Fermati dalla polizia per un normale controllo e subito rilasciati il 30 dicembre scorso. Amedy Coulibaly, il terrorista 32enne che il 9 gennaio ha ucciso quattro ostaggi nel supermercato ebraico kosher, nella periferia di Parigi, sarebbe stato bloccato dieci giorni prima insieme alla compagna Hayat Boumeddiene, da due poliziotti in moto. Malgrado dal database degli agenti fossero subito emersi i suoi legami con gli ambienti estremisti islamici e accanto al nome Coulibaly si leggesse la descrizione di “persona pericolosa“, i due sono stati lasciati andare.
L’indiscrezione è stata riportata dal settimanale francese Le Canard Enchainé, che uscirà il 21 gennaio. Entrati in possesso dei verbali della polizia, i giornalisti del Canard hanno ricostruito la vicenda che avrebbe potuto evitare il verificarsi della strage di Porte de Vincennes. Il 30 dicembre, alle 11:45, gli agenti fermano una Seat Ibiza noleggiata, nel XIX arrondissement parigino. La patente di Coulibaly era provvisoria, dato che aveva superato l’esame di guida solo dieci giorni prima. I poliziotti decidono quindi di controllare, come da prassi, la banca dati delle persone ricercate. Trovano informazioni interessanti sul 32enne e, senza dirgli nulla, le girano immediatamente ai superiori. Sul pc infatti i due agenti leggono che Coulibaly è considerato pericoloso e vicino all’estremismo islamico.
I gradi più alti della polizia e i servizi antiterrorismo però, secondo quanto anticipa il settimanale, decidono di non fare nulla: “nessuna sorveglianza, nessun pedinamento”. Gli agenti lasciano così ripartire la Seat Ibiza e da allora Coulibaly farà perdere definitivamente le sue tracce. Qualche ora più tardi, la coppia si dirigerà in Spagna, dove il terrorista, il 2 gennaio, accompagnerà Hayat all’aeroporto di Madrid, destinazione Istanbul. Dalla Turchia, Hayat entrerà poi in Siria l’8 gennaio.
Mentre il premier, Manuel Valls, denuncia il rischio di un “apartheid etnico, sociale e territoriale“, resta alta in Francia, dopo il caso di Charlie Hebdo, l’allerta terrorismo. Nel sud del Paese, a Montpellier e Béziers, sono stati arrestati cinque ceceni in possesso di materiale esplosivo. Diversamente da quanto si era pensato in un primo momento, nessuno di loro ha alcun legame con la jihad. Lo hanno confermato le autorità locali, aggiungendo che non è chiaro se stessero preparando attentati. Il caso, quindi, non è passato alla procura di Parigi, l’unica che ha competenza sui procedimenti per terrorismo. Le indagini proseguono a livello locale per determinare perché le persone fossero in possesso di armi e quali fossero i legami tra i cinque uomini.