre sorseggiava cappuccino bianco ai tavolini di una bar a San Vittore Olona. Era il tardo pomeriggio del 14 luglio 2008. Carmelo Novella, il boss secessionista, ebbe solo il tempo di fissare le armi che da lì a pochi secondi lo avrebbero ucciso. Sette anni e sei mesi dopo, il Ros di Milano chiude il cerchio attorno a uno dei più eclatanti omicidi di mafia nel nord Italia. Questa mattina, infatti, il giudice per le indagini preliminari Andrea Ghinetti ha firmato un’ordinanza di custodia in carcere per il capo della locale di Stignano Cosimo Giuseppe Leuzzi, ritenuto il terzo e ultimo mandante dell’esecuzione, incastrato dalle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia.
La genesi dell’esecuzione: vedi che a Milano c’è un lavoro da fare
Si tratta del nono provvedimento cautelare dal 5 luglio 2010 quando tra Calabria e Lombardia scattò il maxi-blitz Crimine-Infinito. Nella rete, allora, finì anche Antonino Belnome, padrino di Seregno, il quale la sera del Natale 2010 decise di collaborare con la giustizia. Da quel momento il boss della ‘ndrangheta, con natali tutti lombardi, ha riempito migliaia di pagine di verbali. Belnome parla anche dell’omicidio Novella. E lo fa a ragion veduta visto che lui è uno dei due killer. Svela che a decretare la morte del boss furono i capi della ‘ndrangheta tra Guardavalle e Monasterace, Vincenzo Gullace e Andrea Ruga. L’altro killer si chiama Micheal Panajia, anche lui affiliato alla locale di Seregno, anche lui collaboratore di giustizia. Ed è grazie alla sua testimonianza che l’antimafia milanese è riuscita ad accendere la luce sul terzo mandante dell’omicidio. Recita il capo d’imputazione: “Cosimo Leuzzi, capo della locale di Stignano alleata con le locali di Monasterace e Guardavalle agiva in qualità di mandante (…) deliberando l’omicidio di Carmelo Novella e incaricando Panajia e Belnome della esecuzione”.
All’inizio del 2012 Panajia, del quale le forze dell’ordine conoscono ben poco, decide di collaborare. Parla molto, ma non dice tutto. In particolare non approfondisce la figura di Leuzzi, al quale è molto legato. La decisione arriva nell’estate dello stesso anno, quando, scrive il gip, “Panajia ha finalmente vinto ogni resistenza e ha raccontato l’origine e l’evolversi del proprio rapporto con Cosimo Leuzzi, personaggio carismatico che, specie dopo gli omicidi Novella e Ierinò, ebbe a occupare nella vita di Panajia il ruolo di maestro“. Prosegue il giudice: “Panajia ha detto di avere conosciuto Cosimo Leuzzi nel 2007 e che lo stesso gli venne presentato da Cosimo Spatari con il quale egli aveva stretto una forte amicizia tanto da avere con questi il sangianni, avendolo designato come padrino di battesimo della figlia”.
Il collaboratore di giustizia, poi, spiega la genesi dell’omicidio. Dice Panajia: “A dicembre di quell’anno (2007,ndr), quando io ho battezzato mia figlia (…) invitai Leuzzi” che “mi chiamò una sera, mi fece convocare da Cosimo Spatari (…) c’era anche Andrea Ruga”. Quelli di Panajia sono ricordi nitidi: “Eravamo nel salotto a casa di Leuzzi. Ci siamo salutati, abbiamo bevuto qualcosa e poi siamo usciti fuori da casa e siamo andati dietro che lui ha una specie di box, non abbiamo parlato in casa, e mi disse Leuzzi: senti, vedi che a Milano c’è un lavoro da fare, te la senti di darci una mano? Ci dai lo disponibilità?”. Panajia risponde affermativamente. Con Belnome parteciperà all’omicidio di Carmelo Novella.
Il boss ringrazia, l’agguato pagato con una mazzetta da tremila euro
Il giorno dopo l’esecuzione, il killer si trova in un locale di Guardavalle, il Molo 13. “Sono entrato e al bancone del bar c’era Domenico Tedesco, l ‘ho salutato, mi ha offerto un caffè. (…) Mi venne incontro Antonio Belnome, ci salutammo. Disse: entra dentro che ti stanno aspettando. A un tavolo c’era seduto Cosimo Leuzzi, Andrea Ruga e questa persona che mi dovevano presentare che era Vicenzo Gallace, era la prima volta che lo vedevo (…) Ci salutammo e mi disse: ti ringrazio di cuore per la cosa di Milano”. Quindi Leuzzi consegna a Panajia una mazzetta da tremila euro invitandolo nella sua villa per una cena.
Le parole di Micheal Panjia, secondo il giudice, completano quelle dello stesso Belnome, il quale, davanti al pubblico ministero Alessandra Dolci, aveva già parlato del ruolo di Leuzzi. Riassume il giudice: “Belnome ha più volte parlato dell’alleanza esistente tra Vincenzo Gallace, Andrea Ruga e costui, dicendo che i medesimi erano i tre uomini più potenti della costa ionica (” .. sono oggi i numeri uno e sono tutti e tre insieme”) e precisando che ogni decisione che riguardi Guardavalle, Monasterace e Stignano veniva presa congiuntamente da Leuzzi, Gallace e Ruga”.
Pasticcini e champagne, la ‘ndrangheta festeggia la morte del boss
Lo stesso Belnome ha ricordi ben precisi sul giorno successivo all’esecuzione. Ecco, allora, cosa racconta ai magistrati di Milano. “Le spiego – dice l’ex boss – perché dopo che arrivò Panajia andammo a casa di Vincenzo Gallace che ci fece trovare una tavola nella sua taverna piena di pasticcini e bottiglie di champagne, eravamo io, Panajia, il genero di Gallace, Franco Aloi, Leuzzi, si discusse delle dinamiche e si accennò all’omicidio”.
Per le parole di Blenome, la posizione di Leuzzi viene stralciata e nel febbraio 2012 lo stesso giudice Ghinetti chiede l’archiviazione. Il fascicolo è stato riaperto, quando a maggio dello stesso anno Panajia svela i suoi rapporti con il boss di Stignano, il quale, attualmente si trova in carcere dopo che la corte d’Appello di Reggio Calabria nel febbraio 2014 gli ha confermato otto anni di carcere per l’inchiesta Crimine-Infinito. Oggi per Leuzzi, il giudice di Milano ha firmato un’ennesima ordinanza in carcere sottolineando come “il pericolo di reiterazione del reato è quanto mai attuale e concreto ove si consideri che dall’omicidio Novella è scaturita una vera e propria faida tuttora in corso”.
Mafie
‘Ndrangheta in Lombardia, arrestato l’ultimo mandante dell’omicidio Novella
Ordine d'arresto per Cosimo Leuzzi, boss di Stignano. A incastrarlo le parole del collaboratore di giustizia Michael Panajia, autore materiale dell'omicidio. Secondo la ricostruzione fu lui a commissionargli l'azione
Voleva dividere la ‘ndrangheta, sognava per sé il ruolo di capo indiscusso della Lombardia. Non fece in tempo, due killer lo giustiziarono mentre sorseggiava cappuccino bianco ai tavolini di una bar a San Vittore Olona. Era il tardo pomeriggio del 14 luglio 2008. Carmelo Novella, il boss secessionista, ebbe solo il tempo di fissare le armi che da lì a pochi secondi lo avrebbero ucciso. Sette anni e sei mesi dopo, il Ros di Milano chiude il cerchio attorno a uno dei più eclatanti omicidi di mafia nel nord Italia. Questa mattina, infatti, il giudice per le indagini preliminari Andrea Ghinetti ha firmato un’ordinanza di custodia in carcere per il capo della locale di Stignano Cosimo Giuseppe Leuzzi, ritenuto il terzo e ultimo mandante dell’esecuzione, incastrato dalle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia.
Si tratta del nono provvedimento cautelare dal 5 luglio 2010 quando tra Calabria e Lombardia scattò il maxi-blitz Crimine-Infinito. Nella rete, allora, finì anche Antonino Belnome, padrino di Seregno, il quale la sera del Natale 2010 decise di collaborare con la giustizia. Da quel momento il boss della ‘ndrangheta, con natali tutti lombardi, ha riempito migliaia di pagine di verbali. Belnome parla anche dell’omicidio Novella. E lo fa a ragion veduta visto che lui è uno dei due killer. Svela che a decretare la morte del boss furono i capi della ‘ndrangheta tra Guardavalle e Monasterace, Vincenzo Gullace e Andrea Ruga. L’altro killer si chiama Micheal Panajia, anche lui affiliato alla locale di Seregno, anche lui collaboratore di giustizia. Ed è grazie alla sua testimonianza che l’antimafia milanese è riuscita ad accendere la luce sul terzo mandante dell’omicidio. Recita il capo d’imputazione: “Cosimo Leuzzi, capo della locale di Stignano alleata con le locali di Monasterace e Guardavalle agiva in qualità di mandante (…) deliberando l’omicidio di Carmelo Novella e incaricando Panajia e Belnome della esecuzione”.
All’inizio del 2012 Panajia, del quale le forze dell’ordine conoscono ben poco, decide di collaborare. Parla molto, ma non dice tutto. In particolare non approfondisce la figura di Leuzzi, al quale è molto legato. La decisione arriva nell’estate dello stesso anno, quando, scrive il gip, “Panajia ha finalmente vinto ogni resistenza e ha raccontato l’origine e l’evolversi del proprio rapporto con Cosimo Leuzzi, personaggio carismatico che, specie dopo gli omicidi Novella e Ierinò, ebbe a occupare nella vita di Panajia il ruolo di maestro“. Prosegue il giudice: “Panajia ha detto di avere conosciuto Cosimo Leuzzi nel 2007 e che lo stesso gli venne presentato da Cosimo Spatari con il quale egli aveva stretto una forte amicizia tanto da avere con questi il sangianni, avendolo designato come padrino di battesimo della figlia”.
Il collaboratore di giustizia, poi, spiega la genesi dell’omicidio. Dice Panajia: “A dicembre di quell’anno (2007,ndr), quando io ho battezzato mia figlia (…) invitai Leuzzi” che “mi chiamò una sera, mi fece convocare da Cosimo Spatari (…) c’era anche Andrea Ruga”. Quelli di Panajia sono ricordi nitidi: “Eravamo nel salotto a casa di Leuzzi. Ci siamo salutati, abbiamo bevuto qualcosa e poi siamo usciti fuori da casa e siamo andati dietro che lui ha una specie di box, non abbiamo parlato in casa, e mi disse Leuzzi: senti, vedi che a Milano c’è un lavoro da fare, te la senti di darci una mano? Ci dai lo disponibilità?”. Panajia risponde affermativamente. Con Belnome parteciperà all’omicidio di Carmelo Novella.
Il giorno dopo l’esecuzione, il killer si trova in un locale di Guardavalle, il Molo 13. “Sono entrato e al bancone del bar c’era Domenico Tedesco, l ‘ho salutato, mi ha offerto un caffè. (…) Mi venne incontro Antonio Belnome, ci salutammo. Disse: entra dentro che ti stanno aspettando. A un tavolo c’era seduto Cosimo Leuzzi, Andrea Ruga e questa persona che mi dovevano presentare che era Vicenzo Gallace, era la prima volta che lo vedevo (…) Ci salutammo e mi disse: ti ringrazio di cuore per la cosa di Milano”. Quindi Leuzzi consegna a Panajia una mazzetta da tremila euro invitandolo nella sua villa per una cena.
Le parole di Micheal Panjia, secondo il giudice, completano quelle dello stesso Belnome, il quale, davanti al pubblico ministero Alessandra Dolci, aveva già parlato del ruolo di Leuzzi. Riassume il giudice: “Belnome ha più volte parlato dell’alleanza esistente tra Vincenzo Gallace, Andrea Ruga e costui, dicendo che i medesimi erano i tre uomini più potenti della costa ionica (” .. sono oggi i numeri uno e sono tutti e tre insieme”) e precisando che ogni decisione che riguardi Guardavalle, Monasterace e Stignano veniva presa congiuntamente da Leuzzi, Gallace e Ruga”.
Lo stesso Belnome ha ricordi ben precisi sul giorno successivo all’esecuzione. Ecco, allora, cosa racconta ai magistrati di Milano. “Le spiego – dice l’ex boss – perché dopo che arrivò Panajia andammo a casa di Vincenzo Gallace che ci fece trovare una tavola nella sua taverna piena di pasticcini e bottiglie di champagne, eravamo io, Panajia, il genero di Gallace, Franco Aloi, Leuzzi, si discusse delle dinamiche e si accennò all’omicidio”.
Per le parole di Blenome, la posizione di Leuzzi viene stralciata e nel febbraio 2012 lo stesso giudice Ghinetti chiede l’archiviazione. Il fascicolo è stato riaperto, quando a maggio dello stesso anno Panajia svela i suoi rapporti con il boss di Stignano, il quale, attualmente si trova in carcere dopo che la corte d’Appello di Reggio Calabria nel febbraio 2014 gli ha confermato otto anni di carcere per l’inchiesta Crimine-Infinito. Oggi per Leuzzi, il giudice di Milano ha firmato un’ennesima ordinanza in carcere sottolineando come “il pericolo di reiterazione del reato è quanto mai attuale e concreto ove si consideri che dall’omicidio Novella è scaturita una vera e propria faida tuttora in corso”.
IL DISOBBEDIENTE
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Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - Un missile lanciato dagli Houthi è caduto a Sharm el-Sheikh, nella penisola egiziana del Sinai. Lo ha riferito la radio dell'esercito israeliano, aggiungendo che l'Idf sta indagando per stabilire se il missile fosse diretto contro Israele.
Passo del Tonale, 15 mar.(Adnkronos) - Che l’aspetto competitivo fosse tornato ad essere il cuore pulsante di questa quinta edizione della Coppa delle Alpi era cosa già nota. Ai piloti il merito di aver offerto una gara esaltante, che nella tappa di oggi ha visto Alberto Aliverti e Francesco Polini, sulla loro 508 C del 1937, prendersi il primo posto in classifica scalzando i rivali Matteo Belotti e Ingrid Plebani, secondi al traguardo sulla Bugatti T 37 A del 1927. Terzi classificati Francesco e Giuseppe Di Pietra, sempre su Fiat 508 C, ma del 1938. La neve, del resto, è stata una compagna apprezzatissima di questa edizione della Coppa delle Alpi, contribuendo forse a rendere ancor più sfidante e autentica la rievocazione della gara di velocità che nel 1921 vide un gruppo di audaci piloti percorrere 2300 chilometri fra le insidie del territorio alpino, spingendo i piloti a sfoderare lo spirito audace che rappresenta la vera essenza della Freccia Rossa.
Nel pomeriggio di oggi, dalla ripartenza dopo la sosta per il pranzo a Baselga di Piné, una pioggia battente ha continuato a scendere fino all’arrivo sul Passo del Tonale, dove si è trasformata in neve. Neve che è scesa copiosa anche in occasione del primo arrivo di tappa a St. Moritz e ieri mattina, sul Passo del Fuorn. Al termine di circa 880 chilometri attraverso i confini di Italia, Svizzera e Austria, i 40 equipaggi in gara hanno finalmente tagliato il traguardo alle 17:30 di oggi pomeriggio all’ingresso della Pista Ghiaccio Val di Sole, dove hanno effettuato il tredicesimo ed ultimo Controllo Orario della manifestazione.
L’ultimo atto sportivo dell’evento è stato il giro nel circuito, all’interno del quale le vetture si sono misurate in una serie di tre Prove Cronometrate sulla neve fresca valide per il Trofeo Ponte di Legno, vinto da Francesco e Giuseppe Di Pietra. L’altro trofeo speciale, il Trofeo Città di Brescia, ovvero la sfida 1 vs 1 ad eliminazione diretta di mercoledì sera in Piazza Vittoria, era stato anch’esso vinto da Aliverti-Polini.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".