Maurizio Lupi addossa alle Regioni la colpa del caos sfratti. Il ministro dei Trasporti e delle infrastrutture, nel corso di una audizione davanti alla commissione Ambiente del Senato sulla mancata proroga degli sfratti, che non è stata inserita nel decreto Milleproroghe. “È importante che lo Stato faccia la sua parte stanziando le risorse necessarie ma è importante anche che le regioni facciano il loro dovere, perché, nel 2013, lo Stato ha distribuito 100 milioni per il Fondo affitti ma solo 5 regioni su 20 hanno distribuito a loro volta ai comuni i fondi che lo Stato aveva stanziato per risolvere le emergenze”, ha sostenuto Lupi. Insomma: dopo Confedilizia, che ha accusato i Comuni di “drammatizzare il problema” per avere più soldi, ora è il governo stesso ad attaccare gli enti locali.
“Ribadisco la disponibilità del governo – ha aggiunto Lupi – qualora, in sede di conferenza Stato-regioni, si ritenesse, dati alla mano, che i fondi non siano sufficienti. Noi, con il presidente Renzi, abbiamo detto che le risorse che vengono messe a disposizione devono essere spese, il problema della Pa è la capacità di spesa, questo vuol dire che dobbiamo iniziare ad attuare insieme gli strumenti che ci siamo dati, dopo di che, come nel caso del Fondo affitti, sarà più facile fare la battaglia con la Ragioneria dello Stato per rifinanziare il fondo”. Nel frattempo “cento milioni sono stati già ripartiti tra le regioni, altri 100 saranno ripartiti entro il 22”.
Riferendosi alle circa 2mila famiglie colpite dalla mancata proroga, Lupi ha detto che sono concentrate in poche città, Roma, Napoli e Milano, e da parte dell’esecutivo “c’è massima disponibilità nel confronto con Regioni e Comuni a recepire proposte che vadano nella direzione di dare una risposta al disagio abitativo, ma massima indisponibilità ad usare strumenti vecchi, obsoleti e che non risolvono il problema e ricreano incertezza”.
Lupi ha precisato che “la richiesta di sfratto per finita locazione riguarda l’8% dei casi: nel 2013 le richieste di esecuzione di sfratto presentate sono state 130 mila, gli sfratti eseguiti 32mila. La maggior parte degli sfratti è per morosità“. “La proroga non risolve il problema e crea un effetto indiretto sulle politiche che il governo ha approvato”: la politica fiscale “fatta agevolando il canone concordato ha avuto effetti clamorosi, tra il 2011 e il 2014 gli affitti dati a canone concordato sono stati 200 mila in più”.