Roma, 26 feb. - (Adnkronos) - Organizzata da Fondazione Roma con Marsilio Arte, 'Picasso lo straniero' apre al Museo del Corso - Polo Museale dal 27 febbraio 2025 ed è realizzata grazie alla collaborazione con il Musée national Picasso-Paris (Mnpp), principale prestatore, il Palais de la Porte Dorée con il Musée national de l’histoire de l’immigration, il Museu Picasso Barcelona, il Musée Picasso di Antibes, il Musée Magnelli - Musée de la céramique di Vallauris e importanti e storiche collezioni private europee. L’idea originale del progetto è nata da Annie Cohen-Solal, curatrice della mostra con un intervento di Johan Popelard del Musée national Picasso-Paris. Picasso lo straniero presenta più di 100 opere dell’artista, oltre a documenti, fotografie, lettere e video: un progetto che si arricchisce - per la seconda tappa italiana dopo Palazzo Reale di Milano e Palazzo Te a Mantova - di un nucleo di opere inedite, selezionate dalla curatrice esclusivamente per il percorso espositivo del Museo del Corso – Polo Museale. “Picasso lo straniero è la prima, grande mostra temporanea che il Museo del Corso – Polo museale ospita dalla sua inaugurazione. Si tratta di un'esposizione di grande prestigio, con una risonanza internazionale, ed essere stati scelti per ospitarla è segno di grande riconoscimento e lustro per il nostro spazio museale.” commenta Franco Parasassi, presidente di Fondazione Roma.
“Nei pochi mesi trascorsi dall’inaugurazione il Museo del Corso – Polo museale è stato capace di imporsi nel panorama culturale della capitale come uno dei principali spazi artistici della città, non solo con le mostre di Chagall e Picasso a Palazzo Cipolla, ma anche con la Collezione permanente e l’Archivio storico di Palazzo Sciarra che stanno riscuotendo un successo di pubblico fuori da ogni previsione. Tutto questo ci rende profondamente orgogliosi ed è il segno che stiamo lavorando nella giusta direzione, anche per perseguire l'obiettivo che Fondazione Roma si è imposta: essere mecenati di cultura e bellezza, in uno spazio aperto, inclusivo, ricco di storia, sempre al servizio delle persone", conclude il presidente. Pablo Picasso, nato nel 1881 a Málaga in Spagna, si stabilisce a Parigi definitivamente nel 1904. Anche se la Francia lo ospiterà fino alla sua morte e la sua fama crescerà oltre i confini nazionali, l’artista non otterrà mai la cittadinanza francese: la mostra segue la traiettoria estetica e politica di Picasso, per illustrare come l’artista abbia costruito la propria identità vivendo nella difficile condizione di immigrato.
“Su Picasso è stato scritto tutto, si direbbe. Nessun artista ha suscitato altrettanti dibattiti, controversie, passioni. Ma quanti sanno quali ostacoli il giovane genio ha dovuto affrontare quando è arrivato a Parigi per la prima volta, nel 1900, senza sapere una parola di francese? E come ha fatto a orientarsi nella metropoli moderna, la città tentacolare in preda a forti tensioni sociali? Perché, nel 1914, settecento dei suoi più bei dipinti cubisti sono stati confiscati e, successivamente, venduti all’asta? Perché, nel 1940, mentre è ormai amato e rispettato nel mondo intero, la richiesta di naturalizzazione che ha inoltrato in Francia viene respinta? Queste domande insieme a molte altre domande, finora lasciate senza risposta, vengono affrontate e risolte in questa mostra per la prima volta", ” scrive Annie Cohen-Solal curatrice e autrice di Picasso. Una vita da straniero (Prix Femina Essai, 2021), libro pluripremiato, tradotto in tutto il mondo e pubblicato in Italia da Marsilio Editori.
L’esposizione è nata proprio dalla ricerca illustrata nel volume, iniziata nel 2015 e durata più di sette anni, che racconta proprio la storia del 'paradosso Picasso'. Il percorso cronologico della mostra, arricchito dai prestiti di importanti musei e collezioni private europee, è quindi un modo per approfondire ulteriormente come l’artista, maestro dell’arte del Novecento, si sia affermato, straniero in Francia, e abbia imposto le sue rivoluzioni estetiche con una lettura, quella della curatrice, radicalmente contemporanea.
Saranno poi esposti alcuni inediti assoluti tra cui 'Bosco su un versante montano', un olio su tela montata su tavola dipinto nel 1899 e proveniente dal Museo Picasso di Barcellona e 'Al Ristorante' del 1900, da una collezione privata: due opere che illustrano in modo lampante il cambio di prospettiva del giovane Pablo, quando lascia Barcellona per Parigi. 'Picasso lo straniero', che chiuderà il 29 giugno 2025 è stata realizzata anche grazie al supporto di Bper Banca, sponsor. Serena Morgagni, Responsabile della Direzione Communication commenta: “Questa mostra è un tassello prezioso dell’impegno di Bper per la promozione di arte e cultura nei territori a favore delle comunità che li vivono. Sono molteplici le iniziative che supportiamo: tra le ultime ci sono le mostre di Picasso e di Casorati a Milano, con Arte Fiera abbiamo portato gli autori contemporanei a Bologna. Ora siamo nella Capitale, insieme a Fondazione Roma e Marsilio Arte, per offrire anche qui questo percorso espositivo inedito e di grande valore di uno dei più grandi protagonisti della storia della pittura”.
Mauro Barberis
Docente universitario e scrittore
Società - 20 Gennaio 2015
Giornata della Memoria a Trieste, ‘il meraviglioso sorriso’ del Duce
Organizzato dall’Università di Trieste, mercoledì 21 gennaio 2015, con inizio alle ore 17 presso l’Auditorium del Museo Revoltella, Via Armando Diaz, 27, si svolge l’incontro “Convivere con Auschwitz”: un’intera giornata di riflessione, di poco anteriore al Giorno della Memoria, con interventi di studiosi, filmati e testimonianze di sopravvissuti. Magari, qualcuno di chi mi legge avrà visto Il ragazzo invisibile (2014), il film di Gabriele Salvatores ambientato in una Trieste fantasy, con i luoghi più noti della città completamente decontestualizzati: gli spettrali cantieri navali, l’edificio centrale dell’Università in stile littorio, la stessa lunare sala siberiana in cui si svolge l’ultima scena del film, che poi è in realtà l’attuale Aula magna dell’Ateneo.
Trieste è davvero così: un luogo dell’anima e della memoria. Qui, nel 1938, sbarcando al molo Audace dall’incrociatore Camicia nera, accompagnato dai maggiori dignitari del regime, attraversò la città su un’auto scoperta fra due ali di folla plaudente Benito Mussolini, per venire a porre la prima pietra dell’Università nuova, quella che si vede nel film. Qui il Duce pronunciò il discorso sulle leggi razziali, accolto dai boati del pubblico: leggi che sarebbero state applicate anzitutto all’Università di Trieste, espellendone i docenti ebrei. Per chi non lo sapesse, quel discorso, pronunciato con quello che un giornale locale qualificò come «un meraviglioso sorriso», avrebbe portato fra l’altro alla Risiera di San Sabba, l’unico campo di sterminio nazifascista operante in Italia.
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Perché ricordare tutto questo, nel mondo dei conflitti multietnici e del renzismo rampante? Ma perché Auschwitz, e quanto è avvenuto poco prima a Trieste, non sono capitati secoli fa, a gente così diversa da noi, e neppure in luoghi di fantasia come quelli del film di Salvatores. Sono capitati, si potrebbe dire, qui e oggi, in alcuni dei paesi e delle città più civili della Vecchia Europa: e potrebbero avvenire ancora, quando gli ultimi sopravvissuti ci lasceranno, perché l’unica cosa che lo impedisce è proprio la memoria. Il popolino che vorrebbe buttar fuori dall’Università i docenti che gli dispiacciono, per il resto, c’è ancora: si è solo trasferito sul web. E anche la gente che applaude il Duce, diciamocelo, è sempre la stessa, sono cambiati solo i ducetti, ma esibiscono gli stessi meravigliosi sorrisi.
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Politica
Statue dorate, danzatrici, “Bibi” in piscina: il video di Trump sul “futuro” di Gaza. Conte: “Allucinante”, Bonelli: “Meloni dica qualcosa”
Amman, 26 feb. (Adnkronos) - Il re di Giordania Abdullah ha detto al presidente ad interim siriano, Ahmed al-Sharaa, che condanna gli attacchi israeliani contro la Siria. Lo riferisce una nota del palazzo, al termine dell'incontro avvenuto fra i due ad Amman.
Secondo il comunicato ufficiale, Abdullah e al-Sharaa concordano sul fatto che il coordinamento fra i due Paesi è fondamentale per la sicurezza dei confini e per limitare il traffico di armi e di droga che la Giordania ha faticato a contenere lungo il suo confine durante il governo dell'ex presidente siriano Bashar al-Assad.
Roma, 26 feb. (Adnkronos) - “Sotto le macerie di Gaza ci sono ancora cadaveri e Trump lancia un video che non è solo una macabra provocazione e una totale mancanza di rispetto". Così la segretaria del Pd, Elly Schlein.
"È un progetto politico spietato e crudele per una popolazione massacrata e un attentato spregiudicato all’accordo di tregua. Con violenze che purtroppo stanno continuando in Cisgiordania, dove 40.000 persone sono state costrette a fuggire per mettersi in salvo dalle violenze dei coloni appoggiati dal governo Netanyahu".
"Gaza appartiene ai palestinesi e i miliardi di dollari di Musk e Trump non potranno mai negarlo. Il governo italiano nelle sedi internazionali ribadisca la necessità di perseguire il progetto di due popoli e due stati. Mi auguro che dopo questa ennesima follia le ambiguità su Trump finiscano e che Giorgia Meloni provi un briciolo di vergogna del suo sodalizio politico con chi incita ancora violenza dopo tutto questo sangue.”
Roma, 25 feb. (Adnkronos) - "Il video di Trump su Gaza - indegno e ridicolo - da un lato rappresenta il delirio di ego fuori controllo; dall’altro sancisce il fatto che gli Usa non sono più un partner per le democrazie occidentali. Attrezziamoci rapidamente in Italia e in Ue per affrontare lo tsunami che arriva". Lo scrive Carlo Calenda sui social.
Ankara, 26 feb. (Adnkronos) - Il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan ha confermato che il suo paese è pronto a mediare un accordo di pace sull'Ucraina e può ospitare i colloqui tra Russia e Ucraina. "Abbiamo sempre sostenuto i principi di un accordo che coinvolga entrambe le parti per raggiungere la pace. Il nostro punto di vista non è cambiato. La Turchia è pronta a fornire qualsiasi supporto agli sforzi di pace, compresi i negoziati tra le parti", ha detto in una conferenza stampa. "Allo stadio attuale dei contatti tra vari paesi sull'Ucraina, è chiaro che tutti concordano sulla necessità di un cessate il fuoco. Naturalmente, è fondamentale che questo venga accettato dalle parti in conflitto. Continuiamo a lavorare su quale contributo la Turchia può dare all'accordo, all'attuazione e al mantenimento del cessate il fuoco", ha affermato.
"La Turchia ha un potenziale significativo" per contribuire alla risoluzione del conflitto in Ucraina e "continua i contatti con varie parti", ha aggiunto Fidan. "La Turchia è un paese forte e importante in questa regione e svolgerà sicuramente un ruolo fondamentale nello stabilire e garantire la pace e nel mantenere il cessate il fuoco. Con la nuova amministrazione statunitense in carica, stiamo assistendo a un cambiamento nelle dinamiche. È in corso un processo di negoziazione indiretta, che coinvolge tutti gli stakeholder chiave. Gli americani stanno parlando con i russi, gli ucraini sono in contatto con gli europei, i russi stanno parlando con noi, gli ucraini ci stanno contattando e gli europei stanno interagendo con gli americani. In questo momento, è in atto un'attività diplomatica molto intensa".
Roma, 26 feb. (Adnkronos/Labitalia) - “La mia lectio magistralis si intitola 'Il delirio dei dittatori e la storia che torna'. Sono partito da lontano, da Mussolini e Hitler che a un certo punto hanno perso il senso della realtà, trascinando l'Italia, l'Europa e anche il mondo in una guerra devastante, arrivando a Putin, che, con la stessa logica con la quale Hitler cominciò ad occupare l'Europa orientale, ha occupato l'Ucraina e non vuole restituirla”. Con queste dichiarazioni, Bruno Vespa, giornalista e saggista, è intervenuto nel corso dell’evento di apertura dell’anno accademico 2024-2025 dell’Università degli studi Link, durante il quale ha letto la sua lectio magistralis.
Cronista radiofonico per la Rai già nel 1962, volto iconico del giornalismo televisivo per generazioni di italiani, Vespa è anche un apprezzato saggista e autore di decine di volumi, dedicati in gran parte alla storia del Novecento e all’analisi dell’attualità politica e sociale. Per la prima volta viene affidato a un giornalista il compito di aprire l’anno accademico di un’università italiana con una sua lectio magistralis: “È stato un grande onore per me, una bella esperienza”, spiega Vespa.
Un rapporto, quello tra Bruno Vespa e la Link University, nato da molto tempo: “Sono venuto qui tanti anni fa, quando era già così grande e così importante. Ero amico di Franco Frattini, al quale è dedicata l'Aula Magna. È stata una bella opportunità”, conclude.
Roma, 26 feb. Adnkronos/(Labitalia) - “L'Università degli studi Link di Roma continua nella sua opera di evoluzione ed espansione scientifico-accademica. Abbiamo inaugurato la sede di Città di Castello, che insieme a quella di Roma e a quella di Napoli costituiscono le nostre sedi principali. Siamo molto contenti dell'attivazione dei corsi di Medicina, come Chirurgia e Odontoiatria piuttosto che di altre aree sanitarie come la fisioterapia o l'osteopatia, proprio perché nel Paese c'è bisogno di aumentare lo staff dei sanitari. Motivo per cui diamo possibilità agli studenti di frequentare a Roma e nelle nostre altre sedi i corsi di area medica, sicuri di fornire un concreto servizio al Paese”. A dirlo Carlo Alberto Giusti, rettore dell'Università degli studi Link di Roma, all’inaugurazione dell’anno accademico 2024-2025 dell’ateneo, durante la quale Bruno Vespa ha letto una lectio magistralis dal titolo 'Il delirio dei dittatori e la storia che torna'.
Scegliere Bruno Vespa, spiega rettore Giusti, è stato “poco casuale". "È la prima volta che un giornalista apre con una sua lectio magistralis un anno accademico e lo abbiamo fatto perché nella nostra università, come in tante università italiane, si sente molto forte la missione dell'università stessa: ampliare sempre più il dialogo tra le popolazioni", sottolinea.
"L'università, quindi, resta il luogo dedicato al dialogo e invitare Bruno Vespa, il giornalista italiano per eccellenza, colui che con le sue cronache da sessant'anni racconta l'Italia, ha dato modo di fornire alla nostra comunità scientifica ed accademica un punto di vista molto importante. Siamo molto contenti e alla fine della prolusione anche tutti più ricchi, grazie ad informazioni reali e concrete che sicuramente continueremo a dibattere all'interno del nostro ateneo”, conclude.
Roma, 26 feb. - (Adnkronos) - Organizzata da Fondazione Roma con Marsilio Arte, 'Picasso lo straniero' apre al Museo del Corso - Polo Museale dal 27 febbraio 2025 ed è realizzata grazie alla collaborazione con il Musée national Picasso-Paris (Mnpp), principale prestatore, il Palais de la Porte Dorée con il Musée national de l’histoire de l’immigration, il Museu Picasso Barcelona, il Musée Picasso di Antibes, il Musée Magnelli - Musée de la céramique di Vallauris e importanti e storiche collezioni private europee. L’idea originale del progetto è nata da Annie Cohen-Solal, curatrice della mostra con un intervento di Johan Popelard del Musée national Picasso-Paris. Picasso lo straniero presenta più di 100 opere dell’artista, oltre a documenti, fotografie, lettere e video: un progetto che si arricchisce - per la seconda tappa italiana dopo Palazzo Reale di Milano e Palazzo Te a Mantova - di un nucleo di opere inedite, selezionate dalla curatrice esclusivamente per il percorso espositivo del Museo del Corso – Polo Museale. “Picasso lo straniero è la prima, grande mostra temporanea che il Museo del Corso – Polo museale ospita dalla sua inaugurazione. Si tratta di un'esposizione di grande prestigio, con una risonanza internazionale, ed essere stati scelti per ospitarla è segno di grande riconoscimento e lustro per il nostro spazio museale.” commenta Franco Parasassi, presidente di Fondazione Roma.
“Nei pochi mesi trascorsi dall’inaugurazione il Museo del Corso – Polo museale è stato capace di imporsi nel panorama culturale della capitale come uno dei principali spazi artistici della città, non solo con le mostre di Chagall e Picasso a Palazzo Cipolla, ma anche con la Collezione permanente e l’Archivio storico di Palazzo Sciarra che stanno riscuotendo un successo di pubblico fuori da ogni previsione. Tutto questo ci rende profondamente orgogliosi ed è il segno che stiamo lavorando nella giusta direzione, anche per perseguire l'obiettivo che Fondazione Roma si è imposta: essere mecenati di cultura e bellezza, in uno spazio aperto, inclusivo, ricco di storia, sempre al servizio delle persone", conclude il presidente. Pablo Picasso, nato nel 1881 a Málaga in Spagna, si stabilisce a Parigi definitivamente nel 1904. Anche se la Francia lo ospiterà fino alla sua morte e la sua fama crescerà oltre i confini nazionali, l’artista non otterrà mai la cittadinanza francese: la mostra segue la traiettoria estetica e politica di Picasso, per illustrare come l’artista abbia costruito la propria identità vivendo nella difficile condizione di immigrato.
“Su Picasso è stato scritto tutto, si direbbe. Nessun artista ha suscitato altrettanti dibattiti, controversie, passioni. Ma quanti sanno quali ostacoli il giovane genio ha dovuto affrontare quando è arrivato a Parigi per la prima volta, nel 1900, senza sapere una parola di francese? E come ha fatto a orientarsi nella metropoli moderna, la città tentacolare in preda a forti tensioni sociali? Perché, nel 1914, settecento dei suoi più bei dipinti cubisti sono stati confiscati e, successivamente, venduti all’asta? Perché, nel 1940, mentre è ormai amato e rispettato nel mondo intero, la richiesta di naturalizzazione che ha inoltrato in Francia viene respinta? Queste domande insieme a molte altre domande, finora lasciate senza risposta, vengono affrontate e risolte in questa mostra per la prima volta", ” scrive Annie Cohen-Solal curatrice e autrice di Picasso. Una vita da straniero (Prix Femina Essai, 2021), libro pluripremiato, tradotto in tutto il mondo e pubblicato in Italia da Marsilio Editori.
L’esposizione è nata proprio dalla ricerca illustrata nel volume, iniziata nel 2015 e durata più di sette anni, che racconta proprio la storia del 'paradosso Picasso'. Il percorso cronologico della mostra, arricchito dai prestiti di importanti musei e collezioni private europee, è quindi un modo per approfondire ulteriormente come l’artista, maestro dell’arte del Novecento, si sia affermato, straniero in Francia, e abbia imposto le sue rivoluzioni estetiche con una lettura, quella della curatrice, radicalmente contemporanea.
Saranno poi esposti alcuni inediti assoluti tra cui 'Bosco su un versante montano', un olio su tela montata su tavola dipinto nel 1899 e proveniente dal Museo Picasso di Barcellona e 'Al Ristorante' del 1900, da una collezione privata: due opere che illustrano in modo lampante il cambio di prospettiva del giovane Pablo, quando lascia Barcellona per Parigi. 'Picasso lo straniero', che chiuderà il 29 giugno 2025 è stata realizzata anche grazie al supporto di Bper Banca, sponsor. Serena Morgagni, Responsabile della Direzione Communication commenta: “Questa mostra è un tassello prezioso dell’impegno di Bper per la promozione di arte e cultura nei territori a favore delle comunità che li vivono. Sono molteplici le iniziative che supportiamo: tra le ultime ci sono le mostre di Picasso e di Casorati a Milano, con Arte Fiera abbiamo portato gli autori contemporanei a Bologna. Ora siamo nella Capitale, insieme a Fondazione Roma e Marsilio Arte, per offrire anche qui questo percorso espositivo inedito e di grande valore di uno dei più grandi protagonisti della storia della pittura”.