“Sto male, ho seri problemi psicologici e vi chiedo di darmi un’opportunità”. Queste le parole di Fabrizio Corona, stando a quanto riferito dal suo legale, l’avvocato Ivano Chiesa, si è rivolto ai giudici della Sorveglianza di Milano nell’udienza durante la quale la difesa ha discusso l’istanza di detenzione domiciliare per ragioni di salute. Il sostituto pg Giulio Benedetti ha dato parere contrario alla richiesta e i giudici dovrebbero decidere nel giro di una settimana o al massimo di dieci giorni.
“Fabrizio Corona è un uomo molto sofferente con problemi seri dal punto di visto psicologico e psichiatrico e in carcere sta soffrendo di stati d’ansia, depressione e attacchi di panico”. Hanno spiegato i legali dell’ex ‘Re dei paparazzi’, gli avvocati Chiesa e Antonella Calcaterra, prima di entrare nell’aula del tribunale di sorveglianza di Milano.
I legali di Corona, infatti, nelle scorse settimane hanno chiesto ai giudici della sorveglianza, che l’ex fotografo dei vip, in carcere da oltre 2 anni e che deve scontare ancora un cumulo di pene di 6 anni e 8 mesi, possa uscire dalla cella del carcere milanese di Opera e proseguire il regime detentivo nella propria abitazione o in una comunità, in particolare in quella di Don Mazzi, che ha già dato disponibilità.
L’istanza è basata su ragioni di salute e su una consulenza psichiatrica nella quale Corona viene descritto, come riportato oggi dal Corriere della Sera, come un uomo dalla personalità “narcisistica” e “borderline”. Un tipo di personalità – secondo il perito, dottor Riccardo Pettorossi, specialista in psichiatria dell’Istituto di medicina legale dell’Università di Milano – che all’interno del carcere gli sta causando anche gravi stati depressivi, secondo la difesa. Corona – riporta il quotidiano di via Solferino – ha cominciato a non uscire più durante le ore d’aria, interrompendo anche gli esercizi in palestra.
Inoltre, come hanno spiegato l’avvocato Chiesa e la madre di Corona, Gabriella, c’è anche una relazione dei medici del carcere di Opera che “certifica i suoi problemi psicologici, tanto che viene curato con psicofarmaci“. “Oggi in aula – ha chiarito il legale – Corona è stato bravo e chiaro, ha avuto un comportamento irreprensibile, ha risposto alle domande, ha raccontato la sua vicenda, ha detto che sta male e ha chiesto che gli venga data un’opportunità”. L’ex agente fotografico ha già spiegato, “da tempo ormai, che ha sbagliato in passato, che ha preso le distanze da quello che era, che ha accettato le condanne e chiede ora soltanto di scontare la detenzione in un altro modo, perché sta davvero male”.
Il legale, però, contesta, in particolare, la condanna definitiva inflitta per il cosiddetto foto-ricatto all’ex attaccante juventino David Trezeguet. Una pena di 5 anni (il cumulo di pene totali per lui era di 14 anni, poi ridotti a oltre 9 anni, di cui 6 anni e 8 mesi ancora da scontare) inflitta per un reato, l’estorsione aggravata, che non permette allo Stato di chiedere una misura alternativa alla detenzione, come l’affidamento in prova ai servizi sociali o i domiciliari. “Come è possibile – ha detto l’avvocato – che si venga condannati per delle foto che mostrano un attaccante con una donna e che gira in mezzo alla strada?”.
Corona, secondo il difensore, “è un bravo ragazzo, che ha sbagliato, ma che ha un cumulo di pene da omicidio in abbreviato, mentre a molto meno vengono condannati soggetti che trafficano decine di chilogrammi di cocaina”. Il legale ha chiarito, inoltre, che se non venisse accettata la domanda di grazia parziale avanzata per cancellare la pena restante per il caso Trezeguet, verrà presentata “certamente un’istanza di revisione” del processo.